sabato 3 novembre 2007

CHE COSA SI CHIEDE AGLI INSEGNANTI: PARTE SECONDA

AGLI INSEGNANTI SI CHIEDE DI CONOSCERE I DSA




Come abbiamo già detto i DSA sono i disturbi specifici di apprendimento pertanto in quell'acronimo vengono raggruppati diversi tipi di difficoltà la cui più frequente è la DISLESSIA.


ATTENZIONE!




Un errore che non bisogna MAI commettere è quello di confondere i DSA con l'handicap.


I DSA non sono un handicap e non sono nemmeno una malattia. I DSA sono un disturbo legato a un diverso modo di apprendere, pertanto, questo disturbo crea dei disagi nei soggetti che presentano un DSA .



RICORDATE:




Dislessici si nasce , non si diventa (a parte casi particolari di cui poi vi parlerò).


Poiché si nasce dislessici, cioè la dislessia è scritta nei cromosomi (non sono rari i casi di famiglie in cui il disturbo è manifesto in più persone. Quest'estate ho conosciuto la mamma di 4 ragazzi, tutti dislessici!) non si può guarire, non esiste una cura che fa sparire la dislessia. Però, come per qualunque altro disturbo cronico, esistono delle strategie che permettono di alleviarlo, di conoscerlo, di affrontarlo nel modo opportuno (vi spiegherò come) ed esiste la prevenzione del disagio che nasce non solo con l'intervento precoce ma, soprattutto con la conoscenza, da parte di scuola e famiglia, del disturbo e delle sue peculiarità.



ATTENZIONE ANCHE A ....



Non confondete i DSA con le DIFFICOLTÀ di apprendimento.



I DSA sono un DISTURBO SPECIFICO dello sviluppo cerebrale che determina difficoltà, più o meno serie, nell'apprendimento delle abilità scolastiche.



Nelle "Difficoltà di apprendimento", invece, si raggruppano tutte quelle difficoltà che uno studente può incontrare durante il suo percorso scolastico, che possono essere determinate da :


  • Fattori esterni quali l'ambiente socio - culturale (un bambino che cresce in un ambiente poco stimolante sarà maggiormente a rischio di insuccesso scolastico rispetto a un bambino che nasce in un ambiente culturalmente stimolante); l'esperienza scolastica pregressa oppure la casualità.



  • Fattori interni quali il carattere, lo stato d'animo, la motivazione e la capacità attentiva.


RICORDATE ...


I bambini con DSA presentano difficoltà nelle abilità di calcolo di lettura e di scrittura, pertanto, rientrano nei DSA:

  • la disgrafia (cioè la difficoltà nell'automatizzazione della scrittura)

  • la disortografia (cioè il disturbo legato al sistema ortografico)

  • la discalculia (cioè il disturbo relativo alle abilità matematiche)

  • disturbo della comprensione del testo (si manifesta con l'incapacità di cogliere il significato del testo)

  • la dislessia (è un disturbo che interessa l'automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici)

I soggetti con DSA sono persone :


  • con un QI nella norma
  • senza alcun deficit a livello sensoriale
  • senza deficit di tipo neurologico

Se un bambino presenta un QI inferiore a 80, oppure ha deficit sensoriali o neurologici ha un handicap e non un DSA.


E' IMPORTANTE RENDERSI CONTO CHE....


Gli insegnanti non sono responsabili della manifestazione della dislessia, ma hanno un ruolo fondamentale per identificarla aiutando i bambini con DSA.


Pertanto è importante che gli insegnanti imparino a riconoscere i DSA


Di norma i bambini DSA non manifestano difficoltà di:

  • ragionamento
  • comprensione delle consegne orali

  • comprensione del testo

  • comunicazione sociale

Quindi se avete un alunno che presenta le suddette difficoltà è opportuno approfondire la questione attraverso un'osservazione più attenta!

11 commenti:

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  2. Sono la mamma di un bambino di 8 anni dislessico, mio figlio è un bambino intelligentissimo ,che però ha avuto la sfortuna di incontrare insegnanti che non sono state in grado di riconoscere il suo problema,ifatti mi sono accorta io quando ha iniziato la scuola,che aveva delle difficoltà. Mi piacerebbe che le insegnanti ,siano obbligate ad avere una formazione sui problemi dei dsa, o ancora meglio ,che in ogni scuola ci sia una logopedista che possa fare dei test ai bambini per individuare subito quelli dislessici ,per poter cosi intervenire tempestivamente e non far passare ad altri bambini quello che ha sofferto mio figlio.

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  3. concordo in toto e sono la prima a sostenere che la formazione degli insegnanti sui DSA dovrebbe essere obbligatoria e visto che lo Stato al momento non ha ancora preso iniziative, ogni circolo didattico dovrebbe promuovere una formazione costante dei suoi insegnanti sui DSA e, soprattutto, dovrebbe prevedere la presenza di un referente per la sislessia, invece sono ancora troppo poche le scuole che hanno questa figura professionale all'interno del proprio organico.

    In quanto alle attività di screening esse non sono previste nelle scuole in quanto si va a toccare la sfera dei dati sensibili e quindi della privacy...in definitiva ci sono dei genitori che potrebbero non voler sapere nemmeno la percentuale di rischio del proprio figlio. Ci sono scuole in Italia dove l'attività di screening è permessa e dove gli stessi dirigenti la promuovono instaurando rapporti di collaborazione con le asl o con professionisti privati...nella nostra direzione didattica non è permessa alcuna attività di questo genere proprio per la privacy e l'AID stessa ha confermato che la decisione del dirigente è stata corretta.Gli insegnanti possono comunque osservare secondo delle indicazioni ben precise e sospettare la presenza di un eventuale disturbo. Questo, comunque, può e deve essere valutato solo ed esclusivamnete da personale sanitario specifico.

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  4. Salve sono la mamma di un bambino di 12 anni riconosciuto in prima media dislessico grave la mia domanda e' ma secondo lei per riconoscere un ragazzo dislessico dalla nascita c'e' bisogno di una tac al cervello ,oppure solo dai test e' riconoscibile ,perche' addirittura la neuropsichiatra aveva detto che la causa ero io ma vi sembra normale tutto cio' e' possibile che una mamma deve essere umiliata cosi' mi scusi dello sfogo grazie per la risposta chwe mi dara'

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  5. Non è possibile accertare la dislessia dalla nascita e tanto meno con una tac perchè la dislessia viene diagnosticata attarevrso dei test oggetti e a partire dalla 3 elementare cioè da quel periodo scolastico in cui, normalmente, il bambino dovrebbe aver acquisito le competenze e l'automatismo di lettura.

    Esistono segnali predittivi a cui porre attenzione durante la scuola dell'infanzia, ma come dice la parola stessa sono solo predittivi e non danno la certezza assoluta. Il segnale più importante è il disturbo specifico di linguaggio che nell'80% dei casi manifesta un DSA durante la scuola primaria, però non è detto che chi ha un disturbo del linguaggio sia automaticamente dislessico.


    Ciò che le voleva dire la NPI è che i DSA sono, di solito, di natura genetica, ossia in famiglia c'è qualcuno che ha trasmesso questa caratteristica. E' un po' come per la miopia: se in famiglia ci sono persone miopi la passibilità che anche uno dei nostri figli lo sia aumenta notevolmente . Questa non è una colpa. Non ho mai visto un genitore sentirsi in colpa perchè ha trasmesso la miopia al figlio, allo stesso modo non ci si deve sentire in colpa per aver trasmesso una capacità diversa di apprendere.

    La cosa grave, secondo me è che gli insegnanti si siano accorti di un DSA grave solo in prima media! :O/
    Generalmente i DSA lievi, duarnte la scuola primaria, passano inosservati perchè il bambino riesce a mettere in atto delle strategie per cui si autocompensa. Inoltre le richieste, la mole di lavoro e la struttura della scuola primaria è tale per cui un DSA lieve riesce a "mimetizzarsi". Alla scuola media ciò non è più possibile, ecco , allora, che anche i DSA lievi, possono avere dei tracolli. A quel punto facendo i dovuti test viene fuori il disturbo...ma un DSA grave si vede da subito, ancor prima della terza elementare!
    Come ami mai nessuno le ha detto che il suo bimbo poteva avere un DSA?

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  6. Salve allora mio figlio in terza elementare dopo un modulo di insegnate unica passa al modulo a tre e li incominciano i problemi .Io parlai con gli insegnanti dicendogli che non aveva difficolta' nella lettura ma era molto lento e subito si annoiava ma i loro commenti erano " e' un bambino timido e' questione caratteriale " .Ho pensato bene di portarlo da un neuropsichiatra infantile il quale dopo 5 sedute mi disse che mio figlio era lento ma nella sua lentezza molto organizzato ,quindi mi sono rasserenata .Ma poi in prima media avendo un confronto con l'isegnante di italiano che mi disse che il bambino aveva un carattere rispettoso nei loro riguardi pero' non li convinceva e che poteva avere dei problemi .Parlando con l'insegnante di matematica invece mi disse "Io credo che il bambino sia dislessico " e li mi si apri' un mondo nuovo e mi informai su internet e poi ad oggi ho un conflitto con la neuropsichiatra che continua a dire che io sono esagerata e che devo far vivere mio figlio e che siccome io chiamo ancora mio figlio "il bimbo" mi sento rispondere "signora impari a capire che suo figlio non e' suo " ,mi creda ho cercato di cambiare dottore ma sicccome la diagnosi per la scuola deve essere rilasciata dall'ASL di competenza io sono legata.Pensi che ho mentalmente lasciato fuori dai miei pensieri la dottoressa e ho cercata di capire mio figlio e ho incominciato a leggere il libro di Ugo Pirro Mio figlio non sa leggere e il libro di Karl Delcato Imparare a leggere dove faccio io a casa i test di motorieta' con mio figlio perche' non ci sono centri per bambini della sua eta' .Un saluto sincero Tiziana

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  7. Salve Tiziana,

    il Neuropsichiatra non può stabilire a priori se suo figlio è o meno un DSA, per farlo ci vogliono dei test oggettivi, ben specifici coi quali ci si toglie ogni dubbio. I test li può somministrare qualunque NPI privato o pubblico. Inoltre non esiste alcuna legge che dica che la diagnosi debba essere rilasciata esclusivamente dall'ASL, chi le ha detto una cosa simile è completamene disinformato.
    Nella nostra scuola ci sono bambini che hanno presentato diagnosi rilasciate da centri privati.
    Se fossi in lei mi rivolgerei a un altro Npi, oppure sentirei direttamente qualche centro privato.
    Il fai da te in campo medico è una pratica che non dev'essere assolutamente seguita perchè ogni bambino è diverso, ognuno ha caratteristiche proprie e solo uno specialista del settore è in grado di valutare il tipo di disturbo e , di conseguenza, l'abilitazione più adeguata.

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  8. Buona sera. Sono la mamma di un bambino disgrafico e disortografico con dislessia e disprassia lievi.
    Come già detto sopra, ritengo doverosa una formazione degli insegnanti x quanto riguarda la problematica, ma altrettanto necessario un cambiamento nella didattica di TUTTE le scuole. TUTTI gli insegnanti dovrebbero essere formati all'utilizzo della cosidetta DIDATTICA INCLUSIVA che dovrebbe diventare obbligatoria. In questo modo oltre a favorire lo studio, si potrebbero evitare molte forme di discriminazione e umiliazioni che vanno ad appesantire la già difficile situazione di questi studenti distruggendone completamente l'autostima. Un caro saluto.

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    1. La legge 107 permette alle scuole di organizzare e rendere obbligatoria la formazione. Nel mio Istituto Comprensivo, anche grazie all'enorme sensibilità del nuovo Preside, abbiamo organizzato tre corsi di formazione obbligatori incentrati sull'inclusione: dsa, dop (bimbi oppositivi) e cooperative learning. E' possibile che su tanti docenti qualcuno abbia storto il naso, ma non importa, l'essenziale è che tutti inizino a formarsi davvero. Inoltre abbiamo preteso che l'impostazione dei corsi fosse il più pratica e strutturata su situazioni affrontate dai docenti partecipanti al corso. Sono sicura che sarà un gran successo! ;)

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    2. La legge 107 permette alle scuole di organizzare e rendere obbligatoria la formazione. Nel mio Istituto Comprensivo, anche grazie all'enorme sensibilità del nuovo Preside, abbiamo organizzato tre corsi di formazione obbligatori incentrati sull'inclusione: dsa, dop (bimbi oppositivi) e cooperative learning. E' possibile che su tanti docenti qualcuno abbia storto il naso, ma non importa, l'essenziale è che tutti inizino a formarsi davvero. Inoltre abbiamo preteso che l'impostazione dei corsi fosse il più pratica e strutturata su situazioni affrontate dai docenti partecipanti al corso. Sono sicura che sarà un gran successo! ;)

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