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ALCUNE INFORMAZIONI SU DI ME

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Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

domenica 10 febbraio 2008

LA DISLESSIA NEGLI ADULTI

La dislessia poichè è di origine genetica permane per tutta la vita.
L'attenzione da parte della scuola verso i DSA è recente pertanto, attualmente, i dati relativi i DSA riguardano prevalentemente i soggetti in età scolare in quanto è proprio la scuola che si accorge che c'è qualcosa che non va e invia il bambino ai servizi di NPI dove viene sottoposto a tutte le indagini del caso, quindi anche ai test che accertano la presenza o meno di un DSA.
Si pensa che questo disturbo interessi circa il 3% della popolazione scolastica...La dislessia e i disturbi ad essa associata, però, esistono da sempre, pertanto ai numeri consociuti è necessario aggiungere quelli relativi a tutte le persone adulte le quali non hanno potuto usufruire degli specifici test diagnostici. A tale fine il dottor Ghidoni dell'università di Reggio Emilia, ha messoa punto dei test per adulti. Il suo intento è quello di testare più gente possibile al fine di avere un quadro completo della situzione italiana in merito alla dislessia.
Qui di seguito vi riporto alcune informazioni ed indicazioni relative ai test sugli adulti tratte dal forum dislessia

Il servizio di diagnosi avviene presso l'Unità Operativa di Neurologia dell'Arcispedale S Maria Nuova , Reggio Emilia, Viale Risorgimento 80.
Si accede al servizio con una semplice richiesta del medico curante su ricettario del Servizio Sanitario Nazionale; prevede la somministrazione di una batteria di test di lettura e di altre prove che consentono di individuare con sicurezza i casi di dislessia anche se ben compensata. Per informazione e prenotazioni : tel. 0522 296031

(http://www.aiditalia.org/it/dislessia_negli_adulti.html)

I tempi di attesa si aggirano sui 30 giorni circa e la restituzione della diagnosi avviene in giornata oppure per posta .

Sul sito http://www.dislessia.org/forum/viewtopic.php?t=3275 il dottor Ghidoni ha dato una spiegazione dettagliata dell'iniziativa da lui stesso promossa. Ve la riporto qui di seguito:

"LA diagnosi di dislessia non si basa solo su una storia personale di difficoltà scolastiche o di problemi persistenti in alcune attività della vita quotidiana, deve essere confermata dal rendimento nei test specifici. La novità della attività svolta a Reggio E. è che è stata creata una batteria con valori di riferimento raccolti da un campione di adulti , mentre finora i test disponili erano solamente tarati sui bambini o al massimo gli studenti delle superiori. La diagnosi si basa sulla esecuzione di prove che riguardano la lettura ma anche altre funzioni (intelligenza, memoria a breve termine, capacità di attenzione etc.); le prestazioni del soggetto vengono confrontate con i valori di riferimento del gruppo di controllo della stessa età della persona in esame (per es. per un soggetto di 40 anni il controllo è dato da un gruppo di soggetti dai 35 ai 44 anni); i gruppi di controllo sono attualmente formati circa da 15-20 soggetti per ogni classe di età per cui i valori normali di riferimento sono provvisori ma già comunque sufficientemente affidabili per poter dire se le prestazioni di una persona sono nella norma o no. Solamente per le prove di calcolo abbiamo ancora a disposizione solo i valori normali di soggetti della scuola superiore, il che espone al rischio di trovare troppe persone che hanno valori inferiori alla “norma”, dato che il rendimento degli studenti di scuola superiore è comunque mediamente migliore di quello di un trentenne o di un quarantenne. Ma se il rendimento della persona in esame risulta migliore di quello dei controlli, non si pone il problema di un falso negativo. Questi aspetti sono forse troppo tecnici ma necessari per rispondere alle critiche di chi ritiene gli strumenti non affidabili semplicemente perché qualcuno non ha avuto confermata la diagnosi che si aspettava. In base ai criteri diagnostici ufficiali non si può classificare come dislessico chi ha una prestazione in tutte le prove di letture perfettamente normale sia come velocità che come correttezza. Ciò non significa che quella persona non abbia nulla, Il mondo dei disturbi di apprendimento è molto complesso, non esiste solo la dislessia, vi sono disturbi di apprendimento ancora poco conosciuti (per es il disturbo isolato di comprensione, il disturbo semantico-pragmatico, il disturbo visuo-spaziale evolutivo e anche altre situazioni che ancora non conosciamo). Crediamo che l’applicazione di questi nuovi strumenti diagnostici possa aiutare il mondo scientifico a individuare e meglio definire anche queste situazioni a cui ancora nessuno ha dato un nome. Detto questo è comunque vero che tutti gli strumenti diagnostici hanno i loro limiti, la batteria di Reggio Emilia serve principalmente per evidenziare la presenza di dislessia, dato che è il disturbo più frequente , mentre se ci si trova di fronte a un disturbo diverso e più complesso, è necessario eseguire altri test di approfondimento per tentare di arrivare ad una diagnosi. In ogni caso il nostro lavoro è finalizzato a cercare di aiutare le persone a comprendere meglio i propri problemi (e questo a volte può anche contraddire le interpretazioni personali o le autodiagnosi ) e a far emergere il mondo sommerso della dislessia degli adulti. Ve lo dice chi conosce personalmente il problema avendo un figlio dislessico e avendo vissuto tutti i drammi relativi e i problemi conseguenti. Grazie e cordiali saluti Enrico Ghidoni Vice-presidente Associazione Italiana Dislessia AID -Piazza Martiri 1/2 Bologna 051 243358 www.dislessia.it www.aiditalia.org info@dislessia.it ----- Responsabile Laboratorio di Neuropsicologia, Unità di Neurologia, Arcispedale S.Maria Nuova, Reggio Emilia 0522 296031 "

78 commenti:

  1. Ciao Cristiana e complimenti per l'attività sul tuo blog. Mi presento se altri leggeranno questo commento, perchè con Cristiana siamo in contatto da un po'. Insegno A Caselle e, come Cristiana, sono referente per i D.S.A. La domanda è da migliaia di €! Come riconoscerla? Cristiana pone giusti paletti all'inizio e trae conclusioni ineccepibili.
    La difficoltà, però, per noi ins.ti, riguarda i segnali nel momento dell'apprendimento e francamente sono difficili da interpretare, soprattutto perchè "naturali" nella fase dell'acquisizione della letto-scrittura. Quale bambino non compie quei tipi di "errori" o atteggiamenti? La differenza è la costanza dell'errore, e va bene...Ma quanti bambini per proprio tipo di maturità cognitiva e comportamentale sono in ritardo, quindi arriveranno ad acquisire più tardi? Senza contare, e qui Cristiana è esaustiva, che occorre valutare i fattori che escluderebbero il D.S.A.
    Ora, secondo me, alla domanda "Come si fa a riconoscerla?" occorre circoscrivere innanzitutto le nostre attenzioni alle strumentalità di base che fanno capo ai primi percorsi di apprendimento (quindi monitorare lettura, scrittura e calcoli/numeri; monitorare quindi il percorso di ognuno relativamente a queti aspetti); susseguentemente ritengo che la definizione riportata dall'esimio Prof.Cornoldi sul numero 3 de "La vita scolastica" sia rilevatrice nella sua verità e chiarezza. Egli sostiene che "IL DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO E' UNA CONDIZIONE DI DIFFICOLTA' SCOLASTICA CHE SI MANIFESTA, QUASI SORPRENDENTEMENTE, IN BAMBINI CHE APPARENTEMENTE AVEVANO TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER APPRENDERE SODDISFACENTEMENTE A LEGGERE, SCRIVERE, FARE I CALCOLI E -PIU' TARDI- AD AFFRONTARE LE SITUAZIONI D'APPRENDIMENTO PIù COMPLESSE PROPOSTE DALLA SCUOLA".
    Ora, secondo me, la definizione di Cornoldi è illuminante per un paio di concetti che esprime: il fatto che la prestazione di un alunno ci SORPRENDA, perchè lo riteniamo così bravo da non poter leggere, scrivere e calcolare così male rispetto, magari ad altri compagni che gli sono inferiori per rendimento generale; l'altra cosa importante è che APPARENTEMENTE l'alunno aveva le carte in regola, quindi ciò fa supporre che la disabilità sia subdola e rimanga nascosta fino a quando la prestazione ci sorprende, appunto. In tal senso, trovo che i tentativi di individuare degli indici predittivi sia cosa ardua. Il disturbo è latente e si confonde in tutta la fase di apprendimento con chi, invece, non ha grosse qualità di partenza; ma ecco che, quando la forbice tra chi è bravo e chi non lo è (per vari motivi) relativamente alla lettura, scrittura e calcolo non si amplia, ma anzi...incredibilmente è a favore dei secondi, è possibile che i primi siano riconosciuti come dislessici, disortografici o discalculici.
    Spero che il Blog di Cristiana, che è ben fatto e che penso sia unico nel suo genere, sia occasione di confronto con tutti gli insegnanti e non, che sono interessati alla problematica. Un saluto a tutti.
    Enzo

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  2. Carissimi,
    Sono il marito di una donna dislessica, ho vissuto sulla mia pelle,amando,amando,amando le sofferenze legate a questa parola.
    Purtroppo anche su internet si trovano pubblicazioni che riguardano solo i bambini.
    Per gli adulti c'è francamente poco. L'incapacità di assumersi responsabilità,il nascondersi dietro le decisioni degli altri sui nostri problemi perchè alle brutte è colpa loro se le cose non vanno come sperate,l'esigenza di costruirsi mondi parallelli di fantasia per scaricare lo stress che accumulano,le continue bugie che raccontano su tutto,la capacità di cambiare in pochi minuti l'espressione del viso e l'atteggiamento alla Dottor Jackyl(?)e Mr. Hyde.
    La memoria : ricordi di anni fa vivi come se stessero accadendo ora,ricordi di ora cancellati incredibilmente.
    La sbadataggine:necessità di scrivere decine e decine di biglietti per ricordare o non scordare cose elementari della giornata.
    Stanchezza: stanchezza cronica,incapacità di svegliarsi in orario e essere perennemente stanchi quantomeno nell'arco orario mattutino.
    Morale: andare e relazionarsi con gli altri alla ricerca spasmodica di consenso e accettazione andando in particolar modo con l'atro sesso oltre il limite sociale e civile accettabile.
    Il corpo : in questo caso, nessuna accettazione del corpo, necessità maniacale di lavarsi e lavarsi,pulirsi e pulire,varie volte ha avuto infezioni "per la troppa igene"complessi..
    Mobilità degli arti e mancanza di elasticità dei movimenti,causano frequenti traumi e fratture.Camminata tipica del "trascinare i piedi e ciondolare"
    Complessi e manie : esempio, nasconde la biancheria intima la sera perchè mi dice che ha sempre paura che qualcuno la strozzi con le mutande..
    Nonostante abbiamo fatto un figlio insieme e io sono stato in sala parto, a letto con la mano si copre i genitali perchè ha le labbra "grosse".
    La mancanza di concentrazione crea grossi problemi nel lavoro e nel mantenimento del posto di lavoro.

    Un saluto

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  3. ho una figlia dislessica e seguendola nel suo percorso educativo, ho scoperto di esserlo anch'io.E' stata un'esperienza traumatica perchè nelle sue difficoltà rivedevo le mie, che a suo tempo non erano capite, anzi venivo accusata di scarso impegno, di avere poca volontà...devo anche dire che non avevo grossi problemi con la lettura, ma li avevo nei calcoli, nella dettatura, nella comprensione del testo e tante altre piccole cose che mi permettono di dire che è verissimo il fatto che i sintomi della dislessia e la sua gravità, non sono uguali per tutti. Da non sottovalutare sono poi i problemi psicologici derivati da questi piccoli insuccessi che ti condizionano tantissimo e ti impediscono di crescere al meglio.Io ho raggiunto con grandi sacrifici un certo livello culturale e sono felicissima di aver capito che c'era qualcosa che non andava in mia figlia. per sette anni è stata seguita da un centro di riabilitazione e devo ringraziare queste persone straordinarie che hanno saputo ridare a mia figlia quella fiducia che lei aveva perso, insegnandole come comportarsi con lo studio e rendendola capace di affrontare tutto da sola...Il problema però a scuola c'è sempre perchè purtroppo i professori non sono informati adeguatamente sulla dislessia e tendono a pensare che sono poco intelligenti, cosa tra l'altro lontanissima dalla verità. Il loro comportamento risulta alle volte lesivo ed io purtroppo ne ho fatta l'esperienza e sono dovuta intervenire facendo presente la situazione al preside.
    questa testimonianza mi auguro serva a e ne approfitto per ringraziare tutti coloro che lavorano a favore di questi ragazzi che pretendono di avere le stesse possibilità degli altri
    vorrei aggiungere un'altra cosa, io non mi vergogno di essere dislessica e di avere una figlia dislessica, ma per proteggere mia figlia devo restare anonima. Dovrebbero vergognarsi i cosiddetti "normali", che assumono atteggiamenti di scherno per chi è meno fortunato.

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    1. caro anonimo con figlia dislessica........come ti capisco. La mia vita è stata un inferno e un fallimento.....io che a 7 anni ho dovuto fare il giro delle classi per mostrare il mio disegno sull'"Ultima cena", che la maestra volle premiare con un "11"! .....una vita piena di gente che mi faceva sentire "inferiore" e mi ha tarpato le ali.
      Non ho una diagnosi..........ma provvederò, ora, se ci riuscirò. Perché se finalmente ho vinto un concorso con prova "teorica".....ora devo tentare di salire di livello...e non posso rischiare un altro fallimento. Voglio le tecniche per apprendere...non basta leggere e capire...bisogna saper ripetere, nel giusto ordine, e riassumere....
      Un cordiale saluto.....Monica

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  4. Carissima, ti capisco e ti abbraccio. I nostri bambini hanno l'enorme vantaggio di avere l'evoluzione della scienza e delal tecnologia dalla loro parte. Restano solo più i pregiudizi ma anche quelli, col tempo, verranno abbattuti. Le grandi battaglie portano sempre a dei buoni risultati, inoltre tieni conto che se alle spalle c'è una buona famiglia, determinata, che crede nelle potenzialità del figlio, questo potrà comunque crescere in tutti i sensi, realizzando i suoi sogni, riuscendo ad essere da grande ciò che sognava da piccolo. Il grosso vantaggio per i nostri bambini è quello di avere accanto persone che riescono a capire la loro sofferenza e fanno il possibile per far sì che a loro sia più sopportabile.

    Un abbraccio grandissimo a te e alla tua bambina

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  5. Cara anonima, la tua lettera mi ha riempito gli occhi di lacrime, anche non avendo direttamente in famiglia questo problema... conosco un ragazzo scozzese figlio di una mia amica che ne e' affetto... adesso ha 21 anni, ma non ha tanta voglia di lavorare o di fare qual cosa altro per riempire la sua giornata, adesso leggendo tutto questo mi chiedo???? Come anche suo papa' e mamma si chiedono e' pigro???? Oppure e' questa dislessia a provocare questa sua assenza di volonta' in tutto????? Spero di ricevere una risposta.. intanto le faccio i miei migliori auguri per sua figlia e per lei cara anonima LE sono vicina con il pensiero ed il cuore ...preghero' x voi ciao A R

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  6. Sono una mamma probabilmente dislessica quasi certamente lo sono stata. Ho studiato il triplo degli altri per avere buoni risultati. Ho sempre avuto difficoltà con le amicizie, con il lavoro ed ho sempre la certezza di aver sbagliato qualcosa anche se non so ancora cosa. In questo modo sono il capo espiatoio dell'ufficio. Spero di riuscire a fare il test a Reggio Emilia, per capire di preciso le mie difficoltà e migliorarle attraverso dei corsi e degli esercizi specifici. Io non mi arrendo. Ciao ed auguri a tutti per il vostro percorso.

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  7. Sono una donna di 41 anni. Non ho figli. Non sono e non sono mai stata sposata.
    Sto attraversando un periodo bruttissimo.
    So di essere dislessica e disgrafica. Anche se non ho mai avuto una diagnosi. Non sono della generazione giusta.
    Ora la sto pagando. La fatica di gestire le situazioni quotidiane e quelle lavorative mi hanno schiacciata. Anche perchè la fatica aumenta vedendosi soli ad affrontare tutto.
    Non è facile far capire, che non è che non voglia, ma che devo avere il tempo per usare i miei modi.
    Così tutti gli input che intercetto nei rapporti quotidiani, lavorativi e non, sono percepiti come pressioni che nel tempo mi hanno generato un forte stress.
    E se lo stress supera una certa soglia intervengono anche delle fobie.
    Questa discontinuità di sguardo sul reale fino ad una totale assenza di positività è un peso grande da portare.
    Io so di essere grande.
    Quando una logopedista, dopo aver ascoltato i miei sintomi e miei ricordi scolastici, mi disse: "Ma come hai fatto a laurearti?" , mi sorprese. Se ce interesse nelle cose si superano le difficoltà.
    Ma nel mondo non trovo un posticino per stare, lavorare e rilassarmi.
    Le difficoltà nel mondo del lavoro non sono paragonabili a quelle scolastiche.
    Sono in analisi da 2 anni. Ma il motivo di base è stato come al solito l'ultima evidenza di un disagio. Disturbi del comportamento alimentare.
    L'incomprensione mi genera rabbia e la rabbia si sfoga mangiando.
    Ancora oggi quando il livello di attenzione cala mi risulta difficile parlare, la mia grafia costruita pazientemente difetta di scorrevolezza e molto altro...
    La tecnologia aiuta, ma può essere anche spietata. Molto spesso mi trovo a dover rallentare la velocità del doppio click del mouse, e questa è la meno.
    E svolgo un attività da informatica.
    Leggendo questa pagina ho pianto.
    Ma grazie per avermi dato spazio...e comprensione!!!

    Come dico sempre....non metteresti mai uno zoppo sul tapis roulant! Allora lasciatemi vivere!!!!!
    E tutta la mia dolcezza è solo per chi la merita....

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    1. Quanto ti capisco e ti sono vicino, bellissime poi le tue ultime tre righe di cui faro' tesoro !! io dopo una terribile infanzia ce l'avevo fatta con sacrifici disumani ed ero arrivato alla dirigenza di una multinazionale. 4 bypass al cuore per lo stress ma ero arrivato sulla vetta....arrivò un giovane nuovo capo che per pura invidia e cattiveria in 1 mese distrusse tutto quello che avevo conquistato e costruito ! non sono più riuscito a tirarmi sù, ho perso famiglia, lavoro, tutto. Non ce la faccio più a 50 anni dall'altare alla polvere. Non hai più una speranza nella vita, ma tutto ciò per che cosa ? ti dici solo....ma perchè sono venuto al mondo ? solo per soffrire ?

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  8. Basta leggere Diario di Scuola di Pennac per capire quanto gli insuccessi scolastici, di qualunque natura siano, segnino profondamente l'autostima e l'anima della persona; se così non fosse Pennac, dopo 40 anni circa , non avrebbe scritto quel libro.... se così non fosse, tu, a 41 anni non soffriresti così tanto....e come voi ci sono tante altre persone che si sentono inadeguati perchè tali li ha fatti sentire la società. La scuola e la famiglia hanno una grossa responsabilità che non è solo educativa. Un'autostima fortemente compromessa nell'infanzia ha ripercussioni per l'intero arco della vita e tutti i successi che uno può perseguire servono a poco perchè ciò che conta davvero è la percezione che ognuno ha di se stesso. La cosa sconvolgente è che molte persone che hanno avuto insuccessi scolastici hanno la convinzione di "non essere normali" e questa convinzione è davvero terribile e deleteria.
    L'unica cosa che possiamo fare noi è abbracciati forte. L'unica cosa che può fare la scuola è smettere di compatire chi denota delle difficoltà e rimboccarsi le maniche per capire qual è la strada migliore affinchè "questi bambini la smettano di mangiare cacca" (per riprendere le parole di una logopesita che ho conosciuto anni fa!)....

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  9. x sono una donna di 41 anni.
    IO ne ho 42, per arrivare al diploma di scuola superiore ho dovuto abbondantemente superare le 12 ore di studio al giorno. di università nemmeno a parlarne e col lavoro meglio lasciar perdere...(solo lavori manuali o artiginali con perpetua retrocessione a mansioni irricevibili perchè ingiuriose) calunnie aggravate di ogni tipo(inventando le motivazioni; volontà marciarci sopra imbecillità attitudine ecc.) come fedeli compagne di viaggio, e spesso cercando una diagnosi ho incontrato il protocollo di chi ha ideologizzato e psicologizzato la fisiologia ritenendo chi subisce un furto; un ladro, non un derubato, ossia parte lesa, e pretendendo dal derubato gli elementi e le responsabilità del reo !( nota positiva detto monarca si è suicidato con un sacchetto per sottrarsi al processo conseguente a denuncia) ma i suoi sostenitori sono ancora molti.Per questa ragione io ritengo che potendo, forse sarebbe più utile un buon centro di sostegno pratico per dislessici adulti( tipo banca del tempo per adulti dsa) che non psicanalisi o psicologi in quanto gli stati emozionali sono canseguenza e non causa ma non voglio convincere nessuno perchè ogni caso è una storia a se.
    Chi crede mi risponda ...

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  10. Gli stati emotivi sono senza dubbio conseguenza delle nostre esperienze infantili e non solo. Proprio la scorsa notte ho riavuto un vero incubo: ho sognato la mia professoressa delle medie, prima, e delle superiori poi . Questa donna aveva un bel pacchetto di ore dell'ambito umanistico. Era una persona che, come l'hanno definita alcune ex allieve, o la si amava o la si odiava e anche lei riponeva le sue simpatie su chi era carraterialmente forte e su chi non la mandava professionalmente in crisi. Io non rientravo tra le sue grazie e lei non è mai stata la professoressora i cui esempi pedagogici e didattici avrei voluto seguire da adulta... Fatto sta che quando ero bambina era il mio incubo quotidiano, non ti dico la mia reazione quando ho scoperto che la sua faccia mi avrebbe accompagnata per altri 4 anni di scuola superiore!(ero arrivata al punto di abbandonare gli studi, se la mia famiglia e altri professori non mi avessero sostenuta)... Il tempo, grazie a dio è trascorso e dall'ultimo anno che l'ho avuta come professoressa ne sono trascorsi ben 20 eppure l'altra notte sono tornata a sognarla, ad avere un incubo pauroso; purtroppo non lo ricordo in modo distinto e razionale, so che centravano i disturbi dell'apprendimento di cui lei negava l'esistenza, ricordo il suo sguardo freddo, strafottente e severo .Quando mi sono svegliata di soprassalto, angosciata e sudata mi sono resa conto che nel sonno avevo anche pianto....

    Personalmente sono sempre più convinta che, al di là di qualunque conoscenza scientifica, il ruolo dell'insegnante sia fondamentale per la crecsita psico emotiva dei bambini e dei ragazzi. Gli insegnanti hanno una grossissima respondabilità perchè il loro atteggiamento può condizionare per sempre la vita presente e futura dei loro alunni.

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  11. x Cristiana Zucca
    Intanto ti ringrazio per aver risposto ( avevo risposto x sono una donna di 41 anni ) e ribadisco la mia idea prima che qualcun altro la requisisca spacciandola per propria: cosa ne pensi di una banca del tempo per dsa adulti? Non penso tanto all'aspetto economico, quanto a quello pratico ; ossia non dover spiegare a tutto il mondo che sei dsa ! ( che cmq per chi deve impiegare il triplo o il quadruplo del tempo rispetto ai normolettori e non può seguire corsi collettivi perchè le sue modalità sono diverse, costringe a chiedere a terzi privatamente ) quanto al fatto che bisogna sempre ripetere gli affari propri al mondo intero !.Faccio un'esempio: se vuoi seguire un corso di informatica di base trovi gente che o ti risponde di fare corsi per andicappati ( dove ? ) oppure che non possono cambiare modalità di insegnamento per non annoiare gli altri. Non tuttti hanno la fortuna di avere una famiglia intelligente con cui barattare le rispettive competenze per essere aiutato. L'ultimo da cui sono andato per seguire un corso individuale continuava ad alzare la voce perchè per lui i dsa sono sordi!(e giocava con le parole per dimostrare che tu non capisci) molte cose invece non le aveva neppure installate sul computer( all'iscrizione mentì spudoratamente sulla conoscenza e possesso di alcuni programmi) e le stava imparando sul momento !
    Il mio medico di famiglia dice che non posso essere dsl perchè parlo ! gli ho chiesto se dislalia, disfonia, distonia, fossero sinonimi di dislessia,; non ha risposto ; è uscito e si è fatto negare dalla segretaria. Ha rimosso la domanda :-) Non so più che porta bussare da solo. grazie .

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  12. sono un dislessico adulto di 43 anni,ho letto i vostri scritti, molto belli aiutano un po a non sentirsi soli. ma... questo non basta. possibile che dopo ore e giorni di ricerca anche su internet non si trovi nulla di specifico su strumenti compensativi vocali italiani che diano aiuti concreti RIPETO AGLI ADULTI!!!!!! Per poter accedre agli strumenti come computer o altro? sono stato a reggio emilia ho fatto i test per dislessici adulti, ho scoperto di avere una dislessia grave... e adesso?????? da chi vado? cosa faccio? anche la nuova LEGGE Emanata ad ottobre 2010 non dice praticamente nulla se non il sottolineaRE DI NON GRAVARE SUI CONTI PUBBLICI....O COMUNQUE INTERVENTI PER BAMBINI O ADOLESCENTI IN ETA' SCOLARE. e chi a scuola non va più? e non è laureato? e deve fare i conti tutti i giorni con il mondo del lavoro e la vita di tutti i giorni? grazie e scusate lo sfogo ma l'italia deve darsi una mossa anche in questo oltre a tutto il resto

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  13. io non so
    fatico leggermente a leggere
    ad esempio cn l'alfabeto minuscolo confondo la a con la e
    se c'è scritto la io a volte leggo al
    devo cocnentrarmi molto ma se mi concentro vado bene e nessuno si accorge di nulla (spero)
    a volte confondo la p e la q
    e qualche volta leggo le parole completamente storipiate
    oppure rileggo un testo che ho scritto e mi sfuggono molti errori (per fortuna c'è il correttore automatico, ammetto che ci sono delle parole che nn ho mai imparato a scrivere corretamente)
    quando scrivo le operazioni mia sorella ha riso una volta perchè ho scritto l'uguale in posizione verticale
    nn riesco assolutamente ad imparare la matematica e fatico a leggere i numeri con tante cifre
    confodno molto i concetti matematici
    sono giornalista e poetessa e leggo e scrivo moltissimo
    forse e per questo
    molto esercizio quindi a scrivere e leggere me la cavo, anche se devo leggere un po' lenta
    ma non campisco la matematica
    sonolenta nel disegnare una figura geometrica
    ma alla fine riesco a fare tutto
    quindi se sono dislessica nn sono grave
    a scuola sono stata bociata 4 volte
    non ho memoria
    il mio difetto più grave è senza dubbio il non sapere esprimermi verbalente, mentre scrivendo mi riesce decisamente meglio
    fatico ad esempio a raccontare una cosa che ho letto
    però riesco a ragionarci sopra
    ma nn capisco la matematica!!!!
    ho problemi persino con il ocnetto di maggiore e minore, doppio e metà, quando ci sono tutti quei numeri, positivi e negativi
    fatico ad apprendere le lingue straniere
    nn mi resta in testa nulla
    anche se magari un compito in classe mi andava bene subito dopo avevo dimenticato tutto
    sono anni che cerco di imparare l'inglese e la matematica
    prendendo anche ripetizioni
    ma sono stati soldi sprecati
    ora ho 33 anni e sono disperata
    lascio la mia mail tanto non ho nulla da nascondere
    valentina.bufano#alice.it
    mi ricordo che da piccola faticavo ad allacciarmi le scarpe (anche ora a dire il vero)
    e quando giocavo cn mia sorella a battaglia navale ei si arrabbiava perchè io coloravo i settori sbagliati e così gli schemi non risultavano mai
    ma alle elementari me la cavavo
    ho avuto un calo terribile alle superiori
    attualmente ho ancora soltanto la licena media
    ma forse un giorno non so come riuscirà a diplomarmi
    nn posso abdare in emilia per il test perchè abito ancora con i miei e vorrei che nn sapessero di questi miei dubbi
    si arrabbierebbero
    per loro sono pigra e manco di volontà

    sono disordinatissima
    metto ordine in stanza ogni giorno ma con scarsi risultati

    boh, non so che fare e che dire

    grazie x l'ascolto amen

    RispondiElimina
  14. sono valentina dimenticavo
    confondo la n e la m con l'alfabeto minuscolo e quando scrivo corsivo dimentico pezzi di parole ma tanto non si nota perchè sembra che è la mia grafia ad essere così

    buon anno a tutti

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    1. sono un insegnante di scuola primaria e ho di recente fatto un master in BES e DSA. Capisco e comprendo bene i vostri problemi e disagi. Ammetto le difficoltà per noi insegnanti a rilevare precocemente le diverse problematiche e soprattutto a comunicarle ai genitori. Dato che la dislessia non si può curare ma si possono trovare dei sussidi adatti per venire incontro alle diverse problematiche Di recente mi sono imbattuta in un articolo interessante che parla di un signore che ha creato un font ad alta leggibilità anche per i dislessici. Ritengo sia molto utile. Il font si chiama Easy Reading.

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  15. Sono una ragazza di 25 anni, frequento il secondo anno di lingue, amo la letteratura, leggere romanzi, e il mio sogno sarebbe fare la traduttrice...
    Non so se il mio problema sia la dislessia, l'idea mi assilla da quando qualche settimana fa leggendo un brano di inglese in classe la mia prof. mi disse: "ma sei dislessica?" quando leggo pronuncio parole che assomigliano a quella giusta, ma in realtà è un'altra...l'ultima ieri pomeriggio a lezione di spagnolo dovevo leggere trastornaba e ho letto trasformaba...poi non più letto, ho detto alla prof di avere mal di denti... Per leggere correttamente quindi leggo molto lentamente, ma mi rendo conto di sembrare una cretina...e accanto a me sento anche commenti tipo..."fa venire il sonno!"
    Sottolineo il fatto che ho 25 anni e sono ancora al secondo anno, ho preso e mollato gli studi tante volte, ho cambiato corsi, e oggi non so più se continuare a dare la colpa alla mia pigrizia.
    Un altro problema del quale oggi non so più quale sia la causa è che non guido, non riesco a mettermi su quella maledetta macchina e andare dove devo...non mi sento capace di farlo, ma chi sta con me dice che riesco a guidare bene, il fatto è che io sento di avere problemi con i pedali e le marce, e tutti mi dicono che è solo questione di pratica, ma io so che non è così e non riesco a spiegarlo, entro in confusione e mi prende l'ansia, quando devo schiacciare i pedali è come se non riuscissi a coordinarmi...è solo una paura come se ne possono avere tante?...
    Ho anche problemi ad identificare immediatamente la destra e la sinistra, per farlo ho escogitato un metodo: guardo la mano con la quale scrivo e poi la direzione che devo indicare...vi lascio immaginare quanto sia imbarazzante...
    Non riesco a ricordare i numeri, quando compro qualcosa appena esco dal negozio comincio a confondere i numeri e non so più quanto ho speso...scherzando e sdrammatizzando su questo, ho sempre detto di avere eriditato questa "malattia" da mia madre...oggi scopro che la dislessia è ereditaria.
    Ricordo ancora come se fosse successo ieri le difficoltà della scuola elementare, per fare i compiti impiegavo tutto il giorno, le letture le imparavo a memoria per essere sicura che in classe avrei letto bene, e le tabbeline sono sempre state un incubo, così come lo svolgimento dei problemi di matematica,ho cominciato a sentirmi stupida e a chiudermi in una timidezza che mi ha sempre penalizzato a scuola.
    Come ho già detto penso alla dislessia da qualche settimana, ma non riesco a parlarne con nessuno, perchè ho paura che il mio interlocutore mi si metta a ridere in faccia, perchè in realtà mai nessuno in famiglia ha avuto il minimo dubbio, tutti mi vedono come una ragazza intelligente, ma un pò pigra.

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  16. Dimenticavo la distrazione, altro sintomo nel quale mi rispecchio, leggendo i vostri post, non ricordo mai niente, se qualcuno mi chiede un favore o lo faccio immediatamente o è scontato che non lo farò più, ma non per mancanza di interesse nei confronti di quella persona, ma perchè il mio cervello lo rimuove...semplice sbadataggine...io non lo so più...
    Voglio capire meglio, non voglio che se c'è, la dislessia mi rovini la vita, mi sento un peso per gli altri perchè non guido e per spostarmi ho sempre bisogno di passaggi, e quando queste persone mi chiedono un favore 9 volte su 10 non sono d'aiuto, ma vi giuro non lo faccio per male...questo però mi fa stare malissimo...oggi per questo motivo il mio ragazzo mi ha detto che non può mai contare su di me...dovevo solo mettere nella borsa dei fogli che mi aveva chiesto di stampargli...cosa che ho fatto la seconda volta che me lo ha chiesto perchè l'ho fatto mentre eravamo al telefono...
    Vorrei parlarne con lui, ma ho paura, è grazie a lui se ho ripreso a studiare, perchè mi stima tanto, e mi ha sempre detto che per lui sono una persona molto in gamba ed intelligente...e se cominciasse a pensare che sono una stupida? é grazie a lui se oggi ho riacquistato un pò di fiducia in me stessa, non voglio che cominci a guardarmi con altri occhi.
    A tutto questo si aggiunge un altro pensiero, ho una sorella 16 anni più piccola di me, fa la quarta elementare e vedendole fare i compiti rivedo in molte cose me stessa...voglio che per lei sia diverso...anno dopo anno vedo che perde sempre più fiducia in se stessa, non voglio che provi quello che provo io...voglio aiutarla.
    Se qualcuno ha qualche consiglio da darmi ne sarò felicissima, grazie.

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  17. Non penso di essere in grado di dare consigli, anzi avrei proprio bisogno di aiuto. Però una cosa vorrei scrivertela Stefania, se il tuo ragazzo ti stima così tanto da spingerti a ricominciare a studiare, vuol dire che sa che tu PUOI farcela..! Non penserà che sei stupida, anzi dovrà stimarti ancora di più, perchè una persona dislessica, è solo qualcuno che vive la sua vita come una tartarughina, ma questo non vuol dire che non arriverà alla meta. E ad aspettarti al traguardo ci sarà proprio lui.
    Io sono giorni, mesi, che provo a dire a mia madre che vorrei fare un controllo, ma poi mi blocco. So già il suo pensiero: "non serve".
    Io invece vorrei solo capire di più, ho passato anni a incolparmi per non essere capace di distinguere la destra dalla sinistra, mi sono sempre incolpata fin da bambina, specie quando ho avuto bisogno di più tempo per imparare a leggere l'orologio, ad allacciarmi le scarpe, insomma ho sempre avuto bisogno di più tempo per arrivare dove gli altri già erano passati. Quando leggo sono lenta, e devo leggere lo stesso testo, o frase, due volte.. o anche tre.. prima di capirlo.
    Però sono qui, a meno due esami prima della laurea. Ed è incredibile dato che proprio quella bambina, non era in grado di stare al passo con la classe, ma anzi era sempre tra le nuvole. La stessa ragazzina alla quale i professori delle medie avevano consigliato di fare il pofessionale perchè non sarebbe stata in grado di fare altro. Io mi sono rifiutata perchè amavo la psicologia, amavo sapere, e così tra un'escamotage e l'altro mi sono fatta strada, non è stato facile, non è facile, ma io ho i miei tempi.. e vorrei rispettarli.
    Sarebbe fantastico se lo facessero anche gli altri. =)

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  18. ho la netta convinzione di avere a che fare con questa particolare malattia,ma non ho ancora ben capito come dove e quando poterla riconoscere..ho iniziato ad avere questo dubbio perche ogni volta che prendevo e prendo in mano un testo da leggere o delle semplici istruzioni non riesco o faccio un immensa fatica a concentrarmi ed una volta fatte le prime indagini via internet ho riscontrato altri sintomi legati ai dislessici e che anche io ho
    VI CHIEDO CORTESEMENTE DI DARMI DELLE INDICAZIONI CHE MI PERMETTANO DI CAPIRE SE REALMETE HO QUESTO DISTURBO,GRAZIE

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  19. la dislessia non è una malattia. E' un disturbo, una caratteristica che può comparire ins eguitoa un grave trauma cranico oppure ci si nasce. La maggior parte dei dislessici è nata così e morirà così perchè non essendo una malattia non c'è medicina che possa "guarirla". Ciò che si può fare è che trovare le strategie gisute per arginare questo tipo di difficoltà e limitare il più possibile il disturbo. Per sapere se sei relamente dislessico e quali strategie adottare per alleviare questo disturbo devi rivolgerti a qualche grosso centro che facciano test anche per gli adulti.

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  20. credo che ogni dislessico sia unico.
    credo di avere un grande intuito.
    e un'intelligenza modesta.
    credo, quando sono con altri, di comprendere tutti i loro ragionamenti; ma quando le cose cominciano ad essere interessanti, io volo con la mente ma loro si fermano li'.(non possono andare oltre).
    mi annoio.
    sono solo.
    non esiste possibilita'di far comprendere quello
    che vedo e sento.
    leggo dentro loro: specie i bimbi.
    sono convinto, nel mio caso, che che tale diversità miri alla giustizia

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  21. Ciao a tutti, sono Stefano, non ho mai fatto test, ma rivedo tanti dei miei atteggiamenti nei vostri post... Ho 32 anni e mi sento fuori dalla realtà.. Ho preso la terza media a 17 anni con una scuola serale... Da allora ho sempre dovuto recitare una parte, ho mentito, sempre.. Ora ho un azienda con circa 350 collaboratori...
    (C'è anche chi simpaticamente mi ritiene geniale) in effetti ci sono giorni che mi sento illuminato e ho iniziative creative straordinarie , ma la maggiorparte del mio tempo la passo a pensare che (non sono all'altezza, che non piaccio a nessuno, e che qualcuno prima o poi possa "scoprirmi" mi sento estremamente stanco, svogliato, tutto il lavoro di una giornata può ridursi allo stare da solo in casa a invecchiare sul divano.. Una cosa che mi capita spesso è non riuscire mai a pensare concretamente al domani.. Quindi quando faccio qualcosa è come improvvisare.. Anche se un'azione fatta decine di volte...
    Ci sono modi per convivere o superare la DSA?
    Se ci sono errori di scrittura (è perchè ho scritto dal telefonino) la dislessia grafica, mi manca ;-)

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  22. sono l'anonimo del 27-4.(lorbo)
    ho riletto la mia: "sembra scritta da uno che non ci stà con la testa".
    io immagino cio'che volevo dire............ma è spiegato in modo incomprensibile.

    ho riletto, quella di Ste, se è tutto vero quello che scrive......."sembra scritta da uno che non ci stà con la testa".

    nelle condizioni in cui si trova come crea "azienda con circa 350 collaboratori...

    "la maggiorparte del mio tempo la passo a pensare che (non sono all'altezza,".........
    io invece ho scoperto che gli altri, non sono alla mia altezza. non è colpa nè loro nè mia:
    etc.......

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  23. Sono innamorata di un uomo affetto da dislessia. Lavoriamo assieme, da 6 anni. Eravamo solo colleghi e solo da un paio d'anni qualcosa nel nostro rapporto ha cominciato a cambiare. Ho capito solo da poco il suo disturbo, e per questo mi sento una stupida. Ho passato mesi e mesi a pensare che mi stesse prendendo in giro. Non riuscivo a capire chi fosse. Quando è solo con me lascia venire fuori quella persona splendida che è ma quando ci sono anche gli altri rientra in quella parte da attore che si è costruito per farsi accettare. Molte volte arriva a diventare spocchioso ed esagerato.
    Non so come mi è successo ma domenica scorsa, nell'attesa di addormentarmi, si sono messi in fila nella mia mente tanti indizi, fino a farli diventare una certezza. Non ne vuole sapere di leggere e-mail di più di 3 righe e le legge sempre da solo. La sua scrittura, grande e in stampatello. Quando si innervosisce e vuole parlare, si inceppa, si incasina con le parole.
    Mi vergogno. L'ho accusato più di una volta di non interessarsi a me, gli ho chiesto di dirmi che cosa sono per lui e solo ora capisco che se non è riuscito a farlo è perchè l'emozione è troppo grande e non riesce a far uscire le parole. Sono un'altra di quelle persone che gli hanno fatto del male ma nonostante questo lui mi vuole ancora. Me lo dimostra con i suoi abbracci, con i suoi baci.
    Ha un figlio di 4 anni avuto con un altra donna con cui convive (in modo infelice). Ho il sospetto che anche suo figlio possa essere dislessico. E' iperattivo in un modo piuttosto anomalo. Era così anche lui da piccolo. Guardando loro due assieme ho capito il significato di AMORE. Vorrei un giorno poter affiancarmi al loro cammino e farmi accettare anche se sono una di quelle persone che forse lui vede come "normali=persone che non capiscono e che mi faranno soffire".
    Ho chiuso la "mia" storia con una speranza, cosciente che forse rimarrà solo un sogno. Ma va bene anche così. Voglio solo che lui e suo figlio siano felici.
    Grazie per avermi dato la possibilità di condividere con qualcuno un emozione che altrimenti mi avrebbe schiacciata.
    Lela.

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  24. ............non è ,per caso, che anche tu ne sei affetta, anche se in misura infinitesimale?:::
    uno dei sintomi sono: le Emozioni.....
    come descriverLe?
    forse, qualcosa/quello, che intuivano alcune donne di una volta, quelle di "piccole donne" per es.

    Cmq ti svelo un segreto.
    i Bimbi, quasi tutti, ma non tutti, sanno riconoscere un dislessico quando ne incrociano lo sguardo

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  25. Chissà Lorbo... forse hai ragione. Credo però che la spiegazione si trovi in un infanzia negata. Un infanzia che non mi sono nemmeno accorta di aver vissuto, perchè c'erano problemi più grandi, e non c'era nè tempo nè anima da dedicare ad una bambina che avrebbe voluto che qualcuno la aiutasse a crescere. Ho imparato a tenermi dentro tutto e ancora non so bene come si faccia a spiegare a parole quello che sento. Forse non imparerò mai realmente bene, ma so che troverò il mio modo di farlo. D'altra parte il passato non si cambia. Che il problema sia la dislessia o qualcos'altro il riscatto sta nel futuro. E' vero, chi e rimasto segnato dalla sofferenza le emozioni le sente in maniera più accentuata e anche quelle degli altri le assorbe come se fossero sue. E' un dono, anche se pesante da portare. Secondo me però bisogna fare attenzione a non sentirsi eccessivamente "speciali" per questo. Ognuno di noi è una persona, ognuno di noi ha il suo valore, e ognuno SA QUAL'E IL SUO VALORE. Non ha bisogno che gli altri glielo dicano. Fare confronti non serve, non porta a nulla. Non dà la serenità e non ci rende persone migliori.
    E non è necessario trovare qualcuno che abbia la nostra stessa storia per essere delle persone complete, realizzate, serene. La nostra storia ci ha dato un bagaglio da cui tireremo fuori quello che ci serve al momento giusto perchè possa essere usato e da cui butteremo quello che non ci serve più. Come la rabbia per esempio.
    P.S: il dubbio di avere qualche problemino di dislessia e discalculia ce l'ho ma va bene così. Sto imparando ad accettarmi così come sono in tutti i miei aspetti. Però attenderò di incrociare lo sguardo di quel bambino che mi dirà cosa vede dentro di me ;-)
    Grazie Lorbo.
    Lela.

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  26. Ho una figlia di 18 anni che forse è dislessica. Le vorrei far fare i test ma lei non vuole, per non essere "etichettata",dice che se risultasse positivo penserebbe di avere dei limiti oggettivi per cui abbasserebbe le sue aspettative.
    E' stata bocciaciata al IV ginnasio e questo la ha molto frustata, si è ripresa e non è stata più bocciata o rimandata. Il prossimo anno ha la maturità e siccome fa errori di ortografia (le doppie) il prof di italiano mi ha detto della nuova legge del 2010 per i dislessici. Vorrei sapere se devo insistere per farle fare i test o lascio stare. Grazie
    Anna

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  27. Carissima Anna,
    personalmente credo che la tua bambina debba fare un lavoro su se stessa comprendendo prima di tutto che essere dislessici non significa affatto essere stupidi e che i limiti che uno sente di avere nascono dal modo di apprendere e non dalle connessioni neuronali! Comprendo perfettamente che non è un dicorso semplice perchè implica una buona capacità di accettazione di se stessi e delle proprie peculiarità, cosa che si matura con l'età e le esprienze. A 18 anni non è facile e spesso non lo è nemmeno a 40! E' ovvio che qualora la tua bambina fosse dislessica la legge, in sede d'esame, le permetterebbe di dimostrare realmente ciò che ha imparato e ciò che vale. Da quello che leggo, però, mi sembra di capire che tua figlia è comunque una persona molto determinata e in alcuni casi può bastare perchè i DSA, soprattutto se lievi, riescono, nel tempo,a trovare da soli le strategie per apprendere. Al limite potrebbe chiedere consiglio a qualche professore aperto e ben disposto, un consiglio sulla miglior strategia per non sbagliare le doppie . Per lo studio può comunque usare tutti gli strumenti pensati per i DSA e utilissimi per chiunque.

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  28. Domanda: è possibile che io abbia compensato negli anni i disturbi di una ormai presunta dislessia? E se così fosse, risulterebbe dai test?
    Grazie
    Marta

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  29. puoi aver compensato e trovato strategie per apprendere, soprattutto se il DSA è lieve.
    Da cosa so gli attuali test per gli adulti sono in grado di diagnosticare uan dislessia o un disturbo ben compensati

    cristiana

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  30. Sono il padre di una ragazza di 16 anni dislessica che non sa di esserlo.Io sono medico ma non so cosa fare ! A scuola è un mezzo disastro,ma nelle attività pratiche,motorie è un fenomeno(danza classica e moderna, sciare ,ha il brevetto da sub ecc.). Come devo comportarmi??

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  31. Salve dottore,
    come fa a sapere che Sua figlia è dislessica? E' una Sua supposizione o si basa su delle indagini specifiche?
    Qual è la percezione che Sua figlia ha di se stessa? Quale il grado di autostima? La bravura nelle attività motorie compensa, da un punto di vista psico emotivo, l'insuccesso scolastico? Ossia,lei si sente comunque brava in qualcosa e per questo accettata dai coetanei?
    Sono questi, aspetti da non sottovalutare in quanto se l'autostima legata agli apprendimenti scolastici è compromessa è assolutamente necessario che la ragazza prenda consapevolezza della sua dislessia capendo che non è un handicap nè un'onta ma una caratteristica personale che ha origini genetiche e neurobiologiche(Lei glielo saprà spiegare certamente meglio di quanto non riesca a fare io!)La cosa da fare,a parer mio, dopo averle parlato, è quello di avere una diagnosi che potrà tutelarala a scuola grazie all'applicazione della L 170 e delle linee guida.Applicazione alla quale NESSUN professore potrà più sottrarsi, pena la denuncia con conseguenti ripercussioni legali...La legge garantisce il dritto allo studio dei bimbi DSA, diritto che, prima di oggi, veniva lasciato alla coscienza dei singoli docenti!
    A 16 anni non è più possibile seguire un'abilitazione della competenze ma è assoluttamente doveroso usare gli strumenti compensativi che hanno la stessa funzione degli occhiali per un miope compensano una funzione che non è regolare. L'uso degli strumenti non significa concedere degli sconti di pena, perchè se il ragazzo, ad esempio, usa la calcolatrice per risolvere i calcoli dei problemi, dovrà sempre e comunque, utilizare la sua intelligenza e la sua capacità logica per comprendere il problema e strutturare la risoluzione. La calcolatrice aiuta semplicemente in quella funzione deficitaria che è da ostacolo alla competenza del calcolo. Allo stesso modo la dispensa dalla lettura ad alta voce non significa che lei non dovrà mai leggere un brano di letteratura, non si legge solo con gli occhi, lo si può fare anche con le orecchie, quindi leggerà lo stesso brano dei compagni usando una sintesi vocale o un compagno o un parente...Potrà studiarlo usando le mappe concettuali e le varie eserciztaziono scritte sullo steso potranno essere scritte al pc se la grafia è lenta e poco comprensibile...Durante i compiti in classe, oltre ad utilizzare gli strumenti dovrà avere più tempo rispetto al gruppo classe, pari al 30% in più del tempo concesso.

    Gli strumenti però, devono essere accettati in primis dalla ragazza e gli stessi compagni di classe devono sapere che cosa sono i DSA e l'ultilità delle procedure pensate non solo per i dsa ma anche per tutti gli studenti. Per raggiungere tali finalità è necessaria la collaborazione della scuola pertanto, come famiglia, dovete richiedere un colloquio con tutti i professori e il dirigente, ma solo dopo che avete una diagnosi.

    Spero di esserLe stata d'aiuto, mi tenga informata.

    Un abbraccio a Sua figlia

    A presto
    Cristiana

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  32. Ho 41 anni e sono finito su questo forum dopo il commento di un collega, mi ha detto qsa del tipo: "sarai mica come una di quelle persone geniali e estremamente intelligenti ma che poi scrivono al contrario? Come si chiamano?... Ma si dai!... Dislessici!!"
    Effettivamente ci sono molti punti in comune con i vostri racconti, quelli dove mi sono ritrovato maggiormente sono le caratteristiche seguenti:
    - difficoltà scolastiche (sono laureato ma con grande fatica)
    - enormi difficoltà a concentrarsi nella lettura e a ricordare nonché spiegare quello che ho letto
    - prediliggo la creatività e l'immaginazione
    - facilita' a storpiare le parole quando non trovo quella giusta (vedi sopra)
    - facilita' a ricordare quello che ho fatto 20/25 anni fa (al limite del nostalgico) e scarsa memoria a breve
    - timidezza, odio parlare o leggere in pubblico (mentre non mi farei problemi a girare nudo o a coprirmi di ridicolo)
    - stanchezza cronica e sbalzi di umore al limite dell'ormonale
    - distacco dalle situazioni sociali, mi sento un alieno quando sono in compagnia di altre persone, sopratutto se non sono cari amici o familiari. Al punto che se faccio lo sforzo di prendere la parola per partecipare alla conversazione (non puoi stare in silenzio per troppo tempo o passi per matto) comincio a parlare con un tono monotono e voce noiosa (e vedo gli occhi sgranati degli altri che entrano praticamente in stato di trance, un po' come con il serpente assonaglio con il coniglio, e quasi sbadigliano)
    - la mania del dover tenere tutto in ordine e dell'igiene ...

    Io credevo fossi cronicamente annoiato e fossi depresso ma effettivamente qsa di comune con la... , ecco non mi ricordo il nome della condizione della quale sto scrivendo la?... la?... Profilassi? No! La la... presbiticita'?... Vabbe ci siamo capiti.

    -

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  33. Salve a tutti. Mi sono imbattuta in questo blog vagando in internet alla ricerca di informazioni sulla dislessia. Penso di essere affetta da un leggero disturbo dislessico.
    Per esigenze lavorative ho incominciato a studiare l'inglese.Con la maturità dei 35 anni ho "osservato il mio apprendimento"...ho riscontrato delle difficoltà nella percezione dei suoni...riconosco difficilmente un particolare suono e solo dopo averlo ascoltato molte volte....ho difficolta nel pronunciare alcune parole che riesco a dire però fluentemente dopo molte volte in cui le ripeto ad alta voce...(è come se le dovessi imparare a memoria per poterle poi leggere correttamente)...ho difficoltà ad associare la lettura fonetica di una parola ed a ricordarne poi la scrittura...Mi sono resa conta che devo fare un sforzo che forse non è normale (non per tutte le parole...per alcune...soprattutto per quelle nuove e con consoanti consecutive...cioè con quelle che differiscono di più da quelle italiane)...Devo ripeter...ripetere...ripetere...e anche se imparo al momento il giorno dopo ho comunque delle difficoltà...poi però quando è diventata mia la parola e la pronuncia va tutto ok.
    Ripensando alla mia carriera scolastica...ho riscontrato le stesse difficoltà tudiando le lingue antiche...andavo meglio in latino...ma in greco avevo molte difficoltà soprattutto con la lettura...La lettura ad alta voce è sempre stata imbarazzante per me...se leggo ad alta voce non do espressione a quello che leggo, non capisco quello che leggo ed ancora oggi leggo con incertezza. Se leggo il testo più volte la mia lettura è normale.
    Mi chiedo se questo che io descrivo possa essere considerato una manifestazione di una lieve forma di dislessia.
    La ringrazio
    Filomena

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  34. Carissima Filomena,
    ovviamente non nessuno di noi potrà dirti se sei dislessica in quanto sono necessari dei test oggettivi messi a punto per gli adulti. La tua potrebbe essere semplicemente una difficoltà nell'apprendimento della lingua straniera, da quello che scrivi, comunque, hai messo in atto delle strategie per l'apprendimento hai certamento compensato da sola eventuali carenze. Credo che tali principi valgano per chiunque non riesca con facilità in un compito che ad altri può risultare più semplice.

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  35. Franco, come dicevo a Filomena, solo dei test specifici possono accertare una dislessia. Ci sono dei segnali che possono far sospettare di avere un DSA ma quelle caratteristiche possono essere solo peculiarità personali e non avere nulla a che fare con un disturbo specifico.
    Personalmente credo che un adulto debba sottoporsi ai test solo se la condizione psicoemotiva attuale e passata gli creano un tale disagio, o addirittura sofferenza, da dover dare assolutamente un nome a come si è. Tu dici che ti sei laureato, con fatica, ma ti sei laureato. Credo ti sia anche realizzato professionalmente. Bene, c'è bisogno di dare un nome alla fatica riscontrata nel conseguire una laurea o agli insuccessi scolastici passati? Se il bisogno di sapere è forte e un qualunque responso può aiutarti a star neglio con te stesso, allora sottoponiti al test, in caso contrario non ne vedo l'utilità.Anche perchè un test dà solo un nome, non cambia la situzione, soprattutto in un adulto il cui carattere e i propri stili di apprendimento sono già consolidati e difficilmente condizionabili. Tu continuerai ad essere come sei, semplicemente potrai trovare una giustificazione al tuo modo di essere benchè il carattere sia determinato da molti fattori e non da uno solo! L'essenziale è accettarsi. Grazie a Dio siamo tutti diversi, ognuno di noi con pregi e difetti. Per fortuna non siamo tutti logorroici e non tutti apprendiamo attraverso gli stessi canali. Se così fosse non saremmo essere umani ma ci avvicineremmo di molto ad automi creati in laboratorio.

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  36. Cristiana grazie per la tua risposta. Sono daccordo con te

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  37. Bungiorno a tutti,
    navigando su internet, ho trovato il seguente sito per gli studenti universitari che mostrano difficoltà di apprendimento e vogliono fare un questionario per individuare un eventuale dislessia... sapete se posso considerli attendibili?
    LINK: http://www.studentidisabili.unibo.it/ServizioDisabili/Attivita+e+servizi/dislessia/sefossedislessia.htm
    I test si torvano sul lato destro della pagina. Grazie MARTA

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  38. Buongiorno, da alcuni mesi frequento un uomo a cui mi sono legata , ma ho notato che non è sciolto quando parla,e dice "quanto" anzichè "quando"; per esempio dice:" ti chiamo quanto torno a casa"; glielo ho fatto notare e lui la ripete correttamente, ma poi ricade nello stesso errore; parla senza tono e non riesco a capire se è triste, felice o incavolato,e quando gli chiedo di mettere più entusiasmo in ciò che mi dice, il suo tono rimane uguale; eppure è laureato, legge molto ma rimane sempre atono e anche quando si muove è lentissimo e inoltre guida come se fosse un neopatentato pur avendo 62 anni;ha spesso lo sguardo spento o assente e mi fa sempre le stesse domande , tanto che se non gli rispondo continua a chiedermelo e allora devo ripetere sempre la stessa cosa; gli dico che quella domanda me l'ha fatta cento volte e che non ho voglia di rispondere e lui rimane sconcertato; quando balliamo, andiamo a tango argentino, è un disastro...non sente il ritmo, fatica a memorizzare i passi, tanto che ho deciso di mollare il corso; ama viaggiare e andare al cinema o guardare trasmissioni scientifiche; di giocare a carte nessuna predisposizione. Pensate che questi siano sintomi di dislessia? Come potrei aiutarlo? devo fargli notare gli errori o lasciar correre? Grazie per la risposta che mi darete, un saluto a tutti

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  39. Onestamente nessuno può ipotizzare che si tratti o meno di un disturbo specifico, solo dei test specifici fatti da personale sanitario esperto, sono in grado di dire a cosa si riferiscono certi comportamenti. Gli atteggiamenti che hai descritto, spesso, possono dipendere dal carattere personale, dall'indole. I difetti di pronuncia possono essere legati a molti fattori, tra cui un difetto nella conformazione dell'apparato fonatorio.
    Devi capire qual è il suo grado di consapevolezza e se queste sue caratteristiche lo fanno soffrire e compromettono in modo importante le sue relazioni sociali. Se così è puoi parlargli proponendogli di indagare le cause, in caso contrario non vedo perchè cambiare una condizione con cui lui vive serenamente.

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  40. Ciao a tutti, mi sono imbattuta in questo blog per capire cos'è la dislessia... devo ringraziare il mio compagno che mi ha aperto gli occhi dicendomi: hai mai pensato di essere dislessica?... Premetto di essere laureata, e come molti di voi ho avuto mille difficoltà di apprendimento, anzi io stesso stento a crederci. Ho 35 anni, sono riuscita ad affermarmi nel lavoro tanto che molte persone ripongono in me tanta fiducia, senza sapere le difficoltà che ho nello svolgimento del mio lavoro... sono molto insicura e per paura di sbagliare controllo 1000 volte il mio lavoro, leggo molto veloce ma senza concentrazione, se leggo piano ho difficoltà di concentrazione tanto che devo rileggere un testo moltissime volte prima di capirlo a fondo, ho molta difficoltà nel distinguere destra da sinistra (tanto che ho escogitato un metodo infallibile: bracciale a destra, orologio a sinistra soprattutto quando guido), mi distraggo facilmente, ho difficoltà nell'esprimermi e farmi capire. Attualmente sono nel panico totale in quanto mi hanno chiesto di partecipare a una conferenza e non posso rifiutare... Già penso a come andrà a finire: non riuscirò ad esprimermi, anzi farò scena muta... Pensavo di essere depressa ma sono contenta di essermi imbattuta in questo sito, per lo meno ho la possibilità di confrontarmi con persone che hanno le mie problematiche.

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  41. Mi ricordo di una psicologa che, alcuni anni fa, intervenne a un convegno sui DSA, esordì dicendo che scoprì di essere una DSA quando iniziò a studiare e trattare i casi con dei suoi colleghi e via via che leggeva le caratteristiche diceva a se stessa " ce l'ho- ce l'ho-ce l'ho...." a volte lo scopriamo così! Per alcuni può essere un sollievo, per altri una magra consolazione perchè un' audiagnosi non potrà mai sollevarci dalle soffernze del passato. Inoltre può succedere che i successi raggiunti nella vita abbiano contribuito ad aumentare la nostra autisma, il problema è che il passato ci a resi talmente fragili che basta un nulla per farci ricadere nel baratro dell'insicurezza. Questa è la ragione per cui, con i miei allievi punto molto sulla costruzione della sicurezza in se stessi e detesto chi compatisce chi non ce la fa e non ga fiducia nelle potenzialità altrui. Tutti ce la possono fare e molto dipende dalla caparbietà e dall'autostima che siamo riusciti a trasmettere.

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  42. Buongiorno a tutti,
    scrivo per avere consigli. Mio marito ha assunto da poco un ragazzo di 27 anni ingegnere che soffre di dislessia. Mio marito lo ha saputo dal ragazzo stesso: la settimana scorsa lo ha incaricato, infatti, di preparare una presentazione che dovrà poi fare in pubblico in inglese tra 15 giorni. Ebbene, dopo che mio marito ha verificato l'ottimo lavoro che il ragazzo aveva fatto ha notato che lui continuava a controllare che non ci fossero errori. Alla richiesta della ragione per cui continuasse a controllare un lavoro praticamente perfetto lui gli ha risposto, un po' intimidito, di soffrire di dislessia e di aver quindi necessità di rivedere attentamente il suo lavoro. Ora, visto che né io né mio marito abbiamo mai avuto a che fare con persone dislessiche, mi chiedevo quali attenzioni sarebbe bene avere nei confronti del ragazzo per farlo sentire a suo agio. Mi piacerebbe avere qualche indicazione di massima che mi dica cosa fare e/o soprattutto cosa non fare. Per il ragazzo è già un momento stressante visto il cambio di lavoro e il trasferimento da un'altra nazione, non vorrei che senza volerlo lo caricassimo di uno stress ulteriore che potremmo risparmiargli con un po' di tatto da parte nostra. Vi ringrazio, un caro saluto a tutti! Francesca

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  43. L'essenziale è non farlo sentire diverso. Se il ragazzo è consapevole di essere dislessico e ricontrolla quanto scritto significa che ha strutturato delle strategie per compensare il disturbo.Secondo me la cosa da evitare è di richiedergli i lavori in tempi troppo ristretti, un po' come accade a scuola. Loro hanno bisogno di più tempo per produrre...ad esempio se a un non dislessico puoi richiedere una presentazione ppt in una settimana, a lui chiedila in una settimana e mezza. Ovviamente questo è solo la mia opinione, sicuramente c'è chi può darti consigli migliori, soprattutto chi sta vivendo questa caratteristica

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  44. Un dislessico non è un ritardato... anch'io sono dislessica e quando faccio un lavoro lo vedo e rivedo 1000 volte, abbiamo le nostre risorse credimi, non abbiamo bisogno di più tempo, sappiamo gestire al meglio scadenze solo che l'insicurezza ci porta a controllare il nostro lavoro più volte perché vogliamo che sia perfetto. Dandogli più tempo lo farai sicuramente sentire diverso, lasciagli fare il suo lavoro senza porti troppi problemi, sa lui come gestirsi. Si abituerà presto al nuovo lavoro e piano piano vedrai che diventerà meno insicuro. Dagli solo fiducia, è di questo che abbiamo bisogno...

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  45. Nessuno ha detto che un dislessico è ritardato!

    Ovunque leggi, in merito ai DSA, normativa compresa, si ordina agli insegnanti e a chi lavora con i ragazzi DSA, di concedere più tempo. Se non lo si fa si è perseguibili penalmente e un genitore può denunciare l'insegnante che ha concesso al dislessico lo stesso tempo dei compagni. Se si con dividesse il tuo pun to di vista bisognerebbe che durante i compiti in classe, gli esami e i compiti venisse concesso loro lo stesso tempo dei compagni, peccato sia stato dimostrato che non funziona, anzi è deleterio e non permette al ragazzo di dimostrare ciò che ha davvero imparato. Si tratta di processi mentali, non di handicap o ritardo. Si tratta di automatismi che non ci sono e di strategie che devono essere messe in atto e che si attuano avendo più tempo proprio perchè, come dici, tra le altre cose, entrano in gioco l'emotività e l'insicurezza oltre a un'oggettiva lentezza nell'organizzazione del pensiero, nella decondifica ecc....
    Ovviamente le mie osservazioni si basano su bambini e alunni della scuola oltre che su informazioni e nozioni studiate e sentite nei vari convegni. Un dislessico adulto ha certamente sviluppato delle strategie e compensato parecchio ma certe caratteristiche restano. TU stessa ammetti di rivedere un lavoro 1000 volte e, aggiungo io, per rivederelo 1000 volte (qualunque siano le ragioni per cui lo fa. Io stessa rivedo e rileggo tutto 1000 volte!) ci vuole oggettivamente più tempo di chi lo rivede solo 10! Come datore di lavoro, una volta riconosciuta la capacità del mio dipendente e compreso che ha bisogno di più tempo per rivedere il lavoro 1000 volte affinchè sia perfetto, lo agevolerò concedendogli quel tempo, ma non perchè lo considero un ritardato, semplicemente perchè accetto e riconosco le sue strategie e ne apprezzo i risultati. Se come datore di lavoro il tempo in più è per me una perdita di denaro allora lo dirò al mio dipendente e insieme troveremo delle soluzioni. Tutto qui ;O)

    Sul resto sono d'accordo con te :O)

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  46. sono una moglie che non sa come comportarsi ....mio marito che ha 55 anni non sta bene da quasi un anno ,le hanno diagnosticato un deterioramento cognitivo ,oggi ci hanno detto che è discalculico cosa vuol dire?grazie

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  47. I DSA, tra cui rientra la discalculia, possono essere sia di origine innata con cause genetiche e familiari, sia comparire in seguito a traumi cerebrali che vanno a modificare la normale funzionalità neurobiologica del cervello.Questo significa che chiunque di noi, oggi normolettore o normocalculico, potrebbe, un giorno, diventare dislessico. Mi preme ricordarlo soprattutto a quegli insegnanti che nonostante gli innumerevoli studi scientifici, pedagogici e didattici si ostinano a negare l'esistenza dei DSA ;O)

    Tornando a tuo marito credo che il deterioramento cognitivo abbia causato una discalculia cioè una difficoltà nel calcolo, che si può manifestare in svariati modi.(Mi pare di capire che prima non avesse difficoltà di tipo matematico) Nel caso di tuo marito ad esempio, se prima era capace di riconoscere i numeri e le quantità o di fare operazioni aritmetiche anche complesse , ora può non esserne più capace e manifestare difficoltà in ciò che fino a ieri svolgeva in automatismo.Può avere serie difficoltà nel riconoscere un numero e il valore posizionale delle sue cifre. Può avere difficoltà nel contare in senso regressivo. Può non essere più in grado di memorizzare, ricordare e usare le tabelline o semplici regole di calcolo mentale. Ovviamente solo un medico esperto, in particolare un neurologo può spiegarti esattamente cos'è successo e perchè. Soprattutto può darti dei suggerimenti su come compensare queste mancanze. Sicuramente gli suggerirà l'uso della calcolatrice. La cosa da capire è se la situazione in cui si trova tuo marito è stabile oppure se è degenarativa.

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  48. grazie per avermi risposto..le volevo srivere la valutazione del neurologo Valutazione Cognitiva Superficiale:si rileva una importante aprassia costruttiva con notevole difficoltà di astrazione e tendenza al closing in.Il test dell orologio evidenzia alterazioni nelle competenze visuo spaziali.Discalculico.buon orientamento in spazio tempo e persona.sul versante mnesico non si rivelano significative alterazioni.Compromissione sul versante esecutivo .mi sa dire se ci sono dei centri dove possiamo rivolgerci.Viviamo in sardegna

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  49. Non conosco dei centri verso cui indirizzarla, secondo me il neurologo è la persona più adatta a suggerirvi il centro o lo specialista più adatto . Mi faccia sapere cosa le è stato suggerito

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  50. mi scusi se la disturbo ancora .Il neurologo le ha presritto degli esamiEEGstandar eSPECTcelebrale per studio funzionale encefalico .Come terapia Cipralex 10 gocce e Aricept 5mg die.controllo tra sei mesi .(Che a me sembrano una eternità e vorrei chiedere altri pereri) anonima dalla sardegna.grazie

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  51. Il caso di suo marito rientra in campo neurologico quindi deve rivolgersi a un neurologo

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  52. Salve, ho 28 anni e credo di essere dislessico. Praticamente ho il 99% di tutti i sintomi trovati descritti nel web, e anche la mia morosa attuale convivente ha confermato.
    Dopo una vita a sudare per il 6 mi hanno bocciato all'esame di maturità con 55 dopo 4 anni di studi serali dopo lavoro con un orale durato 3,5 ore... dopo di ché mi sono arreso, e ammetto di sentirmi sempre "tardo".
    Poi preso dalla furia per la vicenda ho passato 3 mesi dormendo 3 ore a notte studiando da solo informatica, ho aperto partita iva e son finito in 2 anni a lavorar per google (lavoro che ho lasciato dopo 4 anni per non dover far pendolare). Questo mi ha convito che non ero io tardo, ma il sistema con cui mi valutavano, quello sterile studio mnemonico privo di stimoli e "sfide" quotidiane.
    Così ieri sono andato dal dottore, solo che quando ho chiesto la ricetta per l'esame neurologico di test alla dislessia mi ha risposto che non ne ha mai fatto uno e non ne ha sentito parlare. Cosa devo fargli scrivere?
    Poi volevo chiedere una cosa, la dislessia comporta limitazioni per la guida? Agevolazioni per il lavoratore?
    Ho una dermatite atopica che mi curo con cortisonici da 15 anni... potrebbe essere dovuta alla dislessia?
    Ciao e grazie a tutti.

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  53. Carissimo Swipon, potresti rivolgerti al centro di Ghidoni di cui ho scritto sopra. Loro sapranno darti indicazioni precise su cosa far scrivere su di un'eventuale impegnativa. Potresti anche contattare l'AID della tua provincia per sapere se in zona ci sono specialisti che valutano i dsa negli adulti.Non serve l'esame neurologico, serve la somminastrazione di test specifici ....La dislessia , che io sappia, non comporta limitazioni per la guida se non è compromesso il senso di lateralizzazione e spazialità, cioè se unosa distinguere destra e sinistra non credo ci siano problemi perchè se dve girare a destra mette la freccia giusta e gira, in ogni caso esistono delle strategie per compensare eventuali mancanze. la dislessia può rendere difficile il conseguimento della patente e il superamento dell'esame NOn credo esistano agevolazioni per il lavorare stabilite per legge anche perchè bisogna vedere cosa stabilistico i contratti di categoria. la l 170 prevede agevolazioni per i genitori dei DSA.
    per quanto concerne la dermatite essa non è di certo uan conseguenza diretta dei DSA, piuttosto può essere una reazione psicosomatica legata allo stress causato dalla condizione di DSA.Quindi, secondo me (non sono un medico ma una semplice maestra!), bisogna tentare di capire se la causa è emotiva e "curare" quella . In merito bisogna sentire uno psicologo, prima però fai il test DSA in modo da avere un punto di partenza

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  54. E' strano come le strade spesso ci portino dove "dobbiamo" giungere. Casualmente qualche giorno fa ho visto un film dedicato ai bambini dislessici "stelle sulla terra" e mi si è aperto un mondo. mi sono rivista da bambina, con le mie piccole e grandi difficoltà ed ho cominciato a sospettare qualcosa. Ormai a trent'anni si potrebbe dire "se non uccide fortifica", non posso dire di avere avuto grandi insuccessi o problemi, sono una laureata nella media, ma alcuni fastidi rimangono e mentre fino a ieri credevo fossero comuni a tutti, adesso ho qualche dubbio in proposito. Quando uso la tastiera del mio pc, spessissimo inverto le lettere scrivendo, e la cosa capita molto frequentemente. Sono molto lenta a leggere e se devo farlo per altri vado letteralmente nel pallone perché spesso mi inceppo, per non parlare della lettura della lingua latina o francese, attività che sono sempre state un incubo per me (molto meglio va con l'inglese in cui leggo la parola nel suo insieme). Se devo guadare l'orologio difficilmente riesco a leggere l'ora immediatamente, mi ci vuole un po’ e ormai non lo porto per evitare che qualcuno mi chieda l'orario assistendo alla patetica scena di me che sono lenta come una lumaca (di questi tempi poi, in cui tutti corrono, un vero spreco fermarsi a fase qualcosa per più di tre secondi). Cerco nel dizionario con molta difficoltà, non so ancora quale lettera viene dopo quale ed ogni volta devo ripetere l'alfabeto a cantilena. Faccio le somme con le dita e non so ancora le tabelline, cercare su una mappa poi per me è quasi impossibile, trovare questo o quell'altro fiume, un vero strazio. Non ho mai potuto giocare a pallavolo, finivo per puntare le braccia a baker nella direzione sbagliate o per prendere la palla in faccia destando l'ilarità generale, non calcolo bene le distanze, insomma, ma ho sempre pensato che fosse un fatto di timidezza, anche se in altre attività in cui mi sento "sicura" come recitare o spiegare qualcosa a voce, sono sempre stata decisa. Suonare il piano è stato un disastro perché non riuscivo a leggere le note musicali, 10 anni di studio e non le ho mai imparate, alla fine ci scrivevo la parola in corrispondenza e ripetevo allo sfinimento fino ad andare a memoria. Anche nello studio sono molto lenta, ma imparo subito ascoltando, tutti si sorprendono della mia capacità di memorizzare interi discorsi e di ripeterli a perfezione. Grazie per avere messo in rete tutte queste informazioni che leggerò meglio con piacere, complimenti cara Cristina per il blog: un faro per chi ha o pensa di avere questo problema!

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  55. Ho un problema,mia figlia l'ho portata a fare i test ,ma mi dicono che non è dislessica(nella lettura)eppure agli orali si rifiuta di studiare(mi dice che non comprende il testo)e nella matematica è un disastro,ma la cosa più strana è che tutti,ma proprio tutti i numeri lei li scrive partendo da sotto ..anche per le tabelline è un problema,non le sà,almeno non tutte tranne quelle che gli fece studiare una maestra solo perchè le faceva oralmente,poi cambiò maestra e le cose sono peggiorate su tutto,adesso è alle medie,se non è dislessica allora non comprendo,ma la dislessia è solo per la lettura?(Li a scuola si rifiuta di leggere,ma per il test dalle pscologhe lo ha fatto)Grazie a chi potrà rispondermi

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    1. ha fatto solo i test per la dislessia o anche quelli per la discalculia? dove li ha fatti, all'asl? I dsa possono riguardare la lettura , l'ortografia, la grafia, il calcolo e la comprensione

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  56. Ciao,
    Ho letto tutte le vostre lettere e, mano a mano che leggevo, mi sembrava che descrivevate me, mi sono rivista nell’esagerata pulizia, negli errori di lettura e lentezza, nella geografia non mi so orizzontare e non mi ricordo nulla, nelle tabelline ecc. e come voi credevo di avere una forte timidezza, fino a quando mi hanno detto che è impossibile a cinquanta essere ancora timidi.
    Quando ero bambina come molte di voi, avevo grosse difficoltà negli studi, nella lettura e nell’apprendimento, ho ripetuto più volte le elementari. Le mie sorelle e chiunque mi chiamavano l’asino. Finito le scuole medie, ho fatto dei corsi professionali, poi dell’apprendistato e di seguito trovai un impiego come insegnante. Mia madre fece di tutto perché io lo accettassi, mi sentivo inadeguata e quando dovevo leggere dei testi, facevo leggere sempre le ragazze, un giorno una di queste mi chiese come mai io non leggevo? Non ricordo che scusa presi ma, mi vergognai e mi sentii talmente imbarazzata che volevo sprofondare. Durai solo un anno, e li sentivo i miei primi fallimenti. Nel 1997 mi sono separata da mio marito, altro fallimento. Oggi vivo da sola e non trovo un motivo per essere felice. Nel paese dove vivo mi vedono come una persona da scansare, spesso fanno finta di guardare altrove per non salutarmi. Stanca di questa situazione andai da una psicologa per chiedere cosa non andava in me? Dopo diverse sedute, circa quindici giorni fa, mi ha detto che sono dislessica.
    Purtroppo non riesco a darmi pace, o a non accettarmi, continuo a sentirmi, sbagliata, ho paura del giudizio delle persone e cerco di stare “nell’angolino”.
    Volevo sapere se c’è qualcuno che può consigliarmi come uscire da questa angosciante situazione?..... GRAZIE DI CUORE

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    1. quando dico ai miei colleghi che è fondamentale per un insegnante formarsi sui disturbi specifici al fine di non fare danni irreversibili sugli alunni perchè certe frustrazioni e certe sofferenze condizionano e restano per tutta la vita intendo proprio questo! Mi riferisco a tutte queste situazioni psicoemotive che molte persone DSA adulte continuano a vivere. Eppure pochi capiscono, pochissimi si rendono conto della responsabilità che ha un insegnante di qualunque ordine di scuola. Un medico che sbaglia può uccidere fisicamente un essere umano, ma un docente che sbaglia sul piano emotivo, può annientare la psiche di un individuo per sempre.
      Come uscire da quetsa angosciante situazione? NOn lo so. Credo che sia necessaria una buona terapia psicoanalitica perchè l'irrisolto è più con se stessi che con il mondo.Il senso di inadeguatezza che poi si riflette sull'autostima non è semplice da superare perchè significa cambiare il modo in cui ci vediamo e ci percepiamo che sicuramente è diverso da come ci vedono e ci percepiscono gli altri. Il problema è che più si fa un'analisi introspettiva cercando i propri punti di forza, più diventa evidente la differenza che c'è stata rispetto a chi a scuola non faticava e aveva successi costanti. Quello è il passato cha ha plasmato gran parte della propria esistenza e cancellarlo, negarlo e non accettarlo sarebbe come negare, cancellare e non accettare se stessi. Serve a poco sapere che chi ha un disturbo specifico ha un'intelligenza nella norma, non serve a cambiare il vissuto devastante avuto da bambini, non serve per sentirsi adeguati. Il carattere di ciascuno ha comunque un ruolo fondamentale ed è su quello che si deve agire. Grazie a dio un adulto è in grado di avere uan consapevolezza diversa e maggiore rispeto a un bambino. Gli adulti riescono a dare un nome alle cose, compresa la sofferenza, riecsono a trovare le cause, a razionalizzare il più possibile trovando spesso da soli la strada giusta, un bambino no e dè questo che può minare la sua emotività futura.

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  57. salve cercavo quacosa sulla disessia per mio marito, adesso mi sembraa di essere io dislessica!!!

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  58. Pur riconoscendomi in molti sintomi, vi chiedo..: non é che magari mettete tutto sotto lo stesso tetto, e vari sintomi che ho letto in questi post , non altro che normali disturbi psicologici ?

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    1. solo un test oggettivo specifico può stabilire se si è davvero dislessici o DSA.

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  59. Ciao a tutti,
    mi chiamo Cristina ...e mi sono sempre posta delle domande a cui non avevo delle risposte...ho fatto otto anni di terapia di gruppo e mi chiedo come mai la mia psicologa non si sia accorta della presunta dislessia e discalculia di cui probabilmente sono affetta a ben 38 anni...la mia domanda ricorrente era il perchè io dovevo faticare mille volte di più di altre persone per poter studiare ...il perchè pur studiando tanto ...a volte il risultato non era eccellente ....e questo l'ho visto alle superiori e all'università....di cui mi mancano 3 esami e che rimando per la paura di non farcela per ciò che ho scritto sopra....
    non ho avuto un percorso facile alle scuole dell'obbligo...ricordo la mia difficioltà a leggere che ho appreso con più lentezza rispetto agli altri bimbi...ricordo il mio terrore per la matematica ...il fatto che non riuscivo a capire i problemi e a fare i conti a memoria ...problema che si è ripresentato quando tre anni fa ho fatto il lavoro di cassiera ....io quando faccio i conti a memoria utilizzo le dita oppure ho bisogno della calcolatrice e non capisco i metodi che gli altri utilizzano per fare questi calcoli eppure la cosa buffa è che la matematica complessa la macino come biscotti....ho anche il terrore di scrivere i temi in italiano ....facciocostantemente errori di ortografia...non riesco a mettere la punteggiatura...non riesco a sillabare....poi pur imparando tutte le regole ed applicandomi ..succede che dopo un pò di tempo mi scordo tutto e ricomincio da capo....
    da piccola mi rifugiavo nell'arte ...sono brava a disegnare ...e mi rifugiavo nelle scienze campo che tuttora è il mio pane di vita ...ma nonostante questo ho un continuo senso di inadeguatezza ...mi sento inferiore stupida...a volte quando parlo non mi ricordo alcune parole tecniche e mi invento dele parole o mi esprimo per metafore per farmi capire...
    Sono disorganizzata ed ho una costante irrequietezza nel fare le cose ...sembro una trottola che non si ferma mai...il mio cervello è in continuo movimento ....
    Io spero che la visita a Reggio Emilia mi possa aiutare perchè sono stanca di affrontare il problema da sola ...mi ricordo che quando andai alle medie promisi a me stessa che avrei imparato a studiare cercando di trovare un mio metodo di studio che portò a raggiungere la vostazione di distinto ....ma ricordo anche la fatica e i pianti fatti per poter raggiungere il traguardo ....
    Grazie alla mia caparbietà ho fatto molta strada da quel giorno...ma sul lavoro ...precario ahimè...ho dei problemi ..come il ritardo ...il mal apprezzamento ...mi sento sottovalutata e questo anche nella mia vita personale si ripercuote ...mi sono accorta che per difendermi tendevo ad accumulare oggetti di cui con tanta pazienza mi sono liberata ....quando il problema del terrore della cassa si è ripresenattao questa estate ...una sera mi sono messa alla ricerca della discalculia ed ho trovato il centro di Reggio Emilia ...e ho detto forse ho la soluzione alle mie domande irrisolte ....e pensare che ho fatto terapia di gruppo e cure farmacologiche ma questi problemi ci sonos empre stati ....forse prima dei 26 anni la mia medicina era mia madre ...e adesso che non c'è più mi sento sola ad affrontare tutto ...non sò perchè le persone che ti stanno vicino non capiscano e comprendano che per me è una vittoria ...forse una risoluzione a quelle domande incompiute che mi hanno sempre causato forte frustrazione dentro di me...io sono molto cerativa e garzie a lei mi sono rinventata dei sistemi per poter apprendere meglio i miei ostacoli nello studio che ho sempre adorato ...sono molto emotiva....mi sento un'incompresa ...io non sò se stò sognando oppure se ci sia un fondo di verità ma voglio risolvere questa cosa per vivere meglio anche se ho 38 anni ...vorrei chiedere a cristina se può consigliarmi dei libri con dei metodi di studio ...tipo le mappe mentali oppure dei siti che mi aiutino a dare i miei ultimi esami in attesa della visita a Reggio Emilia...penso che parlerò di questo alla mia psichiatra

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    1. cerca su google costruzione di mappe concettuali, triverai dei siti free che ti aiuteranno. Per quanto concenbre il metodo di studio devi sentire un buon pedagogista.

      A parte ciò promettimi che darai quei tre esami e ti luareerai...puoi farcela!

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  60. buona sera,vorrei che mi aiutaste a capire...Ecco la mia storia. Ho 26 anni.
    Alle elementari non ho mai imparato le tabelline e le divisioni, i problemi di matematica per me erano irrisolvibili, di geografia ero e sono rimasta ignorante e ho sempre avuto molta difficoltà per le materie (come la storia) con contenuti da memorizzare e ripetere oralmente.
    A scuola superiore ho continuato ad avere difficoltà in matematica e non riuscivo a capire il latino nonostante il mio grande impegno. Nelle altre materie me la cavavo, i miei voti erano sufficienti e discreti, però tutto il mio tempo era dedicato allo studio e non avevo nessun hobby.
    Adesso che frequento l’università, rispetto agli altri, ho sempre dedicato molto più tempo allo studio, ottenendo risultati mediamente sufficienti. Nella vita quotidiana la calcolatrice mi aiuta molto, anche per calcoli facili che potrebbero essere fatti a mente. Ho difficoltà tenere il tempo quando provo contemporaneamente a cantare e a battere le mani a tempo di musica. Sono lenta a memorizzare i passi dei balli.
    Quando per telefonare devo digitare un numero che non conosco a memoria, spesso sbaglio e devo rifarlo daccapo. quando faccio la ricarica telefonica sul cellulare, e bisogna “digitare il codice segreto” composto da cifre, a volte, devo fare diversi tentativi perché scade il tempo a disposizione. Mi rendo conto di essere troppo lenta.
    A volte ho la sensazione che il tempo non mi basti mai perché non arrivo a fare tutto ciò che vorrei.
    Mi capita di distrarmi facilmente mentre studio.
    Non mi va di leggere in pubblico, sia perché ho paura di sbagliare, sia perché se cerco di leggere in maniera scorrevole non capisco il significato di ciò che leggo.
    Quando leggo mi capita di saltare il rigo o alcune parole e di leggere una parola piuttosto che un’altra mantenendo correttamente le lettere iniziale e finale (ad esempio leggo “molto” al posto di “meno”). Tutto ciò non capita con tutti i libri (forse dipende da come è strutturato il discorso o dalla spaziatura tra un rigo e un altro, o da qualcos’altro). Io mi accorgo di sbagliare e mi correggo, se salto il rigo, per esempio, mi rendo conto che c’è qualcosa che non va…cerco il rigo e non lo trovo…al terzo tentativo di solito lo trovo, ma ciò mi fa perdere il filo del discorso, mi fa distrarre e innervosire.
    A parte ciò...non ho altre difficoltà, la mia scrittura è comprensibile, non faccio errori grammaticali, diciamo che per il resto è tutto ok.
    Sono dislessica? Mi piacerebbe sapere se ci sono dei metodi per riuscire a studiare più velocemente. IL MIO PROBLEMA PIU' GRANDE E' IL TEMPO CHE DEDICO ALLO STUDIO. PURTROPPO MI SENTO COSTRETTA A DEDICARE TANTISSIMO TEMPO ALLO STUDIO. VORREI CHE FOSSE DI MENO. VORREI ESSERE NON SOLO EFFICACE, MA ANCHE EFFICIENTE. Cosa potrei fare? Costruendo mappe concettuali, come detto nell'ultimo post, potrei riuscire ad essere più veloce a leggere, comprendere e memorizzare? Tutte le vostre informazioni saranno benvenute. Grazie mille in anticipo.

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  61. Salve a tutti.
    Ho letto molti di questi post; la mia storia è simile alle vostre e le conseguenze psicologiche anche. Sono una donna di 37 anni e sono stata e continuo ad essere una persona estremamente insicura. Ho sempre saputo di avere quaolcosa che non andava ma solo a circ 30 anni ho scoperto di essere dislessica. cosa che non ha sortito su di me un effetto liberatorio come è successo ad altri, ma al contrario mi ha buttato nello sgomento, perchè ho compreso con assoluta certezza di avere dei limiti oltre i quali non sarei potuta andare nonostante tutta la mia buona volontà. Mi sono laureata molto tardi e a fatica; ho studiato l'innglese anche dopo le scuole, ma non sono mai riuscita ad impararlo davvero. Quello che per me risulta impossibile è la comprensione; fintantochè deve parlare io un po' me la cavo, ma comprendere quallo che qualcuno mi dice in inglese non se ne parla. Del resto io mi sento smarrita anche quando ascolto gli altri parlare, in italiano intendo. Cioè spesso ascolto le parole ma non ne capto subito il significato, come se le due operazioni fossero disgiunte e non contemporanee come è normale che sia. Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi è riuscito ad imparare l'ingelse e se sì in che modo. Mi ritrovo molto in chi si decrive come "perso in un altro mondo", e sempre molto stanco, perchè è così che mi sento io. Smarrita, tendente al depresso, sempre indietro e lenta in tutto. Per esempio non riesco ad arrivare in rario da nessuna parte. Attualmente il mio più grande problema è la mancanza di lavoro . Non so che fare della mia vita. vorrei tanto trovare qualcosa che faccia per me e che non mi costringa a vivere costantemente con l'angoscia dei miei limiti, e sentendomi inferioree agli altri, come in pratica è successo sempre. L'anno scorso ho lavorato in una società di recupero credito ma è stato difficile. Mi sembrava di essere ritornata a scuola. Nonosctante fosse un lavoro meccanico diciamo io non riuscivo a starci dietro. Dmenticavo tante cose ed ero sempre l'utima a finire.Ho deciso di fermarmi per pensare a cosa fare davvero nella mia vita. So che non posso lavorare per qualcuno, intendo alle dipendenze di qualcuno. La mia situazione non me lo consente. E quindì? non so. KL'ideale sarebbe un attività in proprio ma non ho idea di cosa.Molto spesso leggo di gente che dice di fare della propria passione un lavoro, ma non tutti siamo così fortunati da avere passioni. E poi oggi con questa crisi economica tutti sconsigliano tutto. Ho letto di alcuni di voi che si sono affermati nel campo lavorativo, ma come. In quale campo? Avrei davvero bisogno di consigli e dritte perchè mi sento davvero persa. Ho letto un po' della storia di Richar branson, l'inglese milionario proprietario della Virgin che nonostante la sua dislessia è stato in grado di crearsi un patrimonio. La sua storia mi tira sempre su il morale, dandomi l'illusione che allora anche io potrò fare qualcosa e guadagnarmi da vivere. Non avere soldi e dipendere ancora dalla famiglia è moralmente devastante, senza contare il fatto che non puoi fare tutto quello che rende piacevole la vita, come uscite, viaggi ecc.....perchè tutto costa. Spero che qualcuno legga questo mess. evoglia rispondere. mi piacerebbe sentire anche qualcuno telefonicamente, magari per uno scambio di idee più diretto. Anche io ringrazio per la creazione di questo blog. Della dislessia si parla solo a proposito dei bambini....ma alle problematiche che bisogna affrontare dopo la scuola e per il resto della vita nessuno pensa mai. Grazie

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    1. Qual è il tuo sogno nel cassetto, cosa vorresti fare da grande?
      Ci sono persone che a 5 anni hanno già le idee chiare (io, per fortuna, ero una di quelle)altri, DSA a parte, che non lo sanno nemmeno a 40 anni ed è naturale che tutto sia più difficile.
      E' vero che ci sono lavori più complessi per chi ha un DSA ma credo dipenda molto non solo dal tipo di lavoro , ossia di quanto veloce è, dei tempi che richiede per completare una mansione... ma credo anche dipenda molto dal grado di DSA. E' ovvio che un DSA grave avrà maggiori difficoltà rispetto a chi è lieve. Credo anche sia molto importante la metacognizione, ossia capire non solo i propri processi mentali ma i propri limiti e i punti di forza. Facendo un buon lavoro di metacognizione su se stessi, mentre si lavora, si può comunque trovare la strada per by passare la difficoltà. Tu hai mai fatto "esercizi" simili? Ossia, sapendo conoscendo il DSA e le tue specifiche difficoltà, riesci a prevedere in anticipo "l'intoppo" e trovare un'alternativa?
      Per quanto riguarda l'insicurezza è legata all'autostima e per quella, secondo me, c'è bisogno di un lavoro di analisi psicologica. Non uno psicologo qualunque ma un analista che permetta di fare un lavoro di introspezione per tirare fuori tutto ciò che fa soffrire che è legato non solo al presente, ma, soprattutto, al passato. Tutto nasce sui banchi di scuola e se pensiamo a quanti anni passiamo lì tra competizioni quotidiane, ritmi insostenibili, denigrazioni e confronti...bè, è umano diventare insicuri e con un'autostima distrutta. Per rimettere insieme i cocci ci vuole davvero un grosso lavoro. Un lavoro che permetta di accettare ciò che è stato e che metta in evidenza tutto quello di positivo che si è fatto. Laurearsi, ad esempio, non è cosa da tutti. Molti si iscrivono, ma quanti arrivano a fine corso? Se poi chi lo fa ha difficoltà di apprendimento, bè, la laurea lo riscatta senza dubbio da tutti i dolori patiti tra i banchi di scuola.

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  62. Salve a tutti
    ho necessità di sapere dove posso rivolgermi per effettuare un test oggettivo specifico per valutare disturbo di apprendimento (dislessia/discalculia) negli adulti, zona Rimini.
    Grazie Mille

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  63. Ciao a tutti!
    Sono una ragazza di 24 anni iscritta regolarmente all'università. Premetto di avere qualche problema di memoria, ma credo che tutto sia nato tra gli ultimi anni delle scuole superiori e l'inizio dell'università. Da piccola nessun problema, anzi ero molto promettente come dicono che io sia tutt'ora ma non sono del tutto d'accordo. Leggendo i post mi sono ritrovata in molti di voi, seppur lievemente credo di essere dislessica.
    Dicevo, ho iniziato ad avere problemi nella lettura e quindi riutavo di farlo in classe e banalmente anche tra gli amici. La lettura è lievemente migliorata ma la memoria mi gioca brutti scherzi. Quella legata afatti emotivi o dettagli è impressionante mentre l'apprendimento mi risulta difficile. Rileggo più volte un concetto e se provo a ripeterlo non riesco, se non a parole mie e poco tecniche, inciampando. I miei amici dicono sia normale, abbiamo accumulato molte informazioni..ma sinceramente non lo credo. Faccio molta fatica a memorizzare, pur facendo schemi e applicandomi. Le nozioni si appiccicano e svolazzano via facilmente. Scrivendo al pc inverto spesso le lettere. Mi sento anche un poci impacciata nei movimenti e poco coordinata. Nei rapporti interpersonali ho qualche problema con le nuove persone e parlo poco mentre con le amicizie sdrammatizzo facilmente. Mi rendo conto che non sia grave ma c'è un modo per diagnosticarla e attenuarla? Presto mi affaccerò al mondo del lavoro e vorrei non diventasse un limite.
    (All'inizio temevo fosse un blocco psicologico e avevo iniziato con una psicologa ma poi ho sospeso)

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    1. ci sono centri che somministrano test per adulti. avevo scritto qualcosa in merito, prova a cercare nel mio blog

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  64. Ciao, ho 19 anni. Sono dislessica (non più di 3 sillabe al al secondo). tra due settimana dovrò leggere davanti a molta gente un articolo di un intera pagine. o già l'ansia adesso. mi hanno detto che se mi alleno ci riuscirò ma so che no è vero. Come posso fare? Vorrei che qualcunono leggesse al mio posto ma non ho trovato nessuno e comunque in toeria devo porpio farlo io. Grazie

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  65. Ciao, ho 19 anni. Sono dislessica (non più di 3 sillabe al al secondo). tra due settimana dovrò leggere davanti a molta gente un articolo di un intera pagine. o già l'ansia adesso. mi hanno detto che se mi alleno ci riuscirò ma so che no è vero. Come posso fare? Vorrei che qualcunono leggesse al mio posto ma non ho trovato nessuno e comunque in toeria devo porpio farlo io. Grazie

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  66. L'emotività è la bestia peggiore, è quella che di sicuro ti farà sbagliare, non perchè sei dislessica ma perchè hai paura. Ora, considerando che tutto ciò è umano e normale prova a trovare delle strategie. Prima di tutto sappi che se leggi lentamente il contenuto diventa comprensibile, quindi meglio tu di chi legge a mitraglia!!! Poi rileggi il pezzo molte volte concentrandoti sull'intonazione per questo fatti aiutare da un amico o da un parente in modo che il pezzo ti diventi familiare...Infine, per la paura, pensa che quelli che ti ascolteranno non sono perfetti, anche loro sbagliano, immaginali in situazioni buffe...c'era un attore, non so più chi,che per vincere la paura del pubblico immaginava gli spettatori tutti nudi. Forse è un po' eccessivo ma quell'immagine li rendeva più umani e uguali a noi. Quando salirai sul palco non alzare mai lo sguardo dal foglio, se riesci prova a isolarti dal contesto. Fammi sapere com'è andata.

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  67. Dove Posso fare un test per dislessia in provincia di Como. Grazie mille

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