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ALCUNE INFORMAZIONI SU DI ME

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Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

sabato 18 giugno 2016

ABILITAZIONE, NON RIABILITAZIONE


Confrontandomi con un collega mi sono accorta che è doverosa una precisazione sull'utilizzo di alcune terminologie specifiche.
Il termine “abilitazione” si utilizza per indicare tutti gli interventi sui soggetti con DSA in quanto si va ad abilitare una condizione inesistente  sin dalla nascita. Ossia, la difficoltà della lettura è innata, il bambino nasce così quindi gli interventi specifici vanno a  creare quelle condizioni per cui impara delle strategie per acquisire e/o migliorare la competenza che non diventa automatica
Il termine “riabilitazione” , invece, si utilizza in quei soggetti che hanno perso un’abilità o una funzione presente sin dalla nascita o acquisita. Ad esempio si riabilita una funzione motoria dopo un trauma. Prima il soggetto sapeva camminare, poi ha subito un trauma perdendo la funzionalità dell’arto che va riabilitato  affinché il soggetto possa tornare a camminare.
Il termine “riabilitazione” viene spesso usato in modo improprio e può essere condannato da esperti del settore, soprattutto da quelle famiglie molto attente al problema dei DSA in quanto è riferito, soprattutto, all'ambito medico.
 I DSA non sono né  una malattia, né una disabilità pertanto l’uso di termini che possono ricondurre, anche solo inconsciamente, alla medicalizzazione, può indispettire i soggetti più suscettibili ,questo perché è ancora radicata la paura del pregiudizio, l’essere considerati dei diversi con delle capacità diverse dalla maggioranza della popolazione .

SINTESI DGR 16 E RELATIVI ALLEGATI

DGR 16
Definisce un protocollo d’intesa tra Regione e USR in materia di D.S.A
Allegato 2 :
Ø SCUOLA PRIMARIA : sospetto DSA
(serve per un intervento tempestivo in ambito diagnostico)
1.  Va compilato solo nei casi sospetti di DSA e non per altri casi
2.  il documento deve essere condiviso con la famiglia
3.  la FAMIGLIA presenta l’originale durante il primo incontro con il NPI
4.  la scuola ne tiene una copia e l’archivia
5.  si compila non prima del secondo quadrimestre del 2° anno previo recupero di almeno 6 mesi.
6.  Non esiste una scadenza entro la quale deve essere presentato alla famiglia. In caso di sospetto DSA, è importante la tempestività
7.  Una volta condiviso con i genitori s’informa la referente D.S.A.
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Allegato 3
Ø SCUOLA PRIMARIA: passaggio all’ordine di scuola successivo di alunno DSA
(strumento ad uso dei diversi ordini di scuola in merito all’andamento scolastico , alle strategie e alla didattica utilizzata con l’alunno D.S.A)

1.  Lo compilano i docenti di classe 5^ per il passaggio alla scuola di ordine superiore
2.  Viene compilato solo per gli alunni con diagnosi D.S.A
3.  Viene condiviso e consegnato alla famiglia prima del termine dell’anno scolastico
4.  La FAMIGLIA consegna l’originale alla nuova scuola
5.  Archiviare copia del documento
6.   I docenti informano il referente DSA dell’avvenuta consegna


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Allegato 3
Ø I GRADO: sospetto DSA

1.  Si compila nel caso in cui si sospetti che un alunno SENZA DIAGNOISI sia un DSA
2.  Si compila previo recupero di almeno 6 mesi
3.  Non c’è una scadenza entro cui redigerlo
4.  Si condivide con la famiglia
5.  LA FAMIGLIA lo consegna al NPI durante la prima visita
6.  La scuola archivia la copia
7.  I docenti informano il referente DSA dell’avvenuta consegna

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Ø I GRADO: alunno già certificato DSA, passaggio all’ordine di scuola successivo

1     Lo compilano i docenti di classe 3^ per il passaggio alla scuola di ordine superiore
2     Viene condiviso e consegnato alla famiglia prima del termine dell’anno scolastico
3     La FAMIGLIA consegna l’originale alla nuova scuola
4     Archiviare copia del documento
5      Informare il referente DSA dell’avvenuta consegna
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Ø  I GRADO: alunno già certificato DSA, rinnovo della diagnosi

1     Lo compilano i docenti quando l’alunno deve rinnovare la diagnosi, ossia non prima dei 3 anni dalla precedente
2     Viene condiviso e consegnato alla famiglia
3     La FAMIGLIA lo consegna agli specialisti
4     La scuola archivia una copia del documento
5     I docenti informano il referente DSA dell’avvenuta consegna



SPORTELLO DI ASCOLTO PER FAMIGLIE DI ALUNNI D.S.A: SUGGERIMENTI PER I DOCENTI

Quest'anno, nel nostro istituto, è stato istituito lo sportello di ascolto per alunni e docenti con alunni DSA /BES. 
Questi i punti importanti che sono emersi dal confronto, utili a chiunque.

La proroga di compilazione e consegna dei PDP è valida solo per quelli stilati in seguito all'arrivo di nuove diagnosi in corso d'anno. In ogni caso non vanno stilati PDP oltre il mese di aprile.  Per le diagnosi successive a tale data si tiene conto delle indicazioni, si applica la legge, ma la compilazione del documento è rimandata al nuovo anno scolastico.

La firma del Preside è l'ultima che deve essere apposta. Lui firma dopo che il documento è stato accettato dalla famiglia, non prima! La famiglia deve avere tutto il tempo per analizzare il documento e ha il diritto di non firmarlo se non condivide alcuni aspetti.Naturalmente le modifiche vanno discusse e se ognuno resta sulla propria posizione va verbalizzato. 

Il PDP è un contratto e come tale va rispettato. Va rispettata la modalità di valutazione che non deve essere, nel modo più assoluto, differenziata o abbassata  solo perché al bambino sono stati concessi degli strumenti di cui ha diritto. Gli strumenti non sono penalizzanti, non tolgono qualcosa.  E' come se non vi dessero la patente perché avete guidato con gli occhiali anziché senza! Non esiste assolutamente il discorso che il bambino deve essere abituato a lavorare senza gli strumenti, senza le mappe, senza adeguamenti perché altrimenti avrà difficoltà all'esame. La diagnosi o la decisione del consiglio di considerare un bambino BES, fa sì che abbia diritto a tutto ciò che è previsto dalla L 170.

Le interrogazioni vanno programmate, non ci devono essere sovrapposizioni di più interrogazioni o verifiche. Le verifiche vanno adeguate al caso che si ha davanti. E' assolutamente fuori legge il discorso del "Ti do la stessa verifica degli altri perché devi imparare a fare come loro " o, peggio "Perché non voglio discriminarti" La diagnosi e il pdp stabiliscono come vanno somministrate le prove.Durante le verifiche vanno lasciate le mappe e le tabelle. Se una diagnosi riporta come indicazione l'uso di mappe e tabelle voi non dovete stabilire che il bambino può anche fare senza. E' come se il cardiologo vi dicesse che dovete prendere una determinata pastiglia per poter far funzionare bene il  cuore e il medico di base la togliesse dicendo che sono  delle stupidaggini perché potete condurre una vita normale anche senza. 
Gli strumenti danno sicurezza al bambino. La mappa è come una cartina stradale, lo aiuta a ritrovare la strada nel momento in cui non ricorda più bene il percorso. Tenete sempre presente che i bimbi con DSA sono spesso ansiosi, con una bassa autostima e ambiscono ad essere come, se non addirittura meglio, degli altri.Sono consapevoli delle loro difficoltà e più si sentono sotto pressione, stanchi, demotivati, annoiati maggiori sono le probabilità che reagiscano male. Pensate a come ci comportiamo noi adulti quando siamo obbligati ad ascoltare, per ore di fila, qualcuno che parla di cose che non ci interessano o, peggio, che capiamo con fatica. L'unica differenza, forse, è che noi abbiamo un maggiore capacità di autoregolazione del comportamento.

Cosa fondamentale che è quasi superfluo sottolineare, è che non vanno umiliati né demotivati ma capiti. Ricordate che difficilmente i bambini con DSA comprendono le battute, pertanto è possibile che delle frasi dette per sdrammatizzare o per ridere, possano essere interpretate nel modo sbagliato. Sono, inoltre, bambini con una sensibilità maggiore rispetto alla norma e questo aspetto può essere sfruttato come punto di forza.   Non vanno, quindi, compatiti ma sostenuti. Considerate, e questo è emerso dal racconto di tutte le persone con cui mi sono confrontata, che i ragazzini DSA studiano il triplo dei coetanei. Tolgono tempo e spazio allo sport e alle relazioni sociali, aspetti molto importanti sempre e per chiunque pertanto , a lungo andare, potrebbero odiare la scuola. Molti di quelli di cui mi hanno parlato, hanno delle grandi ambizioni nella vita e sono consapevoli dello sforzo che devono fare per raggiungere l'obiettivo ma a volte non ce la fanno perché sono davvero sfiniti.
 

Spesso i DSA hanno in comorbidità aspetti di  ADHD quindi non vanno ripresi costantemente con delle note o richiamati all'attenzione con frasi del tipo "sei sempre distratto!" . Il lavoro deve essere incentrato sulla metacognizione ,sull'autoregolazione e sul rispetto delle regole.Devono essere insegnate strategie per riportare l'attenzione al compito .

Le verifiche con un sfilza infinita di domande e risposte non sono adatte ai bambini con disturbo specifico, non per il contenuto ma per la quantità. Ci sono varie strategie da adottare se non si vuole differenziare la prova,o si dimezzano le domande o si aumenta, proporzionalmente, il tempo per la compilazione. In ogni caso è impensabile che un bambino con dislessia o altre specificità., possa leggere, capire e mantenere l'attenzione su compiti tanto corposi. Essi vanno suddivisi, spiegati e letti. Le strategie possono essere di due tipi: leggo per tutti, una domanda alla volta passando alla successiva quando hanno finito di rispondere (stabilisco un tempo X entro cui devono farlo prima che si passi alla successiva) oppure leggo solo per lui.
Se le verifiche sono insufficienti bisogna dare la possibilità di recuperare attraverso l'orale. Ci sono bimbi che hanno serie difficoltà con le verifiche scritte di storia, geografia, scienze, tecnologia ecc...in quel caso si può tranquillamente sostituire lo scritto con l'orale Esempio, mentre la classe fa la verifica scritta i bimbi con DSA possono essere interrogati. Il risultato non cambia, ossia le competenze vengono comunque misurate ma con modalità congeniali al bambino.
Potrebbe essere utile dare a casa le domande su cui verrà interrogato o su cui verterà la verifica affinché possa studiare in modo mirato.


Sin dalla scuola primaria è necessario sensibilizzare la classe ai diversi funzionamenti cognitivi, la fatto che ci sono alunni che apprendono in modo diverso e hanno bisogno d strategie e strumenti diversi. Ricordate comunque che quanto viene suggerito per i DSA è utilissimo  a tutti 

I bimbi che presentano difficoltà nella comprensione vanno aiutati con esempi, con il supporto delle immagini. Alla scuola primaria bisogna allenarli a lavorare sugli indici testuali, sul fare ipotesi, sul non studiare a memoria stando ancorati al testo, ma sul capire attraverso ciò che c'è nella pagina. 
Bisogna insegnare loro a fare le mappe non a dargliene di preconfezionate. Il bambino deve imparare a diventare autonomo nel costruirsi il suo percorso., Non bisogna delegare questo compito alle famiglie ma bisogna spendere qualche lezione nello spiegare a tutti che cosa sono le mappe e come si fanno, il che non significa che l'insegnante ne disegna di complicatissime alla lavagna e gli altri copiano, ma si spiega la metodologia per costruirle. Lavori utili, in tal senso, sono quelli in gruppi eterogenei, dove i ragazzi costruiscono mappe condividendo le loro idee.Molto utile è anche far sottolineare, soprattutto nelle scuole del I grado , i concetti fondamentali , utili da studicchiare. Fate però attenzione che alcuni bambini necessitano di essere guidati in questo genere di lavoro.

Per allenarli alla composizione dei testi è senza dubbio indispensabile leggere ma un dislessico fatica in questo quindi bisogna trovare delle alternative. Se do dei libri di Harry Potter da leggere entro un mese, suggerirò alla famiglia di cercare o quelli scritti con il corpo 16 o, meglio, gli audio-libri. Infine se agli altri concedo un mese di tempo (a parer mio poco, considerando che non hanno solo quello da fare!) ai ragazzini con DSA concederò il doppio. 9 volte su 10 non legge il bambino ma l'adulto  quindi la famiglia deve avere anche il tempo per svolgere questo genere di attività. 
Infine quando si lavora sul testo è importante fornire delle tracce, delle mappe che lo aiutino a organizzare i pensieri.Idem per la comprensione dei problemi. Il problema va concretizzato il più possibile,va smembrato in piccole parti. Va letto, spiegato con parole semplici. Il bambino va seguito passo passo nella risoluzione e gli devono essere concessi l'uso di calcolatrice e formulari.

Spero che quanto emerso vi sia utile perché non esiste "una ricetta" valida per tutti i DSA/BES ma ognuno di noi deve adattare il proprio metodo al bambino che ha davanti,  questa è la cosa più complicata!

sabato 27 febbraio 2016

consigli per le famiglie che hanno bimbi in 1^ e 2^ primaria

Mi capita spesso di sentire o leggere di famiglie preoccupate per le difficoltà di apprendimento di figli frequentanti la 1^ o la 2^ primaria pertanto è doveroso che mi soffermi a specificare alcune cose.

Innanzitutto difficoltà di apprendimento non significa necessariamente disturbo.
La difficoltà può essere temporanea e risolversi in seguito ad adeguato esercizio. Ciò significa che di fronte a una difficoltà bisogna mettere in atto , prima di tutto, l'osservazione. Bisogna osservare se c'è una comorbilità di problematiche, ad esempio nell'acquisizione del concetto numerico, della capacità di scrittura, dell'orientamento, della manualità, del linguaggio...Tutti aspetti che se compaiono singolarmente possono non esser significativi, se appaiono insieme devono destare un po' più di attenzione. Anche in questo caso, però, non è detto che si sia di fronte a un disturbo.

Altro aspetto molto importante da tenere presente è che per acquisire gli automatismi di lettura e scrittura ci vogliono almeno due anni, ossia non prima della fine della 2^ e 3 per il calcolo-. Questo significa che un bambino che in prima elementare commette certi errori, soprattutto legati alla direzionalità di lettere e numeri, rientra perfettamente nella norma. Diverso è se manifesta, contemporaneamente, difficoltà nella gestione dello spazio, nella copiatura dalla lavagna. Se dopo avergli spiegato come va eseguito un esercizio appare spaesato, se nonostante l'allenamento continua a commettere la stessa quantità di errori e se l'errore di scrittura di una parola cambia,  ad esempio se una volta scrive acua, l'altra aqua, l'altra ancora acuqa...allora bisogna iniziare a fare attenzione.

La cosa da fare appena il bambino presenta delle difficoltà,quindi,  è quello di potenziare e recuperare attraverso l'esercizio, Esso deve essere mirato, e deve riguardare diversi aspetti, dall'ascolto, all'attenzione, alla grafia...Se dopo questo potenziamento l'errore persiste allora bisogna rizzare le antenne.

In ogni caso in 1^ nessuno rilascerà mai una diagnosi di DSA , per potersi muovere bisognerà attendere almeno il  2^ quadrimestre del 2^ anno e dopo adeguato recupero.

Pertanto la cosa fondamentale che suggerisco alle famiglie è di non farsi prendere dall'ansia benché comprenda che non sia affatto semplice,  e di documentarsi su quali sono gli errori ortografici che indicano dei campanelli di allarme, quali i segnali predittivi di un DSA osservabili sin dalla scuola dell'infanzia ( la difficoltà del linguaggio è quello più importante ed evidente) . A quel punto, arrivati alla fine della 2^, potrete contattare l'asl e consegnare l'allegato 2 della dgr 16 (la scheda collaborazione scuola/famiglia) e attendere che vengano fatte indagini approfondite. In ogni caso non fatevi prendere dallo sconforto e continuate a insegnare le strategie migliori per imparare osservando qual è lo stile di apprendimento di vostro figlio (visivo? Uditivo? Prassico?....)