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ALCUNE INFORMAZIONI SU DI ME

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Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

venerdì 16 dicembre 2011

DIAGNOSI DETTAGLIATE

Le diagnosi rilascite dagli specialisti devono essere dettagliate, riportare le aree deficitarie e i valori di caduta in quanto sono le indicazioni indispensabili alla scuola per la stesura del PDP.

Se agli insegnanti arriva una diagnosi pavera d'informazioni, i genitori devono essere invitati a far richiesta agli specialisti di una relazione più dettagliata.

Lo stesso discorso vale per i bisogni educativi speciali EES o BES.

2 commenti:

  1. Mah, Cristiana, sono perplessa sulle diagnosi dettagliate da fare avere a scuola.
    Sicuramente uno specialista deve produrre un documento dettagliato per avere riferimenti certi della situazione del ragazzo e valutare le modifiche nel tempo.
    Gli insegnanti, anche quelli preparati, non hanno comunque abbastanza competenza in materia per comprendere appieno cosa significhino numeri, percentuali e sigle, figuriamoci quelli non preparati.
    Troppo spesso quest'anno mi è capitato di sentire Ah, la dislessia è lieve, questo non lo concediamo, quest'altro nemmeno.
    Non credo sia compito della scuola questo. La scuola deve sapere che l'alunno è dsa e che ha diritto a tutti gli strumenti e strumenti e strategie del caso, le aree deficitarie un bravo docente le individua subito e deve sapere che comunque il dsa per quanto lieve porta stanchezza, ansia e quant'altro. A parere mio ogni dsa deve poter usufruire di tutto, poi sarà la sua onestà, quella della famiglia e la professionalità dell'insegnante a fare in modo che gli strumenti vengano utilizzati effettivamente per crescere e non per avere facilitazioni

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  2. Gli insegnanti forse non comprendono tutti i numeri, è vero, ma è altrettanto vero che spesso vengono rilasciate diagnosi troppo sintetiche prive di indicazioni precise. La lamentela principale di molti docenti è che spesso arrivano diagnosi con su scritto "Bisogni educativi speciali" e non viene specificato qual è quel bisogno specifico nè vengono date in dicazioni di massima su come procedere. Proprio perchè ogni individuo è diverso ed è diverso ogni processo di apprendimento è necessario che gli specialisti che hanno valutato il bambino diano delle indicazioni precise, l'insegnante le applicherà in base all'ambiente e alla situzione. Ho sentito le lamentele di molti insegnanti disorientati e spiazzati non tanto sui DSA dove, comunque, lamneno da noi, le diagnosi sono complete, quanto sui BSE, non sanno come muoversi perchè non sanno che genere di disturbo ha il bambino, alcuni non sono sufficientemente formati e informati e non sanno da che parte iniziare per affrontare le esigenze di un bambino con ADHD o di un disprassico...La nostra ASL è molto disponibile ed è vero che basta telefonare per avere risposte esaurienti ma è altrettanto vero che i bambini sono tantissimi e se ogni docente chiama per ciascun alunno si crea il caos. io sono come funziona la nostra asl ma pare che non sia uguale su tutto il territorio nazionale l'AID, quindi, suggerisce a insegnanti e famiglie di pretendere chiarezza .

    Per quanto concerne il discorso che hai riportato sulla dislessia lieve è aberrante!
    Se c'è un DSA si concede tutto ciò che prevede la legge. Semmai un buon docente adatta la sua metodologia alla gravità del DSA ma è ben diverso dal non concedere dei diritti dovuti

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