Alcuni giorni fa una collega mi ha posto questa domanda che è stata, per me, spunto di riflessione su cosa i colleghi, in realtà, si aspettino dal loro referente .
Rileggendo il mio blog mi sono resa conto che ho dato diverse informazioni ma che alla fine ciò che gli isnegnanti cercano e vogliono è qualcosa di estremamente pratico e veloce da "utilizzare" pertanto , in questo post, voglio provare a mettere insieme le informazioni che ho tratto dai vari convegni e corsi creando una specie di vademecum a uso di chiunque si trovi di fronte ad alunni con delle difficoltà di apprendimento...
PRIMA DI TUTTO COME INSEGNANTE DEVO PRENDERE COSCIENZA DI ALCUNI PUNTI FONDAMENTALI:
1: la diagnosi di dislessia e DSA non rientra nelle mie competenze ma spetta agli specialisti.
2: poichè sono un'insegnante sono uno specialista di didattica e pedagogia pertanto devo saper insegnare a chi non apprende spontaneamente (Dal convegno di Torino del 15/03/2008 )
3. come insegnante devo saper osservare i comportamenti al fine di individuare i segnali predittivi di un disturbo
4: devo prendere coscienza del fatto che, in caso di DSA, più è precoce l'intervento abilitativo da parte dei servizi di NPI maggiore sarà il recupero da parte del bambino, pertanto devo essere in grado di escogitare delle stretegie comnunicative atte a far prendere coscienza del problema ai genitori più reticenti.
5: la fretta è sempre una cattiva consigliera e con i bimbi DSA può fare danni davvero seri, quindi devo imparare ad avere obiettivi diversi che vanno oltre la fretta di svolgere tutto il programma ministeriale
COSA DEVO OSSERVARE?
Quando osservo mi pongo delle domande a cui cerco di dare delle risposte:
1: Il bambino ha un deficit sensorile?
SI'? Non è un DSA
NO? potrebbe essere un DSA
2: l'ambiente famigliare è deprivante?
SI? Non è un DSA
NO? potrebbe essere un DSA
3: Ha turbe emotive, psicologiche?
SI? Non è un DSA
NO? Potrebbe essere un DSA
MOLTO PROBABILMENTE SI TRATTA DI DSA SE....
- il bambino fatica ad automatizzare e interiorizzare abilità che gli altri compagni hanno già raggiunto?
- il bambino è lento, si stanca e si distrae molto facilmente, manifesta turbe del comportamento, diventa porvocatorio e oppositivo, oppure particolarmnete ansioso e iperattivo
- fatica a copiare dalla lavagna, vede le lettere muoversi e assumere forme strane
- durante la lettura inventa parole in sotituzione a quelle presenti nel testo o salta frequantemente le righe
- legge sillabando in un'età in cui l'automatismo della lettura dovrebbe essere acquisito (dalla classe 2 primaria in poi)
- assume una postura particolare durante la lettura: sembra sdraiarsi sul testo, contorcersi durante il compito
- sembra spesso distratto e guardare altrove, in realtà il bambino si sta concentrando. Spesso per mantenere l'attenzione hanno bisogno di fare altro, è il caso dei bimbi che quando spieghiamo disegnano o scrivono: è una strategia per mantenere l'attenzione sulle nostre parole. Di norma quei bimbi sono in grado di ripetere tutto ciò che abbiamo detto
- presenta difficoltà nell'organizzazione spazio/temporale (non riesce ad orientarsi sul foglio e ad utrilizzarlo in modo armonioso; prende il quaderno al contrario; non sa da dove inizare a scrivere, scrive da destra a sinistra; molte lettere e numeri sono al contrario; la scrittura non rispetta le regole grafiche: tende a salire o a scendere al di fuori degli spazi,le lettere sono irregolari, tremolanti, senza una regola grafica; non sa discriminare la destra dalla sinistra, non sa leggere l'orologio, il calendario, il diario, fatica a memorizzare i mesi, i giorni della settimana)
- quando aumentano le difficoltà (di norma verso la 3 /4 elementare ) tende a scrivere con caratteri sempre più piccoli, quasi volesse nascondere la scrittura, pertanto la sua grafia diventa intelleggibile.
- omette spesso le lettere maiuscole
- predilige e chiede di scrivere nello stampato maiuscolo in cui, di norma è molto più abile e veloce, mentre presenta notevoli difficoltà nel corsivo
- fatica a riconoscere i diversi caratteri tipografici
- i maggiori errori di lettura si presentano nella lettura dello stampato minuscolo dove molte lettere differiscono solo per la direzione
- nella lettura tende a sostituire suoni simili: p/b d/t m/n r/l s/z
- ha difficoltà nel discriminare e ripordurre ortograficamente corretti suoni difficili da pronunciare: chi/che ghi/ghe gn/gl sci/sce ( al convegno di Torino del 15/03/2008 gli specialistui hanno consigliato di rimandare lo studio di questi suoni alla secoidna elementare per permettere ai bimbi in diffciltà di acquisire meglio la scrittura e la lettura di suoni più semplici)
- difficoltà nella discriminazione e riproduzione delle doppie
- difficoltà nell'uso della punteggiatura: spesso manca nei loro testi o è usata in modo improprio
- difficoltà a usare il vocabolario e a imparare l'ordine alfabetico
- difficoltà nel memorizzare le tabelline
-
difficoltà nel memorizzare la procedura delle operazioni aritmetiche
- difficoltà ad imparare termini psecifici delle diverse discipline, ad interiorizzare e usare in modo corretto il lessico nuovo.
- difficoltà a ricordare le date storiche, gli eventi, gli elementi geografici, lo spazio geografico e i nomi sulle carte.
- difficoltà a ricordare quando è il proprio compleanno, quando sono le ricorrenze più importanti (Natale , Capodanno...)
Quanto elencato sono semplicemente degli elementi predittivi che debbono alzare il livello di attenzione da parte dell'insegnante. Più caratteristiche sono presenti contemporanemamente maggiori sono le possibilità che il bambino abbia un DSA. Allo stesso tempo non è automatico che le caratteristiche appena elencate siano indice di un disturbo specifico. Le variabili da considerare e di cui tener presente sono molteplici: l'emotività, l'esperienza, gli stimoli, la famiglia, l'ambiente in cui il bambino vive ed è cresciuto, eventuali traumi....
RICORDATE: gli insegnanti devono rispettare i ruoli e le competenze, di conseguenza, non fanno diagnosi, quelle spettano agli specialisti.
Gli insegnanti possono avere dei sospetti derivanti da osservazioni attente e approfondite del comportamento e delle abilità del bambino, pertanto possono decidere di suggerire alla famiglia un consulto specialistico. Quando parlano con i genitori non devono mai accennare alla dislessia e ai DSA perchè essi fanno parte di una diagnosi conseguente alla somministrazione di test specifici.
Gli insegnanti devono parlare delle difficoltà didattiche che ha il bambino senza dare loro un nome. La didattica è di competenza degli insegnanti. (Indicazioni date da M.Bianchi dell'AID di Torino al corso di Chivasso)