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ALCUNE INFORMAZIONI SU DI ME

La mia foto
Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

giovedì 30 luglio 2009

GLI AUDIOLIBRI

vi elenco i siti dove potete scaricare gli audiolibri di alcune opere

http://www.archive.org/details/avventur ... o_librivox : PINOCCHIO

http://www.7ebook.net/:

La metamorfosi ed altri racconti - Franz Kafka
L'Alchimista - Paulo Coelho
Il piccolo principe - Antoine de Saint-Exupéry
Candido - Voltaire
Il giocatore - Fëdor Dostoevskij
Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde
Novelle - Antòn Cechov

http://www.walter.bz/podcast/:

Il drago e la bambina fiaba di Alessandra Fella
La torre, la scala e la luna fiaba di Alessandra Fella
Il Principe ranocchio fiaba dei fratelli Grimm
L'intrepido soldatino di stagno fiaba di Hans Christian Andersen
Il brutto anatroccolo fiaba di Hans Christian Andersen
Il gatto con gli stivali fiaba di Perrault
Cappuccetto rosso fiaba popolare europea, versione dei fratelli Grimm
Il pifferaio magico fiaba tradizionale tedesca
Pollicino fiaba dei fratelli Grimm
Hansel e Gretel fiaba dei fratelli Grimm
Riccidoro e i tre orsi fiaba dei fratelli Grimm
Biancaneve fiaba dei fratelli Grimm
Cenerentola fiaba di Perrault
Il contadino astrologo fiaba di Italo Calvino
Barbolo e Fraccola fiaba di Veronica Irsara
Ciò che pensa la gente fiaba - autore sconosc.
Il lupo sazio fiaba di Esopo
Il monte Simeli fiaba dei fratelli Grimm
La creazione dei deserti fiaba araba
Un grattacielo in mare fiaba di Gianni Rodari

http://www.editrice.mammeonline.net/

qui potete richiedere la versione audio del libro di fiabe sui DSA "Abracadabra lucertolina"

martedì 28 luglio 2009

ESPERIENZE DIDATTICHE SUI D.S.A TRATTE DAL FORUM DISLESSIA

sul forum dell' AID è stato aperto un 3D in cui gli insegnanti hanno la possibilità di postare le loro esperienze con bambini con disturbi dell'apprendimento.

Vi riporto i più significativi:

"ATTIVITA' DI STORIA (maestra Milli, Liguria))

per le verifiche mi organizzo in questo modo PER TUTTI: preparo io un scheda di una pagina a livelli diversi, ovvero inserisco alcune domande a scelta multipla, alcune a cloze, alcune aperte, poi -dato che insegno a studiare sul testo e a creare mappe di sintesi su un piccolo quadernino da tenere sempre a portata di mano- chiedo di spiegarmi qualcosa attraverso uno schema e infine, per offrire maggiori opportunità, lascio una parte finale con: ho imparato anche che... dove ognuno può raccontare ciò che vuole ( a mo' di relazione libera ), compresi approfondimenti fatti personalmente.In questo modo cerco di offrire diverse possibilità. Inoltre - per quanto riguarda i miei alunni dislessici - faccio completare o arricchire oralmente quanto scritto. Se qualcuno è incerto, gli faccio vedere i punti da approfondire meglio o da rivedere e lo interrogo nella lezione successiva. Ho volutamente diviso le due ore di storia in due momenti, in modo da poter ripassare più volte a scuola ( 1 h il mart. e 1 il giov.). Inutile star lì per due ore solo una volta a settimana...vedo che così funziona di più.Ah! Prima di cominciare tutti hanno la possibilità di ripassare 10 minuti, su richiesta, anche a coppie."

"CLASSE 1° PRIMARIA: ITALIANO (uan maestra della provincia di Piacenza)...

Per la prima volta ho presentato SOLO ED ESCLUSIVAMENTE I CARATTERI IN STAMPATO MAIUSCOLO. Giochi, filastrocche, tanti tanti tanti disegni e molti esercizi a voce. Pronunciando le lettere ad alta voce ci siamo divertiti a sentire la lingua dove batteva, le labbra se erano chiuse, aperte, vicine...se i denti si vedevano oppure no... se l'aria si sentiva nel naso, nella gola, o chissà dove...e via di questo passo.
Alla parete abbiamo 2 lavagne e tutti gli esercizi vengono scritti sia in stampatello maiuscolo sia in corsivo questo al fine di agevolare i bambini con DSA che scrivono ancora in stampatello. A volte uso solo lo stampato maiuscolo e lascio libertà di "tradurre" sul quaderno nel carattere preferito.Ho proposto la classe per lo screening di controllo finalizzato ad evidenziare casi a rischio e 3 bambini sembrano proprio rientrare. Sto valutando se informare subito i genitori o aspettare la fine dell'anno. Comunque credo sia giusto aspettare perchè c'è ancora spazio per un'evoluzione in positivo. "

"MAESTRA SARA DI LECCO
INDICAZIONI NEL PASSAGGIO DALLA 3° ALLA 4° PRIMARIA

LINGUA

Lettura:
1)No lettura a voce alta davanti alla classe se il brano da leggere non è concordato prima con la bambina (preparati questo pezzettino da qui a qui). La verifica dei progressi è sempre stata fatta attraverso un lavoro personale alla cattedra (per tutti).
2)Per la lettura individuale dei libri della biblioteca (o personali) sia in classe che a casa non ci sono problemi.

Scrittura:
1)Gli errori che si ripetono e sono il suo punto debole non vengono conteggiati (es. doppie)
2)Se il dettato è lungo deve avere la possibilità (su indicazione della maestra) di fermarsi prima.
3)Per il testo sarebbe meglio farle scrivere un giorno la brutta copia e il giorno dopo farla copiare in bella (anche a pc)
4)Approfondimenti sulle materie di studio, schemi, … è meglio che le siano consegnati scritti a pc (anche se agli altri vengono dettati)

Grammatica:
1)Conosce bene le parti della frase, fatica ad imparare i verbi a memoria: in classe e a casa per l’analisi dei verbi ha sempre potuto usare la tavola dei verbi
2)Non ha mai fatto le verifiche di verbi dei suoi compagni, ma lavori preparati ad hoc per lei (usando la tavola)

MATEMATICA

Calcolo orale e scritto:
1)I processi del calcolo orale non sono stati automatizzati, quindi usa le dita e la tavola pitagorica per calcolare sia oralmente che per iscritto (sempre, anche durante le verifiche).
2)Non è stata automatizzata la ricorsività delle sequenze numeriche oltre le centinaia (999). Sa fare addizioni e sottrazioni scritte anche con numeri molto più alti, ma fa molta fatica (e va aiutata nel ragionamento) a confrontare quantità numeriche dal mille in poi.
3)Esegue le 4 operazioni. Ha bisogno di più tempo per interiorizzare nuove procedure di calcolo.

Problema:
1)Sa quali sono i passaggi necessari per svolgere un problema (dati, disegno, operazione, risposta), ma va guidata nella comprensione del testo attraverso azioni concrete, soprattutto in presenza di problemi con moltiplicazione o divisione.

MATERIE DI STUDIO

Ha poca memoria a breve termine, è quindi probabile che la lezione studiata il giorno prima risulti confusa, mentre “vecchie lezioni” ripassate le siano più chiare.Nell’esposizione durante un’interrogazione, il 70% dei problemi che può avere a rispondere sono dettati dall’emotività. E’ bene programmare le interrogazioni principali.

VERIFICHE

1)Durante le verifiche scritte di storia, geografia e scienze è bene leggerle le domande (e le eventuali risposte multiple) in modo che non perda tempo con la decodifica del testo.
2)Nelle verifiche di operazioni dovrà avere a disposizione la tavola pitagorica e tutti quegli strumenti che la possono agevolare.
3)Ridurre la quantità degli esercizi (o darli ad hoc) in base alla durata della verifica. Mediamente le serve il doppio del tempo, se non si può raddoppiare il tempo si possono dimezzare gli esercizi!OVVIAMENTE: la tavola pitagorica e tutte le varie misure compensative/dispensative NON DEVONO influire sul voto finale.

COMPITI

1)Dove possibile ok il pc
2)Favorire l’autonomia (quindi valutare se il lavoro da fare a casa è in grado di gestirselo da sola o con aiuto minimo)
3)Nei giorni di logopedia “salvare lo studio” e non dare compiti scritti.
4)Calcolare i tempi medi di esecuzione dei compiti (scritto + orale non più di 1 ora e mezza max due per tutti) e valutare che siano adeguati, tenendo conto che spesso per lei raddoppiano (quindi concordare con lei le priorità)"

"LAURA, UNA PROFESSORESSA DI FIRENZE

Compiti sul diario: li scrivo al ragazzino DSA con deficit di attenzione. A lui scrivo anche altre cose (o gliele do già stampate) perché non è in grado di scrivere sotto dettatura a una velocità compatibile con quella degli altri. Nella stessa classe, che è una seconda media, c'è anche un altro ragazzino dislessico/disgrafico/disortografico che scrive tutto da solo, anche se in stampatello maiuscolo. Nel suo caso diamo poca importanza agli errori, considerando che per lui l'ortografia è una difficoltà notevole.Abbiamo in classe un pc, utilizzato per varie attività da tutti gli alunni; uno dei due ragazzi lo usa volentieri, l'altro no (fa ancora molta fatica con la tastiera).Lettura a voce alta: nessuno vuole essere "saltato" quando si legge a turno. Faccio leggere poco per volta chi ha difficoltà.Schemi, mappe e tabelle: i libri delle medie in questo aiutano, perché hanno molto materiale strutturato per facilitare l'acquisizione di un metodo di studio. Ci sono esempi di mappe, mappe da completare, esercizi in cui si devono individuare le parole chiave ecc. ecc. Trovare il "proprio" metodo di studio è un po' l'obiettivo fondamentale della scuola media, sia per i DSA che per gli altri. Per i DSA a volte è molto difficile (non sempre: qualcuno è aiutato da un'ottima memoria orale).Strategie di apprendimento alternative: usiamo abbastanza il canale visivo (ci sono film e documentari che riguardano molti degli argomenti che trattiamo) e cerchiamo di valorizzare, quando ci sono, le attitudini di ognuno. Uno dei due ragazzini di cui ho parlato prima, per esempio, è molto bravo a disegnare (anche nel disegno tecnico, nonostante la disgrafia). Chi è portato per la musica o le attività motorie, almeno alla scuola media, trova diverse occasioni di gratificazione. Questo non significa che si possano sostituire i libri, intendiamoci: i libri rimangono lo strumento fondamentale per chi vuole continuare a studiare. Per questo abbiamo cercato di consigliare l'uso del sintetizzatore vocale, per ora però senza successo ..."


"LUISA UNA MAESTRA DI COMO
CLASSE 4 PRIMARIA

vi spiego una lezione da poco effettuata... storia : classe quarta elementare Gli Egiziani : mezz'ora di spiegazione mia ......poi ognuno aveva portato in classe valanghe di materiale sugli Egizi, quindi mostra di oggetti sui banchi (tipo mostra)...a turno ogni bambino doveva spiegare agli altri (a mo' di guida turistica) quello di cui si trattava... (altra mezz'ora circa) quindi b/o segnava alla lavagna gli argomenti fondamentali.- es mummia, piramidi, geroglifici ecc ecc....poi: divisione in gruppi: ogni gruppo doveva disegnare o scrivere il suo argomento fondamentale .....1 ora circa.Risultato: esperienza eccellente !!! Tutti e dico tutti hanno collaborato....forse l'argomento interessante ,forse l'entusiasmo dei bambini e il mio...insomma è stato bellissimo!!! Per tutti !!! "

"UN'ALTRA MAESTRA DELLA PRIMARIA

Una tecnica utile per le verifiche di grammatica che io uso alla scuola primaria è questa.-Spiego l'argomento cercando di tradurre in immagini anche gli temi più astratti.-Ci esercitiamo in classe su temi molto specifici utilizzando il lavoro a gruppi in modo che ognuno possa mettere a disposizione le proprie competenze e per permettere a me di aiutare più da vicino chi ha bisogno.-Come compito a casa, prima della verifica, do un scheda preparata da me sulla falsa riga della verifica che si farà in classe, per permettere a tutti di sapere su cosa verranno testati e per potere studiare in modo mirato.-Da quando uso questo sistema i risultati sono migliorati a vista d'occhio. Inoltre nelle verifiche propongo esercizi più semplici e più brevi di quelli su cui lavoriamo in classe"

"LA MAESTRA CRISTINA DALLA LIGURIA

insegno alla primaria italiano, storia, immagine e musica in classe non ho un pc e per questo motivo uso sovente la tecnica del prestamano, soprattutto in verifiche, temi, analisi grammaticale e logica. I dettati li esegue scandendo bene parola per parola, accenti, doppie, apostrofi ( ad es. l'ago dico la parola è ago pensate a come scrivere...generalmente i miei alunni dsa mi guardano e mi sillabano ed io do l'ok ) e dettando una parola alla volta, ripetendo sempre punto.. lettera maiuscola.Le comprensioni le leggo io e generalmente sono a scelta multipla diversificando bene le risposte in modo che non traggano in confusione.Per i verbi lascio la tavola così come per gli aggettivi e i pronomi. Per storia dopo la mia spiegazione, le loro domande di solito facciamo dei gruppi di lavoro per la realizzazione dei quadri di civiltà da appendere e in cui vi siano molti disegni...servono per le interrogazioni...basta che loro li guardino e si ricordano ciò che hanno studiato.Per tutte le attività individuali lascio tutto il tempo necessario e se li vedo stanchi do loro la possibilità di terminare il giorno successivo...altrimenti diversifico gli esercizi, ma solo in quantità.Nella valutazione tengo conto delle oggettive difficoltà e valuto l'impegno e il contenuto.Dispenso dalla lettura ad alta voce e li chiamo a leggere solo se mi viene da loro richiesto, in quel caso scelgo una frase breve.Come modalità di scrittura consiglio lo stampato maiuscolo, ma se vedo che si creano dei problemi lascio loro la libetà di scelta."

"UN'INSEGNANTE DI MAGENTA
Il metodo dell'anticipazione della scheda dell'interrogazione io l'ho proposto in tutte le classi in cui ho collaborato ed è stato mantenuto dalle colleghe, perchè il miglioramento dei risultati è esponenziale, anche per alunni non DSA.Come metodo di lavoro per ricerche e testi è risultato ottimo l'apprendimento cooperativo (cooperative learning), dove i gruppi vengon formati con alunni, 3 o 4, con diverse competenze e la richiesta è di un prodotto multiplo : traccia del contenuto del testo, generalmente a mappa concettuale o diagramma, testo scritto al computer o da un solo alunno, immagini ,disegnate o ritagliate da giornali per evidenziare i passaggi, parole chiave scritte o sottolineate con colori diversi.La linea dei numeri si forma sul muro e sul banco all'inizio di ogni decina e viene riappesa ogni anno, diventando, di volta in volta, linea del tempo, sistema di misura, ecc , così come la tavola pitagorica, che si forma dalla 3^ ; quando ci spostiamo all'esterno della classe i più piccoli portan sempre il righello, che è una linea dei numeri.Alcuni quaderni a quadretti della Pigna, come già in passato, hanno riproposto in fondo la tavola pitagorica e lo schema delle regole geometriche, comodissime , perché già in formato ridotto , si posson ritagliare e mettere sul banco o nell'astuccio.Molti bambini in prima hanno difficoltà di orientamento spaziale; per riconoscere la destra dalla sinistra, quando si fanno attività di movimento, sulla destra si mette un nastrino, quella senza è la sinistra , e quasi sempre i bimbi si dimentican di toglierlo per settimane, restando così un riferimento fisso ; per i ragazzi disprassici, consigliamo ai genitori di sostituire, nella crescita, il nastrino con l'orologio, un nastrino portafortuna che vendono gli ambulanti di strada o la fascia della squadra preferita, da metter sempre sulla destra , quella senza sarà sempre la sinistra"

domenica 26 luglio 2009

BIBLIOGRAFIA DSA IN CONSULTAZIONE ALLA BIBLIOTECA DI RIVAROLO

Eccovi i titoli dei libri inerenti i DSA presenti presso la biblioeteca di Rivarolo Canavese:

  1. LA DISCALCULIA EVOLUTIVA CODICE: 6168 BIA
  2. LA DISLESSIA CODICE: 3719 DEG
  3. APPRENDIMENTO DELLA LETTURA E DISLESSIA A JADOULLE COD 3719 SAD
  4. DIFFICOLTA' E DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO 6168 DIF
  5. LE DIFFICOLTA' DI LETTURA E SCRITTUEA G.STELLA A. BIANCARDI 3719 STE
  6. I DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO: ASPETTI PSICOLOGICI E NEUROPSICOLOGICI C.COLNOLDI
  7. LA DISLESSIA IN BAMBINI IN ETA' SCOLARE (TEST) CODICE 3719

Ho richiesto altri titoli....appena verranno acquistati vi segnalerò i titoli

giovedì 23 luglio 2009

LINK IN CUI SCARICARE PROGRAMMI E GIOCHI ADATTI AI DSA

http://www.ddpersiceto.it/indis/index.htm CLICCARE SU SOFTWARE AUTOPRODOTTO

http://csa.scuole.bo.it/ele/index.htm

http://provvbo.scuole.bo.it/ele

http://usp.scuole.bo.it/ele

http://www.nonsoloscuola.org/

http://www.iprase.tn.it/old/ABC/ABCmenu.swf

http://www.matematicamente.it/

http://www.matematicamente.it/esercizi_svolti/problemi_per_la_scuola_media/

http://www.stroccofillo.it/ su rebus, filastrocche, rime...

http://www.ilsoftwaredicesare.it/index.htm CLICCATE SU ENTRA PER TROVARE ALTRI LINK

http://clik.to/scuolaclik

http://rivoli1.scuole.piemonte.it/linkprogrammidascaricare/prograsca.htm

http://www.nicky.it/software2.htm TROVATE GIOCHI MATEMATICI E PROBLEMI

http://www.softwaredidatticofree.it/risorse1.htm

http://www.albertopiccini.it/tag/gratis/

http://www.maestrasabry.it/Software/software_didattici.htm

http://www.softwaredidatticofree.it/miosoftwareoperazioni.htm

http://www.adroscuole.it/SWCEDOC/primaria.htm PER LA PRIMARIA

http://www.adroscuole.it/SWCEDOC/avvio.htm PER L'INFANZIA

http://www.didatticacomputer.it/downloadscuola.htm

http://www.scuolamediascoli.it/softwaregiochi.htm

http://provvbo.scuole.bo.it/ele/cd/doc/lett-scritt.htm

http://provvbo.scuole.bo.it/ele/cd/doc/puzzle.htm

http://www.paviaquarto.it/bambini/giochi/giochi.htm

http://www.vbscuola.it/area/matematica2002.htm OTTIMO PER I PROBLEMI

http://www.filehungry.com/italian/product/windows_software/games/board_games/animated_coloring DISEGNI DA COLORARE

http://digilander.libero.it/sussidi.didattici/down/down.html PER LA SCUOLA MEDIA

http://provvbo.scuole.bo.it/ele/cd/doc/strategia.htm

http://www.ulisse.bs.it/elementari/testi/win.htm PER DISLESSIA E DISGRAFIA

http://www.vbscuola.it/area/a-appli2005.htm#PrimiPassi

http://josoft.altervista.org/index.php?nav=NonSoloClic.none

http://www.handitecno.indire.it/studi_caso/software/sistemi_autore/games_factory/TGF-introduzione.htm ANCHE PER L'INFANZIA

http://www.icsanguinetto.it/areaalunnigiochi.htm

http://translate.google.com/translate?hl=it&sl=fr&u=http://www.ac-nancy-metz.fr/ia88/JFerryFraize/Adresses%2520sites%2520p%25E9da/Logiciels%2520de%2520maths_fichiers/maths.htm&sa=X&oi=translate&resnum=1&ct=result&prev=/search%3Fq%3Dbig%2Bben%2Bvialtelle%26hl%3Dit%26lr%3D

http://www.camillotrevisan.it/elenco01.htm CLICCARE SU SOFTWEAR

http://www.romazzini.it/sandro32.php PER LA SCUOLA MEDIA

http://www.proteofaresapere.it/softwarefree/libero_scambio/cloze.htm

http://www.yuklet.com/download/2686_facetoon

http://www.webalice.it/katiadusi/numeri.html

http://web.tiscali.it/AandA/

http://webs.racocatala.cat/llengua/it/ CLICCARE SULL'IMMAGINE

http://web.tiscali.it/josoft2000/download.htm

http://kidslink.bo.cnr.it/cicca/arcifile/autox.htm

http://quadernoneblu.splinder.com/tag/algebra

http://csa.scuole.bo.it/ele/index.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Dislessia

http://www.maestragemma.com/Programmi.htm

http://www.onlynx.it/hi/risorse/ri-dwn.html

http://www.didattica.org/italiano.htm

http://www.vicariweb.it/le_novita.htm

http://quadernoneblu.splinder.com/post/19272495/La+Moltiplicazione+Vedica. MOLTIPLICAZIONI SENZA TABELLINE

http://splashragazzi.splinder.com/tag/logica+problemi+e+quesiti

http://lamaestravisaluta2.blogspot.com/2007/05/le-equivalenze.html

L'INDENNITA' DI FREQUENZA

DA EDUCAZIONE & SCUOLA "http://www.edscuola.it/archivio/handicap/indennita_di_frequenza.htm

Definizione e natura giuridica

L’indennità mensile di frequenza è stata istituita con la legge n. 289/1990 e risponde alle esigenze di assicurare la cura, la riabilitazione e l'istruzione per i minori invalidi civili con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell' età ovvero ai minori ipoacusici oltre ad una certa soglia, in stato di bisogno.
Per quanto riguarda la natura giuridica della presente indennità, valgono le considerazioni svolte sulla natura giuridica del!'indennità di accompagnamento, con l'aggiunta di riferimenti costituzionali relativi alla tutela dell'infanzia, della sua educazione e formazione, Costituzione, art.30, 31, 34, 38, comma 3

Chi ne ha diritto

a) disabili minorenni, dichiarati tali dalla Commissione medica o con sentenza, con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell' età;
b) minori ipoacusici con una perdita uditiva nell'orecchio migliore superiore ai 60 decibel, nelle frequenze tra 500 e 2000 Hz, con necessità continua o periodica di terapie riabilitative.
Il beneficio si estende anche ai residenti in Italia, se essi sono cittadini di uno degli Stati membri dell'Unione europea ulteriore requisito è, alternativamente*:

la frequenza di corsi di studio, in scuole, pubbliche o private, di qualunque ordine e grado; equiparati ai corsi di studio sono la frequenza di centro di formazione o addestramento professionale;
• l'effettuazione, anche periodica, di trattamenti terapeutici, riabilitativi o di recupero, in centri specializzati ambulatoriali o diurni, anche semi-residenziali, pubblici o privati convenzionati.
La Corte Costituzionale, con la sentenza 467/2002 ha esteso l'indennità di frequenza anche ai minori, da zero al terzo anno di età, che frequentino l'asilo nido, dichiarando incostituzionale l'art. 1, comma 3,

* INPS: Le due situazioni alternative, possono anche coesistere e non danno diritto ad un aumento dell'indennità, ma possono influire sulla sua durata. Un bimbo che frequenta la scuola, non percepirà !'indennità durante i mesi estivi solo nel caso in cui non effettui terapie.

**INPS: "È costituzionalmente illegittimo l'art. 1, comma 3, nella parte in cui non prevede la concessione di un'indennità di frequenza anche per i minori invalidi che frequentino gli asili nido (e non i centri specializzati di riabilitazione e di recupero o di formazione e di addestramento professionale). Il servizio fornito dall'asilo nido non si riduce, infatti, ad una funzione di sostegno alle famiglie nella cura dei figli o di mero supporto per facilitare l'accesso dei genitori al lavoro, ma comprende anche finalità formative, essendo rivolto a favorire l'espressione delle potenzialità cognitive, affettive e relazionali del bambino di età inferiore ai tre anni. La frequenza dell'asilo nido, insieme alle pratiche di cura e riabilitazione e al proficuo inserimento nella famiglia, costituisce, pertanto, un essenziale fattore per il "recupero" del bambino disabile nonché - come già affermato per il "superamento della sua emarginazione": ciò proprio in funzione di un suo pieno e proficuo inserimento nella scuola, la cui frequenza è assicurata e favorita con le provvidenze economiche previste dalla disposizione censurata, e dunque con ingiustificata esclusione delle medesime per l'ipotesi dei bambini handicappati di età inferiore ai tre anni, in contrasto con i principi di cui agli artt. 2, 3 e 38 Cost

Domanda di accertamento per la concessione

La domanda di accertamento dell'invalidità civile andrà inoltrata presso l'ASL del luogo di residenza del minore e sottoscritta anche da un solo genitore, esercente la potestà parentale.
Alla istanza dovranno essere allegati i seguenti documenti:
• un certificato medico, portante la diagnosi della patologia da cui il minore è affetto, con espresso riferimento alle difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell'età;
• l'iscrizione presso corsi di studio o di formazione professionale ovvero l'attestazione dei cicli terapeutici o riabilitativi.
La domanda deve essere effettuata prima dell'inizio o in costanza dei corsi o dei cicli terapeutici. La non conformità della domanda o la mancata allegazione di anche uno dei documenti richiesti, sospende la validità della domanda di accertamento fino al momento in cui tali condizioni vengono assolte correttamente.
Divieto di cumulo ed incompatibilità
L'indennità spetta anche durante i periodi di ricovero del minore, purché si tratti di ricoveri temporanei, mentre viene sospesa l'erogazione in caso di ricoveri di lunga durata.
L'indennità di frequenza non è cumulabile, ma è concessa l'opzione per il trattamento più favorevole, con:
• l'indennità di accompagnamento
• l'indennità speciale dei ciechi parziali
• l'indennità di comunicazione dei sordomuti
Limiti reddituali, importo e modalità di erogazione dell'indennità
I limiti reddituali e gli importi dell'indennità, sono, ai sensi dell'art. 1, gli stessi previsti per l'assegno mensile. Con l'unica differenza che, per quanto riguarda l'indennità di frequenza l'erogazione non prevede la tredicesima.
L'erogazione dell'indennità di frequenza decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di inizio del corso di studio o del ciclo terapeutico; ovvero, in caso di domanda inoltrata in costanza del corso di studio o del ciclo terapeutico, dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda.
L’erogazione dell'indennità avrà termine il primo giorno del mese successivo a quello in cui è finito il corso di studio o il trattamento sanitario.
L’indennità può essere revocata in qualsiasi tempo, nel caso in cui, a seguito di una verifica, si accertasse che non sussistono può uno o più dei requisiti richiesti. Il provvedimento di revoca determina la sospensione dell'erogazione dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è stata disposta la revoca.

Sul sito potete trovare il modello della domanda.

Molti genitori di bambini DSA hanno presentato alle loro ASL la domanda per ottenere l'indennità di frequenza in quanto un bambino dislessico, soprattuto se il DSA è grave, non è in grado di "svolgere i compiti e le funzioni propri della sua età. Infatti un dislessico, sopratutto grave, non sarà mai in grado di leggere con la stessa competenza di un coetaneo normolettore. Un dscalculico, soprattutto grave, non sarà in grado di automatizzare le procedure di calcolo al pari di un coetaneo non discalculico.... La risposta della ASL è , purtroppo e vergognosamente, diversa da territorio a territorio, ecco allora che ci sono persone che abitano , ad esempio
in Sicilia, che si vedono riconosciuta l'indennità ed altre che abitano in Piemonte a cui viene richiesto il requisito di rientrare nei certificati con la 104 (quella dei diversamente abili) .

L'assurdità è che tali disparità si possono avere tra asl di una stessa regione, quindi basterebbe risiedere qualche chilometro più in là per vedersela riconosciuta o meno....Alcuni specialisti consigliano alle famiglie di tentare comunque . Tutto questo non fa che generare confusione e disparità tra i cittadini/contribuenti di una stessa nazione.

ECCOVI IL LINK DEL FORUM DELL'AID ATTRAVERSO CUI POTRETE LEGGERE DI ALCUNE ESPERIENZE EVUTE IN MERITO ALL'INDENNITA' DI FREQUENZA:


http://www.dislessia.org/forum/viewtopic.php?f=2&t=5929&p=64382&hilit=indennit%C3%A0+di+frequenza#p64382

http://www.dislessia.org/forum/viewtopic.php?f=2&t=5924&hilit=indennit%C3%A0+di+frequenza

http://www.dislessia.org/forum/viewtopic.php?f=2&t=553&hilit=indennit%C3%A0+di+frequenza

http://www.dislessia.org/forum/viewtopic.php?f=8&t=1581&hilit=indennit%C3%A0+di+frequenza

martedì 21 luglio 2009

COME TRASFORMARE UN TESTO IN STAMPATO MAIUSCOLO

Se volete "trasformare" un testo scritto in stampato minuscolo o corsivo, in stampatello maisucolo, dovete procedere così:
1: scannerizzate il testo con la funzione OCR
2: salvarlo in word
3. aprire il testo (verrà aperto col programma Word)
4: andare sulla barra dei munù e selezionare MODIFICA /SELEZIONA TUTTO
5: selezionare FORMATO / MAIUSCOLE E MINUSCOLE
6: spuntare TUTTO MAISCOLE

Se nel menuù FPORMATO non è visibile l'opzione MAIUSCOLE E MINUSCOLE clissare sul triangolino e verrà fuori l'elenco di tutte l'opzoni, tra quelle troverete quella desiderata

Se invece volete velocizzare il tutto tenete prenuto il tasto SHIFT e digitate il tasto F3 fino a quando non trovate l'opzione desiderata

Può capitare che con OCR non si riesca a mantenere l'impaginazione provate a scaricare ABBYY FINEREADER è una versione gratuita in prova. In pratica, dopo averlo installato, lo aprite, nella finestra centrale fate click sulla STELLINA e in alto a sinistra appare SCAN&READ, fate click su questo e dal menu che appare, click su SCAN TO WORD. Lo scannerizza, subito dopo lo legge e poi lo invia a WORD da dove potete fare tutte le modifiche volute. Dopo la scannerizzazione, c'è sempre qualche errore ortografico o di posizione di parole, ma la pagina è quasi identica all'originale!

Vi invito a leggere " La dislessia non si cura con l'ascolto, proviamo con i grandi caratteri" di Massimo Rodi su http://www.pagina.to.it/index.php?method=section&action=zoom&id=2299

venerdì 17 luglio 2009

PER LO STUDIO DELLA GEOGRAFIA

Per lo studio della geografia valgono le stesse indicazioni date per lo studio della storia: sperimentare in prima persona, viaggiare, visitare, visionare video e documentari sulle varie regioni.
Qui trovate un bel programma sulle regioni italiane per un bel viaggio virtuale adatto ai bambini della primaria.
http://www.pianetascuola.it/risorse/media/primaria/adozionali/su_giu_italia/home.htm

sarebbe interessante instaurare amicizie epistolari con bambini di altre regioni al fine di conoscerne usi, costumi e poter organizzare un bello scambio di foto e cartoline delle rispettive regioni.

UN BEL SITO PER L'APPROCCIO ALLA LETTO SCRITTURA


su http://www.pianetascuola.it/risorseweb/ potete trovare l'ATLANTE INTERATTIVO DELLE PAROLE, un programma utilizzabile in rete, dotato di sintesi vocale, che permette un primo approccio all'alfabeto e alla sua scrittura. Per chi non ha la DSL e una connessione lenta è un po' faticoso il caricamento del programma che avviene ad ogni lettera, ma per il resto lo ritengo piuttosto valido.


Personalmente consiglio d'iniziare dalle vocali associandole a delle posture corpore, quindi facendole sperimentare dal bambino.

A: braccia in alto, la mani si congiungo, gambe divaricate, con la boca faccio AAAAAAAAAAAAAAA, spalanco bene la bocca per associarla alle gambe divaricate del bambino e della lettera.

E ha tre braccia, mi siedo e porto in avanti, le gambe unite, le braccia una più in alto rispetto alla'atra, pronuncio EEEEEEEEEEE.

I è alta alta, alzo le braccio e mi metto in punta di piedi estendendo il corpo verso il cielo mentre pronuncio IIIIIIIIIIIIIIII.

O è tonda tonta unisco le braccia a cerchio sopra la testa e dico OOOOOOOOOOOOO con voce cavernosa per dar l'idea del grosso e tondo.

U assomiglia alla O ma in alto è aperta, quindi porto le mani come per fare la O ma non le unisco, i palmi si guardano e dico UUUUUUUUUUUUUU mettendo bene le labbra come se dovessi dare un bacino!


Un altro sistema efficace per memorizzare le lettere e le parole è quello di manipolarle creandole con la plastilina, il pongo o la pasta di sale. Ricordate che tutto ciò che il bambino sperimenta in prima persona e col proprio coropo lo fissa maggiormente nella memoria.

Si possono associare anche dei segni ai singoli fonemi al fine di richiamarli nel momento in cui il bambino non dovesse ricordarli. Ad esempio per la f si può portare l'indice sulle labbra, per la s l'indice e il pollice messi a "c" scorrono dalla gola verso il mento, per la G si mette una mano sula gola per sentire la vibrazione....


ATTENZIONE: SE IL BAMBINO E' SEGUITO DALLA LOGOPEDISTA QUESTE STRATEGIE DEVONO ESSERE IMPOSTATE DALLO SPECIALISTA, COME DEV'ESSERE CONCORDATA QUALUNQUE TIPO DI ATTIVITA'

mercoledì 15 luglio 2009

LO STUDIO DELLA STORIA

Lo studio della storia, per bambini con disturbi specifici dell'apprendimento, può risultare particolarmente difficile in quanto si basa su fatti avvenuti in un tempo e in uno spazio che non possono essere "toccati" e sperimentati; in un tempo e uno spazio che non sono più concreti. Poichè la memoria dei bimbi DSA è prevalentemente di tipo visivo ed uditivo è necessario adottare strategie di studio che prediligano quei canali. La cosa ideale sarebbe di far visitare al bambino più reperti e documenti possibili sul periodo storico che sta studiando in modo che possa vedere e sperimentare in prima persona. Purtroppo non sempre la scuola ha la possibilità di programmare visite didattiche indirizzate in tal senso, soprattutto se si frequenta una scuola di provincia in un territorio povero di musei. Per quanto riguarda il nostro circolo didattico è possibile programmare solo un'uscita di mezza giornata e una di una giornata intera, troppo poche per venire incontro alle esigenze di tutte le insegnanti! In quest'ottica la famiglia ha un ruolo fondamentale in quanto può arrivare laddove la scuola non riesce ad arrivare. La famiglia non ha limiti nè di Km, nè di numero di uscite pertanto può programmare tutte le gite che vuole nell'arco di un intero anno scolastico! L'ideale sarebbe portare i propri figli ai musei tematici in contemporanea con gli argomenti trattati ma non sempre è fattibile, a questo punto la cosa ideale è di fare una panoramica generale sull'argomento che verrà trattato a scuola e portare il bambino in gita prima della trattazione. In questo modo, quando l'argomento verrà affrontato dall'insegnante, avrà già avuto la possibilità di "sperimentarlo" in prima persona.

Quest'anno ho progettato una gita simile per mia figlia che il prossimo settembre frequenterà la classe terza primaria e dovrà studiare la preistoria, durante queste vacanze la porterò a visitare le incisioni rupestri della Val Camonica, l'Archeoparck,L'Archeodromo, il museo archeologico di Bolzano con la mostra itinerante sulle mummie e Otzi e il Parco della Preistoria a Rivolta D'Adda. Mia figlia non ha un disturbo specifico dell'apprendimento ma le metodologie e le strategie pensate per i bambini con DSA sono perfettamente adattabili a tutti gli altri bambini .

Eccovi il nostro programma:

1 ° giorno: arrivo e alloggio nell'agriturismo Solive di Corte Franca sul lago d'Iseo
2° giorno: visita all'Archeopark di Boario Terme (http://www.archeopark.net/) dove si potrà prendere parte alle attività programmate nel laboratorio didattico
3° giorno : visita guidata al museo didattico d'arte e vita presitorica di Capo di Ponte dove, oltre alla visita, potremo cimentarci con filatura, tessitura, lavorazione della selce e dell'osso secondo i sistemi utilizzati dall'uomo presitorico. Dopo la visita ci sposteremo all'Archeodromo che è la ricostruzione di un villaggio presitorico dove sarà possibile vivere come gli uomini di 5000 anni fa. (per informazioni tel 036442148) . Di qui raggiungeremo località Naquane dove si trova il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri, visitabile anche senza guida. Il parco comprende circa un centinaio d'incisioni istoriane. Tutte le attività proposte sono adatte anche alle famiglie
4° giorno: partenza per Bolzano e alloggio all'agriturismo Ai Mulini
5° giorno: visita al museo archeologico di Bolzano dov'è conservata la mummua di Otzi e dove sino al 25 ottobre si potrà visitare la mostra sulle mummie proveninti da ogni parte del mondo(sono esposte più di 60 mummie)
Museo Archeologico dell'Alto Adige Via Museo 43I-39100 BolzanoTel. +39 0471 320100 - Fax +39 0471 320122http://www.iceman.it/
6° giorno: visita all'Archeopark in Val Senales dove viene ricostruito l'ambiente in cui visse Otzi e sono previste attività pratiche inerenti la vita dell'uomo venuto dal ghiaccio
7° giorno: partenza verso Rivolta d'Adda e visita del Parco della Preistoria ( http://www.parcodellapresitoria.it/) in esso sono esposte 27 ricostruzioni di animali presitorici e 3 ricostrusioni di uomini preistorici . L'ideale sarebbe visitare il parco prima di tutto il resto al fine di seguire una logica temporale, ma la scelta di visitarlo dopo è legata al fatto che trovandosi a circa 2 ore da casa nostra è raggiungibile in qualunque momento dell'anno, a differenza delle altre località. Pertanto il Parco della Presitoria è stato programmato in questa vacanza come ultima tappa ma potremmo benissimo non fermarci e dedicargli un'intera giornata in un altro momento

Ecco altri musei archeologici presenti in Italia:
http://www.chianciano-terme.info/museoetruscodelleacque/ reperti sugli Etruschi
http://www.comune.bologna.it/museoarcheologico/collezio/collez.htm reperti etruschi, romani, egizi, greci
http://www.archeologiatoscana.it/musei.php elenco di musei archeologici della Toscana
http://www.comune.como.it/como_files/da_visitare/musei/giovio.html reperti dalla Preistoria ai Romani
http://www.museoarcheofinale.it/ reperti preistorici
http://www.lameziastorica.it/museo_arch.htm dalla Preistoria in poi
http://www.museoegizio.it/ Museo Egizio di Torino
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/musei/musei2/lentini.htm dalla Preistoria al Medioevo

SITI E SCAVI ARCHEOLOGICI
LAZIO: TUSCULUM http://www.caspur.it/eeha/scienact.html
PIEMONTE: PINEROLO CENTRO STUDI D'ARTE PREISTORICA http://www.cesmap.it/
LOMBARDIA: VALTELLINA ARTE RUPESTRE http://www.geocities.com/Athens/3857/valt.html

domenica 12 luglio 2009

BAMBINI DISLESSICI O CATTIVI INSEGNANTI?

Questo è un articolo comparso su Varese news http://www3.varesenews.it/scuola/articolo.php?id=146362

La scuola italiana sta vivendo in questi ultimi anni cambiamenti che ne stanno snaturando l’essenza e la funzione: istruire e formare le nuove generazioni.Da un decennio circa la scuola è sotto osservazione e "monitorata" da enti e associazioni pubbliche e private, estranee al mondo della scuola, che stanno proponendo soluzioni insolite, inusuali e di dubbia efficacia, per risolvere le problematiche legate all’istruzione.Con l'utilizzo di screening e progetti vari, l'attenzione è stata deviata dalla vera didattica per incanalarla verso problematiche di carattere medico-psicologico che nulla hanno a che fare con l’ambiente scolastico, nella ricerca e individuazione di presunti disturbi psichici negli studenti.Preoccupanti in particolare sono le iniziative anche a livello istituzionale in merito ai cosiddetti disturbi dell'apprendimento, come “dislessia”, “discalculia”, “disortografia”, ecc.. Con una manipolazione del linguaggio si sta cercando di far passare per “disturbi” di origine neurologica gli errori nella lettura, nella scrittura e nel far di conto dei nostri alunni, errori che esistono da sempre.Oggi in molte scuole dove queste teorie sono entrate, un ragazzo che fa errori di scrittura, calcolo o lettura, viene segnalato, certificato poi come dislessico, disortografico o discalculico e con questa certificazione seguirà poi percorsi individualizzati alla stregua di un portatore di handicap o di un diversamente abile, come dir si voglia, in quanto le sue difficoltà vengono stigmatizzate e tradotte in “disturbi mentali”.Sulla base di queste “teorie”, chi non potrebbe avere un disturbo dell'apprendimento ed essere al riparo da una diagnosi psichiatrica?Qualunque insegnante può trasformare un alunno in un soggetto affetto da tale disturbo: è sufficiente che spieghi male o che non sappia insegnare.Attualmente c'è addirittura in discussione in Commissione Istruzione al Senato una legge sulla dislessia che tra le altre, cose sollecita screening di massa preventivi in tutte le scuole, a partire dalla scuola dell'infanzia. Sulla base di test cronometrati e con punteggi del tutto arbitrari, i bambini che non rientrano nei parametri saranno i futuri disabili incanalati in un percorso scolastico differenziato, che ne farà degli incapaci.Ad esempio in un alunno che fa errori nella lettura non solo non vengono individuate le parole che non ha capito e che lo portano a sbagliare, ma gli viene inculcata l'idea che i suoi errori sono dovuti ad un suo disturbo mentale e che per questo non dovrà più leggere, ma potrà utilizzare strumenti sostitutivi, come ad esempio audio libri. Per tutta la vita non solo non migliorerà le sue capacità, ma non ci proverà neanche. Alla fine di un percorso di studi avremo un bambino che non saprà leggere, convinto di essere portatore di un handicap per sempre. Come si può considerare questo un aiuto o la risoluzione di un disagio?Per non parlare dei genitori, che si troveranno i propri figli etichettati disabili, parcheggiati in una scuola che non ha tenuto in nessun conto i percorsi educativi e didattici intrapresi, le unità di apprendimento affrontate in classe, l’ambiente familiare e il contesto sociale in cui sono inseriti, né tanto meno la possibile incapacità dei docenti di trasmettere il sapere. Avremo una scuola che si limita, attraverso degli “specialisti”, a discriminare gli studenti sollecitando il corpo docente ad utilizzare strumenti compensativi e misure dispensative. Questi alunni passeranno da una classe all'altra senza aver acquisito alla fine neanche la strumentalità di base necessaria alla loro autonomia, destinati ad un sicuro fallimento, ad un abbandono scolastico con effetti negativi a pioggia su tutta la nostra società.Riteniamo che sia la scuola a dover essere migliorata, indirizzandosi in particolare alle metodologie didattiche e alle programmazioni funzionali, ponendo particolare attenzione sulla qualità dell'insegnamento piuttosto che su presunte incapacità genetiche dell'alunno. Occorre riportare la scuola alla sua funzione didattico-educativa, così che possa dare un reale contributo alla società in termini di persone istruite e competenti.Pertanto noi, insegnanti e genitori, chiediamo che vengano messe al bando queste dannose e demagogiche teorie “innovative”, perché è in gioco il futuro dei nostri figli e della nostra società.

Avv. Andrea Di Francia vecchio insegnante e nonno
Dott.ssa M. Paola Casali genitore/pedagogista
Andrea Pirrone genitore/insegnante
Andrea Trentini genitore/educatore
Antonella Nesti genitore
Domenico Mileto insegnante
Chiara Masiero zia
Angelo Lunetti genitore
Denise Fasanelli zia
Andrea Vice genitore
Laura Gatti genitore/insegnante
Celestina Schmidt genitore
Antonella Raschetti insegnante
Marco Pezzotti genitore
Paola Leonardi genitore/insegnante
Mario Casiraghi genitore
Maria Vallias genitore
Annalucia Mantovani genitore
Giovanna Leone insegnante
Marina Pogliani genitore
Marta Padova insegnante
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QUESTA LA RISPOSTA DELL'ASSOCIAZIONE OSDISLESSIA
Siamo un’associazione senza scopo di lucro. Ma, prima di tutto, siamo famiglie. Siamo genitori di bambini con diagnosi di DSA e adulti con DSA cresciuti in un mondo che non teneva in alcun conto il nostro disagio. Nasciamo “dal basso”, nel territorio. Raccogliamo ogni giorno storie di dolore di bambini e di genitori disorientati. È con dispiacere e preoccupazione che, leggendo una certa “lettera aperta” inviata come comunicato stampa da un gruppo di insegnanti e genitori, apprendiamo come parte del mondo della scuola si sta preparando ad accogliere la nostra legge. Nostra, perché finalmente riconosce quello che siamo, e ci fornisce le opportunità di accedere al sapere che tutti gli altri hanno. Nostra perché abbiamo raccolto e ancora stiamo raccogliendo le firme per una petizione popolare (http://www.petitiononline.com/amicar01/petition.html). Questo gruppo di insegnanti e genitori vuole denunciare tutti i mali che si abbatteranno sull’intera società a causa di questo cambiamento. Bisogna, secondo loro, fermare tutto ciò che loro stessi definiscono “insolito e inusuale”. Che poi sia o meno efficace ci sembra alquanto strano giudicarlo a priori. I dubbi possono essere anche leciti, se non fosse per il fatto che nel resto del mondo questi metodi così inusuali stanno portando dei buoni risultati. In Ungheria (non in Svezia) una legge sulla dislessia esiste dal 1993. Ma vogliamo parlare della lettera, delle argomentazioni che sono state addotte come motivo per incitare gli insegnanti a rifiutare questa legge.
• Non è vero che si vogliono far passare per disturbi dei semplici errori. I ragazzi che vengono definiti “con Disturbo Specifico dell’Apprendimento” (DSA) devono essere diagnosticati e certificati da un medico. Riteniamo che un medico specialista (un neuropsichiatra infantile) che ha per anni studiato questa materia abbia più strumenti rispetto ad un nonno, ad un genitore e perfino rispetto ad un insegnante per capire se un ragazzo ha o meno un disturbo di origine neurologica. Non devono preoccuparsi gli insegnanti: ci saranno ancora degli alunni che faranno degli errori ai quali potranno rimediare. Destino vuole che ci siano invece anche dei ragazzi che non possono oggettivamente farlo.
• Il monitoraggio e la eventuale segnalazione da parte degli insegnanti dei ragazzi “a rischio DSA” è importantissima. Gli insegnanti hanno un osservatorio unico, un punto di vista privilegiato anche rispetto agli stessi genitori, poiché essi possono fare confronti tra ragazzi con lo stesso grado di sviluppo e pari intelligenza. Dopo la eventuale segnalazione, il ragazzo in questione verrà comunque valutato da un medico e sarà quest’ultimo, non l’insegnante, sulla base di tecniche diagnostiche già sperimentate e riconosciute, a formulare o meno una diagnosi. I ragazzi con DSA non sono da paragonare ai portatori di handicap (che, nella lettera in cui abbiamo avuto la ventura di imbatterci, vengono trattati con un po’ di disprezzo, o almeno questa è la nostra impressione). Se così fosse, avrebbero già una legge di riferimento (ahi, Avv. Andrea… lei non ne ha mai sentito parlare?). Si tratta della Legge n. 104 del 5 febbraio 1992, "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 17 febbraio 1992, n. 3. I ragazzi con DSA non rientrano in questa legge.
• Sulla possibilità di trasformare un ragazzo in disturbato mentale da parte di un insegnante, rimaniamo a bocca aperta. Un ragazzo con DSA non è un disturbato mentale, bensì una persona che ha un disturbo specifico che riguarda solo e unicamente l’apprendimento. Si tratta di una IMPOSSIBILITA’ CONGENITA nel poter leggere (o scrivere, o far di calcolo). Prendete un bambino che ha eseguito i test cognitivi ed è risultato pari o leggermente o anche molto superiore alla media come intelligenza (come succede molto spesso ai ragazzi con DSA). Eppure quel bambino ha difficoltà a leggere. Quando tocca a lui farlo a voce alta davanti alla classe comincia a stare male, a sudare. E legge male, ancora peggio di come potrebbe farlo. Quel bambino semplicemente NON PUO’ leggere come gli altri perché NON PUO’ automatizzare i meccanismi della lettura. Grazie a questi metodi “inusuali” questo bambino potrà apprendere come tutti gli altri. Ci chiediamo,poi, quanto impreparato possa essere un insegnante che non riesca ad insegnare le basi della lettura ad un bambino intelligente. Come mai questo insegnante non riesce a passare il suo sapere solo ed unicamente a quel bambino mentre tutto il resto della classe invece impara? Se un’intera classe non fa progressi a causa dell’ incapacità di un insegnante, siamo sicuri che non passerebbe molto tempo prima di un intervento decisivo da parte dei genitori.
• Come può un gruppo di insegnanti e genitori sapere come avviene la diagnosi e giudicare “arbitrari” dei criteri diagnostici utilizzati in tutto il mondo?
• La diagnosi di DSA non farà di questi bambini dei disabili né degli incapaci (e continuiamo ad avere la sensazione di un certo disprezzo nell’uso di questi termini, a dispetto dell’integrazione scolastica, campo in cui la nostra scuola è all’avanguardia), bensì darà loro gli unici mezzi che possono dare loro accesso al sapere alla pari con tutti gli altri.
• Un bambino con DSA non ha i mezzi per poter migliorare, anche se ci mette tutto il suo impegno, tutta la sua dedizione. Gli strumenti compensativi come gli audiolibri, citati nella lettera aperta, sono indispensabili perché un ragazzo che non può leggere bene come gli altri possa, appunto, capire. Perché un ragazzo con DSA, lo abbiamo già detto, è intelligente e può capire se gli si danno gli strumenti giusti. Questi strumenti non saranno dati in modo indiscriminato ma ad ognuno verrà dato quello giusto, quello che gli serve (e questi strumenti saranno suggeriti da un medico), perché ogni ragazzo è diverso dall’altro. Vorremmo ripetere ancora una volta questo concetto: questo non fa di lui un portatore di handicap. È un aiuto perché un bambino intelligente che ha difficoltà a scuola ha bassa stima di sé, è un aiuto perché queste difficoltà lo espongono ad umiliazioni. Se non vogliamo andare avanti, vogliamo tornare indietro? Vogliamo tornare al cappello a cono con le orecchi d’asino o alle tirate d’orecchie?
• Come abbiamo già avuto più volte modo di dire, questa legge non “etichetta” nessuno come disabile. Da quanto ci risulta, allo stato attuale delle cose i bambini con DSA sono invece spesso etichettati dagli stessi insegnanti e dai compagni. Le etichette usate sono “asino”, “buono a nulla”, “fannullone”, “sfaticato”. E potremmo andare avanti a lungo. Dei genitori consapevoli e informati sanno bene che ORA i loro ragazzi sono discriminati e che i docenti, grazie proprio a quegli strumenti così disprezzati nella lettera aperta, potranno trasmettere il loro sapere a tutti, anche ai bambini con DSA. Destinati ad un sicuro fallimento sono i ragazzi la cui diagnosi non viene fatta, a cui si continuano ad applicare le etichette di cui sopra e sono questi ultimi i maggiormente esposti al rischio di abbandono scolastico. Già, perché molti ragazzi con DSA abbandonano la scuola, e qualcuno riesce a convincerli che in effetti sono dei buoni a nulla. Ci sono casi di bambini piccoli con sintomi di depressione e propensione al suicidio. Certamente, per voi insegnanti sarà una rivoluzione e non c’è dubbio che è più facile addossare la colpa alle mamme (che sono le solite, troppo apprensive… un tempo addirittura si addossava loro la colpa dell’autismo infantile!), è più facile riempire i quaderni di segnacci rossi e di “appellativi”. Eppure ci sono anche degli insegnanti disposti ad accettare questa “novità”. Perché la scuola deve essere un monolite, qualcosa di rigido ed enorme che non deve mai cambiare, che non deve adeguarsi alle nuove tecnologie? Perché non dobbiamo liberarci delle vecchie idee e dei vecchi pregiudizi? Per favore, fate uno sforzo e dimostrateci che siete capaci di adeguarvi ai tempi, di aiutare le persone, di capire le sofferenze. Mettetevi in gioco per aiutarci. Vogliamo credere che ci starete accanto nel limitare una sofferenza che a volte è veramente molto grande e pesante da sopportare. Vogliamo credere che la nostra scuola è ancora all’avanguardia, che è ancora dinamica e capace di cambiare laddove c’è bisogno di un cambiamento per il bene di tutti. Il noto dislessico (e fisico) Albert Einstein, si sentì dire un giorno da un suo insegnante che non avrebbe mai concluso niente nella vita. A dirla con lui, è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio. Con molta speranza vi salutiamo OSD - Organizzazione a sostegno della Dislessia, a nome di tutti i bambini con DSA e dei loro genitori.
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QUI POTETE TROVARE ALTRE RISPOSTE AI FIRMATARI E ALL'ARTICOLO CHE SPIEGANO IN MODO CHIARO CHE COSA SONO LA DISLESSIA E I DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO CONTROBATTENDO ALLA DISINFORMAZIONE E ALLE INESATTEZZE COMPARSE NELL'ARTICOLO. LA PUBBLICAZIONE DI SCRITTI COME QUELLO DEL VARESE NEWS SE DA UN LATO DANNO VOCE A UNA DIVERSA OPINIONE, DALL'ALTRO SONO DEVIANTI E PERICOLOSI PER CHI HA UNA CONOSCENZA SOMMARIA DEL PROBLEMA, PER CHI HA GIA' DEI PREGIUDIZI E PER CHI NON HA MAI SENTITO PARLARE DI DISLESSIA E DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO. BASTA AVERE UN MINIMO D'INFORMAZIONE PER RENDERSI CONTO DI QUANTA IGNORANZA TRASPARE DALLE PAROLE DEI FIRMATARI. LA COSA SCONCERTANTE E' CHE TRA DI LORO CI SONO INSEGNANTI, PEDAGOGISTI ED EDUCATORI......

domenica 5 luglio 2009

ATTIVITA' PRATICHE PER DISCALCULICI

(spunti tratti da "La discalculia evolutiva" Biancardi- Mariani - Pieretti
Ed Franco Angeli. A fine luglio lo troverete presso la biblioteca di Rivarolo , codice: 616 8 BIA)

I discalculici hanno peculiarità proprie pertanto non esistono regole fisse valide per tutti. Ci sono discalculici che riescono a memorizzare le tabelline e le strategie per calcoli semplici e discalculici che non ci riusciranno mai. Prima di tutto, quindi, è necessario verificare quali sono le caratteristiche di apprendimento del bambino che abbiamo di fronte: ad esempio dobbiamo verificare se ha una buona capacità di lettura, se ha buona memoria verbale e se ha buone capacità esecutive.
Alcuni bimbi discalculici possono imparare grazie alla ripetizione delle tabelline, all'esecuzione rapide di addizioni e sottrazioni entro il 10, alle rime e alle associazioni visive. Per molti altri discalculici, invece, queste strategie non servono ed è invece necessario l'uso di strumenti dispensativi e compensativi. Ci sono poi discalculici che apprendono solo alcuni fatti aritmetici e non altri.
L'insegnante deve per prima cosa provare ad insistere su tabelline e calcolo semplice facendoli ripetere tante, tante volte, questo tipo di lavoro dev'essere limitato al tempo necessario per capire se il bambino è in grado di trattenere quanto appreso, se si verifica che il bambino non ha queste capacità è inutile insistere e si deve passare agli strumenti compensativi.
L'associazione di quello che devo apprendere a rime semplici è una delle strategie più usate per l'insegnamento delle tabelline ed è quanto si trova in "Tabelline che passione" Di Barbara Greco Ed. Erickson;alle rime si può anche associare un disegno che richiami velocemente alla memoria il risultato. Bisogna fare molta attenzione affinché l'associazione di rime nell'apprendimento delle tabelline non complichi il compito. Sta all'insegnante verificarlo osservando il bambino che ha di fronte.

Contrariamente a quanto si pensa, le dita sono un ottimo strumento e un ottimo supporto per il calcolo, pertanto si può incentivare il loro uso al fine di acquisire le prime tecniche del calcolo mentale. Quindi bisogna incoraggiare i bambini ad usare le mani per contare spronandolo a trovare delle strategie , questo anche in virtù del fatto che è impossibile memorizzare la grande quantità di informazioni fornite dalla matematica, per un bambino discalculico, poi, questo tipo di memorizazione risulta essere impossibile, quindi è necessario fornirgli dei validi strumenti per scoprire delle strategie che lo conducano ugualmente, a dei validi risultati.

Per le addizioni devo insegnare al bambino, anche attraverso schemi che userà come strumenti compensativi, la proprietà commutativa grazie alla quale devo aggiungere al primo addendo il secondo minore, questo al fine di velocizzare i calcolo, di renderlo più semplice.
Quindi, se devo fare 5 + 17 il bambino deve imparare che si parte dal 17 e gli si aggiunge il 5 questo perché è molto più facile anche con l'uso delle dita, infatti alzerò 5 dita e andrò avanti a contare dal 17 (il 17 lo metto in testa e 5 sulle dita, vai avanti e dimmi a quale numero arrivi!) fermandomi al 5 dito

Le dita si possono usare anche nelle moltiplicazioni: sulle dita metto il moltiplicatore, quindi recito la sequenza della tabellina che ho imparato (se invece appartiene alla schiera dei bimbi che non memorizzano le tabelline userà la tavola pitagorica) . Con le dita può imparare a memorizzare e associare alcune tabelline tra cui quella del 9: "si individua sulle dita il moltiplicatore, che fungerà da separatore tra le decine (a sinistra) e le unità a destra del risultato dell'operazione . Tutta la tabellina del 9 può essere eseguita in questo modo..." ( da la discalculia evolutiva Biancardi, Mariani, Pieretti)
Un'altra strategia è quella di far imparare solo metà tavola pitagorica (la famosa tavola pitagorica cinese che elimina tutte le ridondanze,qui potete trovare un esempio http://utenti.quipo.it/base5/numeri/tavolapit.htm) infatti l'altra metà è data dalla commutazione dei fattori, quindi una volta che ho imparato 2 X 4 = 8 non mi serve imparare 4 X 2 = 8 perché è sufficiente applicare la proprietà commutativa e richiamare alla mente il risultato di 2 X 4. Così facendo i 72 risultati contenuti nella tavoli pitagorica vengono ridotti a 36!
Non sempre, però, la riduzione delle informazioni da imparare favorisce l'apprendimento, per molti discalculici la memorizzazione delle tabelline rimane ostica, a questo punto si può tentare insegnando solo alcune tabelline base da cui , poi, è possibile arrivare al risultato delle altre attraverso altri meccanismi di calcolo. La tabellina più facile per tutti è quella del 5 in quanto alterna lo 0 e il 5 e modifica le decine in ordine progressivo, anche un discalculico non dovrebbe avere difficoltà nel memorizzarla. Una volta che il bimbo ha memorizzato bene la tabellina del 5 può eseguire tutte le altre moltiplicazioni in questo modo 6 x 8 esegue 5 x 8 = 40 al 40 aggiunge ancora 8 che fa 48
se deve fare 7 x 9 esegue prima 5 x9 = 45 al 45 aggiunge 9 + 9 che fa 63
se deve fare 8 x 7 eseguirà 5 x 7 = 35 al 35 aggiunge 7 + 7 + 7 che fa 56
gli esempi riportati avevano il moltiplicatore maggiore di 5; nel caso del moltiplicatore minore di 5 viene segnato il resto da togliere, così:
4 x 8 eseguo 5 x8 = 40 a 40 tolgo 8 che fa 32
3 x 9 eseguo 5 x 9 che fa 45 a 45 tolgo - 9 -9 e fa 27
2 x 6 eseguo 5 x 6 = 30 a 30 tolgo -6-6-6 che fa 12

Una volta che il bambino ha interiorizzato questo tipo di procedimento posso insegnargli ad applicare la proprietà commutativa quindi fare 8 x 7 diventa più semplice e veloce se faccio 7 x 8 ( 5x8 = 40; 40 + 8 +8 =56)

Si possono poi insegnare calcoli più semplici e memorizzabili per assonanza: 6 x 8 = 48 asino cotto; 6 x 4 = 24 ho mangiato un gatto

Qui trovate del materiale utile
http://www.atuttascuola.it/didattica/matematica.htm

Per quanto riguarda il calcolo mentale più complesso esso può essere suddiviso in tappe fatte di addizioni e sottrazioni

Se deve risolvere 35 + 12 può scomporre i numeri in decine , sommarle tra loro e aggiungere la somma delle unità [(30 + 10) + ( 5 +2 ) ] = 40 + 7 = 47
Idem per le sottrazioni 37 - 16 = [ (30-10) + ( 7 -6 ) ] = 20 + 1 = 21 questo tipo di operazione, però, può risultare piuttosto complessa perché vede l'utilizza di due operazioni, tra cui un'addizione , per arrivare al risultato dell'addizione, pertanto serve capire se questo procedimento può essere d'aiuto o meno al bambino, se vediamo che gli confonde le idee è meglio lasciar perdere e provare a riproporlo più avanti
Si può contare scomponendo in decine un solo addendo 27 + 14 =(27 + 10 ) + 4 = 41 oppure, nel caso della sottrazione 37 - 16 = (30 - 10 ) - 6

Questi esercizi devono essere preceduti da un buon allenamento sulle decine: contare per 10 andando avanti e indietro.
Questi esercizi hanno lo scopo di allenare i bambino al calcolo mentale vero e proprio inducendolo ad abbandonare l'immaginazione dell'operazione in colonna. Spesso i discalculici, quando devono fare un calcolo mentale, immaginano in colonna l'operazione e la eseguono con l'immaginazione, facendo tutti i passaggi, il rischio, però, è quello di commettere degli errori durante i vari step.

PERCHE' BISOGNA ABITUARE I DISCALCULICI AL CALCOLO SCRITTO?

Quando un bambino è discalculico si tende a proporgli, come strumento compensativo, l'uso della calcolatrice, soprattutto per l'esecuzione di calcoli scritti, in realtà è opportuno che accanto all'uso di tale strumento si continui a proporre una serie di calcoli scritti che hanno l'obiettivo di fornirgli una certa indipendenza nella vita di tutti i giorni perché non sempre è possibile utilizzare la calcolatrice.

COSA FARE QUANDO IL BAMBINO COMMETTE I SEGUENTI ERRORI?

1: ERRORE NEL RICONOSCIMENTO DEL SEGNO MATEMATICO

il bambino esegue, ad esempio, un'addizione al posto di una sottrazione.
Lo posso aiutare intervenendo così:

  • attività sul significato dei singoli segni (gioco dei dadi dove devo aggiungere i risultati)
  • giochi sui segni opposti ( + e - ): disegno i due segni su due cartoncini e a seconda che venga estratta la + o la - il bambino deve prendere (se è +) o cedere (se è -) degli oggetti.
  • per sviluppare l'attenzione sul segno + x e - inventare dei giochi in cui se vince deve addizionare o moltiplicare i punteggi conseguiti, se perde deve sottrarre.
  • far eseguire operazioni a cui manca il segno, il bambino deve indovinare qual è quello adatto : 4 .... 2 = 6
  • per comprendere il significato delle operazioni proporre diverse attività con gli insiemi: se devo fare 4 - 3 posso disegnare un insieme di 4 caramelle da cui ne tolgo, ne mangio, ne butto via ....3. Oppure posso lavorare sulla linea dei numeri: parto da 4 vado indietro di 3 arrivo a 1, in alternativa si può usare anche il gioco dell'oca, oppure dei percorsi, dei dadi...

2: ERRORI NELLE PROCEDURE DI CALCOLO

il bambino sbaglia il calcolo durante alcuni passaggi: ad esempio può dimenticare di calcolare tutti o alcuni riporti, può non calcolare il prestito....

  • far evidenziare SEMPRE le cifre da riportare e quelle chieste in prestito
  • far eseguire tanti problemi in modo che il bambino possa sperimentare procedure diverse
  • proporre tante sottrazioni con la presenza dello 0 e del 9
  • usare degli indicatori per evidenziare l'ordine spazio temporale con cui si devono eseguire i passaggi: quando il bambino deve eseguire una sottrazione con due cifre al minuendo non fatica nel capire a quale cifre deve chiedere il prestito : 34 - 18 = sa che deve chiedere una decina al 3... ma se il minuendo ha più di 2 cifre può trovarsi in difficoltà nel capire a quale la deve chiedere per prima, ecco, allora che servono dei simboli, delle frecce che lo orientino proprio da un punto di vista spaziale e sequenziale
  • porre l'attenzione sulla direzionalità d'esecuzione: addizione e sottrazione vanno da destra verso sinistra e dall'alto verso il basso; nella moltiplicazione, invece, parto dal moltiplicatore quindi vado dal basso verso l'alto ma sempre da destra verso sinistra. Per aiutare il bambino nel comprendere la direzionalità si possono usare delle frecce colorate
  • si può aiutare il bambino ad orientarsi nella procedura del calcolo mentale attraverso l'uso di griglie

3. ESERCIZI SULLA LINEA DEI NUMERI

Questi esercizi vengono svolti prima sulla linea dei numeri, poi oralmente e infine per iscritto

  • Contare avanti e indietro , per uno, entro il 100
  • contare in avanti per due
  • inserimento di numeri mancanti sulla linea dei numeri (prima), in una sequenza numerica (poi)
  • ricostruzione della sequenza numerica dopo aver osservato la linea dei numeri
  • cercare il numero che segue e quello che precede un numero dato
  • la linea dei numeri è utile anche per la correzione di errori: se sbaglia a enumerare confondendo il 67 col 77 gli si fa osservare e scrivere la sequenza da 70 a 8 chiedendogli di individuare nella sequenza il numero 67...

(CONTINUA)

venerdì 3 luglio 2009

DISCALCULIA: ESTRATTO DEGLI APPUNTI DEL CORSO DI AGGIORNAMENTO DI CHIVASSO

la discalculia rientra nei DSA ed è una difficoltà specifica del calcolo, il bambino presenta diffcioltà nel riconoscimento dei simboli numeri, nella scrittura del numero, nell'associaizone del numero alla quantità, nella numerzaione crescente e decrescente e nella risoluzione dei problemi. Hanno difficoltà ad automatizzare le tabelline pertanto non riescono ad eseguire moltiplicazioni e divisioni. Non riescono a recuperare concetti di base di particolari operazioni; presentano difficoltà nel calcolo mentale entro il 100.
I bambini discalculici presentano difficoltà nel riconoscere il valore posizionale delle cifre nonostante sappiano nominare le singole cifre.

La diagnosi di discalculia non può essere fatta prima della terza primaria ma già negli anni precedenti possono essere evidenziate importanti discrepanze tra il livello cognitivo e l'apprendimento del calcolo e dell'aritmetica

Anche la discalculia è di origine neurobiologica ma sin dalla prima infanzia è possibile impostare delle attività tali in grado di fornire al bambino delle strategie di apprendimento, pertanto sono importanti le esperienze concrete e la manipolaizone da fare sin dai primi mesi di vita e, sopratutto nella scuola dell'infanzia e nei primi anni della primaria. E' importante l'uso dei seguenti materiali: oggetti, immagini, blocchi logici, regoli in colore, multibase

A 3 anni il bambino può iniziare enumerare oggetti ma non è in grado di rispondere alla domanda " quanti sono?" lo capirà solo intorno ai 4 anni. Intorno ai 5 anni il bambino è in grado di riconoscere molti aspetti del numero: sintattici, semantici e lessicali.

La scuola e la famiglia possono lavorare su :

  • misurare
  • localizzare
  • porre in relazione
  • contare
  • raggruppare
  • riflettere
  • ordinare
  • progettare
  • inventare
  • operare
  • riconoscere le proprietà

Il gioco dell'oca è particolarmente indicato per allenare alle suddette abilità

il tutto sottoforma di gioco, soprattutto corporeo

le abilità di conteggio si sviluppano attraverso:
  • enumerazione
  • corrispondenza biunivoca
  • principio di cardinalità
  • sviluppo delle abilità di lettura di un numero: al di sotto dei 5 anni il bambino riconosce i numeri ma non comprende il loro significato

devo intervenire quando un bambino della scuola primaria ha le seguenti difficoltà:

  • enumerare sino a 5
  • comprendere il principio di cardinalità
  • comparazione di piccole quantità
  • raccontare esperienze seguendo un ordine cronologico
  • difficoltà a capire qual è il numero più grande

COME AIUTARE I BAMBINI A RICONOSCERE LE QUANTITA' ATTRAVERSO IL COMPLESSO SISTEMA SIMBOLICO DEI NUMERI?

le strategie mentali di soluzione sviluppano la conoscenza numerica ma esse non aumentano con i calcoli.

Il calcolo sviluppa solo gli automatismi ma un DSA non sviluppaerà mai l'automatismo; bisogna quindi lavorare sulla strategia che aiuta a sviluppare il calcolo. Non serve propinare batterie di calcoli. Il sistema dei numeri e del calcolo funzionano insieme ma sono tra loro indipendenti.

Prima di tutto è necessaria un'analisi dell'errore commesso dal bambino: se il bambino non ha ancora interiorizzato i numeri è inutile fornirgli la calcolatrice.

Se il problema è legato alla memoria e alla organizzazione mentale dei numeri allora diventa indispensabile l'uso della calcolatrice.

Se deve fare 5 + 2 il bambino dev'essere in grado di capire che 5 corrisponde a un mucchietto, a una quantità più grande di 2. I numeri in colore sono un ottimo strumento pratico e concreto, diventano uno strumento pessimo se si trasferisce sul quaderno quanto fatto nel concreto, disegnare sul quaderno le attività svolte coi numeri in colore (anche detti regoli) è un'operazine inutile in quanto il bambino DSA presenta enormi difficoltà nell'ordine. Se voglio che resti una documentazione di quanto fatto concretamente devo essere io insegnante a predisporre delle schede ordinate dove il bambino deve semplicemente mettere il regolo sopra al disegno. Non bisogna assolutamente fargli ricopiare il regolo sul foglio: sarebbe un'attività troppo complessa!

Quando si passa dal concreto all'astratto sul quaderno, bisogna valutare bene se il tipo di attività che vogliamo proporre non diventa un ostacolo.

I segni delle operazioni + x e - sono un dramma per il bambino discalculico in quanto ha difficoltà a discriminarli.

Il bambino discalculico tende a anche a saltare il 6 e il 7 durante la numerazione progressiva, questo perchè i due numeri hanno un suono molto simile, per aiutarlo posso colorare le due dita della mano che , nel conteggio, corrispondono ai due numeri in modo tale che il colore attiri la sua attenzione rievocando il fatto che dopo il 5 ci sono altri due numeri.

ERRORI NEL DISCALCULICO

molti errori che spesso tendiamo ad attribuire alla distrazione sono, in realtà, dovuti a meccanismi neuronali particolari. i segnali che devono mettere in allarme sono:

  • il bambino ha in mente un numero e ne scrive un altro (questo è un problema legato all'etichetta del numero)
  • riconosce il 7, il 4, l'1 e il 5 ...però se detto 714 scrive 70014

Gli esperti di matematica sconsigliano l'uso di colori diversi per evidenziare la posizione delle cifre, l'AID sostiene, invece, che possono aiutare per la memorizzazione, ma il bambino ha bisogno di uno schema predisposto con spazi di colori diversi, questo per evitare che ogni volta il bambino debba prendere i colori e colorare gli spazi a seconda delle cifre che deve scrivere.

  • omissione della decina

chiedergli di contare avanti o indietro di 1 o di 2 ...non serve a nulla se non gli si fornisce la linea dei numeri. Anche nella scuola secondaria di primo grado è necessario fornire loro la linea dei numeri. La linea dei numeri permette di risolvere problemi legati all'omissione di numeri in una sequenza; alla sostituzione di un numero con un altro , all'inversione della sequenza numerica; alla confusione tra le regole di calcolo. Sono necessari esercizi di consolidamento sulla linea dei numeri entro il 20 in quanto se il bambino ha acquisito bene la numerazione entro il 20 prosegue con maggiore facilità.

Posso esercitare i bambino usando anche dei puzzle numerati, cioè deve ricostruire un puzzle attaccando i pezzi secondo la sequena numerica rappresentata accanto al disegno (o nel retro). Gioco del bersaglio, gioco dell'oca. Il bambino intuisce la successione dei numeri facendolo camminare avanti e indietro sulla linea dei numeri. Personalmente ho usato le mattonelle di plastica fatte a puzzle per i bambini piccoli che si trovano nei supermercati. Ce ne sono di diverse misure, ho preso quelle più grandi e vi ho incollato sopra i numeri, grossi e ben visibili. Ho fatto comporre la linea dei numeri dal bambino, aggiungendo via via mattonelle, su quella linea abbiamo svolto vari esercizi di riconoscimento, discriminazione, calcolo, sequenza. Sulla linea il bambino saltava, camminava, correva calpestando i numeri , leggendoli e vedendoli direttamente, non va bene una linea che va avanti e poi gira in quanto il bambino può confondersi, se lo spazio non consente di costruire linearmente la linea è necessario trovare delle strategie che aiutino il bambino a seguire il percorso giusto.

TABELLINE: i bambini discalculici faticano a memorizzare le tabelline, una strategia d'aiuto può essere quella di associare alla sequenza una melodia. Una melodia diversa per ogni tabellina. No a tabelline cantate così: 2 x 4 otto mi mangio un biscotto. Le melodie possono esser inventate dai bambini.

CONSIGLI SULLA PRESENTAZIONE GRAFICA DEGLI ESERCIZI E SUL MATERIALE SCOLASTICO.

  • Usare quadretti da 1 cm in prima elementare
  • passare ai quadretti da 1/2 cm e tenerlo, per tutti, sino alla 5°
  • tra un esercizio e l'altro lasciare un bello spazio
  • inserire un concetto per pagina con le regole e gli esempi ben visibili
  • costruire griglie e schemi
  • usare le mani per imparare le tabelline
  • usare gli strumenti compensativi suggeriti in letteratura
  • non inserire troppi esercizi in una stessa scheda

potete trovare altre informazioni sulla discalculia qui http://www.aiditalia.org/upload/discalculia_aavv.pdf

andando su groups.google.it/grouplibrodiscuola trovate del materiale pratico

giovedì 2 luglio 2009

GIOCHI SULLA PERCEZIONE FONETICA

Questo tipo di lavoro va bene per i bambini della scuola dell'infanzia che presentano un DSL.
Ovviamente ogni attività fa scrupolosamente concordata, programmata e confrontata con la logopedista o gli specialsiti che seguono il bambino, oltre che con la famiglia e/o la scuola.
Quando s'inzia un percorso abilitativo è idnispensabile che tutti si muovano allo stesso modo e che gli esercizi proposti dal logopedista, le strategie e le impostazioni oro facciali siano fatte eseguire sia dalla scuola, sia dalla famiglia. Mi spiego meglio, se la logopedista ha impostato il suono CI che prevede una certa impostazione oro facciale da ricordare ogni volta che il bambino sbaglia il suono, è necessario che anche la scuola sappia cosa deve fare quando il bambino sbaglia la pronuncia del suono CI, idem la famiglia, questo affinchè si crei una continuità nel lavoro favorendo una veloce acquisizione dell'automatismo del fonema.

Per poter interiorizzare un suono devo saperlo percepire e discriminare rispetto ad altri simili, a tal proposito sono utili i seguenti giochi che precedono quello più conosciuto del "un bastimento carico di"

Si preparano due tesserine con l'immagine di un oggetto il cui nome inzia coi suoni trattati, ad esempio CI e GI




CILIEGIA GIOSTRA














Si mettono le due tesserine sul tavolo, si fa pronunciare bene il nome di ciascun eggetto facendo notare che ciliegia inizia col suono CI e giostra col suono GI.
Il suono CI è simile allo schiocchio di una frusta; la lingua dal "tetto della bocca cade verso il pavimento della bocca"; raccolgo la saliva e faccio finta di sputare....
Il suono GI , invece, lo sento vibrare , se metto una mano sulla gola sento che tutto vibra.

A questo punto si dicono al bambino una serie di parole aventi come inizio i suddetti suoni, li enfatizziamo affinchè li possa percepire bene, deve indicare a quale gruppo appartiene la parola detta: al gruppo CI di Ciliegia o al gruppo GI di Giostra?
Se sbaglia evidenziamo la caratteristica del suono, ad esempio:

GIOCO: senti che GI vibra se metti una mano sulla gola? Prova !

All'inizio presentare solo e sempre due suoni per volta e con suono iniziale, quando il bambino ha acquisito bene la percezione del suono presentare parole che lo contengono, infine si può passare a più suoni per volta ma mai superare i 3.


PAROLE CHE INIZIANO PER CI


Queste parole possono essere usate anche come semplice esercizio di ripetizione del suono acquisito. Si può abbinare un lavoro di acquisizione lessicale utilizzando per ogni parole delle tessere/immagine in questo modo il bambino sa esattamente che cos'è il ciondolo qualora la parola non facesse ancora parte del suo bagaglio lessicale e può sistemare la tesserina col disegno nel gruppo del suono a cui appartiene.

prima col suono CI poi col suono CE , poi entrambi mescolati


CILIEGIA - CIALDA - CIAO - CIBO - CICALA - CICCIA - CICCIO - CICLAMINO - CIPI' - CICLISMO - CICLISTA - CICLOPE - CICOGNA - CICORIA - CIECO - CIGLIA - CIGNO - CILINDRO - CIMA - CINEMA - CINESE - CINGHIA - CINGHIALE - CINGUETTARE - CINQUANTA - CINQUE - CINTURA - CINTURINO - CIOCCOLATA - CIONDOLO - CIOTOLA - CIPRESSO - CIPRIA - CIRCO - CIRCOLO - CITOFONO - CITTA' - CIUFFO - CIURMA - CIVETTA - CIABATTA


PAROLE CHE INIZIANO CON CE


CEDRATA - CEDRO - CEROTTO - CERTO - CEFFONE - CERUME - CELEBRE - CELESTE - CERVELLO - CERVO - CELLA - CESPUGLIO - CEMENTO - CEBERE - CENA - CENERENTOLA- CESTINO - CESTO - CETRA - CETRIOLO - CENONE - CENTESIMO - CENTRINO- CENTRALE


PAROLE CHE INIZIANO CON GI


GIACCA - GIALLO - GILET - GINO - GIAPPONE - GIARDINO - GIGANTE - GINOCCHIO - GINOCCHIERE - GIOCARE - GIOCATTOLO - GIOIELLO - GIORNALE - GIORNALINO - GIOVANE - GIRAFFA - GIRANDOLA - GIRARE - GIRINO - GRASOLE - GIROTONDO - GITA - GIU' - GIUBBOTTO - GIUDICE - GIUGNO


PAROLE CHE INIZIANO CON GE

GELATO - GELATINA - GELOSO - GELSOMINO - GEMMA - GEMELLO - GENEROSO - GENERALE - GETTONE - GESSO - GENTILE - GENTE - GENGIVA - GENIO - GENITORI - GENNAI -


Lo stesso tipo di lavoro può essere fatto con CI - SCI / CE - SCE

mercoledì 1 luglio 2009

PASSO A PASSO: COME ARRIVARE ALLA DIAGNOSI

l'ARTICOLO RIPORTATO QUI DI SEGUITO E' DI ALESSANDRA ROSSETTI

"Una diagnosi ufficiale di disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) può essere fatta solo all’inizio della terza elementare, quando risulta ormai certo che gli automatismi di letto-scrittura, ortografia e calcolo non sono stati assimilati.Di solito, però, un genitore può accorgersi molto prima che il proprio figlio può essere a “rischio DSA”. In età prescolare, si possono ottenere diagnosi più generiche, come quella di disprassia dell’età evolutiva o disturbo del linguaggio, che possono essere poi cambiate in una diagnosi di “rischio DSA” e, all’età giusta una diagnosi definitiva. Questo, al fine di ottenere quanto previsto dalla legge che speriamo di vedere presto o, nel frattempo, dalle circolari ministeriali, e cioè le misure compensative e dispensative (quanto meno alcune di esse).Il primo passo è sicuramente parlare dei propri dubbi col pediatra del bambino. Non è raro che si incontrino già a questo punto i primi ostacoli e che il genitore venga scoraggiato e “accusato” di essere troppo apprensivo. In ogni casoil medico di base non può rifiutarsi di prescrivere una visita specialistica di controllo presso un Neuro Psichiatra Infantile (NPI).A questo punto ci sono diverse possibilità:
1. Si può prendere un appuntamento presso una Unità Materno Infantile della propria ASL.
2. Si può prendere un appuntamento presso il reparto di Neuropsichiatria Infantile in un ospedale, preferibilmente pediatrico.
3. Si può prendere un appuntamento presso un NPI privato
4. Si può fare un day-hospital che preveda anche l’esame audiometrico (perché a volte la “distrazione” di un bambino può essere dovuta a motivi fisici) e la visita logopedica.

Il NPI farà fare delle valutazioni logopediche e dei test “standard” per poter esprimere una diagnosi.

Una volta ottenuta la diagnosi:

  1. Se il bambino è già in età scolare, è molto importante portare copia della diagnosi a scuola, magari accompagnata da una lettera in cui il genitore stesso descrive le particolari difficoltà e i punti di forza del proprio figlio e farla protocollare. Questo passo è importantissimo se si vuole ottenere un minimo di ascolto da parte della scuola.
  2. Il bambino con diagnosi di DSA ha bisogno di terapia logopedica. Purtroppo le liste di attesa del Servizio Sanitario Nazionale (e anche quelle dei centri privati accreditati) sono molto lunghe, quindi il consiglio è di fare domanda ovunque possibile nel proprio territorio. Il bambino, probabilmente, verrà di nuovo visitato e la diagnosi confermata.
  3. Dopo un’attesa variabile a seconda del territorio, sarà chiamato ad intraprendere la terapia e sarà preso in carico dalla ASL o dal centro accreditato.
  4. Nel frattempo, se se ne ha la possibilità, è consigliabile iniziare il prima possibile una terapia logopedica anche privatamente."

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Aggiungo: state attenti perchè un qualunque certificato antecendente la fine della seconda primaria /inizio terza, non ha alcun valore di diagnosi DSA , quindi non può tutelare il nostro bambino (uso strumenti dispensativi, compensativi...); prestate molta attenzione a quello che vi rilasciano gli specialisti, leggete bene le diciture e nel dubbio chiedete chiarimenti sull'uso di quanto rilasciato, se necessario chiedete che venga rifatta una valutazione all'inzio della terza in modo da avere una diagnosi vera e propria in caso di reale DSA.