giovedì 27 dicembre 2007

UNA DIDATTICA AMICHEVOLE PER I DISLESSICI



Queste sono solo alcune delle proposte che l'AID ha elaborato per fornire agli insegnanti indicazioni per un'attività didattica che tenga conto delle difficoltà di apprendimento:



  • dispensa da alcune prestazioni: lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne. Uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline.

  • Dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta

  • tempi più lunghi per prove scritte e riduzione delle stesse

  • Tempi più lunghi per lo studio, mediante un'adeguata organizzazione degli spazi ed un adeguato e flessibile raccordo con gli insegnanti

  • Organizzazione di interrogazioni programmate

  • Uso, dove necessario di strumenti compensativi quali: tabella dei mesi; tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri; tabella delle misure, tavola pitagorica; tabella delle formule; calcolatrice; registratore; cartine geografiche e storiche.

  • Uso di strumenti informatici: videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale, programmi adeguati e commisurati alla compensazione delle difficoltà nel singolo caso.

  • Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta

  • Possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine

  • Predisposizione in tutte le scuole di una fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione e altri testi culturalmente significativi (collaborazione col Centro del “libro parlato” dell'Unione Italiana Ciechi)

  • Utilizzo, per lo studio, di cassette registrate

  • Richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti o digitalizzati e/o contenenti audio-cassette

  • Valutazione formativa che non tenga conto dell'errore ortografico, ma del contenuto e che sia in grado di rinforzare l'autostima evitando la puntualizzazione delle difficoltà

  • Diritto, nei casi in cui lo richiedano, di un'insegnante di sostegno e/o di un lettore a scuole e/o a casa

  • Possibilità di usare tutti gli strumenti necessari durante le prove di verifica e gli esami finali e di avere adeguamenti, riduzione e/o tempi più lunghi per lo svolgimento degli stessi.

(tratto da DISLESSIA dell'AID)

DAL CONVEGNO DI FORNO


L'insegnante può:

  • conoscere l'esistenza del problema
  • saperlo individuare precocemente
  • osservare se si verificano discrepanze significative tre le prestazioni dell'alunno sospetto di DSA e quelle della classe
  • contattare gli operatori ASL
  • in caso di alunno con diagnosi informarsi in modo preciso sulle sue difficoltà specifiche, perchè ogni bambino è diverso e ogni dislessico è un po' diverso dagli latri dislessici
  • stabilire come intervenire in collaborazione con la famiglia e gli operatori ASL, come comportarsi per le verifiche, i compiti a casa, le interrogazioni e le valutazioni.
  • Solo nel caso di DSA severo è indicata una programmazione differenziata

3 commenti:

  1. ciao fralegia, sono la mamma di un ragazzo digrafico e disortografico di 16 anni, da questo puoi capire che mi interesso di dislessia da almeno 10 anni; volevo darti dei suggerimenti per lo studio delle tabelline. puoi contattarmi a giuditta16@yahoo.it

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  2. una precisazione: volevo risponderti sul forum dislessia on line dove hai posto il problema tabelline e proprio per questo mi sono registrata, la registrazione non è ancora attiva e allora ho pensato di utilizzare il tuo blog.Scusa l'intrusione . Si tratta di un giochetto da fare utilizzando le dita che di solito i bambini trovano divertente. Consente di risalire ai fatti numerici (un qualsiasi numero dal 6al 10 miltiplicato per un qualsiasi numero dal 6 al 10)in modo rapido e "magico".Così lo studio puramente mnemonico si riduce e comunque il gioco permette un controllo visivo rapido e sicuro dei risultati delle tabelline più "difficili". Come ultima cosa ti dico che è più difficele spiegarlo a parole che metterlo in pratica . Ora ti saluto e ti auguro una buona giornata giuditta16

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  3. grazie cara, appena riecso ti mando una mail

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