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Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

domenica 2 maggio 2010

INVALSI E DSA

A questo link trovate la nota sugli alunni disabili e tutte le indicazioni su come procedere.

www.invalsi.it/snv0910/documenti/nota_sugli_alunni_disabili.pdf

I DSA devono essere indicati sulla scheda risposta dell'alunno con il codice 4.

I bambini che hanno ricevuto dall'ASL la diagnosi di bisogni educativi speciali. cioè tutti coloro che non rientrano in un hc o in un DSA (ad esempio i borderline, i ADHD, i disprassici.....) devono essere indicati col codice 5 (altro).

I codici permetteranno di considerare a parte i risultati degli alunni disabili

la nota recita poi così " gli alunni con diagnosi DSA partecipano alle prove SNV nelle stesse condizioni degli altri" quindi è indispensabile che la diagnosi sia stata depositata in segreteria.

La nota parla di disabili definendoli come segue:

" si intendono con questo termine gli alunni per i quali esista una certificazione o una diagnosi dell'ASL competente riconducibile ad una delle categorie di disabilità previste nella categorizzazione usata per l'esame di licenza media"

Ora, personalmente credo che nella nota ci sia un po' di confusione... prima di tutto si mescolano gli hc con i DSA e i EES (bisogni educativi speciali) quando, è stato detto e si continua a ripetere in tutte le salse che hc e DSA sono due categorie distinte. Per gli hc la certificazione/diagnosi dev'essere necessariamente dell'asl per i DSA NO!! Personalmente ritengo che sarebbe stato più semplice emanare una nota specifica anche per tutte le categorie che non rientrano negli hc ; le note ministeriali parlano dell'uso di strumenti compensativi e dispensativi durante gli esami di stato mentre la nota INVALSI non ne fa riferimento pertanto sorge spontaneo l'interrogativo: i bimbi DSA devono o non devono usare gli strumenti dispensativi e compensativi? A rigor di logica sì : se vengono concessi in un esame di stato devono essere usati in una prova INVALSI!!! Ma cosa accadrà nelle singole scuole? Tutto dipenderà, come al solito, da come verrà interpretata la normativa?

Qualcuno potrebbe farmi notare che la nota specifica che il codice con il quale si identifica la disabilità permetterà di considerare a parte i risultati dei bambini con disabilità senza farli rientrare nella rielaborazione statistica degli altri...ma che senso ha? Un bambino DSA, se usa gli strumenti adeguati, è perfettamente in grado di affrontare la stessa identica prova dei compagni, perchè discriminarlo? Perchè generare ansia e frustrazione quando se ne può fare a meno? I dati , a parer mio, non rispecchieranno la realtà!

Mi chiedo anche un'altra cosa: per i bimbi con disabilità visiva la prova sarà in braille? Se sì, perchè loro possono usare il braille e i DSA non possono utilizzare la calcolatrice?

A QUESTO LINK TROVATE ULTERIORI SPIEGAZIONI www.vocescuola.it/2010/05/03/alunni-dislessici-assenti-per -diritti-negati

Anche Manuele Ghizzoni del PD, relatrice sui DSA e capogruppo del suo partito nella commissione istruzione alla Camera, interviene sui diritti negati agli alunni DSA durante le prove INVALSI. La Ghizzoni in un articolo su Bologna 2000 www.bologna2000.com/2010/05/06/dislessia-il-pd-modenese-subito-una-legge-quadro
ribadisce quanto sia fondamentale una legge sui DSA che chiarisca quali sono i loro diritti e tuteli i bambini con disturbi specifici. La Ghizzoni sottolinea che le prove INVALSI servono ad accertare delle competenze, pertanto anche in questo caso i bambini hanno diritto alle misure dispensative e compensative previste dalle note ministeriali.

3 commenti:

  1. Pienamente daccordo e nelle stesse ambasce causa indicazioni ministeriali tardive, poco chiare e discriminatorie.

    Elena

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  2. Oggi mi sono confrontata con la nostra refrente INVALSI, secondo lei è scontato che i DSA debbano usare gli strumenti compensativi e dispensativi. Io, invece, ho imparato a non dare nulla per scontato soprattutto in un ambito, quello dei DSA, dove c'è ancora molta confusione da parte di tutti.Il grosso problema è che non ribadendo l'uso di questi strumenti molti insegnanti entreranno in confusione e non sapranno come comportarsi, si chiederanno se sarà lecito o meno farli usare,a molti non verranno nemmeno in mente le note MIUR! La collega si informerà presso la scuola polo e mi farà sapere!

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  3. BAMBINI DISLESSICI, ASSENTI PER DIRITTI NEGATI

    Mentre il MIUR sbandiera il protocollo di intesa a favore degli alunni con DSA (disturbi specifici di apprendimento come la dislessia) e mentre è in discussione alla Camera una legge nazionale di tutela, succede che l’Invalsi, emanazione del MIUR, nega agli alunni DSA l’utilizzo degli strumenti compensativi nel corso delle prove di valutazione (SNV) per le classi 2a e 5a elementare (6 e 11 maggio) e 1a media (13 maggio). Gli strumenti compensativi, tra cui il computer, già previsti per legge dal DPR 122, consentono ai bambini dislessici di bypassare le difficoltà di lettura e scrittura per poter eseguire i compiti, seguire le attività scolastiche, studiare e apprendere, alla pari con i compagni.
    Ma per queste prove Invalsi invece NO: non possono usare il computer né un lettore esterno…solo ed esclusivamente carta e penna poiché dovranno svolgere i test “come tutti gli altri” (nota Invalsi del 15/4). Inoltre la loro prova sarà tenuta a parte e non rientrerà nella media. Quindi oltre al danno anche la beffa, una beffa che odora di emarginazione.
    Mio figlio, 11 anni, dislessico-disgrafico e intelligente, utilizza normalmente anche a scuola il PC per leggere e scrivere ed ha un ottimo rendimento scolastico. Nelle esercitazioni effettuate sulle prove Invalsi dell’anno scorso ha ottenuto risultati buoni ed in alcuni casi ottimi.
    Perché dovrei sottoporlo alla frustrazione di affrontare una prova ufficiale senza gli strumenti che utilizza abitualmente e ai quali ha diritto? Perché dovrei mettere a repentaglio la sua autostima così faticosamente acquisita? Perché dovrei calpestare il percorso di autonomia costato anni di intenso lavoro? A chi giova la crudeltà di farlo sentire “nudo”, profondamente inadeguato, incapace di agire, assolutamente solo di fronte alle sue difficoltà?
    Il fatto che tali prove non vengano valutate individualmente è consolazione di poco conto poiché sicuramente mio figlio investirà tutto se stesso nell’affrontarle al meglio.
    Ma l’Invalsi non ha voluto tenere in considerazioni tali aspetti, nonostante l’invito da parte dell’Associazione Italiana Dislessia riguardo alla modifica della nota in questione.
    Il triste risultato è che, come me, moltissimi genitori opteranno per il male minore tenendo a casa i propri figli dsa, ASSENTI per DRITTI NEGATI.
    Invito l’Invalsi a verificarne la percentuale e a darne pubblica comunicazione. Il dato sarà sicuramente superiore alla media degli assenti, segno indiscutibile dell’insuccesso formativo ed educativo di un ente il cui obiettivo è quello di valutare la qualità della scuola italiana. Un paradosso all’italiana, ma in questo caso a danno di bambini indifesi.

    Laura mamma di un bambino dislessico
    laura@quidonline.it

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