da rifletterci su tutti, genitori e insegnanti, perchè la dislessia è infame, i suoi sintomi vengono scambiati per svogliatezza, disattenzione e disubbidienza....
E' vero Sere, anche se personalmente credo che sia gli insegnanti che i genitori possano essere in grado di capire se si l'insuccesso è lagato a demotivazione o a reale difficoltà. Basta essere un po' attenti e informati su cosa sono i DSA o le "semplici" difficoltà di apprendimento. Basta guardare oltre i pregiudizi che ci hanno inculcato da sempre! ;O)
Concordo, chissà quanti dislessici sono cresciuti pieni di pregiudizi. Ora, a differenza anche solo di pochi anni fa, si ricorre di più agli specialisti, psicologi soprattutto. Però anche qui devo dire che a volte si esagera, alcuni insegnanti, nonostante abbiano mezza giornata i bambini-quasi più degli stessi genitori-liquidano le difficoltà che comunque ci sono nell'insegnare ai bambini e demandano tutto alla psicologia.....io direi moderazione e controllo da parte di tutti prima di impasticcare i bambini (mi è stato suggerito con mio figlio maggiore) come succede negli USA =/
Secondo me, Sere,ci vuole collaborazione e rispetto dei ruoli tra chi si occupa del bambino. Da un lato ci sono gli insegnanti che devono osservare e comunicare alla famiglia i propri dubbi. In caso di dsa devono applicare tutto ciò che prevedono legge 170 dn 5669 e linee guid....Il loro compito si fermna qui. Non devono fare diagnosi, non devono essere psicologi, non devono essere genitori, devono, semplicemente, essere specialisti della didattica. Dall'altra c'è la famiglia che deve ascoltare e collaborare con gli insegnanti tenendo presente che ciò che si osserva a casa non sempre è la stessa cosa che osserva l'insegnante perchè i comportamenti cambiano a seconda dell'ambiente con ci si trova ad interagire. Il genitore non deve trascurare certi segnali e certe osservazioni, nè deve dichiarare guerra alla scuola sempre e comunque! infine ci sono gli specialisti che hanno il compito di indagare le cause delle difficoltà e suggerire strategie e soluzioni. Famiglia, scuole e specialisti devono parlarsi, confrontarsi e concordare un piano d'azione che aiuti il bambino a crescere ed imparare. Se qualcuno suggerisce psicofarmaci credo sia meglio scappare a gambe levate! Conosco la posizione degli USA di fronte ai bambini con ADHD, problematica che viene spesso "risolta " somministrando il ritalin...
infatti ho detto no al ritalin!mio figlio è stato seguito da una neuropsichiatra infantile nonchè esperta in comportamento che già al primo incontro mi ha detto che il bambino non aveva proprio nessun tipo di problema neurologico, quindi mi sono convinta ancora di più del fatto che alcuni insegnanti di adesso non sono portati per questa professione, che richiede santa pazienza, dolcezza e fermezza.certo come genitore non fa piacere sentirsi dire che tuo figlio ha problemi, abbiamo fatto quello che dovevamo e abbiamo avuto altre conferme che il bambino era solo molto vivace e che era compito di chi lo teneva a scuola con sè 8 ore era quello di seguirlo e insegnarli come starci. comunque, dopo aver letto sulla dislessia, sto osservando con attenzione gli altri miei figli, soprattutto quello che è in seconda, stessa cosa sarà per quello che inizia la prima.grazie ancora per il tuo lavoro col il blog!
da rifletterci su tutti, genitori e insegnanti, perchè la dislessia è infame, i suoi sintomi vengono scambiati per svogliatezza, disattenzione e disubbidienza....
RispondiEliminaE' vero Sere, anche se personalmente credo che sia gli insegnanti che i genitori possano essere in grado di capire se si l'insuccesso è lagato a demotivazione o a reale difficoltà. Basta essere un po' attenti e informati su cosa sono i DSA o le "semplici" difficoltà di apprendimento. Basta guardare oltre i pregiudizi che ci hanno inculcato da sempre! ;O)
RispondiEliminaConcordo, chissà quanti dislessici sono cresciuti pieni di pregiudizi.
RispondiEliminaOra, a differenza anche solo di pochi anni fa, si ricorre di più agli specialisti, psicologi soprattutto. Però anche qui devo dire che a volte si esagera, alcuni insegnanti, nonostante abbiano mezza giornata i bambini-quasi più degli stessi genitori-liquidano le difficoltà che comunque ci sono nell'insegnare ai bambini e demandano tutto alla psicologia.....io direi moderazione e controllo da parte di tutti prima di impasticcare i bambini (mi è stato suggerito con mio figlio maggiore) come succede negli USA =/
Secondo me, Sere,ci vuole collaborazione e rispetto dei ruoli tra chi si occupa del bambino. Da un lato ci sono gli insegnanti che devono osservare e comunicare alla famiglia i propri dubbi. In caso di dsa devono applicare tutto ciò che prevedono legge 170 dn 5669 e linee guid....Il loro compito si fermna qui. Non devono fare diagnosi, non devono essere psicologi, non devono essere genitori, devono, semplicemente, essere specialisti della didattica.
RispondiEliminaDall'altra c'è la famiglia che deve ascoltare e collaborare con gli insegnanti tenendo presente che ciò che si osserva a casa non sempre è la stessa cosa che osserva l'insegnante perchè i comportamenti cambiano a seconda dell'ambiente con ci si trova ad interagire. Il genitore non deve trascurare certi segnali e certe osservazioni, nè deve dichiarare guerra alla scuola sempre e comunque!
infine ci sono gli specialisti che hanno il compito di indagare le cause delle difficoltà e suggerire strategie e soluzioni. Famiglia, scuole e specialisti devono parlarsi, confrontarsi e concordare un piano d'azione che aiuti il bambino a crescere ed imparare. Se qualcuno suggerisce psicofarmaci credo sia meglio scappare a gambe levate! Conosco la posizione degli USA di fronte ai bambini con ADHD, problematica che viene spesso "risolta " somministrando il ritalin...
infatti ho detto no al ritalin!mio figlio è stato seguito da una neuropsichiatra infantile nonchè esperta in comportamento che già al primo incontro mi ha detto che il bambino non aveva proprio nessun tipo di problema neurologico, quindi mi sono convinta ancora di più del fatto che alcuni insegnanti di adesso non sono portati per questa professione, che richiede santa pazienza, dolcezza e fermezza.certo come genitore non fa piacere sentirsi dire che tuo figlio ha problemi, abbiamo fatto quello che dovevamo e abbiamo avuto altre conferme che il bambino era solo molto vivace e che era compito di chi lo teneva a scuola con sè 8 ore era quello di seguirlo e insegnarli come starci.
RispondiEliminacomunque, dopo aver letto sulla dislessia, sto osservando con attenzione gli altri miei figli, soprattutto quello che è in seconda, stessa cosa sarà per quello che inizia la prima.grazie ancora per il tuo lavoro col il blog!