tag:blogger.com,1999:blog-30815574865280833902024-03-13T19:03:16.274-07:00DISLESSIA, D.S.A E B.E.S di Cristiana ZuccaDISTURBI SPECIFICI E DIFFICOLTA' DELL' APPRENDIMENTOcristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.comBlogger213125tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-19685010823690550742019-08-04T07:24:00.002-07:002019-08-04T07:30:21.124-07:00Il referente d'istituto e i rapporti con le famiglie Le Linee Guida per i DSA, del 12 luglio 2011 , al capitolo 6.3 stabiliscono quelli che sono i compiti del referente d'istituto, una figura raccomandata, non obbligatoria, il cui ruolo viene demandato all'autonomia progettuale di ogni singolo istituto. In parole povere,la scuola, analizzati i suoi bisogni in ambito di disturbi specifici, decide se nominare un referente e stabilisce quali siano i suoi compiti oltre a quelli indicati dalla normativa (ormai quasi tutti gli istituti hanno un referente DSA)<br />
Molti punti delle Linee Guida riguardano la sua azione in ambito scolastico, a supporto dei colleghi e degli alunni, ma ce n'è uno che, a parer mio,merita più attenzione degli altri, ed è il seguente :<br />
<br />
"<b>Il referente funge da mediatore tra colleghi e famiglie..." </b><br />
<b><br /></b>
In pratica deve far sì che eventuali incomprensioni vengano chiarite; deve far sentire accolta la famiglia, la deve rassicurare. Deve cercare di capire, in caso di astio, cosa non ha funzionato nella comunicazione e/o nell'azione educativa; deve cercare di far comprendere ai colleghi l'aspetto emotivo che coinvolge, anzi, stravolge le famiglie.<br />
In questi casi il referente deve mettersi in ascolto cercando di evitare che le incomprensioni arrivino ad atti estremi. Personalmente credo che laddove le famiglie siano passate ad azioni legali, ricorrendo anche al TAR (spesso vinte), è perché qualcosa non ha funzionato nella comunicazione e nell' "uso" del referente d"Istituto.<br />
<br />
Mi è stato raccontato di una famiglia che, in una situazione di dubbio, misto a preoccupazioni legate all'applicazione del PDP, ha cercato un confronto in via informale con il referente. Il classico "ti devo parlare..." per poter capire se le preoccupazioni erano fondate e per avere indicazioni pratiche su come agire su se stessi, sul figlio ed eventualmente sulla scuola, in questo caso da parte del referente ...<br />
È stato risposto loro di usare i canali ufficiali, ossia di esprimere dubbi e richieste attraverso mail istituzionali. In pratica è come se alla richiesta di cui sopra, la scuola avesse risposto "ci parliamo solo in presenza del mio avvocato!" <br />
La scuola, però, non è fondata sulla burocrazia, carte compilate e protocolli. La scuola è prima di tutto relazione umana. Laddove viene data priorità alla relazione ci saranno sempre meno carte da compilare. Cosa significa questo? Se un genitore ha come unica via di confronto la strada istituzionale dovrà comunicare ogni suo dubbio sulle irregolarità, sull'azione didattica ed educativa , scrivendo una PEC al Dirigente e per conoscenza a tutte le altre figure coinvolte. Nel momento in cui si arriva a questo si ha una prima rottura della relazione tra scuola e famiglia che avrà ripercussioni anche sul ragazzo (percepisce benissimo il malcontento tra le figure che si occupano di lui), è inevitabile quando ci si parla tramite "carta bollata ". Pertanto credo che la soluzione migliore sia sempre l'elasticità di pensiero accompagnata da una buona flessibilità di azione nella chiara consapevolezza che i ragazzi con DSA sono tutelati da una normativa che deve essere rispettata per evitare di ricorrere "alla carta bollata" ed è compito del referente far sì che ciò non accada, come è suo compito cercare di "salvare " tutti quei ragazzi del II grado che arrivano ad abbandonare gli studi o a cambiare indirizzo. Anche in questo caso qualcosa non ha funzionato!<br />
<br />cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-54515061293360562962019-07-21T13:10:00.000-07:002019-07-21T13:13:01.040-07:00Riflessioni sull'articolo apparso su un quotidiano del 20/7/2019: "mio figlio, dislessico trascurato"Su un quotidiano del 20/7/2019 è apparso un articolo dal titolo "mio figlio dislessico trascurato " esso racconta di una mamma che lamenta come il figlio liceale, con un DSA, in 5 anni abbia cambiato 5 insegnanti di sostegno! Personalmente vorrei sapere qual è quell' ASL che assegna una 104 a un ragazzo dislessico! Nonostante siano passati quasi 10 anni dalla L.170, c'è ancora molta confusione! Si mescolano spesso i due BES continuando ad alimentare quei pregiudizi che proprio la legge voleva eliminare.<br />
La 170 è stata fortemente voluta anche per creare uniformità sul territorio nazionale. Prima del 2010 c'era un vero e proprio Far West: ASL che concedevano il docente di sostegno ad alunni con DSA e ASL che non lo facevano nemmeno di fronte a un grado severo. Avveniva addirittura all'interno di una stessa azienda sanitaria ma in sedi diverse. Il messaggio che si è voluto mandare con la legge è che avendo le persone con DSA un QI nella norma e non presentando deficit fisici non necessitano di un docente per loro. Ribadisce, poi, e a gran voce, che il successo formativo di un alunno con un particolare neurofunzionamento, è dovuto esclusivamente a una buona didattica e a un buon docente. L'attenzione, a parer mio, dovrebbe invece essere posta sul numero di alunni per classe. Alcune scuole del II grado possono arrivare addirittura a 33 allievi per sezione, i numeri delle classi di ordine inferiore si discostano di poco. Considerando che ognuno apprende in modo unico, la didattica dovrebbe essere personalizzata per 30 persone...Beh,con questi numeri è umanamente impossibile. È palese che quantità inferiori, seppur a vantaggio di ogni singolo alunno e di ogni singolo docente, comporterebbero un onere non indifferente per lo Stato !<br />
Tornando alla confusione ancora persistente, io stessa ho sentito più volte parlare di ragazzini con una disabilità psicofisica come alunni che potevano presentare anche un DSA. Spesso erano genitori che avanzano questa ipotesi, oppure docenti alle primissime armi . Spiegato che un B E S esclude l'altro mi sono comunque resa conto che la strada affinché tutti comprendano cosa siano i DSA è ancora molto lunga .<br />
<br />
( Articolo tratto da un mio intervento sul gruppo O.S.D a.p.s)cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-4408921925084568022019-07-20T05:41:00.000-07:002019-07-31T07:41:52.654-07:00Mappe e pregiudizi Questione annosa: l'uso delle mappe!<br />
Spesso mi chiedono indicazioni sul dove reperirle; c'è anche chi le vende!<br />
In realtà le mappe sono un metodo, uno dei tanti e non solo uno strumento concesso e previsto per gli studenti con DSA.<br />
Le mappe, inoltre, non sono utili a chiunque, ad esempio, chi ha problemi di tipo visuo spaziale può trovare difficoltà nell'usarle; chi ha un funzionamento cognitivo più di tipo uditivo può trovarle non così indispensabili. Sicuramente possono risultare utili per chi ha un funzionamento visivo.<br />
Essendo un metodo di studio va insegnato, non improvvisato o lasciato al caso. Va insegnato a TUTTI, in aula, come parte integrante della lezione, come primo passo dell'apprendimento. È un metodo che, comunque, aiuta a riflettere per trovare connessioni tra le varie parti del testo o gli argomenti di un capitolo; induce a ragionare sulla causa/effetto. Si parte leggendo il testo del quale sarà necessario estrapolare le parti importanti, di queste bisognerà tirare fuori il concetto o la parola chiave. I vari concetti vanno poi collegati tra loro secondo un nesso logico. La mappa è un po' come una cartina stradale che, guarda caso, si chiama proprio "mappa stradale " . Percorrendola è possibile ricostruire il percorso del contenuto studiato e permette di farlo secondo un certo ordine.<br />
Le mappe spaventano molti insegnanti. Pochi insegnano a TUTTI ad usarle; molti hanno paura che chi non ha un BES le usi; diversi sono titubanti nel farle usare ai ragazzi con BES; altri ancora non fanno nulla per incentivare i ragazzi con BES ad usarle.<br />
Certamente esiste un preconcetto radicato in molti secondo i quali la mappa è una facilitazione e non un metodo. Non rare sono affermazioni del tipo " se faccio usare le mappe durante la verifica non so quanto abbiano studiato davvero " queste persone probabilmente non hanno ben chiaro di come funzionino l'apprendimento e le mappe. Se non studio non so orientarmi sulla mappa; se non studio non so argomentare pur avendo sotto agli occhi parole chiave. Inoltre, molti alunni della classe non sentiranno nemmeno il bisogno di utilizzarla perché, come ho già spiegato, può non rientrare nel loro stile di apprendimento. Però quel concederle a tutti permette di aiutare chi ne ha davvero bisogno. Riservandole "solo a chi ha una certificazione " non si fa inclusione ma si tenderà ad emarginare chi si sentirà, per forza di cose discriminato. Questo accade soprattutto in adolescenza dove "sentirsi omologati ai pari" dá sicurezza, aiuta a confondersi nel gruppo e a tenere lontani i giudizi che, a questa età, pesano come macigni. Ci sono adolescenti con BES che preferiscono la bocciatura all'uso degli strumenti, alla paura di essere considerati "diversi " dai compagni. È qui che entra in gioco il ruolo educativo ed inclusivo dell'adulto, dove, l'adulto, è rappresentato dal corpo docente. Dare pari opportunità a tutti fa sì che si prenda coscienza delle peculiarità individuali. Sta alla scuola lavorare sulle differenze, sta ai docenti includere. <br />
Mi hanno raccontato di un ragazzo che non voleva usare le mappe nonostante avesse imparato a costruirle bene. C'era una disciplina per lui piuttosto complessa dove, nonostante l'impegno, non raggiungeva la sufficienza. I risultati, invece, erano evidenti quando ripeteva la lezione con la mappa davanti. Verso la fine dell'anno si era deciso ad usarle ma non davanti ai compagni. Chiese al docente di interrogarlo lontano dagli occhi giudicanti degli amici, durante l'ora buca. Gli fu risposto di no! Peccato! Peccato per la grande occasione persa di far capire a quel ragazzo che con le mappe sarebbe stato capace di raggiungere la sufficienza; occasione persa per aiutarlo a capire cosa non andasse nel suo metodo di studio. Il ragazzo continuerà a non usare le mappe e gli strumenti in classe! La scuola ha perso una grande occasione per fare inclusione e continuerà a tenersi le proprie paure.cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-7054121709333446112019-07-20T00:30:00.000-07:002019-07-20T00:38:32.550-07:00Il docente è uno specialista?Una mamma mi ha raccontato di aver chiesto alla docente del figlio come potesse aiutarlo nel migliorare lo studio in quelle specifiche materie. Era la fine dell'anno e il ragazzo aveva raggiunto a fatica la sufficienza nonostante il costante impegno, prova evidente che qualcosa non funzionava.<br />
La risposta è stata "non sono io lo specialista (del D.S.A ndr)" così il genitore ha dovuto contattare uno specialista che aiutasse il figlio!<br />
Il docente, in realtà, ignora il fatto che chi insegna non solo è specialista della propria disciplina di cui conosce contenuti ma lo è, o meglio, dovrebbe esserlo, anche della didattica. È il docente che sa come trasmettere quei contenuti, come personalizzare la sua lezione. Da una ventina di anni a questa parte, ossia da quando l'acronimo D.S.A è entrato quasi prepotentemente nelle nostre scuole, il docente non ha scuse, dovrebbe essere anche specialista della didattica speciale. Inoltre, con la legge 107 che impone la formazione per il personale docente, non è più così difficile formarsi. Infine la rete stessa abbonda di materiale sull'argomento, pertanto un docente che afferma di non essere lui lo specialista è un docente che svaluta se stesso! Uno specialista esterno potrà aiutare il ragazzo ad affinare alcune tecniche ma non potrà mai sostituirsi all'insegnante perché non è in aula e la classe è un ambiente unico e particolare che non si può riprodurre altrove. L'insegnante non può sostituirsi allo specialista come quest'ultimo non può sostituirsi all'insegnante. Ognuno ha il proprio ruolo, le proprie competenze.<br />
Cosa avrebbe dovuto rispondere, dunque, quel docente? Avrebbe dovuto appellarsi alla sua ventennale esperienza, pensare al suo comportamento con gli alunni in difficoltà, il metodo usato, i risultati ottenuti. Avrebbe dovuto proporre strategie aggiungendo un "proviamo " perché in campo educativo non esiste la regola esatta applicabile a chiunque, ognuno è diverso e apprende con modalità proprie, ma bisogna tentare, bisogna avere cura dell'alunno e della sua famiglia! Un docente che risponde "proviamo " è un docente che fa sentire accolta la famiglia, quest'ultima non avrà alcuna ragione di andare contro chi la prende per mano e cammina con leicristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-9328855533577146482019-07-19T14:12:00.002-07:002019-07-19T14:12:29.054-07:00SONO TORNATA: COME POSSO AIUTARE? Mi scuso con tutti per questa lunga assenza ma il lavoro mi ha assorbita completamente! Da 3 anni mi occupo di tutti i Bisogni Educativi Speciali (disabilità compresa) di tutti gli ordini di scuola del mio istituto, coordino il GLI e devo gestire moltissime cose (oltre il lavoro in aula e la mia famiglia 😉) . In questi 3 anni, nel mio istituto, abbiamo realizzato molte cose che hanno permesso di migliorare l'inclusione; piccole cose, molto importanti per noi, dalle quali abbiamo tratto una piacevole soddisfazione. Il tutto è stato reso possibile anche a un ottimo lavoro di squadra, non solo con i componenti del GLI ma anche con la segreteria, la dirigenza, le famiglie e gli enti/associazioni esterni.<br />
<br />
Tornando ho trovato in archivio molti vostri interventi in attesa di approvazione, quelli che possono ancora essere attuali li ho pubblicati. In quanto agli altri mi scuso per le risposte che si sono fatte attendere così a lungo.<br />
<br />
Sui DSA è stato scritto molto, pertanto desidererei che i prossimi articoli prendessero spunto dai vostri suggerimenti.<br />
Di cosa volete si parli?<br />
Avete dubbi, curiosità?<br />
Per riprendere le parole di un noto medico di una recente serie TV, "Come posso aiutare?"cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-67855098917846132572016-06-18T06:50:00.002-07:002016-06-18T06:50:54.409-07:00ABILITAZIONE, NON RIABILITAZIONE<br /><div class="MsoNormal">
Confrontandomi con un collega mi sono accorta che è doverosa
una precisazione sull'utilizzo di alcune terminologie specifiche.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Il termine “abilitazione” si utilizza per indicare tutti gli
interventi sui soggetti con DSA in quanto si va ad abilitare una condizione
inesistente sin dalla nascita. Ossia, la
difficoltà della lettura è innata, il bambino nasce così quindi gli interventi
specifici vanno a creare quelle
condizioni per cui impara delle strategie per acquisire e/o migliorare la competenza
che non diventa automatica<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Il termine “riabilitazione” , invece, si utilizza in quei
soggetti che hanno perso un’abilità o una funzione presente sin dalla nascita o
acquisita. Ad esempio si riabilita una funzione motoria dopo un trauma. Prima
il soggetto sapeva camminare, poi ha subito un trauma perdendo la funzionalità
dell’arto che va riabilitato affinché il
soggetto possa tornare a camminare.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Il termine “riabilitazione” viene spesso usato in modo
improprio e può essere condannato da esperti del settore, soprattutto da quelle
famiglie molto attente al problema dei DSA in quanto è riferito, soprattutto,
all'ambito medico.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
I DSA non sono
né una malattia, né una disabilità
pertanto l’uso di termini che possono ricondurre, anche solo inconsciamente,
alla medicalizzazione, può indispettire i soggetti più suscettibili ,questo
perché è ancora radicata la paura del pregiudizio, l’essere considerati dei
diversi con delle capacità diverse dalla maggioranza della popolazione .<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-26478360644334258312016-06-18T06:48:00.002-07:002016-06-18T06:48:51.561-07:00SINTESI DGR 16 E RELATIVI ALLEGATI<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><u><span style="font-size: 22.0pt; line-height: 115%;">DGR 16<o:p></o:p></span></u></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 22.0pt; line-height: 115%;">Definisce un
protocollo d’intesa tra Regione e USR in materia di D.S.A<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><u><span style="font-size: 22.0pt; line-height: 115%;">Allegato 2 : <o:p></o:p></span></u></b></div>
<div class="MsoListParagraph" style="mso-list: l6 level1 lfo7; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "wingdings"; font-size: 22.0pt; line-height: 115%;">Ø<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><b><u><span style="font-size: 22.0pt; line-height: 115%;">SCUOLA PRIMARIA : sospetto DSA<o:p></o:p></span></u></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 22.0pt; line-height: 115%;">(serve per
un intervento tempestivo in ambito diagnostico) <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">1.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Va
compilato solo nei casi sospetti di DSA e non per altri casi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">2.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">il documento
deve essere condiviso con la famiglia<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">3.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">la <b><u>FAMIGLIA</u></b> presenta l’originale
durante il primo incontro con il NPI<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">4.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">la
scuola ne tiene una copia e l’archivia<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">5.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">si
compila <b><u>non prima</u></b> del secondo
quadrimestre del 2° anno previo recupero di almeno 6 mesi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">6.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Non esiste
una scadenza entro la quale deve essere presentato alla famiglia. In caso di
sospetto DSA, è importante la tempestività<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">7.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Una
volta condiviso con i genitori s’informa la referente D.S.A.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"><<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<o:p> </o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Allegato
3<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 46.35pt; mso-add-space: auto; mso-list: l3 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "wingdings"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Ø<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><b><u><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">SCUOLA PRIMARIA: passaggio
all’ordine di scuola successivo di alunno DSA</span></u></b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto;">
<b><u><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">(</span></u></b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">strumento
ad uso dei diversi ordini di scuola in merito all’andamento scolastico , alle
strategie e alla didattica utilizzata con l’alunno D.S.A)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo6; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">1.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Lo
compilano i docenti di classe 5^ per il passaggio alla scuola di ordine
superiore<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo6; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">2.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Viene
compilato <b><u>solo</u></b> per gli alunni
con diagnosi D.S.A <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo6; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">3.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Viene
condiviso e consegnato alla famiglia prima del termine dell’anno scolastico<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo6; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">4.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">La <b>FAMIGLIA</b> consegna l’originale alla
nuova scuola<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo6; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">5.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Archiviare
copia del documento<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo6; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">6.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"> I docenti informano il referente DSA
dell’avvenuta consegna<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"><<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<o:p> </o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Allegato
3<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 46.35pt; mso-add-space: auto; mso-list: l3 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "wingdings"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Ø<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><b><u><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">I GRADO: sospetto DSA<o:p></o:p></span></u></b></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l2 level1 lfo3; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">1.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></b><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Si
compila nel caso in cui si sospetti che un alunno SENZA DIAGNOISI sia un DSA<b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l2 level1 lfo3; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">2.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></b><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Si
compila previo recupero di almeno 6 mesi<b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l2 level1 lfo3; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">3.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></b><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Non
c’è una scadenza entro cui redigerlo<b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l2 level1 lfo3; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">4.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></b><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Si
condivide con la famiglia<b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l2 level1 lfo3; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">5.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></b><!--[endif]--><b><u><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">LA FAMIGLIA</span></u></b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"> lo
consegna al NPI durante la prima visita<b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l2 level1 lfo3; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">6.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></b><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">La
scuola archivia la copia<b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l2 level1 lfo3; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">7.<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></b><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">I docenti
informano il referente DSA dell’avvenuta consegna<b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"><<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<o:p> </o:p></span></b></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 46.35pt; mso-add-space: auto; mso-list: l3 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "wingdings"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Ø<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><b><u><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">I GRADO: alunno già
certificato DSA, passaggio all’ordine di scuola successivo <o:p></o:p></span></u></b></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 50.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l4 level1 lfo4; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">1<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Lo
compilano i docenti di classe 3^ per il passaggio alla scuola di ordine
superiore<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 50.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l4 level1 lfo4; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">2<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Viene
condiviso e consegnato alla famiglia prima del termine dell’anno scolastico<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 50.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l4 level1 lfo4; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">3<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">La<b> FAMIGLIA</b> consegna l’originale alla
nuova scuola<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 50.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l4 level1 lfo4; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">4<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Archiviare
copia del documento<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-left: 50.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l4 level1 lfo4; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">5<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span></span></b><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"> Informare il referente DSA dell’avvenuta
consegna<b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;"><<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<o:p> </o:p></span></b></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 46.35pt; mso-add-space: auto; mso-list: l3 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "wingdings"; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b><u><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">I
GRADO: alunno già certificato DSA, rinnovo della diagnosi</span></u></b><u><o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l5 level1 lfo5; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">1<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Lo
compilano i docenti quando l’alunno deve rinnovare la diagnosi, ossia non prima
dei 3 anni dalla precedente<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l5 level1 lfo5; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">2<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">Viene
condiviso e consegnato alla famiglia <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l5 level1 lfo5; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">3<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">La <b>FAMIGLIA</b> lo consegna agli specialisti </span><o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l5 level1 lfo5; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">4<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">La
scuola archivia una copia del documento<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l5 level1 lfo5; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">5<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 18.0pt; line-height: 115%;">I
docenti informano il referente DSA dell’avvenuta consegna<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-left: 32.2pt; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-87806843944093065442016-06-18T06:05:00.001-07:002016-06-18T06:05:15.522-07:00SPORTELLO DI ASCOLTO PER FAMIGLIE DI ALUNNI D.S.A: SUGGERIMENTI PER I DOCENTI<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Quest'anno, nel nostro istituto, è stato istituito lo sportello di ascolto per alunni e docenti con alunni DSA /BES. </div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Questi i punti importanti che sono emersi dal confronto, utili a chiunque.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<div>
<br /></div>
<div>
La proroga di compilazione e consegna dei PDP è valida solo per quelli stilati in seguito all'arrivo di nuove diagnosi in corso d'anno. In ogni caso non vanno stilati PDP oltre il mese di aprile. Per le diagnosi successive a tale data si tiene conto delle indicazioni, si applica la legge, ma la compilazione del documento è rimandata al nuovo anno scolastico.</div>
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<br /></div>
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La firma del Preside è l'ultima che deve essere apposta. Lui firma dopo che il documento è stato accettato dalla famiglia, non prima! La famiglia deve avere tutto il tempo per analizzare il documento e ha il diritto di non firmarlo se non condivide alcuni aspetti.Naturalmente le modifiche vanno discusse e se ognuno resta sulla propria posizione va verbalizzato. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Il PDP è un contratto e come tale va rispettato. Va rispettata la modalità di valutazione che non deve essere, nel modo più assoluto, differenziata o abbassata solo perché al bambino sono stati concessi degli strumenti di cui ha diritto. Gli strumenti non sono penalizzanti, non tolgono qualcosa. E' come se non vi dessero la patente perché avete guidato con gli occhiali anziché senza! Non esiste assolutamente il discorso che il bambino deve essere abituato a lavorare senza gli strumenti, senza le mappe, senza adeguamenti perché altrimenti avrà difficoltà all'esame. La diagnosi o la decisione del consiglio di considerare un bambino BES, fa sì che abbia diritto a tutto ciò che è previsto dalla L 170.</div>
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<br /></div>
<div>
Le interrogazioni vanno programmate, non ci devono essere sovrapposizioni di più interrogazioni o verifiche. Le verifiche vanno adeguate al caso che si ha davanti. E' assolutamente fuori legge il discorso del "Ti do la stessa verifica degli altri perché devi imparare a fare come loro " o, peggio "Perché non voglio discriminarti" La diagnosi e il pdp stabiliscono come vanno somministrate le prove.Durante le verifiche vanno lasciate le mappe e le tabelle. Se una diagnosi riporta come indicazione l'uso di mappe e tabelle voi non dovete stabilire che il bambino può anche fare senza. E' come se il cardiologo vi dicesse che dovete prendere una determinata pastiglia per poter far funzionare bene il cuore e il medico di base la togliesse dicendo che sono delle stupidaggini perché potete condurre una vita normale anche senza. </div>
<div>
Gli strumenti danno sicurezza al bambino. La mappa è come una cartina stradale, lo aiuta a ritrovare la strada nel momento in cui non ricorda più bene il percorso. Tenete sempre presente che i bimbi con DSA sono spesso ansiosi, con una bassa autostima e ambiscono ad essere come, se non addirittura meglio, degli altri.Sono consapevoli delle loro difficoltà e più si sentono sotto pressione, stanchi, demotivati, annoiati maggiori sono le probabilità che reagiscano male. Pensate a come ci comportiamo noi adulti quando siamo obbligati ad ascoltare, per ore di fila, qualcuno che parla di cose che non ci interessano o, peggio, che capiamo con fatica. L'unica differenza, forse, è che noi abbiamo un maggiore capacità di autoregolazione del comportamento.</div>
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<div>
Cosa fondamentale che è quasi superfluo sottolineare, è che non vanno umiliati né demotivati ma capiti. Ricordate che difficilmente i bambini con DSA comprendono le battute, pertanto è possibile che delle frasi dette per sdrammatizzare o per ridere, possano essere interpretate nel modo sbagliato. Sono, inoltre, bambini con una sensibilità maggiore rispetto alla norma e questo aspetto può essere sfruttato come punto di forza. Non vanno, quindi, compatiti ma sostenuti. Considerate, e questo è emerso dal racconto di tutte le persone con cui mi sono confrontata, che i ragazzini DSA studiano il triplo dei coetanei. Tolgono tempo e spazio allo sport e alle relazioni sociali, aspetti molto importanti sempre e per chiunque pertanto , a lungo andare, potrebbero odiare la scuola. Molti di quelli di cui mi hanno parlato, hanno delle grandi ambizioni nella vita e sono consapevoli dello sforzo che devono fare per raggiungere l'obiettivo ma a volte non ce la fanno perché sono davvero sfiniti.</div>
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Spesso i DSA hanno in comorbidità aspetti di ADHD quindi non vanno ripresi costantemente con delle note o richiamati all'attenzione con frasi del tipo "sei sempre distratto!" . Il lavoro deve essere incentrato sulla metacognizione ,sull'autoregolazione e sul rispetto delle regole.Devono essere insegnate strategie per riportare l'attenzione al compito .</div>
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<br /></div>
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Le verifiche con un sfilza infinita di domande e risposte non sono adatte ai bambini con disturbo specifico, non per il contenuto ma per la quantità. Ci sono varie strategie da adottare se non si vuole differenziare la prova,o si dimezzano le domande o si aumenta, proporzionalmente, il tempo per la compilazione. In ogni caso è impensabile che un bambino con dislessia o altre specificità., possa leggere, capire e mantenere l'attenzione su compiti tanto corposi. Essi vanno suddivisi, spiegati e letti. Le strategie possono essere di due tipi: leggo per tutti, una domanda alla volta passando alla successiva quando hanno finito di rispondere (stabilisco un tempo X entro cui devono farlo prima che si passi alla successiva) oppure leggo solo per lui.</div>
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Se le verifiche sono insufficienti bisogna dare la possibilità di recuperare attraverso l'orale. Ci sono bimbi che hanno serie difficoltà con le verifiche scritte di storia, geografia, scienze, tecnologia ecc...in quel caso si può tranquillamente sostituire lo scritto con l'orale Esempio, mentre la classe fa la verifica scritta i bimbi con DSA possono essere interrogati. Il risultato non cambia, ossia le competenze vengono comunque misurate ma con modalità congeniali al bambino.</div>
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Potrebbe essere utile dare a casa le domande su cui verrà interrogato o su cui verterà la verifica affinché possa studiare in modo mirato.</div>
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Sin dalla scuola primaria è necessario sensibilizzare la classe ai diversi funzionamenti cognitivi, la fatto che ci sono alunni che apprendono in modo diverso e hanno bisogno d strategie e strumenti diversi. Ricordate comunque che quanto viene suggerito per i DSA è utilissimo a tutti </div>
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I bimbi che presentano difficoltà nella comprensione vanno aiutati con esempi, con il supporto delle immagini. Alla scuola primaria bisogna allenarli a lavorare sugli indici testuali, sul fare ipotesi, sul non studiare a memoria stando ancorati al testo, ma sul capire attraverso ciò che c'è nella pagina. </div>
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Bisogna insegnare loro a fare le mappe non a dargliene di preconfezionate. Il bambino deve imparare a diventare autonomo nel costruirsi il suo percorso., Non bisogna delegare questo compito alle famiglie ma bisogna spendere qualche lezione nello spiegare a tutti che cosa sono le mappe e come si fanno, il che non significa che l'insegnante ne disegna di complicatissime alla lavagna e gli altri copiano, ma si spiega la metodologia per costruirle. Lavori utili, in tal senso, sono quelli in gruppi eterogenei, dove i ragazzi costruiscono mappe condividendo le loro idee.Molto utile è anche far sottolineare, soprattutto nelle scuole del I grado , i concetti fondamentali , utili da studicchiare. Fate però attenzione che alcuni bambini necessitano di essere guidati in questo genere di lavoro.</div>
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<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
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<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Per allenarli alla composizione dei testi è senza dubbio indispensabile leggere ma un dislessico fatica in questo quindi bisogna trovare delle alternative. Se do dei libri di Harry Potter da leggere entro un mese, suggerirò alla famiglia di cercare o quelli scritti con il corpo 16 o, meglio, gli audio-libri. Infine se agli altri concedo un mese di tempo (a parer mio poco, considerando che non hanno solo quello da fare!) ai ragazzini con DSA concederò il doppio. 9 volte su 10 non legge il bambino ma l'adulto quindi la famiglia deve avere anche il tempo per svolgere questo genere di attività. </div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Infine quando si lavora sul testo è importante fornire delle tracce, delle mappe che lo aiutino a organizzare i pensieri.Idem per la comprensione dei problemi. Il problema va concretizzato il più possibile,va smembrato in piccole parti. Va letto, spiegato con parole semplici. Il bambino va seguito passo passo nella risoluzione e gli devono essere concessi l'uso di calcolatrice e formulari.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
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<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Spero che quanto emerso vi sia utile perché non esiste "una ricetta" valida per tutti i DSA/BES ma ognuno di noi deve adattare il proprio metodo al bambino che ha davanti, questa è la cosa più complicata!</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-67838713042944266262016-02-27T14:32:00.001-08:002016-02-27T14:41:52.923-08:00consigli per le famiglie che hanno bimbi in 1^ e 2^ primaria Mi capita spesso di sentire o leggere di famiglie preoccupate per le difficoltà di apprendimento di figli frequentanti la 1^ o la 2^ primaria pertanto è doveroso che mi soffermi a specificare alcune cose.<br />
<br />
Innanzitutto <b><u>difficoltà di apprendimento non significa necessariamente disturbo.</u></b><br />
La difficoltà può essere temporanea e risolversi in seguito ad adeguato esercizio. Ciò significa che di fronte a una difficoltà bisogna mettere in atto , prima di tutto, l'osservazione. Bisogna osservare se c'è una comorbilità di problematiche, ad esempio nell'acquisizione del concetto numerico, della capacità di scrittura, dell'orientamento, della manualità, del linguaggio...Tutti aspetti che se compaiono singolarmente possono non esser significativi, se appaiono insieme devono destare un po' più di attenzione. Anche in questo caso, però, non è detto che si sia di fronte a un disturbo.<br />
<br />
Altro aspetto molto importante da tenere presente è che per acquisire gli automatismi di lettura e scrittura ci vogliono almeno due anni, ossia non prima della fine della 2^ e 3 per il calcolo-. Questo significa che un bambino che in prima elementare commette certi errori, soprattutto legati alla direzionalità di lettere e numeri, rientra perfettamente nella norma. Diverso è se manifesta, contemporaneamente, difficoltà nella gestione dello spazio, nella copiatura dalla lavagna. Se dopo avergli spiegato come va eseguito un esercizio appare spaesato, se nonostante l'allenamento continua a commettere la stessa quantità di errori e se l'errore di scrittura di una parola cambia, ad esempio se una volta scrive acua, l'altra aqua, l'altra ancora acuqa...allora bisogna iniziare a fare attenzione.<br />
<br />
La cosa da fare appena il bambino presenta delle difficoltà,quindi, è quello di potenziare e recuperare attraverso l'esercizio, Esso deve essere mirato, e deve riguardare diversi aspetti, dall'ascolto, all'attenzione, alla grafia...Se dopo questo potenziamento l'errore persiste allora bisogna rizzare le antenne.<br />
<br />
In ogni caso in 1^ nessuno rilascerà mai una diagnosi di DSA , per potersi muovere bisognerà attendere almeno il 2^ quadrimestre del 2^ anno e dopo adeguato recupero.<br />
<br />
Pertanto la cosa fondamentale che suggerisco alle famiglie è di non farsi prendere dall'ansia benché comprenda che non sia affatto semplice, e di documentarsi su quali sono gli errori ortografici che indicano dei campanelli di allarme, quali i segnali predittivi di un DSA osservabili sin dalla scuola dell'infanzia ( la difficoltà del linguaggio è quello più importante ed evidente) . A quel punto, arrivati alla fine della 2^, potrete contattare l'asl e consegnare l'allegato 2 della dgr 16 (la scheda collaborazione scuola/famiglia) e attendere che vengano fatte indagini approfondite. In ogni caso non fatevi prendere dallo sconforto e continuate a insegnare le strategie migliori per imparare osservando qual è lo stile di apprendimento di vostro figlio (visivo? Uditivo? Prassico?....)cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-64357391440744838192015-06-30T14:28:00.001-07:002015-06-30T14:29:37.509-07:00CAMPUS DISLESSIA PER RAGAZZI A QUARONA (VC)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFKPoInf0xffVn3wy7umiYho2V1AK3VWsieH6xqLqS5hRAjQeZ9MSb3GLxHsxT_x0aw4_DnhpHuxTt3xsrjuFAKWYtAckKx3AFdQyIfylUMJgozT08Vso4Ocadv3i7SABzeciw5QvbGWQ/s1600/campus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFKPoInf0xffVn3wy7umiYho2V1AK3VWsieH6xqLqS5hRAjQeZ9MSb3GLxHsxT_x0aw4_DnhpHuxTt3xsrjuFAKWYtAckKx3AFdQyIfylUMJgozT08Vso4Ocadv3i7SABzeciw5QvbGWQ/s400/campus.jpg" width="309" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgFweX90pNw9PW4wCUCjIYLiMRYsCbWaCaWoQXwfR6Bu3Fl5hHCpLk6KdfF5-q7VCydbwQ3ZuH6wERAxP9jSKMRyx0lft9a1JX2IU7-fXdt_W1cLGwRv3N0uzLW9Hb9NnHcvEahIV4Ujk/s1600/campus1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgFweX90pNw9PW4wCUCjIYLiMRYsCbWaCaWoQXwfR6Bu3Fl5hHCpLk6KdfF5-q7VCydbwQ3ZuH6wERAxP9jSKMRyx0lft9a1JX2IU7-fXdt_W1cLGwRv3N0uzLW9Hb9NnHcvEahIV4Ujk/s400/campus1.jpg" width="282" /></a></div>
Ricevo da Costanza Di Gaetano e pubblico questa interessantissima iniziativa, utile a tutti i ragazzi che hanno un DSA. I campus sono senza dubbio utili per dare loro strumenti in grado di farli procedere con una certa autonomia negli studicristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-38273513010966674122014-11-15T05:45:00.000-08:002014-11-16T12:52:16.850-08:00DIFFERENZA TRA BES E EESAl convegno regionale di Vercelli dell'8 novembre, uno degli interventi più interessanti è stato quello del Dott. Guccione, Segretario SINPIA della Regione Piemonte (SINPIA è l'associazione dei NPI), il quale ha fatto una panoramica sulle varie differenze esistenti anche nella terminologia dei vari BES.<br />
Il tutto parte dal lontano 2000, prima della L 170, quanto , anche per i casi gravi di DSA o ADHD, si faceva riferimento alla L 104, pertanto l'assegnare il sostegno a un bambino che, comunque, non avesse deficit intellettivi o sensoriali ma solo gravi disturbi dell'apprendimento o del comportamento, dipendeva molto dalle asl a cui ci si riferiva, pertanto era frequente e normale che ci fossero disparità non solo sul territorio nazionale ma anche nelle stesse regioni. Tutto ciò portò a un incremento "fittizio" delle disabilità in quanto molti non rispondevano ai criteri stabiliti dall'art 3 della L 104.<br />
Ad un certo punto, per evitare confusione, soprattutto per ridurre le spese , si decise di fare chiarezza e distinguere bene le disabilità dai disturbi, si arrivò così alla L 170 e alla CM n° 8 sui BES e poi alla dgr 16 (solo per il Piemonte).<br />
Il Piemonte,nel 2007 emise una delibera dove parlava di EES (esigenze educative speciali), diversi dai DSA ma che, comunque, meritavano di attenzione didattica e pedagogica da parte della scuola.<br />
Con la CM 8 si venne a creare un po' di confusione,se vogliamo, nei piemontesi perché il ministero parlava d BES cioè di Bisogni Educativi Speciali, così molti immaginarono che EES e BES fossero la stessa cosa.<br />
<br />
In realtà non è così e il Dott. Guccione l'ha chiarito in modo molto semplice:<br />
<br />
i BES sono "il grosso contenitore" dentro cui vengono inseriti i DSA , gli Hc, gli EES e gli svantaggi di qualunque tipo, in particolare quelli economico, linguistici e culturali..<br />
<br />
Gli EES restano, pertanto nelle diagnosi piemontesi si continuerà a leggere la dicitura <i><b>"necessita di esigenze educative speciali" .</b></i><br />
<i><b><br /></b></i>
Rientrano negli EES tutte le difficoltà che vengono "catalogate" con i seguenti codici ICD 10<br />
F .80<br />
F.82<br />
F.90<br />
F.90.1<br />
F 90.8<br />
F90.0<br />
QXX R 41.8 (ossia QI tra 70 e 84)<br />
<br />
Quindi negli EES non rientrano stranieri e tutte le problematiche di carattere sociale i quali, per avere la dichiarazione di BES non devono rivolgersi all'ASL, di norma sono i servizi sociali che inoltrano le segnalazioni, oppure è lo stesso consiglio di classe che decide se un determinato alunno, vista la sua situazione, può rientrare nei BES<br />
<br />
Che cosa prevede il percorso legislativo per arrivare a una diagnosi, soprattutto dopo la dgr 16?<br />
<br />
1: il primo passo deve compierlo la scuola attraverso l'allegato 2 che deve essere presentato alla famiglia e quindi all'sl , dalla stessa, non prima dei 6 mesi di potenziamento e recupero didattico. Senza l'allegato 2 il bambino non ha diritto di precedenza. Con questo documento viene chiamato entro 6 mesi dalla presentazione<br />
2: visita NPI che può avvenire tramite asl o tramite centri accreditati purché si seguano le indicazioni della Consensus Conference.<br />
3: Valutazione cognitiva e inizio delle valutazioni specifiche qualora la commissione preposta all'analisi della documentazione fornita dalla scuola evidenziasse un reale rischio di DSA.<br />
<br />
La dgr 16 è solo per l'osservazione di potenziali DSA e non per ADHD o altri tipi di BES.<br />
<br />
Se la famiglia dovesse non accettare e firmare l'allegato 2 esso resta comunque come osservazione dei processi didattici dell'alunno e va allegato al registro dei docenti.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>VI ALLEGO UNA MAPPA CHE CHIARISCE I BES, E' STATA PUBBLICATA DA </b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: red;">COSTANZA DI GAETANO </span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>PRESIDENTE AIFA PIEMONTE E COORDINATRICE REGIONALE DELL'AID</b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha4w8sz_stPDOGTmZI1GNrkdPCkR_jVnkiqj_O5BYutxQuyvKrAXJYbq0bN43yzbiwE92WPfd7EnortQCA-trklQj_QA-NRbOaatwAaHjXgkWdq6P3MoZmL4Rb0f4E8uinpsnaHlc93n4/s1600/10410623_623391411091370_7968069865179561520_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha4w8sz_stPDOGTmZI1GNrkdPCkR_jVnkiqj_O5BYutxQuyvKrAXJYbq0bN43yzbiwE92WPfd7EnortQCA-trklQj_QA-NRbOaatwAaHjXgkWdq6P3MoZmL4Rb0f4E8uinpsnaHlc93n4/s1600/10410623_623391411091370_7968069865179561520_n.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
<br />cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-57375037571275086822014-11-09T10:24:00.000-08:002014-11-12T08:13:26.838-08:00attività' di cooperative learning<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>ESEMPIO DI ATTIVITÀ’ DI GEOMETRIA <o:p></o:p></b></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>IN 4^ PRIMARIA<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><i>DOCENTE: ZUCCA CRISTIANA<o:p></o:p></i></b><br />
<b><i><br /></i></b></div>
<div class="MsoListParagraph" style="mso-list: l0 level1 lfo3; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b>INTRODUZIONE<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal">
L’insegnante è partita dall'argomento previsto dal programma
ministeriale e proposto dal testo di classe.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Ha informato gli alunni che nelle successive tre ore
avrebbero lavorato in gruppo cercando di analizzare l’argomento.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Gli alunni della classe 4^sono 14 pertanto sono stati
formati tre gruppi da 4 alunni e due da 3.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
La classe è abbastanza omogenea ed affiatata quindi è stato
semplice mescolare i componenti dei gruppi di volta in volta affinché tutti
lavorassero con tutti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Una modalità utilizzata è stata di chiedere ai bambini con
chi non avessero lavorato, poi la maestra stabiliva se i vari bambini potevano
far parte di uno stesso gruppo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraph" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">v<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b>OBIETTIVI
COGNITIVI</b>: <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Comprendere il significato della simmetria <o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 18.0pt; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">v<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b>OBIETTIVI
SOCIALI</b> :<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
1: rispettare le opinioni altrui<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
2: rispettare il proprio turno e i ruoli assegnati<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
3: sostenere le emozioni e le abilità dell’altro<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraph" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings; text-transform: uppercase;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;"> </span></span><!--[endif]--><b><span style="text-transform: uppercase;">Luoghi
e materiali<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
La lezione si è svolta in aula<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
I materiali
utilizzati sono stati:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]-->il libro di testo<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]-->foglio da disegno<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]-->tempere<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="text-transform: uppercase;">tempi</span>:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
tre
ore, dalle 8.30 alle 11.30<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings; text-transform: uppercase;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;"> </span></span><!--[endif]--><b><span style="text-transform: uppercase;">Sequenza
delle attività:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
I bambini sono stati suddivisi in gruppo, i gruppi sono
stati decisi dal docente<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
L’insegnante ha poi spiegato cos’avrebbero fatto durante le
successive 3 ore scrivendo alla lavagna le fasi di lavoro con relativa
tempistica. Sono stati anche definiti e segnati nella seconda lavagna i ruoli
che ognuno avrebbe dovuto ricoprire all'interno del gruppo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraph" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b>FASI DI
LAVORO:<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal">
1: analisi individuale del testo attraverso indici testuali.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
E’ stato illustrato
cosa sono gli indici testuali e spiegato che possono essere utili come
metodologia di studio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
2: lettura individuale del testo.<o:p></o:p></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<!--[if gte vml 1]><v:shapetype
id="_x0000_t96" coordsize="21600,21600" o:spt="96" adj="17520" path="m10800,qx,10800,10800,21600,21600,10800,10800,xem7340,6445qx6215,7570,7340,8695,8465,7570,7340,6445xnfem14260,6445qx13135,7570,14260,8695,15385,7570,14260,6445xnfem4960@0c8853@3,12747@3,16640@0nfe">
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<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Prima d’iniziare è stata stabilita la regola che durante la
lettura individuale ci dovesse essere assoluto silenzio per permettere a ciascuno
di concentrarsi verificando se le ipotesi fatte attraverso l’indice testuale
corrispondessero a quanto scritto<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
3: analisi di gruppo degli indici testuali da parte del
“preposto agli indici testuali” <o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<!--[if gte vml 1]><v:shape
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<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Gli altri componenti avevano il ruolo di controllare che non
venisse tralasciato nulla e, solo al termine, per alzata di mano, potevano fare
eventuali correzioni o integrazioni<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
4: Lettura collettiva del testo da parte del “lettore”</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<!--[if gte vml 1]><v:shape
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<div class="MsoNormal">
Il gruppo aveva il compito di seguire attentamente la
lettura<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
5: Esposizione ai compagni da parte di ciascun membro.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Gli altri, come per
il punto 3, avevano il compito di attendere che l’esposizione fosse finita
prima di fare appunti o intervenire. Una regola importante è stata quella di
ascoltare bene gli interventi altrui per evitare di riproporre stessi
interrogativi. E’ stato spiegato che facendo attenzione all’intervento dell’altro
era possibile trovare le risposte a eventuali dubbi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
6: esposizione alla classe da parte di un compagno indicato
dal gruppo. <o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
Al termine dell’esposizione l’insegnante ha chiesto se
qualcuno avesse qualcosa da aggiungere<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
C’è stato un caso in cui un alunno, preso dall’emozione,
abbia avuto qualche difficoltà, pertanto è stato chiesto ai compagni del gruppo
di intervenire in suo aiuto. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
7: attività pratica collettiva.<o:p></o:p></div>
<div>
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
Per fissare e
comprendere meglio i concetti analizzati sono stati fatti i disegni con le
gocce di tempera sul foglio poi piegato a metà; è stato possibile verificare in
modo diretto i diversi tipi di simmetria.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
I bambini sono stati lasciati liberi di confrontarsi tra
loro, di esprimere le proprie scoperte e meraviglie attraverso la condivisione
di una stessa esperienza, prima nel piccolo gruppo poi all’intero del gruppo
classe<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraph" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;"> </span></span><b>MODALITÀ’
DI ASSEGNAZIONE DEI RUOLI<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal">
I bambini sono stati liberi di gestirsi come meglio
credevano, c’è chi , non trovando un accordo perché tutti volevano ricoprire
uno stesso ruolo, ha pensato alla strategia del sorteggio. Chi invece è
riuscito a trovare facilmente degli accordi tenendo presente le abilità e
inclinazioni di ciascuno. Ad esempio chi era maggiormente insicuro e intimorito
nell’esporre al gruppo ha scelto di non farlo indirizzandosi verso altri incarichi
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b>RUOLI<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<b>1</b>:
<b><i>DEPOSITARIO
DEL TEMPO</i><o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
Aveva il compito di controllare che ogni singola
fase di lavoro fosse concretizzata entro il tempo stabilito. Alcuni avevano un
orologio digitale altri hanno fatto riferimento a quello di classe.
L’insegnante ha promesso di procurare una clessidra in modo tale da avere uno
strumento comune a tutti<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
2: <b><i>MODERATORE</i></b><o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
Aveva il ruolo di dare la parola durante la
discussione, di controllare che non si eccedesse con il tono di voce<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
3: <b><i><span style="text-transform: uppercase;">PREPOSTO
AGLI INDICI TESTUALI</span></i></b><o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
Aveva il compito di fare questo tipo di
analisi all’intero gruppo<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
4<b><i><span style="text-transform: uppercase;">:
lettore di gruppo</span></i></b><o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
Doveva leggere ad alta voce ai compagni <o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<b><i>5: CUSTODE DEI CONTENUTI<o:p></o:p></i></b></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
Doveva relazionare l’argomento alla classe <o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
6: <b>CUSTODE
DEL TONO DI VOCE</b><o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
Aveva il compito di riportare i compagni a
un tono di voce accettabile<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
Poiché i ruoli erano maggiori rispetto ai
componenti ognuno doveva ricoprirne due.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;"> </span></span><b>MODALITÀ’
DI REVISIONE E VERIFICA<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal">
La verifica immediata non è stata svolta sui contenuti ma
sulla metacognizione e sulle abilità sociali.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Le domande poste sono state.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br />
1: vi è piaciuto lavorare così, perché? <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
In un gruppo i bambini si sono lamentati di un compagno che tendeva
a disturbare. Si è chiarito subito che la regola era quella della
collaborazione pertanto chi disturbava o dimostrava di non riuscire a lavorare
con gli altri sarebbe stato fatto lavorare individualmente. Al bambino è stato
chiesto perché nelle esperienze precedenti aveva dimostrato maggiore attenzione
e rispetto dei tempi, mentre adesso era frequentemente distratto e distraibile
da stimoli esterni. Il bambino ha risposto che per lui è molto più facile lavorare
in questo modo quando si devono svolgere degli esercizi più dinamici quali, ad esempio
le operazioni o i problemi<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
2: che cosa avete trovato più difficile?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Molti hanno risposto “l’esposizione sia nel piccolo gruppo
che nel grande gruppo”. Alcuni sono riusciti a fare un’analisi introspettiva
piuttosto profonda ammettendo che le difficoltà nel memorizzare il lessico
specifico li inibiva nel strutturare in modo corretto le frasi e di conseguenza
l’esposizione ai compagni<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Alcuni hanno manifestato la paura di essere giudicati
nonostante fosse stato chiarito da subito che non c’era alcun tipo di valutazione
cognitiva.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
3: vi piace questa modalità di lavoro e perché?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Quasi all’unanimità sono stati concordi nello stabilire che
attraverso il confronto con i pari è più facile imparare le cose, sia perché
spiegando agli altri si possono chiarire molti concetti a se stessi, sia perché
i compagni hanno delle modalità molto simili al proprio stile di apprendimento
che l’adulto, a volte, può non avere o comprendere.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraph" style="mso-list: l2 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-fareast-font-family: Wingdings;">Ø<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b>VALUTAZIONE
DELL’APPRENDIMENTO<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal">
La valutazione dell’apprendimento e delle abilità avverrà
attraverso una verifica individuale<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br />
<br />
----------------------------------------------------------------------------------------<br />
<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
L'esperienza è legata al corso di Cooperative Learning tenuto dall'Ins. Riccarda Viglino presso l'IC di Strambino .Molte altre esperienze possono essere consultate sul sito <a href="http://www.appcoop.it/" rel="nofollow" style="background-color: white; color: #3b5998; cursor: pointer; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px; text-decoration: none;" target="_blank">www.appcoop.it</a><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> </span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"><br /></span>
<span style="background-color: white;"><span style="color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, lucida grande, tahoma, verdana, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;">La metodologia </span><span style="font-size: 14px; line-height: 15.4559993743896px;">dell'apprendimento</span><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> cooperativo è una di quelle facilmente applicabili all'intero gruppo </span><span style="font-size: 14px; line-height: 15.4559993743896px;">classe</span><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> e che permette </span><span style="font-size: 14px; line-height: 15.4559993743896px;">completamente</span><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> l'inclusione di tutti gli alunni, in primis di coloro che </span><span style="font-size: 14px; line-height: 15.4559993743896px;">presentano</span><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> BES. La bibliografia in merito è alquanto ricca ma solo attraverso "il fare" è possibile sperimentarla appieno. Fondamentali sono i momenti di confronto con Ri</span><span style="font-size: 14px; line-height: 15.4559993743896px;">ccarda,</span><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> con i docenti delle altre scuole che applicano, in modi diversi, il metodo in questione,</span></span></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, lucida grande, tahoma, verdana, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;">Inizialmente avevo molti </span><span style="font-size: 14px; line-height: 15.4559993743896px;">dubbi</span><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> ma ciò che mi ha tranquillizzata è il </span><span style="font-size: 14px; line-height: 15.4559993743896px;">fatto</span><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> che si può applicare per fasi e adattarlo ai momenti, alle </span><span style="font-size: 14px; line-height: 15.4559993743896px;">situazioni,</span><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> al programma. Si può procedere gradualmente fino a quando non ci si sente davvero abili e non lo si è fatto proprio. Si può decidere di utilizzarlo solo in certe discipline o con certi argomenti. Il bello di questo metodo è che lascia </span><span style="font-size: 14px; line-height: 15.4559993743896px;">libertà e</span><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> </span><span style="font-size: 14px; line-height: 15.4559993743896px;">flessibilità</span><span style="font-size: 14.3999996185303px; line-height: 15.4559993743896px;"> senza creare ansie eccessive .</span></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-35782379891792450132014-10-14T12:43:00.000-07:002014-10-14T13:40:50.816-07:00CONVEGNO A VERCELLI<br />
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #351c75;"><b>SABATO </b><b>8 NOVEMBRE </b><b>ORE 9.00 </b></span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #351c75;"><b>Teatro Civico </b><b>Vercelli </b></span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #351c75;"><b>convegno dal titolo:</b></span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #351c75;"><b><br /></b></span><span style="font-size: x-large;"><b><span style="color: red;">BES ed EES NUOVO INDIRIZZO</span></b><b><span style="color: red;">PER LA GESTIONE</span></b><b><span style="color: red;">DI STUDENTI</span></b><b><span style="color: red;">CON DIFFICOLTÀ </span></b><b><span style="color: red;">DI APPRENDIMENT</span></b><span style="color: red;"><b>O</b></span></span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><b><br /><div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><b>ISCRIZIONE</b></span><span style="color: purple;"><b>OBBLIGATORIA a:</b></span><span style="color: purple;"><b>referente.piemonte@aifa.it</b></span><span style="color: purple;"><b>segreteria: 328 8420229 </b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><b>LA PARTECIPAZIONE È </b></span><span style="color: purple;"><b>GRATUITA </b></span><span style="color: purple;"><b>IL CONVEGNO È </b></span><span style="color: purple;"><b>APERTO A TUTTI</b></span></div>
</b></span></h2>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: purple;"></span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><b><br /></b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><b>Diffondete l'iniziativa tra genitori, insegnanti ed operatori del settore</b></span></div>
cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-60606734696615759602014-07-05T00:21:00.002-07:002014-07-06T01:50:50.011-07:00alcuni quesiti sui BESChiacchierando con <span style="color: blue;"><u><strong>Costanza Di Gaetano</strong></u></span>, responsabile AID di Biella e Vercelli, sono emerse le seguenti considerazioni:<br />
<br />
1) <span style="color: red;"><strong>Che cosa sono gli EES, si utilizza ancora questa sigla?</strong></span> <br />
EES è una sottolineatura utilizzata dalla regione Piemonte per indicare coloro che hanno una diagnosi ad esempio di ADHD, di disprassia, di DSL....<br />
<br />
2) <span style="color: red;"><strong>Da chi possono essere rilasciate le diagnosi di EES?</strong></span><br />
Le diagnosi di EES possono essere rilasciate anche dai centri accreditati e non necessariamente dall'ASL<br />
3)<strong><span style="color: red;">Chi rientra, quindi, nei BES?</span></strong><br />
Nei BES rientrano gli EES e i DSA ma anche tutte quelle difficoltà generalizzate per le quali non è prevista alcuna diagnosi. Ad esempio situazioni emotive legate a momenti particolari della vita quali, ad esempio, la separazione dei genitori; difficoltà economiche, linguistiche o sociali. <br />
4)<strong><span style="color: red;">Da chi dev'essere rilasciata la diagnosi di DSA?</span></strong><br />
La diagnosi di DSA, in seguito alle ultime direttive, dev'essere convalidata da NPI<br />
5) <strong><span style="color: red;">perchè è nececessaria la convalida di un NPI?</span></strong><br />
Perchè la conditio sine qua non affinchè si parli di DSA è che vengano escluse patoplogie sensoriali, neuronali e deficit cognitivi. Solo un medico e non uno psicologo o un logopedista hanno gli strumenti e la qualifica per escludere qualunque altro tipo di patologia e attestare che le difficoltà presenti nel bambino sono da attribuire a un disturbo specifico.<br />
6) <strong><span style="color: red;">Che cosa fa il NPI?</span></strong><br />
Il NPI è un medico, controlla che i test a cui è stato sottoposto il bambino rispondano ai parametri della Consensus Conference, dopo valuta l'inesistenza di danni neurologici. Un qualunque foglio con delle osservazioni o risultati di test, se non ha l'approvazione del NPI è solo una semplice segnalazione di cui i docenti devono comunque tenere conto per la loro azione didattica perchè evidenziano dei problemi ma esso non ha alcun valore al fine della legge pertanto i docenti devono informare la famiglia e suggerire di proseguire il percorso al fine di ottenere la convalida del NPI<br />
7)<strong><span style="color: red;">Il PDP per chi deve essere redatto?</span></strong><br />
Per tutti coloro che presentano delle difficoltà anche temporanee: DSA, EES e BES. Per redigerlo ci si attiene alle diagnosi, laddove ci sono, oppure alle segnalazioni e indicazioni rilasciate dagli specilisti, oppure si fa riferimento alle Indicazioni della L 170<br />
8) <strong><span style="color: red;">Che cosa succede se un docente si rifiuta di compilare i questionari della DGR 16?</span></strong><br />
E' passibile di denuncia e ricorso da parte della famiglia. I modelli previsti dalla DGR oltre ad essere un ottimo strumento osservativo utile anche per la continuità didattica tra ordini di scuola, servono per segnalare una difficoltà che potenzialmente potrebbe essere un DSA pertanto il bambino ha la precedenza rispetto a tutti gli altri tipi di diagnosi in quanto il percorso diagnostico dev'essere attivato entro 6 mesi dalla presentazione del modello da parte della famiglia. Se il docente non si attiva segnalando le difficoltà e la famiglia ha dei sospetti e si rivolge a un centro privato, qualora emergesse che il bambino ha un DSA la scuola può essere denunciata perchè a quel punto, la diagnosi rilasciata dal centro dovrà avere la convalida del NPI dell'ASL e il bambino verrà messo in lista d'attesa. Inoltre la famiglia ha speso del denaro quando poteva avere gli stessi risultati in breve tempo, attraverso il percorso pubblico.<br />
9)<span style="color: red;"> Q<strong>uando la scuola deve segnalare?</strong></span> <br />
La scuola segnala dopo un percorso di recupero e potenziamento e dopo aver osservato. Se non ci sono già segnalazioni da parte della scuola dell'infanzia, la primaria può presentare il modello A nel secondo quadrimestre della classe 2^ . Se ci sono delle difficoltà macroscopiche già in 1^, ad esempio un bambino che non riesce a scrivere il proprio nome, oppure a copiare, o ha gravi difficoltà di lateralizzazione , di motricità, di organizzazione e soprattutto di linguaggio, lo si può già segnalare prima che termini l'anno scolastico.<br />
Personalmente consiglio, nel dubbio, di parlarne sempre con la referente DSA,il Dirigente e gli specialisti dell'ASL con cui si collabora. <br />
10)<strong><span style="color: red;"> Che cosa succede in sede di esame di stato e di I grado se il bambino è un BES senza diagnosi ma per il quale è stato redatto un PDP?</span></strong><br />
La commissione deve tenere assolutamente conto del PDP che è stato deciso dal consiglio di classe, esattamente come previsto dall'ultima normativa anche in fatto di esami.<br />
11) <strong><span style="color: red;">Che cosa succede di fronte alla difficoltà se la famiglia non deposita una diagnosi oppure se rilascia alla scuola solo una segnalazione non convalidata dal NPI?</span></strong><br />
I docenti non possono rifiutarsi di mettere in atto le strategie metodologiche didattiche atte a potenziare le capacità del bambino. Non possono dire "Non c'è una diagnosi quindi lo tratto come gli altri!" Gli insegnanti devono riunirsi in consiglio e redigere il PDP che verrà sottoposto all'attenzione della famiglia alla quale bisognerà far capire la necessità di regolarizzare la documentazione.<br />
12) <strong><span style="color: red;">Qual è il compito del Dirigente</span><span style="color: red;">?</span></strong><br />
Il Dirigente deve controllare che i docenti abbiano redatto i PDP per tutti i bambini che presentano delle difficoltà, deve verificare che esso venga attuato durante l'anno scolastico e deve convocare la famiglia, insieme ai docenti, affinchè prenda consapevolezza delle difficoltà e del percorso da seguire al fine di aiutare il figlio.<br />
<br />
Un grazie speciale a Costanza che è sempre una grande consulente, disponibile, attenta e sensibile alle problematiche dei ragazzi e dei docenti :O)cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-52404808845413156792014-05-04T05:48:00.005-07:002014-06-16T14:30:48.394-07:00DGR 16-7072 DEL 4/2/2014 REGIONE PIEMONTE<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<o:p><span style="font-family: Calibri;"> </span></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: red;"><strong>PERCHE’ NASCE LA DGR 16-7072?<o:p></o:p></strong></span></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">Il DGR nasce dall’esigenza di rispettare la tempestività
diagnostica per i DSA.</span><br />
<span style="font-family: Calibri;"></span><br />
<span style="color: red; font-family: Calibri;"><strong>PERCHE', IN QUESTO CASO, DGR, VUOLE L'ARTICOLO "LA" E NON L'ARTICOLO "IL"?</strong></span><br />
<span style="color: black; font-family: Calibri;">Perchè DGR sta per Delibera della Giunta Regionale e non per Decreto</span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: red;"><strong></strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: red;"><strong>QUANDO DEVE AVVENIRE IL PERCOSRO DIAGNOSTICO?<o:p></o:p></strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;">Esso dovrebbe avvenire solo ed esclusivamente dopo che la
scuola ha progettato e attuato un percorso di recupero e potenziamento delle
difficoltà e nonostante ciò persistono senza risultati
apprezzabili.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: red;"><strong>QUALI SONO GLI INTENTI DELLA REGIONE PIEMONTE CON QUESTA
DGR?</strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;">La regione vuole
proporre un percorso comune per tutte le scuole e le ASL del territorio che ha
come fine ultimo la certificazione di DSA entro 6 mesi dalla presentazione
degli allegati al DGR<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="color: red;">DA CHE COS’E’ COSTITUITO IL DGR?<o:p></o:p></span></strong></span><br />
<ol>
<li><span style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"><strong><span style="color: blue;"> A LLEGATO </span></strong></span></span></span><span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="color: blue;"> 1</span></strong> = protocollo d’intesa tra Stato/Regioni
e definizione delle modalità uniformi su tutta la regione per l’effettuazione
della diagnosi e il rilascio della certificazione per DSA <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="color: blue;">ALLEGATO 2</span></strong>= scheda di collaborazione scuola/famiglia
ad uso della scuola primaria</span></li>
<li><span style="font-family: Calibri;"><span style="color: blue;"><span style="mso-spacerun: yes;"><strong><span style="background-color: white;">ALLEGATO </span></strong></span><strong><span style="background-color: white;">3</span></strong></span> = scheda di collaborazione tra istituzioni scolastiche, istituzioni formative
e famiglia, descrittiva delle azioni didattico-pedagogiche e della abilità scolastiche<o:p></o:p></span></li>
</ol>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="color: red;">A COSA SERVE LA SCHEDA DI COLLABORAZIONE
SCUOLA/FAMIGLIA<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>AD USO DELLA SCUOLA
PRIMARIA (ALLEGATO2) ?<o:p></o:p></span></strong></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">Esso è uno <u><span style="color: blue;">STRUMENTO DIDATTICO_EDUCATIVO</span></u> per favorire l’apprendimento
dei bambini con difficoltà. Si suddivide in 2 parti. Nella parte A <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>vengono condotte delle osservazioni sul
percorso scolastico del bambino sulle attività svolte . In particolare si pone attenzione
alle attività di recupero e potenziamento messe in atto per capire se la
difficoltà era o meno recuperabile. Nella parte B si descrivono le difficoltà
scolastiche più significative rimaste dopo il percorso di recupero/potenziamento.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La <span style="color: blue;">PARTE B</span> è molto significativa
e importante in quanto attraverso esempi concreti permette di rendere il
documento trasparente e facilmente fruibile da tutti gli operatori in gioco per
la presa in carico del bambino. Le difficoltà vengono “fotografate” in modo
esplicito e concreto dipingendo il quadro completo delle abilità del bambino,
dei suoi punti di forza e di difficoltà.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Questa parte dovrebbe aiutare gli specialisti a capire verso quale
direzione indagare meglio il possibile disturbo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<o:p><span style="font-family: Calibri;"> </span></o:p><span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="color: red;">CHE COSA DEVE FARE L’INSEGNANTE DI SCUOLA PRIMARIA?<o:p></o:p></span></strong></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">Quando il docente si trova di fronte a un bambino con delle
difficoltà persistenti deve:<o:p></o:p></span><br />
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;"></span></span></span><br />
<ol>
<li><span style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: Calibri;">Osservare l’alunno aiutandosi anche con le linee
guida dell’allegato “ parte A. in questo modo può capire in modo più preciso il
tipo di difficoltà che presenta il bambino (memoria, attenzione, calcolo,
lettura, grafia, scrittura….?)</span></li>
<li><span style="font-family: Calibri;">Si accorda con la famiglia confrontandosi sul
tipo di difficoltà evidenziate </span></li>
<li><span style="font-family: Calibri;">Individuato il problema pianifica le attività di
recupero utilizzando anche gli strumenti compensativi e dispensativi previsto
dalla L 170 e osservando le risposte nel momento in cui tali strumenti vengono
tolti. L’abilità è stata acquisita e<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>interiorizzata? Riesce a seguire determinate procedure solo con l’ausilio
degli strumenti? Tale progettazione viene condivisa con la famiglia in quanto è
necessaria anche la collaborazione tra le due istituzioni</span></li>
<li><span style="font-family: Calibri;">Dopo il percorso di recupero che, in genere deve
durare qualche mese (si suggerisce di almeno mezzo quadrimestre) , stila la
parte B dell’allegato indicando le difficoltà persistenti.</span></li>
<li><!--[endif]--><span style="font-family: Calibri;">Condivide il documento finale con la famiglia
che deve firmarlo e presentarlo all’ASL per proseguire il percorso.<o:p></o:p></span></li>
</ol>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="color: red;">CHE COSA FA LA FAMIGLIA?</span></strong></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<ol>
<li><span style="font-family: Calibri;">Collabora con la scuola nell’azione di recupero (condivide
l’uso degli strumenti, delle metodologie)</span></li>
<li><span style="font-family: Calibri;">Presenta l’allegato 2 all’ASL per il percorso
diagnostico<o:p></o:p></span></li>
</ol>
</div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt;">
<o:p><span style="font-family: Calibri;"> </span></o:p></div>
<span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="color: red;">CHE
COSA FA L’ASL?</span></strong></span><br />
<ol>
<li><span style="font-family: Calibri;">Quando l’ASL riceve l’allegato 2 prende in
carico il bambino e entro 6 mesi avvia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e
completa il percorso diagnostico ed eventualmente di certificazione</span></li>
<li><span style="font-family: Calibri;">L’ASL istituisce un’apposita commissione
chiamata GDSA (Gruppo Disturbi Specifici di Apprendimento) composta da NPI,
psicologo, logopedista, neuro psicomotricista. <o:p></o:p></span></li>
</ol>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: red;"><strong>A COSA SERVE L’ALLEGATO 3?<o:p></o:p></strong></span></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">Anche l’allegato 3 è uno strumento che garantisce la collaborazione
tra scuola e famiglia e viene usato dai docenti del </span><br />
<ol>
<li><span style="font-family: Calibri;">I grado</span></li>
<li><span style="font-family: Calibri;">II grado</span></li>
<li><span style="font-family: Calibri;">Scuole professionali<o:p></o:p></span></li>
</ol>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><u><span style="background-color: yellow;">Serve:</span></u></span></div>
<ol>
<li><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Se l’alunno è già certificato DSA la scheda è
uno strumento di raccordo tra ordini di scuola che mette in evidenza il
percorso pedagogico – didattico e delle abilità acquisite nell’ordine di scuola
precedente.</span></div>
</li>
<li><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Per richiedere il rinnovo della certificazione
DSA che deve avvenire non prima di tre anni dalla precedente</span></div>
</li>
<li><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<!--[endif]--><span style="font-family: Calibri;">Strumento di comunicazione tra scuola e famiglia</span></div>
</li>
</ol>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: red;"><strong>QUANDO
ENTRA IN VIGORE LA DGR?<o:p></o:p></strong></span></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">La DGR può essere usata già dall’as 2013/14 in riferimento alle nuove situazioni.</span><br />
<span style="font-family: Calibri;"></span><br />
<span style="color: red; font-family: Calibri;"><strong>CHE COSA SUCCEDE QUANDO LA FAMIGLIA PRESENTA LA DOCUMENTAZIONE ALL'ASL?</strong></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"></span><br />
<span style="font-family: Calibri;">Il bambino ha la precedenza per la valutazione e la diagnosi su tutti gli altri tipi di diagnosi poichè la presa in carico deve avvenire entro 6 mesi dalla presentazione del documento</span><br />
<br />
<span style="color: red;"><strong>CHE COSA SUCCEDE SE UN DOCENTE SI RIFIUTA DI COMPILARE IL DOCUMENTO?</strong></span><br />
<br />
E' passibile di denuncia da parte della famiglia in quanto quest'ultima di fronte a un sospetto può rivolgersi a un centro privato il che comporta una spesa economica non indifferente, mentre con la compilazione del documento ha la precedenza nel pubblico <br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<o:p><span style="font-family: Calibri;"> </span></o:p></div>
cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-46197406301977470102014-01-19T09:08:00.000-08:002014-01-20T08:48:17.967-08:00suggerimenti in previsione della classe 1^ primariaUna mamma mi ha chiesto cosa può fare per preparare il figlio di 5 anni alla frequenza della scuola primaria che inizierà a settembre.<br />
La sua richiesta è partita in seguito ad alcune osservazioni da parte delle insegnanti della scuola dell'infanzia che lo descrivono come distratto e con difficoltà a memorizzare sequenze.<br />
Questi i miei consigli:<br />
<br />
1<strong><em>: ALLENAMENTO MEMORIA E ATTENZIONE</em></strong><br />
<br />
a) Gioco del memory. pretendere che il gioco venga svolto con costanza e portarlo a termine stando seduti, senza distrarsi o alzarsi. Se il gioco completo risulta troppo complesso e il bambino non riesce a mantenere l'attenzione fino alla fine ridurlo togliendo delle tessere. La difficoltà potrà essere aumentata nel corso dei mesi. Lodare i risultati positivi. Non sgridare né deridere se sbaglia ma spronarlo a tentare di nuovo. Prima d'iniziare il gioco spiegare bene delle regole comportamentali e assicurarsi che le abbia capite. Se si distrae o si alza richiamarlo al rispetto della regola.<br />
b) Cucinare insieme. Anche in questo caso le regole di comportamento vanno specificate molte bene all'inizio. Ricordate che le regole sono fondamentali per i bambini, danno loro stabilità L'essenziale è che siano poche ma chiare. <br />
La mamma legge gli ingredienti e il bambino li dispone in ordine sul tavolo, in fila rispettando l'ordine letto (più avanti potranno essere disposti in ordine sparso e poi presi secondo l'ordine letto) Al termine far verbalizzare gli ingredienti secondo l'ordine stabilito.<br />
Procedere con la ricetta. La mamma legge uno step alla volta e il bambino esegue (è ovvio che la mamma deve intervenire nei passaggi più pericolosi come l'accensione del forno. Al termine della ricetta far verbalizzare il procedimento.<br />
c)vestirsi . alla sera disporre sulla sedia gli abiti da indossare il giorno seguente. Verbalizzare l’ordine con cui verranno indossati. Il giorno dopo farli indossare secondo l’ordine giusto. Cercare di aiutarlo il meno possibile in modo da aiutare l’ autonomia. Richiedere che usi i termini PRIMA-DOPO<br />
d) ripetere semplici filastrocche su mesi, giorni, numeri, lettere, stagioni…<br />
e) regalargli un calendario e ogni mattina colorare il giorno facendo ripetere il nome e chiedendo “che giorno era ieri?” “ Che giorno sarà domani?” Stabilire colori fissi per ciascuno dei 7 giorni. Ad esempio se si decide di colorare il lunedì di giallo, tutti i lunedì dovranno essere gialli. Se fa qualche attività particolare in qualche giorno della settimana fagli incollare una piccola immagine o un simbolo che gli ricordi il tipo di attività che deve svolgere. Usare in modo ripetitivo i termini OGGI-DOMANI- IERI. PRIMA DOPO. MATTINO-POMERIGGIO-SERA. Far notare le differenze tra i diversi momenti della giornata e prendere dei punti di riferimento. Ad esempio: è mattino perché ci alziamo e facciamo colazione. E’ mezzogiorno perché pranziamo. E’ pomeriggio perché torniamo da scuola. E’ sera perché è buio e facciamo cena. E’ notte perché andiamo a dormire…<br />
<br />
<strong><em>2: ALLENARE LA MOTRICITA’ IN PREVISIONE DELLA SCRITTURA</em></strong><br />
<br />
a) impugnatura e posizione corretta. Controllare che il bambino impugni in modo corretto le matite, che stia seduto nel modo giusto senza mettere le gambe sotto il sedere.<br />
b) far eseguire tante schede di pregrafismo scaricabili da internet. <br />
c) far tracciare linee e figure di ogni genere sulla farina <br />
d) colore. incentivare l’uso del colore corretto stando dentro le linee. Se all’inizio ha delle difficoltà inspessire i contorni. Guidarlo a tracciare un tratto leggero e a non lasciare spazi bianchi<br />
e) manipolare. Usare pongo o pasta di sale e fare tantissime manipolazioni, libere e/o guidate. Può anche iniziare a fare le forme delle prime lettere in stampatello ad esempio mettendo il pongo sulle linee della lettera disegnata in grande su di un foglio (una metà di un A4). Non pretendere che riconosca o ripeta la lettera, lo scopo è semplicemente quello di seguire dei contorni e manipolare del materiale.<br />
f) giochi con la corda e la palla. I classici giochi che faceva la nostra generazione quando era bambina. Palla 10, filastrocche con la palla…In questo modo vengono allenate la coordinazione e la motricità globale.<br />
g) ritagliare tante sagome, figure di ogni genere e grandezza. Si possono stampare le bamboline di carta e i relativi vestiti da ritagliare. <br />
Per quanto concerne i tempi da dedicare ad ogni attività sta al genitore regolarsi in base alla risposta del bambino.<br />
h) giocare con i ritmi. sequenze di figure; lettura dei ritmi con le mani, con strumenti di qualunque genere (mani; posate....)<br />
<br />
<strong><em>3: ALLENARE L'ASCOLTO</em></strong><br />
<br />
E' molto importante che i genitori, come gli insegnanti, allenino le capacità di ascolto. I bambini di oggi, investiti da tantissimi stimoli, sono sempre meno capaci di avere una certa fermezza nell'ascolto. <br />
a) stablire dei momenti, durante la giornata, in cui conversare con i bambini pretendendo che ascoltino ciò che venga raccontato dai genitori e dai fratelli. Stimolare il dialogo con domande.Pretendere il rispetto dei tempi di ciascuno e insegnare a chiedere la parola nel rispetto di chi sta parlando<br />
b) allenare all'scolto di fiabe/favole aumentando via via la difficoltà e la lunghezza. Discutere e confrontarsi su quanto leto, fare ipotesi, inventare situazioni nuove. Pretendere sempre e comunque l'attenzione e la fermezza. Graduare le difficoltà.cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-7321545153671930772013-08-12T03:29:00.003-07:002013-08-12T03:29:34.523-07:00La strada verso l'inclusività è ancora lungaOggi mi trovavo presso una zona attrezzata della Valle d'Aosta, una di quelle immerse tra gli abeti, con i tavoli in legno per i picnic e i giochi per i più piccoli. Ad un certo punto, mentre ero immersa nella lettura dell'ultimo libro di Brunonia Barry, la mia attenzione è stata catturata dai battibecchi di un gruppo di ragazzini appoggiati a un ponte tibetano per piccoli. Il gruppetto era formato da due maschi e due femmine sui 10 anni. Uno di questi ragazzini era caratterialmente più mite e fragile degli altri 3 i quali, hanno occupato il loro tempo a schermirlo improvvisando "un esame di stato" . I 3 bambini hanno iniziato a subissarlo di domande "Quanto fa 5 X 9? E 8 X 7? E 4 x 5? " L'altro era in evidente imbarazzo in quanto non sapeva dare la risposta o, comunque era troppo lento nel recuperare i dati nelle sua memoria a lungo termine. Ad un certo punto una delle bambine, con tono saccente e antipatico ha iniziato a fargli la morale con frasi fatte che di certo aveva sentito ripetere dagli adulti :" le tabelline sono la base di tutta la matematica, se non le sai come pretendi di andare avanti?" Erny (nome di fantasia del bimbo in difficoltà) era sempre più imbarazzato quando l'altro maschietto ha continuato a tormentarlo chiedendogli quale fosse la valutazione in matematica sulla scheda di valutazione. Erny, sorridendo e cercando di riscattarsi agli occhi degli improvvisati compagni di giochi, ha risposto che in matematica aveva 9. Questo ha scatenato una fragorosa risata nei tre bulli (perché di questo si tratta) che hanno insistito volendo sapere anche la votazione in italiano. Erny ha confermato di essere bravo anche in italiano, allora i bambini hanno continuato a subissarlo di domande d'italiano "Bene, allora dicci cos'è il soggetto? Qual è la differenza tra predicato verbale e nominale? ...." Erny sorrideva e non rispondeva. Il tutto è andato avanti fino a quando non sono arrivati altri bambini a proporre di giocare a nascondino.<br />
<br />
L'episodio è senza dubbio spunto per molte riflessioni.<br />
<br />
Oltre agli atteggiamenti da bulli dei 3 ragazzotti c'era anche un'evidente mancanza educativa da parte degli adulti: scuola e famiglia. Entrambe sono state incapaci a sensibilizzare i bambini all'accettazione della diversità. Diversità che non è solo macroscopica e palesata in deficit fisici o cognitivi, ma anche sottile, evidente nelle piccole cose. La scuola non ha certamente educato all'accettazione delle difficoltà.<br />
<br />
Per quanti sforzi si stiano facendo da molti anni a questa parte per il riconoscimento di un adeguato diritto allo studio di chi ha processi mentali fuori dalla consuetudine, resta il forte ostacolo del pregiudizio ancora radicato in molte mentalità in quanto getta le sue radici nell'ignoranza nell'errata convinzione che per essere o apparire intelligenti si debbano conoscere tutte le tabelline, le funzioni logiche e grammaticali del discorso, le date storiche, le capitali e le bandiere di tutti i Paesi della Terra....<br />
Non si pretende che la gente comune abbia nozioni di neurobiologia, di processi cognitivi e stili d'apprendimento, si chiede semplicemente che chi ha un ruolo educativo EDUCHI i più piccoli ( e non solo) al rispetto delle peculiarità di ogni singolo individuo soprattutto se al di fuori di schemi prestabiliti.<br />
Solo quando i docenti, TUTTI i docenti, e le famiglie metteranno davvero in atto questi processi educativi allora potremo considerare davvero avviato il processo di inclusività e di diritto allo studio per chiunque, soprattutto nell'ottica delle buone pratiche e delle metodologie copperative.cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-29406946920880786982013-08-09T03:45:00.003-07:002013-08-09T03:45:54.425-07:00cose da fare a settembre1: Con l'inizio del nuovo anno scolastico i docenti dovranno, per prima cosa, somministrare le prove d'ingresso da cui sarà possibile capire se le difficoltà dei bambini con DSA hanno subito qualche cambiamento, se hanno migliorato l'autonomia nell'uso degli strumenti e qual è il loro grado di compensazione.<br />
Da tali prove potranno anche emergere nuovi casi di alunni con difficoltà.<br />
Per quanto riguarda questi ultimi si procederà con l'attività di potenziamento/recupero per stabilire se si manifesta una resistenza all'apprendimento e quindi si è di fronte a un potenziale disturbo, qualora ciò non avvenga e il tutto si risolva si era solo di fronte a una difficoltà.<br />
<br />
2: Nel caso di alunni con diagnosi di DSA o BES si dovrà procedere alla stesura del PDP entro il mese di dicembre. Ricordo che da quest'anno TUTTI i bambini che manifestano un qualunque disturbo o uno svantaggio di tipo socioeconomico, culturale e linguistico hanno diritto al PDP. I modelli si possono ritirare presso la segreteria delle scuole. Al momento non è ancora stato pubblicato il modello previsto dall'USR Piemonte, unico per tutti gli istituti della regione. E' probabile che avvenga con l'inizio del nuovo anno scolastico.<br />
Una volta compilato il PDP dev'essere condiviso con la famiglia. A dire il vero la normativa prevede che la stesura avvenga insieme ma per una questione di praticità prima la scuola lo prepara, poi lo discute con i genitori apportando eventuali modifiche. Il PDP è un documento flessibile che può essere modificato anche in corso d'anno qualora si verificassero delle condizioni tali che richiedano di cambiare procedure e uso degli strumenti. Il cervello è un organo plastico pertanto i processi di apprendimento possono variare in qualunque momento. <br />
Per modificarlo basta richiederlo alla segreteria previo accordo con la famiglia.<br />
<br />
3:Le diagnosi che dovessero arrivare, sia quelle nuove che quelle rivalutate, devono essere depositate in segreteria. Le famiglie, spesso ne consegnano una copia anche ai docenti, ma essendo dati sensibili non vanno tenuti in mezzo al registro o in luoghi accessibili a chiunque, pertanto il posto più sicuro è il fascicolo personale del bambino archiviato nelle segreterie. <br />
<br />
4: il docente può prendere visione della diagnosi in qualunque momento, annotando le raccomandazioni date dagli specialisti. La diagnosi è fondamentale per la stesura del PDP.<br />
Naturalmente piò accedere a questo documento solo ed esclusivamente se la famiglia ne ha dato il consenso. Ci sono stati casi in cui la famiglia ha depositato il tutto in segreteria ma non ha voluto che i docenti ne prendessero visione!!Pertanto è necessario che al momenti della consegna la segreteria si faccia rilasciare l'autorizzazione. A questo punto i docenti potranno essere invitati dalla segreteria a prendere visione di tutta la documentazione depositata.<br />
Per quanto riguarda i docenti del I grado, se sanno della presenza di alunni DSA di cui non è ancora stata depositata la diagnosi non possono chiederla né alla segreteria della scuola primaria, né ai docenti dell'ordine di scuola inferiore, ma devono cercare di "sondare il terreno" con al famiglia, in quanto è possibile che quest'ultima non abbia intenzione di ripresentarla, oppure, più semplicemente, non sapeva che spettava a lei farlo. Nel caso d'istituti comprensivi le regole non cambiano, anche se la segreteria è unica è la famiglia che deve autorizzare il passaggio della documentazione<br />
<br />
5: Per gli alunni che frequentano la 5^ primaria o la 3^ del I grado, è necessario che i docenti facciano firmare ai genitori, sin dai primi giorni di scuola, l'autorizzazione a discutere del caso con i colleghi del grado superiore.<br />
<br />
6:Le diagnosi possono essere depositate in qualunque periodo dell'anno ed entro aprile è possibile redigere il PDP (ma solo per quelle nuove).<br />
<br />
7: I docenti, dopo le prove d'ingresso dovranno contattare gli specialisti che hanno in carico il bambino per stabilire un piano d'azione per il nuovo anno scolastico. Ricordo che gli specialisti possono essere contattati solo ed esclusivamente se la famiglia ne ha dato autorizzazione, anche in questo caso conviene farsi rilasciare due righe!<br />
<br />
8:Qualora dalle prove d'ingresso dovessero emergere delle difficoltà che non si modificano con l'attività di recupero/potenziamento il docente è deontologicamente tenuto ad applicare tutte le metodologie e gli strumenti proposti dalla L.170 anche se non è ancora stata depositata alcuna diagnosi. Il genitore non potrà mai contestare la metodologia e l'uso di strumenti per il raggiungimento degli obiettivi in quanto fanno parte della libertà d'insegnamento, soprattutto se questi vengono motivati da un punto di vista pedagogico e scientifico (si faccia riferimento a tutti gli studi che hanno portato alla stesura della L.170) Inoltre la recente normativa sui BES invita TUTTI i docenti a seguire la suddetta procedure, condannando chi attende di avere in mano un pezzo di carta prima di affrontare in modo adeguato la difficoltà.<br />
<br />
cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-16473303350861741422013-08-07T02:54:00.001-07:002013-08-07T02:54:21.600-07:00Riflessioni sulla discalculia in seguito alla lettura del libro "La discalculia e le difficoltà in aritmentica"Le abilità matematiche vengono automatizzate più tardi rispetto a quelle linguistiche, questa la ragione per cui i test per la valutazione della discalculia vengono somministrati non prima della 3^ primaria. Esistono, però, segnali predittivi rilevabili sin dalla scuola dell'infanzia e tipologie di errori che si presentano dalla 1^ primaria che è necessario conoscere e su cui è necessario agire precocemente.<br />
Questa tipologia di errori è ben descritta nel libro " La discalculia e le difficoltà in aritmetica" di D Lucangeli. Il libro è indirizzato ai docenti della scuola primaria e presenta una serie di schede didattiche con indicazioni pratiche per la somministrazione, oltre a un cd rom da cui scaricarle e indicazioni per l'uso della LIM.<br />
<br />
In seguito alla lettura ho pensato di creare una tabella in cui indicare gli errori tipici in aritmetica e che vanno verificati all'inizio di ogni anno. Se c'è una caduta in uno o più di questi, allora si parte col potenziamento/recupero.<br />
Come indicato nel libro, il recupero/potenziamento deve durare non meno di 2 mesi, le attività devono essere individualizzate (cioè pensate a misura del bambino che stiamo recuperando), atte al superamento della difficoltà. Se al termine di questo periodo non c'è stato alcun miglioramento o comunque minimo, si parla di resistenza al cambiamento, ossia si può iniziare a pensare alla presenza di un disturbo e consigliare alla famiglia di rivolgersi a uno specialista.<br />
<br />
L'insegnante, prima di tutto, deve condurre un'osservazione e verificare se sono stati acquisiti i processi che stanno alla base dell'intelligenza matematica. Lucangeli indica:<br />
<br />
PROCESSI DI CONTEGGIO (si possono verificare sin dalla scuola dell'infanzia)<br />
- sa contare in senso progressivo e regressivo secondo al regola +1 e -1?<br />
- sa applicare la corrispondenza 1 a 1?<br />
- riconosce la cardinalità del numero?<br />
<br />
PROCESSI LESSICALI<br />
- sa attribuire il nome ai numeri?<br />
<br />
PROCESSI SEMANTICI<br />
- comprende il significato dei numeri attraverso rappresentazioni menali<br />
<br />
PROCESSI SINTATTICI<br />
-comprende la posizione delle cifre?<br />
<br />
CALCOLO MENTALE<br />
- è in grado di comporre e scomporre i numeri per calcolare?<br />
- è in grado di raggruppare le cifre?<br />
- è in grado di arrotondare alla decina?<br />
- conosce le proprietà delle 4 operazioni?<br />
è in grado di recuperare e utilizzare i fatti numerici? <br />
<br />
Il calcolo mentale è molto importante perché può sveltire le procedure che portano al risultato. E' necessario dedicare molto tempo all'allenamento di questa competenza che può essere applicata anche nel calcolo in colonna.<br />
Il calcolo scritto dovrebbe essere utilizzato solo per operazioni piuttosto difficili per le quali è necessario un supporto cartaceo. All'inizio, al fine di interiorizzare le procedure del calcolo mentale è necessario scrivere i passaggi e verbalizzarli affinché la ripetitività possa aiutare il consolidamento<br />
<br />
Dopo aver osservato i processi mentali è necessario analizzare il tipo di errore commesso.<br />
<br />
ERRORI DI RECUPERO DEI FATTI NUMERICI il bambino presenta delle difficoltà nel calcolo scritto e numerico<br />
<br />
ERRORI NEL MANTENIMENTO E NEL RECUPERO DELLE PROCEDURE il bambino non applica semplici regole per arrivare al risultato, ad esempio non sa utilizzare le proprietà delle 4 operazioni per semplificare e velocizzare il calcolo. Non mantiene in memoria i risultati parziali<br />
<br />
ERRORI NELL'APPLICAZIONE DELLE PROCEDURE l'alunno incolonna male, non ha interiorizzato la corretta posizione delle cifre, calcola partendo dalla cifra sbagliata, ha difficoltà nell'uso di prestiti e riporti. Non capisce quando è necessario cambiare procedura, cioè se ha eseguito le prime operazioni con il riporto e le successive non lo vogliono, lui continuerà ad applicarlo.<br />
<br />
Per essere certi che non c'è automatizzazione e quindi il rischio di un disturbo specifico è necessario accertarsi che certe abilità siano state insegnate in modo approfondito dando il tempo al bambino di interiorizzarle. Una prestazione appena insegnata potrebbe dare dei risultati negativi in quanto ancora non del tutto automatizzata. Pertanto, di fronte all'errore l'insegnante deve chiedersi se ha insegnato le procedure in modo corretto ed adeguato alla capacità di apprendimento dell'alunno, se sono stati fatti esercizi di consolidamento sufficienti per automatizzare. <br />
<br />
Non bisogna assolutamente dimenticare la differenza tra DIFFICOLTA' e DISTURBO. La prima può dare delle deviazioni simili al disturbo, anche in seguito alla somministrazione degli screening di primo livello, ma in seguito al recupero/potenziamento si risolve. Il DISTURBO non si risolve, ma può essere by passato con l'applicazione di una didattica personalizzata (uso di strumenti...) o con l'autocompensazione. Il disturbo emerge sempre alle valutazioni diagnostiche, anche se ben compensato, ragione questa per cui è possibile individuare un DSA in un adulto. <br />
Quando si dice che il DSA prima presente ad un certo punto "è scomparso" si commette un'esattezza che può generare molta confusione.<br />
Il DSA non scompare. <br />
Piuttosto, quella individuata e rieducata, era una DIFFICOLTA' poi superata perché adeguatamente trattata. <br />
I trattamenti per le difficoltà sono gli stessi per i disturbi, con la differenza che una, ad un certo punto scompare, l'altra si compensa.<br />
<br />
Nelle scuole è anche possibile somministrare screening di primo livello, da parte di docenti formati a farlo. cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-43150177805702323972013-07-08T23:50:00.001-07:002013-07-08T23:50:43.997-07:00PAIPAI è l'acronimo di Piano Annuale per l'Inclusività che tutte le scuole dovranno produrre entro la fine di settembre 2013. <br />
Esso è costituito da 2 parti, la prima in cui bisogna descrivere la situazione del proprio istituto nell'ottica dei BES indicando i punti di forza e di criticità. Nella seconda parte, invece, si deve entrare nello specifico della progettualità indicando gli obiettivi che si vogliono perseguire per rendere il proprio istituto inclusivo. Inoltre dovranno essere descritte le modalità di utilizzo delle risorse.<br />
<br />
I BES sono stati definiti in modo chiaro dai due documenti ministeriali pubblicati a dicembre 2012 e a marzo 2013. Bisogna immaginare i BES come un grande calderone dentro il quale vengono inseriti tutti i casi che possono esser causa di insuccesso scolastico, compresi lo svantaggio socioeconomico (coi tempi che corrono la percentuale è destinata a crescere!!!), culturale e linguistico (gli stranieri con difficoltà nella lingua italiana) . Inoltre rientrano nei BES i diversamente abili certificati con la 104. La normativa lascia discrezionalità al docente che deve decidere quali alunni senza diagnosi possono rientrare nei BES ed essere, quindi, bisognosi di un percorso differenziato e/o personalizzato. La nuova normativa lancia, quindi, una grande sfida in quanto ogni istituto deve far emergere la professionalità dei propri docenti ai quali vengono richieste, sempre più, competenza e formazione in campo delle difficoltà scolastiche. Le esigenze del bambino con difficoltà devo quindi essere ascoltate e accolte. <br />
<br />
Come accade per ogni novità ci sono dubbi e perplessità legati ad alcuni passaggi della C, n°8 in particolar modo all'assegnazione dell'organico.<br />
<span style="font-family: Times New Roman;"><br />
<div align="LEFT">
<em><strong>"...per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull'integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali. A seguito di ciò, gli </strong></em><em><strong>Uffici Scolastici regionali assegnano alle singole scuole globalmente le risorse di sostegno secondo quanto stabilito dall’ art 19 comma 11 della Legge n. 111/2011."</strong></em></div>
<div align="LEFT">
</div>
<div align="LEFT">
E' chiaro è che per il prossimo anno scolastico l'assegnazione dell'organico di sostegno seguirà le regole dettate dalla normativa specifica. Alcuni hanno interpretato il passaggio della Cm 8 sopra riportato, come la possibilità di ricevere risorse aggiuntive da parte della Stato, ma questo sarebbe in contrasto con la politica dei tagli e della contrazione di organico messa in atto da alcuni anni. Tutto questo sta demoralizzando molti docenti che si vedono investiti di maggiori oneri burocratici (la compilazione del PDP per tutti i BES) senza però ricevere gli aiuti necessari per poter attuare in modo adeguato le strategie descritte nel piano. La cosa che molti non hanno ancora capito è che se un DSA può essere in grado di lavorare autonomamente imparando ad usare gli strumenti compensativi, un borderline o un ADHD (tanto per citare i più gravi) ha bisogno di essere guidato e seguito in modo costante, quasi in un rapporto 1 : 1, senza risorse aggiuntive e senza strumenti adeguati ogni progettazione rischia di essere vanificata.</div>
</span><br />cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-83563288047778069272013-05-01T06:00:00.000-07:002013-05-01T06:02:36.364-07:00PDP: LA NORMATIVA SUI BES LO RICHIEDE<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: Calibri;">La DM n° 8 del 6 marzo
2013 </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">“Strumenti
d’intervento per alunni con bisogni </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” stabilisce che <span style="mso-spacerun: yes;"> l</span>a direttiva estende a tutti gli
studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">dell’apprendimento, richiamandosi
espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.<span style="mso-spacerun: yes;"> Pertanto </span>è compito doveroso dei Consigli di classe o
dei </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">teams dei docenti nelle scuole
primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">l'adozione di una
personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">dispensative, nella prospettiva
di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong><span style="color: red;">Strumento privilegiato è il
percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano<o:p></o:p></span></strong></span></div>
<strong><span style="color: red;">
</span></strong><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong><span style="color: red;">Didattico Personalizzato (PDP)<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></strong></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong><span style="color: red;"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></span></strong></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;"></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 200%; margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;">"<strong>STRUMENTI D’INTERVENTO
PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI</strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;"><strong>E ORGANIZZAZIONE
TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA"<o:p></o:p></strong></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<b><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">1.5 Adozione di strategie di
intervento per i BES<o:p></o:p></span></i></b></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Dalle considerazioni sopra esposte<u><span style="color: red;"> si evidenzia</span></u>, in
particolare,<u><span style="color: red;"> la necessità di elaborare un percorso</span></u></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><u><span style="color: red;">individualizzato e personalizzato per alunni e
studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la </span></u></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><u><span style="color: red;">redazione di un Piano Didattico Personalizzato</span></u>,
individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">BES, ma articolato, che serva come strumento di
lavoro <i>in itinere </i>per gli insegnanti ed abbia la funzione di </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">documentare alle famiglie le strategie di intervento
programmate.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli
di classe, risultanti dall’esame della documentazione </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">clinica presentata dalle famiglie e sulla base di
considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico – </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni
educativi speciali degli strumenti compensativi e delle </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">misure dispensative previste dalle disposizioni
attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011), meglio </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">descritte
nelle allegate Linee guida.<span style="mso-spacerun: yes;"> "</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Roma, 27 dicembre 2012</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;"></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;">---------------------------------------------------------------------------------------------------------------</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;">In sintesi la normativa stabilisce che:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;"></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;">i docenti devono applicare la normativa vigente, i dirigenti devono vigilare affinché la normativa venga rispettata e le famiglie hanno il diritto di pretendere che il diritto allo studio del figlio venga considerato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;">Il pdp è un documento ufficiale, un patto didattico ed educativo che viene stabilito tra la scuola e la famiglia e da entrambi dev'essere rispettato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;">In alcuni casi di BES, ad esempio quelli riguardanti gli stranieri, il pdp e il percorso personalizzato, possono essere temporanei, ossia fino a quando le difficoltà e i bisogni educativi non sono risolti. In altri casi il pdp può essere modificato nel corso del percorso scolastico in base ai cambiamenti e ai bisogni dell'alunno in difficoltà.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;">A breve la regione Piemonte predisporrà un modello uguale per tutti gli istituti del territorio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;"></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;"></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 200%;"></span><o:p></o:p> </div>
cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-87873780853304846002013-04-06T05:28:00.001-07:002013-04-06T13:07:48.027-07:00strategie per la geometriaLa strategia che vi riporto è adottata da Claudia Manfredini, mamma di un ragazzino che frequenta la scuola secondaria di primo grado. Claudia conosce a fondo i DSA, come mamma si è formata e informata costantemente al fine di poter supportare in modo adeguato il figlio durante il percorso scolastico, pertanto ha provato delle strategie e dei sistemi trovandone di molti efficaci e condivisibili.<br />
<br />
<strong><span style="color: blue;">"La geometria pare difficile per i nostri ragazzi (DSA n.d.r)<br /> io faccio così: leggo e rileggo il testo, in modo da comprendere la situazione, le figure da disegnare, e faccio seguire uno schema di lavoro.</span></strong><br />
<br />
<strong><span style="color: blue;"> 1- i dati, ricordando che il primo dato è la figura, e allora faccio proprio scrivere trapezio isoscele, o triangolo rettangolo come primissimo dato, perchè spesso credono di capire una figura e continuano a pensare a quella.</span></strong><br />
<br />
<strong><span style="color: blue;"> 2- disegno: fornisco una serie di disegni colorati già ritagliati sui quali sono scritte le cose fondamentali, quali descrizione della figura, rapporto tra i lati e gli angoli, le regole per ricavare area, perimetro, e formule inverse, e anche qualche osservazione utile</span></strong><br />
<br />
<strong><span style="color: blue;"> 3-le misure. Nei dati sono contenute alcune misure riportabili sul disegno. Quando nel testo un dato dice che la base del rettangolo è 3/5 dell'altezza, io faccio disegnare proprio un rettangolo di base 3 cm e di altezza 5, e faccio evidenziare i 3 i 5 segmenti di cui sono formati.</span></strong><br />
<br />
<strong><span style="color: blue;"> 4-le regole. Spesso A., non S., ricorda a memoria tutte le formule, ma tutte insieme, e finisce per provarle tutte facendo confusione e andando in palla. Gli faccio scrivere allora uno specchietto con tutte le regole relative alla figura, area, perimetro, e formule inverse, teorema di pitagora, etc... E' l'unica concessione alla memoria, che poi dopo possiamo archiviare e iniziare a ragionare sul testo.(sostituibile da un formulario, ovviamente)<br /><br /> E' un procedimento un po' lungo all'inizio, non è detto che venga acquisito subito, ma i ragazzi, piano, piano, comprendono come il metodo li conduca ad avere tutto in ordine."</span></strong><br />
<strong><span style="color: blue;"></span></strong><br />
<br />
Il sistema descritto può essere adottato anche dai docenti della scuola primaria.<br />
<strong><span style="color: blue;"> </span></strong>cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-28874813883548187422013-03-23T07:57:00.000-07:002013-03-23T07:57:58.305-07:00videogiochi contro la dislessia<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHa81yryZO4g6AngQe0f6vDwtO6LQlXKic6G2m7XjT8Ifc1e_ibdgFwIsJbLgRHjH0DcXyyc2kUwT5b9yfys4Oj_HjUUznaYeBUGF6FGGx1bp-mWuasuSn7LS6gFpo1u306pFMROLplMQ/s1600/ART+STAMPA.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHa81yryZO4g6AngQe0f6vDwtO6LQlXKic6G2m7XjT8Ifc1e_ibdgFwIsJbLgRHjH0DcXyyc2kUwT5b9yfys4Oj_HjUUznaYeBUGF6FGGx1bp-mWuasuSn7LS6gFpo1u306pFMROLplMQ/s400/ART+STAMPA.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">articolo apparso su "La Stampa" firmato da Simona Regina <br />
<br />
<br />
<div align="left">
L'articolo spiega come questi videogiochi, che l'Unversità di Padova e l'Istituto scientifico Eugenio Medea di Lecco stanno sperimentando, abbiano la capacità di migliorare l'attenzione visiva, la concentrazione e l'estrazione d'informazioni dal contesto.</div>
<div align="left">
</div>
<div align="left">
Migliorare la abilità visive del bambino dislessico significherebbe aiutarlo a distinguere meglio i vari grafemi trasformandoli nel fonema corrispondente. </div>
<div align="left">
</div>
<div align="left">
E' importante anche la rilevazione in età prescolare di difficoltà visuo-attenzionali in quanto indice predittivo di una possibile dislessia. Rilevato questo indice di rischio si attuerebbe un' abilitazione mirata con l'uso di questi videogiochi come strumento preventivo.</div>
<div align="left">
</div>
<div align="left">
Attualmente è un atto la sperimentazione nelle scuole dell'infanzia di Lecco, appena la fase sperimentale sarà conclusa i videogiochi si potranno scaricare gratuitamente .</div>
</td></tr>
</tbody></table>
<br />cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-16634175864136300192013-03-11T07:36:00.000-07:002013-03-11T07:37:14.569-07:00LA VALUTAZIONE DI DSA E BESLa valutazione è una questione su cui ci si ritrova spesso a discutere e a confrontarsi.<br />
<br />
In seguito ad alcuni dubbi su come debbano essere valutati i bambini con un funzionamento cognitivo al limite e quelli che seguono una progettazione individualizzata senza essere disabili intellettivi, c'è stato un confronto con la dottoressa Viviana Rossi, ex dirigente scolastica, membro del Comitato Scuola AID Nazionale e del Tavolo Regionale per DSA.<br />
<br />
Vi riporto la sua risposta affinchè possa chiarire eventuali dubbi<br />
---------------------------------------------------------------------------------<br />
<br />
<strong><span style="color: #0b5394;">QUESTA LA MIA MAIL:</span></strong><br />
<br />
Gentilissima Dottoressa,<br />
<br />
ho bisogno di porLe un quesito in merito alla valutazione. <br />
<br />
Sapevo che sulla scheda di valutazione, per questioni di privacy non devono
comparire riferimenti espliciti al DSA o EES del bambino, me lo conferma?<br />
<br />
Il dubbio di molti colleghi è come valutare bambini, generalmente EES o DSA
con basso funzionamento cognitivo . Questi bimbi non riescono a raggiungere gli
obiettivi della classe, in alcuni casi nemmeno quelli minimi, nonostante l’uso
degli strumenti e di tutte le strategie suggerite. Finora i colleghi hanno messo
un 6 sulla scheda ma se non c’è riferimento sulla scheda di valutazione all’EES
o al DSA che giustifica quel 6 politico, ritengono che non sia onesto rispetto a
chi ha raggiunto davvero lo stesso risultato.<br />
<br />
I colleghi ritengono la bocciatura per questi bimbi deleteria e cercano di
preservare l’aspetto psicoemotico e l’autostima.<br />
<br />
Le chiedo, esistono riferimenti legislativi in materia di DSA o EES che danno
indicazioni più dettagliate sulla valutazione?<br />
<br />
Preciso che per i DSA con un buon funzionamento cognitivo questi problemi
non sussistono perché una volta dati gli strumenti raggiungono facilmente gli
obiettivi e i risultati sono spesso superiori alla media della classe.<br />
<br />
Grazie<br />
<br />
Cristiana<br />
<br />
-------------------------------------------------------------------------------<br />
<span style="color: red;"><strong>LA RISPOSTA DELLA DOTTORESSA ROSSI</strong></span><br />
<strong><span style="color: red;"></span></strong><br />
Gent.ma Cristiana,<br />
<br />
Nella scheda di valutazione, per
questioni di privacy , non devono assolutamente comparire riferimenti
espliciti al DSA o EES … adesso BES! <br />
<br />
Per quanto riguarda la normativa
sulla valutazione dei DSA vale sempre <span style="background-color: yellow; color: black;">l’art.10 del Regolamento sulla
valutazione, il D.P.R. n° 122 del 22</span> <span style="background-color: yellow;">giugno 2009</span> , al quale si rifà tutta la
normativa recente:<br />
<br />
" Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la
valutazione e la verifica degli <br />
apprendimenti, comprese quelle effettuate in
sede d’esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche
situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento
dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti
compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...”<br />
<br />
<span style="background-color: yellow;">La Legge 170/2010</span>
assicura che «sono garantite, durante il percorso di istruzione e di
formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di
valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato…» per i ragazzi
con DSA <span style="background-color: yellow;">L’articolo 6 del Decreto attuativo</span> ci dà ulteriori
spiegazioni:<br />
<br />
“ 1.La valutazione scolastica, periodica e finale […] deve
essere coerente con gli interventi Pedagogico -
didattici <br />
<br />
2. Le
Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono […] di
dimostrare <br />
effettivamente il livello di apprendimento raggiunto … a
prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.”<br />
<br />
<span style="background-color: yellow;">Non
esistono riferimenti legislativi che diano indicazioni dettagliate sulla
valutazione dei BES</span> (è a discrezione dell’insegnante), anche se sulla <span style="background-color: yellow;">
direttiva di dicembre</span>, ed ora sulla <span style="background-color: yellow;">circolare </span><br />
<span style="background-color: yellow;">del 6 marzo</span>, si dice di
estendere la normativa dei DSA anche per i BES, compreso la preparazione di
un PDP e l'uso degli strumenti necessari per portarli a raggiungere gli
obiettivi previsti. <br />
<br />
<br />
Insomma la <strong><span style="background-color: cyan;">valutazione</span></strong> continua ad essere
uno dei più grossi problemi. Malgrado tutti i discorsi che <br />
si fanno, anche
quando la valutazione non viene utilizzata in funzione selettiva, essa non
risulta adeguatamente utilizzata in prospettiva formativa, come <span style="background-color: cyan;"><strong>strumento
per educare, per migliorare i processi apprenditivi, più che per sanzionare
i risultati.</strong></span><br />
<strong><span style="background-color: cyan;"></span></strong><br />
<strong><span style="background-color: cyan;"></span></strong><br />
<span style="background-color: lime;"></span><br />
<span style="background-color: cyan;"><strong>Nella scuola di base non si dovrebbe valutare per
promuovere o bocciare, ma per educare; per individuare quali siano le
migliori strategie educative e didattiche; per migliorare i percorsi e per
perseguire meglio le mete formative.</strong></span> Anche gli strumenti di valutazione
finora utilizzati <br />
non servono a migliorare i processi apprenditivi. Valutare
al termine del quadrimestre è persino troppo tardi per intervenire a
modificare i percorsi didattici degli alunni.<br />
Occorrerebbe liberare i
docenti dai troppi formalismi burocratici, che servono poco al
miglioramento dei processi apprenditivi e formativi. <strong><span style="background-color: cyan;">Occorrerebbe fare in
modo che nella scuola si facesse solo quello che serve per aiutare tutti i
bambini a raggiungere le mete formative, anche se questo dovesse portare a
fermare il bimbo a cui “viene regalato il 6 politico”, non per punirlo, ma
per dargli la possibilità di raggiungere in più tempo il suo successo
formativo.</span></strong><br />
Questo dovrebbe essere il criterio più importante da tenere
presente: <strong><span style="background-color: cyan;">tutto quello che si fa nella scuola dovrebbe contribuire ad
assicurare il successo formativo a tutti gli alunni</span></strong>. <strong><span style="background-color: cyan;">La valutazione dovrebbe
essere deliberatamente progettata per migliorare ed educare i risultati
degli studenti, non solo per verificarli!</span></strong><br />
<br />
Sperando di essere stata
chiara, invio cordiali saluti<br />
<br />
Viviana Rossi<br />
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />
<br />
Ho sottolineato quelle parti che ritengo essere molto importanti.<br />
<br />
Affinchè il confronto sia costruttivo mi farebbe piacere sapere come avviene la valutazione degli alunni borderline e DSA nei vari istituti.<br />
<br />cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-3081557486528083390.post-84970285305361133812013-03-09T00:17:00.002-08:002013-03-09T08:23:53.896-08:00risposta all'articolo "quando non è dislessia ma indolenza certificata"....<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdDBnmgi0sgXj_HvWB9DA9I9GsdsDmx0DAWCrnJZ_C4olmOmchJC3cEalr3DdPhxDTxnoM_WdyMB69fYgIwqUe35_onCNLKgj0Me5dY1VyfcDHqALMx9LJiuWd6-XYyEKMXZqewfwxjzM/s1600/art+dsa+nefandezza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="309" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdDBnmgi0sgXj_HvWB9DA9I9GsdsDmx0DAWCrnJZ_C4olmOmchJC3cEalr3DdPhxDTxnoM_WdyMB69fYgIwqUe35_onCNLKgj0Me5dY1VyfcDHqALMx9LJiuWd6-XYyEKMXZqewfwxjzM/s320/art+dsa+nefandezza.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Nkumr45O7XrbaE0AhscKFhNHiTYFvNDhfLOjdJ2aAKOYp344Eoxx2ltv4FksRmXEjrdds2XwEkDSIlElDhVJ5bqNGPHazWuNrRDpPfLg1mbHrFOYB6y1Tb09TyA4FUaaFq_tHS8cYOg/s1600/art+dsa+nefandezza1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Nkumr45O7XrbaE0AhscKFhNHiTYFvNDhfLOjdJ2aAKOYp344Eoxx2ltv4FksRmXEjrdds2XwEkDSIlElDhVJ5bqNGPHazWuNrRDpPfLg1mbHrFOYB6y1Tb09TyA4FUaaFq_tHS8cYOg/s320/art+dsa+nefandezza1.jpg" width="320" /></a></div>
Questo articolo firmato dal dott. Osvaldo Poli è stato pubblicato sul n°9 di Famiglia Cristiana.<br />
Vi pubblico la risposta che ho inviato al settimanale, sperando non venga ignorata<br />
<br />
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Egregia redazione di Famiglia Cristiana, <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">avendo letto l’articolo dal titolo “quando non è dislessia
ma indolenza certificata,” apparso sul n°9 del vostro settimanale, sento
doverosa la replica a quanto scritto dal dott. Osvaldo Poli . In quanto
psicologo la sua opinione potrebbe avere delle conseguenze non indifferenti su
coloro che ancora negano l’esistenza dei disturbi dell’apprendimento o su chi,
più semplicemente, è scettico verso questo genere di problema.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Sono decente di scuola primaria, referente per i disturbi specifici
dell’apprendimento e i bisogni educativi speciali dell’istituto comprensivo in
cui insegno, ho una buona formazione e anni di insegnamento alle spalle che mi
permettono di replicare con cognizione di causa .Sono certa d’interpretare il pensiero
di molti genitori, ragazzi e docenti sostenendo che l’articolo è intriso di qualunquismi
e banalità, oltre ad essere piuttosto offensivo nei confronti di chi,
quotidianamente deve lottare contro l’insuccesso scolastico. La poca voglia di
studiare esiste ancora ma è tutt’altra cosa rispetto alle difficoltà o, peggio,
ai disturbi dell’apprendimento. Il problema è che molti genitori sono scettici
in merito all’esistenza di diversi tipi d’intelligenza o funzionamenti cognitivi
fuori dagli schemi tradizionali e attribuiscono i scarsi voti scolastici alla “pelandronite”,
come la definisce da sempre mio padre settantenne! Il pregiudizio e l’ignoranza
possono avere serie conseguenze verso quei bambini che presentano un problema
reale e che possono apprendere se vengono concessi loro degli strumenti compensativi
e dispensativi, STRUMENTI non SCONTI DI PENA. Per fare un esempio banale, gli
strumenti compensativi stanno ai ragazzi DSA ( o con varie difficoltà) come gli
occhiali stanno al dott. Poli. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Questi ragazzi conseguono gli stessi obiettivi dei compagni
di classe, la progettazione è personalizzata e non individualizzata. Ciò significa
che a loro viene concesso e insegnato l’uso delle mappe per apprendere oppure l’uso
della calcolatrice per fare calcoli complessi, o le tabelle delle formule
grammaticali e geometriche. Tali strumenti non dispensano dall’imparare il
contenuto delle discipline di studio, le procedure di calcolo, il costrutto
della frase o la struttura dei problemi aritmetici. Questi ragazzi hanno spesso
un’intelligenza e una sensibilità superiori alla media pertanto sono
consapevoli della fatica necessaria per imparare. E’ piuttosto comune che i DSA
abbiano deficit nell’ambito della memoria di lavoro o a breve tempo, deficit
che rallenta e complica ulteriormente l’apprendimento. La difficoltà nel
trattenere le informazioni anche solo per breve tempo è alquanto frustrante perché
dopo ore passate sui libri i risultati sono comunque scadenti.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">In tutti i miei anni d’insegnamento non ho mai visto ragazzi
in difficoltà gioire con tifo da stadio di fronte alla propria diagnosi di
disturbo e ancor meno ho visto le loro famiglie serene e sollevate. Anzi! Poiché
i disturbi specifici non sono una malattia, termine improprio usato dal dottore
nel suo articolo, ma una caratteristica legata a un particolare funzionamento
del cervello, non si può “guarire” seguendo una terapia specifica. Chi nasce
con il disturbo muore con il disturbo. Ciò che può accadere, se ben seguito e
sostenuto dagli specialisti del settore, dalla scuola<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>dalla famiglia, è di trovare delle strategie che gli permettono di bypassare
la difficoltà, ma la fatica, l’ansia, il senso di frustrazione e una scarsa
autostima restano. Lo stesso scoramento resta per tutta la vita nella famiglia.
Consiglio di leggere “Diario di scuola” di Pennac al fine di comprendere
completamente queste mie affermazioni. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Non ho mai incontrato ragazzi con difficoltà che a causa del
disturbo abbiano dovuto studiare meno, anzi, spesso è l’esatto contrario in
quanto per svolgere la metà dei compiti impiegano il doppio del tempo proprio a
causa della mancanza dell’automatismo e del deficit di memoria che condizionano
la capacità attentiva e affaticano <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>velocemente.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">I bambini che devono seguire un programma individualizzato
sono bambini con intelligenza al limite della norma, sono alunni oggi ancora
poco sostenuti proprio a causa dei tagli che hanno contratto gli organici. Questi
bimbi non avendo un QI al di sotto della normalità non hanno diritto a un insegnante
di sostegno ma avendo un funzionamento cognitivo al limite, necessitano di
grossi aiuti in quanto, a differenza dei DSA, non sono in grado di mettere in
atto strategie o di essere autonomi nel lavoro o nell’uso degli strumenti insegnati.
I docenti non sempre riescono a<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>seguirli
a dovere perché devono gestire, spesso, una ventina di altri alunni. Anche nel
caso di questi bimbi, definiti come soggetti con bisogni educativi speciali,
non ho riscontrato alcun giubilo nei loro occhi, anzi, la frustrazione, in
alcuni casi, si riversa in atteggiamenti comportamentali difficili da gestire e
dolorosi per la famiglia. Per questi bimbi le lezioni e le interrogazioni più
semplici hanno lo stesso valore del lavoro svolto dai compagni perché per
apprendere c’è un notevole dispendio di energie cognitive ed emotive.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Naturalmente esistono anche i soggetti indolenti, descritti
dal dott.Poli ma questi non ottengono alcun tipo di certificazione o diagnosi.
Ho conosciuto ragazzi valutati dagli specialisti che dovevano solo migliorare
le metodologie di studio ma non avevano alcun disturbo specifico e nessun
funzionamento al limite, a loro non è stata rilasciata alcuna diagnosi o
certificazione e gli specialisti hanno concluso l’osservazione con alcuni
consigli per la famiglia e i docenti al fine di potenziare e stimolare l’interesse
e migliorare la metodologia di studio. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">I ragazzi realmente indolenti non possono e non devono
essere confusi con chi ha difficoltà tangibili, evidenti e scientificamente
accertabili.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Il dott. Poli, nel suo articolo, ha fatto una grande
confusione scatenando sicuramente rabbia in chi combatte quotidianamente con l’insuccesso
scolastico, inoltre ha incentivato i negazionisti e gli scettici a pensare che
i disturbi specifici e le difficoltà siano un’invenzione dell’era contemporanea
e quindi bastino i buon vecchi metodi per risolvere l’insuccesso:
pluribocciature, scappellotti e umiliazioni con tanto di cappello d’ asino. Il rischio
è d’incentivare la dispersione scolastica e avere adulti frustrati, depressi e
insofferenti, quando invece basterebbero un minimo di umanità e sensibilità da
parte di tutti e la volontà di affidarsi a chi ha reali competenze in ambito dell’apprendimento.
<o:p></o:p></span></div>
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Cordialità. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Cristiana Zucca<o:p></o:p></span></div>
<br />
<br />cristiana zuccahttp://www.blogger.com/profile/13417872403068409358noreply@blogger.com15