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ALCUNE INFORMAZIONI SU DI ME

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Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

martedì 31 agosto 2010

TAR DEL LAZIO ANNULLA LA BOCCIATURA DI UN RAGAZZO DISLESSICO

iL 23 AGOSTO 2010 Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso dei genitori di un ragazzo romano bocciato in quanto aveva insufficienze in molte discipline. Secondo la sentenza del TAR gli insegnanti non hanno tenuto conto del disturbo dell'apprendimento del ragazzo in quanto le insufficienze erano proprio in quelle discipline in cui, se non vengono applicati in modo adeguato gli strumenti compensativi e dispensativi previsti dalle note MIUR, è difficile ottenere la sufficienza.Una delle insufficienze, infatti, era nella lingua scritta straniera. Il TAR specifica che il consiglio dei docenti quando ha formulato la non ammissione ha omesso di far riferimento alle particolari difficoltà del ragazzo e non ha dimostrato di aver messo in atto alcun aiuto specifico. Ovviamente la famiglia aveva discusso con i professori e col dirigente della situzione del figlio specificando che era necessario mettere in atto le indicaizoni del MIUR, purtroppo è rimasta inascoltata.

Questa sentenza non significa che i dislessici non possono essere bocciati come suggerisce il pregiudizio di certi insegnanti. La sentenza mette in evidenza che la scuola non ha svolto il proprio dovere, non ha rispettato il diritto allo studio di questo ragazzo in quanto non gli ha permesso di affrontare l'apprendimento con metodi e strumenti adeguati.
I ragazzi DSA hanno gli stessi diritti e doveri di un qualunque altro studente, se la scuola fornisce gli strumenti adeguati, se adotta un metodo personalizzato, nessuno potrà mai obiettare una bocciatura che potrebbe sempre avvenire esattamente come può accadere per qualunque altro studente.
La scuola, infine, non deve dimenticare l'importanza del patto formativo con la famiglia che non significa "fare tutto ciò che vogliono i genitori" ma vuol dire confrontarsi sulle esigenze dell'alunno tenendo conto delle sue peculiarità trovando insieme la strada migliore per garantirgli il raggiungimento degli obiettivi.

La famiglia stessa, a volte, può essere la prima a chiedere la bocciatura del figlio in quanto ritiene che un anno in più in un ordine di scuola inferiore, magari con le stesse insegnanti, possa essere di beneficio . Ovviamente ogni caso è a sè e dev'essere valutato e affrontato singolarmente, ma se c'è comunicazione tra scuola e famiglia, se c'è collaborazione e se la scuola mette in atto quanto previsto verbalizzando e documentando le proprie scelte pedagogiche e didattiche nessuno avrà bisogno di ricorrere al TAR o temere una denuncia.

Diverso è il discorso di alunni DSA le cui famiglie non hanno voluto il riconoscimento ufficiale del disturbo. In quel caso il bambino non è tutelato e tutto si rimette al buon senso degli insegnanti.

venerdì 13 agosto 2010

INSEGNAMENTO LINGUA STRANIERA SCUOLA PRIMARIA

Secondo le disposizioni di legge entro il 2012 non dovrebbero più esistere gli insegnanti specialisti, ossia quei docenti di lingua inglese che attualmente insegnano solo ed esclusivamente la lingua in 5/7 classi , ossia quegli insegnanti che negli anni, per amore e passione, si sono specializzati nell'insegnamento di questa lingua straniera.
Questi docenti sono persone che hanno superato la prova di lingua inglese durante uno degli ultimi concorsi oppure insegnanti di ruolo che hanno frequentato il corso triennale di formazione. Generalmente sono tutte persone appassionate alla materia che hanno approfondito anche attraverso vacanze studio in Gran Bretagna.
Questo genere di insegnanti è in realtà nato come ripiego all'insufficienza di insegnanti specializzati previsti dalla legge L 148/90.
La 148 , in realtà , prevedeva che le scuole scegliessero tra 4 lingue: francese, inglese, tedesco e spagnolo, pertanto molti insegnanti si formarono, attraverso i corsi di formazione triennale, alla lingua verso cui si sentivano maggiormente predisposti o di cui avevano delle basi scolastiche, ecco allora che chi aveva studiato francese o tedesco o spagnolo durante la scuola superiore sceglieva di specializzarsi in quella lingua per poi trasmetterla ai propri alunni. A quei tempi i docenti accedevano VOLONTARIAMENTE alla formazione, ripeto, secondo le inclinazioni personali, perchè è risaputo che l'apprendimento della lingua straniera è un'attitudine che implica molte capacità, in primis quella della percezione e discriminazione uditiva ... ciò sta a significare che non tutte le persone e quindi non tutti gli insegnanti, seppur validi nell'insegnamento di qualunque altra disciplina, siano ugualmente capaci di apprendere e trasmettere una lingua straniera. I corsi sono, comunque, di alto livello, tenuti da insegnanti di madrelingua e gestiti, solitamente, dalla British School. Ma ciò non basta! (continuerò a ribadirlo all'infinito! ;O) )
Purtroppo le cose andarono diversamente rispetto alle aspettative del Governo il cui obiettivo era di avere molti insegnanti specializzati in grado d'insegnare la lingua straniera su due classi (e non di più) del plesso di appartenenza. Come ho detto, l'apprendimento della lingua è un'attitudine pertanto non essendoci stati abbastanza insegnanti formati il Governo ha dovuto trovare una soluzione al fine di garantire lo stesso diritto allo studio a tutti i bambini così, nell'attesa che gli insegnanti specializzati aumentassero, ha introdotto la figura temporanea dell'insegnante specialista, ossia, come ho specificato nelle prime righe, di un insegnante in grado di insegnare la lingua straniera in più classi.
L'insegnante specialista se da un lato ha il pregio di essere un buon insegnante formato e appassionato alla materia , dall'altra ha il grosso svantaggio di costare alle casse dello Stato e di essere un lusso che non ci si può permettere in tempo di vacche magre!
Nel frattempo c'è stata la riforma Moratti che ha fatto piazza pulita di tutte le altre 3 lingue lasciando l'inglese come unica lingua straniera da insegnare nella scuola primaria (ecsluse le regioni a statuto autonomo ) quindi tutti quei docenti che avevano frequentato i faticosissimi corsi triennali per specializzarsi nell'insegnamento della lingua francese, tedesca o spagnola si sono ritrovati con un pugno di mosche in mano e lo Stato con un gran numero di insegnanti di lingua straniera in meno!
Fatto sta che era necessario trovare una soluzione rapida e pratica per risparmiare eliminando lo spreco (gli insegnanti specialisti sono un onere non indifferente per lo Stato) ecco che Padoa Schioppa ebbe un'idea grandiosa: LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA dei docenti elementari.
Formazione obbligatoria significa che TUTTI devono formarsi: chi ama l'inglese e chi lo detesta, chi ha predisposizioni naturali ad impararlo e chi non riesce a memorizzare un termine nemmeno se lo torturano; chi ha studiato l'inglese per 8/10 anni e chi per 8/10 anni ha studiato francese, tedesco, spagnolo, swahili...TUTTI ! Una formazione completa dura 3 anni, ossia chi non ha alcuna competenza e inizia lo studio dell'inglese partendo da zero deve frequentare questi corsi per 3 lunghi e intensi anni sino ad acquisire la competenza B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento-QCER. Tre anni sono troppi se l'obiettivo è il risparmio, ecco , allora, che lo Satto ha trovato una soluzione per accellerare i tempi: tutti i docenti che hanno completato il primo anno cioè che hanno raggiunto una competenza minima (A1 del suddetto Quadro Comune) , possono insegnare l'inglese nelle prime due classi della scuola primaria. Ciò significa che il governo permette a gente che non ha ancora superato l'esame che attesta le reali acquisizioni e capacità, di impartire l'insegnamento della lingua straniera ai bambini di 6/7 anni. Molti di voi sorrideranno pensando che alla fin fine non ci vuole poi molto a insegnare a dei bambini delle scuola primaria, c'è addirittura chi sostiene che basta insegnare loro una ventina di parole l'anno....In realtà non è così! Sappiamo tutti che più si è giovani e meglio si apprendono le lingue straniere quindi è necessario avere docenti competenti, in grado non solo di far appasionare gli alunni a questa disciplina attreverso un apprendimento ludico, ma soprattutto in grado di impostare e trasmettere una pronuncia corretta in quanto certi errori appresi in tenera età sono difficili da corregge in seguito.Ovviamente questo tipo di logica non va d'accordo con quella del risparmio e alla fine è indispensabile una scelta!

Il Governo Berlusconi ha ribadito nel Decreto per la riorganizzaione della rete scolastica (DPR 81 del 20 marzo 2009) che TUTTI gli insegnanti di classe non ancora formati in lingua inglese devono farlo e che entro il 2012 non verranno più istituiti nuovi posti per insegnanti specialisti i quali continueranno ad esistere fin quando tutti i docenti di classe non saranno formati. Ora, quel Tutti non riguarda davvero TUTTI gli insegnanti immessi in ruolo nella scuola italiana perchè basterà un docente ogni due classi, ciò significa che gli insegnanti più anziani possono dormire sonni tranquilli . Al fine di trasmettere un certo ordine organizzativo sono stati stabiliti dei criteri di massima che danno la precedenza a chi ha meno anni di servizio (prima i giovani) e alla formazione pregressa (prima chi ha una base di lingua inglese); ma la precedenza assoluta ce l'hanno i docenti immessi in ruolo negli ultimi tre anni, ossia coloro che per contratto hanno firmato e aderito all'obbligo di formazione indipendentemente dalle basi e dalle attitudini personali.
Il fatto è che ognuno interpreta e applica la disposizione un po' a proprio piacimento anche se la dicitura del DPR:" gli insegnanti attualmente non specializzati sono OBBLIGATI a partecipare ad appositi corsi triennali di formazione linguistica..." non lascia adito ad alcun dubbio nonostante ciò pare che in alcune realtà i DS non facciano alcuna pressione e attendano l'avvenire (chi vivrà vedrà...) ; in altre spingono, giustamente, chi è obbligato per contratto chidendo agli altri di rimandare la formazione agli anni futuri; in altre ancora la pressione ad aderire ai corsi viene fatta su tutto il corpo insegnante . Non voglio entrare nel merito di chi ha torto o ragione, ognuno segue una propria logica personale, ma ciò che non condivido e mi lascia alquanto perplessa è la parola OBBLIGO, soprattutto in una materia come la lingua straniera, personalemnte ritengo che prima di obbligare gli insegnanti a formarsi in una disciplina in cui esistono già persone adeguatamente preparate e sufficienti per garantire a tutti il diritto allo studio, si debbano OBBLIGARE gli insegnanti a formarsi sui DSA e non lo dico perchè posso sembrare di parte ma perchè la percentuale di DSA in ogni classe è piuttosto alta mentre la percentuale degli insegnanti formati/informati e in grado di garantire anche a loro un diritto allo studio è molto bassa.Ovviamente questa mia logica contrasta con quella del risparmio!

Detto ciò non mi resta che abbracciare tutti gli insegnanti specilisti che molto presto , dopo anni d'insegnamento della lingua inglese su molte classi, si ritroveranno, loro malgrado e magari anche di malavoglia, a fare l'insegnante unico su un'unica classe, alle prese con una decina di disclipline..... e dall'altra un abbarccio a tutti quegli insegnanti che per contratto o meno saranno OBBLIGATI a partecipare a dei corsi per i quali non si sentiranno adeguati e si ritroveranno ad insegnare una disciplina che non ameranno e che, forse, non si sentiranno in grado di trasmettere.

mercoledì 11 agosto 2010

INDENNITA' DI FREQUENZA : NUOVE DISPOSIZIONI

Da gennaio 201o sono cambiate alcune cose circa l'iter da seguire per richiedere l'indennità di frequenza. La prima differenza importante è che la domanda non viene più presentata all'ASl di appartenenza ma all'INPS. A questo indirizzo potete trovare la spiegazione dettagliata della nuova procedura www.handylex.org/gun/invalidità_civile_handicap_procedure_2010.shtml

trovate ulteriori indicazioni sul sito dell'INPS www.inps.it

Ricordo che l'indennità di frequenza è un diritto per i bambini con DSA in quanto è un contributo che lo Stato prevede per far sì che i bambini siano in grado di svolgere le funzioni proprie all'età, cioè al leggere e allo scrivere. I bambini dislessici non sono in grado di svolgere funzioni proprie alla loro età quindi l'indennità serve per l'acquisto di pc, software specifici e tutto ciò che può aiutarli nel loro percorso.