La strategia che vi riporto è adottata da Claudia Manfredini, mamma di un ragazzino che frequenta la scuola secondaria di primo grado. Claudia conosce a fondo i DSA, come mamma si è formata e informata costantemente al fine di poter supportare in modo adeguato il figlio durante il percorso scolastico, pertanto ha provato delle strategie e dei sistemi trovandone di molti efficaci e condivisibili.
"La geometria pare difficile per i nostri ragazzi (DSA n.d.r)
io faccio così: leggo e rileggo il testo, in modo da comprendere la situazione, le figure da disegnare, e faccio seguire uno schema di lavoro.
1- i dati, ricordando che il primo dato è la figura, e allora faccio proprio scrivere trapezio isoscele, o triangolo rettangolo come primissimo dato, perchè spesso credono di capire una figura e continuano a pensare a quella.
2- disegno: fornisco una serie di disegni colorati già ritagliati sui quali sono scritte le cose fondamentali, quali descrizione della figura, rapporto tra i lati e gli angoli, le regole per ricavare area, perimetro, e formule inverse, e anche qualche osservazione utile
3-le misure. Nei dati sono contenute alcune misure riportabili sul disegno. Quando nel testo un dato dice che la base del rettangolo è 3/5 dell'altezza, io faccio disegnare proprio un rettangolo di base 3 cm e di altezza 5, e faccio evidenziare i 3 i 5 segmenti di cui sono formati.
4-le regole. Spesso A., non S., ricorda a memoria tutte le formule, ma tutte insieme, e finisce per provarle tutte facendo confusione e andando in palla. Gli faccio scrivere allora uno specchietto con tutte le regole relative alla figura, area, perimetro, e formule inverse, teorema di pitagora, etc... E' l'unica concessione alla memoria, che poi dopo possiamo archiviare e iniziare a ragionare sul testo.(sostituibile da un formulario, ovviamente)
E' un procedimento un po' lungo all'inizio, non è detto che venga acquisito subito, ma i ragazzi, piano, piano, comprendono come il metodo li conduca ad avere tutto in ordine."
Il sistema descritto può essere adottato anche dai docenti della scuola primaria.
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