Il materiale viene utilizzato nell'assoluto rispetto della privacy del bambino e della sua famiglia in quanto le osservazioni non prevedono alcuna registrazione scritta.
Alle insegnanti viene semplicemente spiegato che :
"
La dislessia evolutiva è un disturbo congenito che si manifesta in età scolare ma può avere una evidente sintomatologia già durante la scuola dell'infanzia.
Da recenti studi i cui risultati sono stati riportati dal dottor Giacomo Stella è emerso che il 40% dei dislessici ha avuto disturbi del linguaggio in età prescolare.
Di dislessia non si guarisce in quanto è un disturbo e non una malattia, ma attraverso interventi mirati e, soprattutto, precoci da parte di personale qualificato (logopedisti e insegnanti) il bambino può essere adeguatamente rieducato limitando gli insuccessi scolastici.
Più l'intervento è precoce maggiore sarà la possibilità di recupero
In quest'ottica è necessario che già nella scuola dell'infanzia venga effettuata un'osservazione sistematica di comportamenti considerati a rischio che devono essere evidenziati, prima di tutto, alla famiglia consigliando una consulenza logopedica e spiegando che solo specifici test potranno evidenziare la reale presenza di un disturbo (DSL); in seguito le osservazioni verranno discusse con le insegnanti della scuola primaria che accoglieranno il bambino in modo che possano continuare a prestare attenzione a determinati comportamenti ed evoluzioni delle abilità.
L'osservazione dev'essere condotta a partire dai bambini frequentanti il secondo anno di scuola dell'infanzia. Per loro il questionario potrà essere completato al termine dell'anno scolastico (mese di maggio) in tal modo sarà possibile valutare, anche insieme alla referente per la dislessia del circolo, se suggerire alla famiglia di sentire il parere di uno specialista
Per gli alunni dell'ultimo anno sarebbe opportuno condurre l'osservazioni il rpima possibile in modo da suggerire il più precocememente possibile un consulto specialistico: In questo modo, qualora i test evidenziassero davvero la presenza di una difficoltà, il bambino potrà iniziare eventuali terapie abilitative giungendo alla scuola primaria non solo con una valutazione sistematica da parte del servizio di NPI ma, soprattutto, con un'intervento già avviato. In questo modo gli si potranno evitare molti insuccessi scolastici, permettendo alle insegnanti di scuola primaria di affrontare il problema con strumenti adeguati attraverso la collaborazione con la logopedista."
ESEMPIO DI MODELLO DA SEGUIRE PER CONDURRE L'OSSERVAZIONE
1) Il bambino presenta disturbi del linguaggio che si manifestano in:
- confusione di suoni (s/z r/l v/f m/n p/b d/t)
SI, quali...................................................……………………………………….......
NO……………………………………………………………………………………………….
- frasi incomplete
SI, esempio.................………………………………………......................................
NO
2) Il bambino presenta una inadeguata padronanza fonologica quali:
- omissioni di lettere nella parola?
SI, quali………… ....................... ......……………..............................................
NO
- omissioni e/o inversioni di sillabe nella parola?
a. Se sì, QUALI ....................... .................................…………………….................
b. NO
C) mancata memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti conosciuti e sempre usati?
a. SI
b. NO
D)inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storielle inventate, nei giochi di parole, nel riconoscimento e nella costruzione di rime
a. SI, quali…………………………………………………………………………………………
b. NO
3) Il bambino presenta inadeguata padronanza grafico-spaziali, quali:
-difficoltà nella copia da modello
a. SI
b. NO
-disorganizzazione spaziale
a. SI
b. NO
4) Il bambino presenta difficoltà mnemoniche, quali:
- difficoltà nella memorizzazione a breve termine
a. SI
b. NO
-difficoltà ad imparare filastrocche
a. SI
b. NO
5) Il bambino presenta difficoltà attentive?
-Riesce a soffermare l’attenzione?
a. SI
b. NO
-E’ facilmente distraibile?
a. SI
b.NO
6) Il bambino presenta difficoltà prassiche?
A). Ha difficoltà nella manualità fine?
a. SI
b. NO
B) È impacciato nel vestirsi/svestirsi, allacciare le scarpe, riordinare?
a. SI
b. NO
C) Presenta problemi di lateralizzazione?
a. SI
b. NO
D) Ha difficoltà a ripetere sequenze ritmiche e a mantenere il tempo?
a. SI
b. NO
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Tutte queste indicazioni sono state tratte dai convegni di Forno, Leinì, Torino e dal corso di Chivasso.
ALCUNE SPIEGAZIONI:
gli studi hanno evidenziato come esista una stretta correlazione tra i DSL (Disturbi Specifici del Linguaggio) che si manifestano in età prescolare e i DSA che emergono in età scolare, pertanto qualuqnue disturbo del lingiaggio non dev'essere mai sminuito, il genitore, prima dell'insegnante stesso, deve prestare attenzione all'evoluzione linguistica del proprio bambino portandolo il più precocemente possibile a un controllo specialistico. A volte c'è la tendenza da parte dei pediatri, dei famigliari o degli insegnanti di "sminuire" alcune difficoltà tendendo ad attribuirle a una caratteristica di crescita specifica del bambino; di norma ci si sente dire "non si preoccupi è normale che sia così, è ancora troppo piccolo, aspetti..." (magari in bimbi di 3 o 4 anni) in realtà solo il NPI, dopo un'attenta osservazione può valutare se il ritardo o il disturbo di linguaggio sono realmente legati a un aspetto di crescita del bambino.
Solo il NPI può suggerire indagini e terapie specifiche, tra cui un esame audiometrico anche in presenza di bimbi che sembrano sentire bene
MA COME SI PRESENTANO I BAMBINI DSL?
I bimbi con un DSL non manifestano solo difficoltà nella pronuncia o nell'articolazione di certi suoni ma anche:
-confusione tra suoni simili
- incapacità nel discriminare i suoni iniziali, centrali e finali delle parole: anche se gli abbiamo ripetuto 1000 volte che MELA inizia con M , quando gli chiediamo con che lettera inizia MELA non sanno rispondere o rispondono una lettera diversa
- incapacità a segmentare la parola in sillabe e ricostruirla, cosa che invece sa fare un bimbo senza DSL
- difficoltà a strutturare ed organizzare una frase (capita quando il bambino vuole raccontarci cos'ha fatto dai nonni e inizia a prendere il discorso alla lontana, facendo giri strani tanto che scoltandolo ci chiediamo: "ma dove vuole arrivare"? )
- fatica ad usare termini nuovi perchè non riesce a imprimerli nella memoria e non riesce a ripescarli quando gli servono per un discorso. Ciò è legato al punto precedente: il bambino è prolisso nel suo racconto perchè fatica a tirare fuori dalla memoria a lungo tremine i termini corretti per strutturare in modo coerente la frase che ha in testa.
COSA DEVO FARE COME INSEGNANTE?
Come insegnante devo condurre osservazioni attraverso il gioco.
Oltre che al linguaggio devo prestare attenzione a:
- difficoltà motorie: sono goffi nel vestirsi e svestirsi, non sanno legarsi le scarpe
- difficoltà visuo/spaziali: i bimbi DSL hanno un uso confuso e disordinato dello spazio; non sanno riconoscere una parte visiva , non sanno pescare l'unità grafica nella memoria trasferendola nel foglio; non ricordano la struttura delle lettere o dei segni pertanto necessitano del supporto di materiale strutturato.
- l'attenzione è labile e non viene mantenuta nemmeno per breve tempo
- difficoltà nel ricordare e riprodurre filastrocche o semplici poesie (spesso le madri se ne rendono conto durante le recite della scuola materna)
COSA POSSO FARE DIDATTICAMENTE?
sono consigliati molti giochi linguistici per osservare la capacità metafonologica (capacità di manipolare la parola) prima e per allenarla poi:
- è arrivato un bastimento carico di...
-dimmi una parola lunga e una corta
-giochi con le carte figurate raffiguranti molto oggetti che il bambino deve pescare e nominare
- creare un ambiente stimolante che ricordi al bambino le parole
Dove possibile è preferibile costruire il materiale con il bambino
VI CONSIGLIO UNA LETTURA...
Circa un mesetto fa ho acquistato il libro "Dislessia lavoro fonologico tra scuola dell'infanzia e scuola primaria"
Berton, Lorenzi, Lugli, Valenti
Ed. LibriLiberi (12 euro)
E' un libro che riporta una serie di indicazioni pratiche partendo dalla scuola dell'infanzia affinchè il bambino con incompetenze fonologiche possa approcciarsi alla letto-scrittura senza troppe frustrazioni.
Il libro ribadisce come la precocità degli interventi sui bambini "a rischio" di DSA (quindi su quelli con un DSL) riduca notevolmente l'insorgenza delle difficoltà legate alle abilità della lettura e della scrittura.
INDICE:
SCUOLA DELL'INFANZIA:
Il lavoro fonologico nella scuola dell'infanzia
- giochi sull'ascolto
- giochi sul ritmo
- giochi di rinforzo dei movimenti bucco-fonatori
- giochi fonologici
- giochi di parole
L'attività fonologica
- le routines
- l'appello
- gli incarichi
- il calendario
- che tempo fa
- il menù
- disegno e scrittura spontanea
- le rime
- la biblioteca
SCUOLA PRIMARIA
- Percorso fonologico per livelli di acquisizione della scrittura
- Attività sul nome proprio
- La scrittura
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RispondiEliminaNon so molto sulla dislessia, ma leggendo mi è venuto il dubbio di essere stata dislessica ai tempi della scuola, ed ora, a 32 anni continuo a confondere alcune consonanti e numeri, ho problemi a ricordare cose specifiche (parole, ma non i numeri), e soprattutto non riesco a mettere ordine nelle cose. Non è pigrizia, quando devo mettere ordine in casa mi prende lo stesso panico che mi invadeva a scuola quando facevo il dettato o dovevo memorizzare qualcosa.
RispondiEliminaIo lavoro con ragazzi più grandi... e vorrei che qualcuno mi aiutasse a ottenere giustizia per chi ha veramente bisogno di un intervento personalizzato. Si prendono i finanziamenti per le attività di supporto e sostegno, ma in realtà... :-( Altro che profili ICF, PEP... che rabbia!
RispondiEliminaSuggerisco anche di utilizzare il protocollo IPDA (Tretta, Cornoldi, ed Erickson)che è stato ideato appositamente per gli alunni dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia. Nella scheda osservativa ci sono 43 item da osservare che indicano le situazioni che determinano i rischi. C'è un ulteriore protocollo di prove oggettive che serve ad osservare in profondità la padronanza dei pre requisiti indicanTi i faTtori di rischio e un programma di poenziamento volto a differenziare i disturbi dalle difficoltà per ovviare la questione di inviare tutti ai servizi...Io lo uso come screening nelle scuole dove svolgo la funzione di Referente DSA.
RispondiEliminaGrazie :O) provvederò a cercare il materiale
EliminaIo ho cercato via internet il materiale IPDA, come FS alla Salute del Circolo, ma so che può essere somministrato solo da una psicologa e non sempre le scuole ne hanno uan a disposizione...Ho avuto veramente poca collaborazione dall'U.O.N.P.I.A di riferimento, soprattutto nei tempi e nella formazione/informazione alle famiglie.
RispondiEliminaGrazie quindi per questo utilissimo inserto.
Ma adesso che rientrano tutti nei B.E.S?
Che si fa?
Si seguono le indicazioni date dalla normativa :O)
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RispondiEliminaCiao .
RispondiEliminaHai qualche griglia per la valutazione di un ragazzo DSA evolutivo ???? va bene anche dei link se li conosci....
Grazie