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ALCUNE INFORMAZIONI SU DI ME

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Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

mercoledì 24 giugno 2009

LA DISGRAFIA




La disgrafia rientra nei DSA, può essere associata agli altri disturbi specifici come no.






CAUSE DELLA DISGRAFIA






La disgrafia può dipendere dalla dislessia come da una scarsa coordinazione oculo manuale; uno sviluppo incompleto della lateralizzazione e dal mancinismo.




COME LA SI RICONOSCE?




La disgrafia è facilmente riconoscibile, soprattutto quando si passa al corsivo. Il bambino è :






  • molto più lento rispetto al gruppo classe



  • fatica molto



  • la sua grafia è a volte incomprensibile



  • il tratto è irregolare



  • le lettere possono essere sovrapposte o eccessivamente distaccate



  • non riesce a mantenere in modo regolare lo spazio dei margini del foglio e della riga



  • scrive con grandezze irregolari: può partire con parole macroscopiche e arrivare a parole rimpicciolite, oppure all'interno di una stessa parola le lettere possono essere di dimensioni diverse



  • le lettere non sono inclinate nel modo giusto: o troppo o troppo poco...



  • l'impugnatura della penna è scorretta



  • la postura del corpo e delle mani non sono corrette



  • il bambino disgrafico può apparire goffo e scoordinato nei movimenti quindi è utile un'attenta osservazione della sua attività motoria. Può essere maldestro.



  • non è ordinato, quindi è naturale che non riesca a mantenere una certa organizzazione spaziale, soprattutto in matematica



CHI FA LA DIAGNOSI?


Lo psicomotricista o il logopedista sottopongono il bambino a una serie di test oggettivi per la valutazione del disturbo, i risultati vengono controllati da un NPI che, in caso di esito positivo, rilascerà la diagnosi.


Il NPI è anche il primo specialista a cui viene inviato il bambino con sospetto DSA che attraverso una prima analisi verifica la reale possibilità dell'esistenza del disturbo, in quel caso lo invia allo specialista (in genere logopedista) per la successiva indagine.



COME AIUTARE IL BAMBINO DISGRAFICO?


Prima di tutto è indispensabile che nella scuola dell'infanzia venga posta moltissima attenzione allo sviluppo della motricità fine con appositi esercizi legati alla manualità (impastare, manipolare il pongo.., infilare pasta e perline in un filo; ) bisogna dare tantissimo spazio al pregrafismo che non è l'insegnamento della lettura e della scrittura, come succede in alcune scuole!




Bisogna insegnare la postura corretta durante le attività grafiche e la giusta impugnatura della matita: gli errori di impugnatura vanno corretti il prima possibile, non più tardi della prima elementare. Per insegnare come si tiene in mano una matita esistono diversi esercizi:


http://www.peav.it/articolo_03.htm



  • l'indice e il pollice sono la bocca della paperetta che becca il grano (il grano è una pallina che dev'essere presa dalle due dita)



  • la paperetta (sempre l'indice e il pollice) prendono la matita e l'appoggiano sul medio lasciandola scorrere lentamente sull'incavo creatosi tra le dita

La scuola primaria deve porre moltissima attenzione alla postura e alla corretta prensione della matita/penna e correggere eventuali errori. Non bisogna assolutamente presentare il carattere ollografico corsivo da subito ma dare ampio spazio allo stampatello partendo dalle lettere che hanno tratti simili e semplici. Al corsivo si può passare in seconda elementare, viste le aspettative di molti genitori, però, è necessario che tale decisione metodologica venga spiegata a inizio anno e, ovviamente, deve riguardare l'intero gruppo classe. Se il bambino disgrafico continua a dimostrare fatica nello scrivere in corsivo si può concordare, con il bambino e la famiglia,l'uso dello script a cui potrà passare quando si sentirà sufficientemente pronto. L'uso dello script può evidenziare la presenza o meno di una disortografia, poiché le lettere sono staccate tra di loro l'eventuale omissione di parti può essere legata a una mancata automatizzazione della regola ortografica e non a una difficoltà grafica come , invece, può accadere nel corsivo.


Le righe migliori per un disgrafico sono quelle che delimitano esattamente lo spazio, quindi le classiche righe per la prima e la terza elementare. Di difficile uso sono quelle di 5° in quanto essendo tutte uguale non danno un riferimento preciso a livello di organizzazione spaziale. E' essenziale che i quaderni abbiano i margini e che il destro venga evidenziato dal sinistro con un colore diverso, questo per aiutare l'orientamento nella scrittura.


In matematica si possono usare i quadrettoni da 1 cm, utili anche per fare le cornicette. I bimbi disgrafici presentano tantissime difficoltà in questa pratica che va assolutamente allenata in previsione del disegno geometrico.


Di fronte a una disgrafia grave è necessario utilizzare il pc, personalmente sono dell'idea che il pc debba essere usato come strumento dispensativo laddove è necessario avere un elaborato chiaro e leggibile (ad esempio in una prova d'esame) altrimenti sono del parere che al bambino debbano essere dati degli strumenti "comuni" in quanto lo scrivere fa parte del nostro quotidiano e non sempre si ha a disposizione un computer. Certe pratiche non devono essere perse o abbandonate, semplicemente vanno trovate delle soluzioni congeniali alla propria peculiarità, che comportano un minore dispendio di energia e una minore ansia.


I bambini disgrafici si rendono conto di non riuscire a scrivere bene, sanno paragonarsi ai compagni e spesso l'insuccesso mina l'autostima. E' giusto pretendere un buon grado d'impegno, una particolare attenzione all'ordine ma bisogna tenere conto dei limiti e dello sforzo emotivo e pratico che certe richieste comportano. Una volta che il bambino conosce la propria difficoltà e sa quali sono le ragioni della brutta scrittura, non è necessario ribadirglielo costantemente in quanto potrebbe essere fonte di frustrazione. Ciò che deve fare un'insegnante è concordare con lui un percorso che lo aiuti a migliorare e a correggere ciò che non va, ad esempio la postura e l'attenzione.


Il bambino disgrafico difficilmente riesce ad essere ordinato quindi è inutile che abbia un quaderno perfetto, però lo si può aiutare con delle indicazioni. Ad esempio se deve incolonnare dei numeri si possono usare dei simboli che lo aiutino ad organizzare lo spazio. Bisogna guidarlo a una giusta pressione della penna sul foglio senza pretendere che questo autocontrollo avvenga dall'oggi al domani, è anche possibile che non avvenga mai!



In quanto alla valutazione bisogna valutare il contenuto e non la grafia: MAI abbassare il voto perché il bambino non ha una bella grafia!!!! Se si abbassa il voto perché "ha scritto male" si possono avere ripercussioni emotive, il bambino può demoralizzarsi perché sa di aver dato il massimo, sa di aver impiegato tutte le energie senza raggiungere il risultato atteso da genitori e insegnanti, pertanto c'è il rischio che rifiuti la disciplina o che, in casi davvero estremi, abbandoni la scuola. Lo scrivere bene è tutta una questione di abilità e non di volontà.




Il bimbo disgrafico non e' abile nella grafia nonostante la buona volontà e il massimo impegno!




La scuola quando evidenzia la presenza di una disgrafia deve parlarne alla famiglia al fine di concordare un percorso metodologico comune. Non bisogna sovraccaricare il bambino di esercizi di bella scrittura: sarebbero controproducenti.




I bambini disgrafici possono trovare giovamento da una riabilitazione psicomotoria che va ad agire anche sulla sfera emotiva spesso compromessa, bisogna però fare attenzione che lo specialista in questione sia formato in STRATEGIE ERGONOMICHE DELLA SCRITTURA, quindi non basta un semplice psicomotricista.

50 commenti:

  1. sono la mamma di una bimba che sta per andare alla scuola media e insistendo tanto con le insegnanti finalmente ho realizzato che il suo disordine e la sua brutta scrittura forse dipendono dalla disgrafia, ho avuto un colloquio con una dottoressa messa a disposizione dalla scuola che mi ha dato ragione ma non potendo lei rilasciare un certificato o quello che serve per dare alle insegnanti future un'aiuto a capire questa bimba, mi ha fornito numeri di telefono (asl e quant'altro) per avere una mano, la risposta di uno di questi geni pagati anche dalle mie tasse è stata "ci occupiamo di problemi più importanti",quindi io che devo fare adesso? scusate lo sfogo ma non è la prima volta che sento dire questo alla mia bimba, tra le altre cose è anche brava a scuola, ma fra un anno?

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    1. Salve, sono una docente di Matematica di una scuola secondaria superiore ed ho un alunno disgrafico, per questo consulto il sito.
      Dovrebbe richiedere una visita da un neuropsichiatra infantile della A.s.L, è la figura competente per i test e la diagnosi clinica.

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  2. RENATA: prova a capire se nela tua zona esercita una psicomotricista che si occupa di disgrafia. Poi parla coi professori che l'accoglieranno, sarebbe opportuno che ci fosse anche la dottoressa messa a disposizione della scuola: se ha confermato la diagnosi di disgrafia significa che ha delle competenze in merito e potrà dare dei suggerimenti di ordine pratico ai professori.

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  3. la diagnosi di disgrafia andrebbe supportata da una valutazione neuropsicologica completa, dove viene fatto anche il qi del bambino, e quindi non può essere fatta da una psicomotricista o logopedista, ma da un neuropsichiatra infantile o da un neuropsicologo

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    1. Attenzione!!! lo psicomotricista lavora eccome sulle disgrafie facendo un suo bilancio,una sua valutazione e rieducazione. Certo eppur vero che avendo la diagnosi neuropsicologica è tutto più completo, ma non è detto che sia necessario, poi sarà il bravo psicomotricista che in caso di problemi indcherà lo specialista ...

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    2. poichè la disgrafia rientra nei DSA, la diagnosi dev'essere firmata dal NPI o psicologo, pertanto i test devono acere caratteristiche riconosciute dalle asl...

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    3. ciao cristiana mio figlio e disgrafico e discalculo!!ha fatto tutto quello che doveva fare con piscologi e per tre anni a stato seguito all'unberto primo di roma!e gli e stat confermata la disgrafie e la discalculia!!!adesso alle medie e in dificolta'!per il semplice motivo che con la concentrazione non c'e' la fa quindi mi e stato riferito che sicuramente verrà bocciato!!!come posso aiutare mio figlio!!io ho fatto di tutto anche facendole fare ripetizione a casa!!ma non c'e' la!!!dammi un consiglio!!!!so disperata!!ma no per me!!la mia paura e che lui si puo'demoralizare!!!!

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  4. COnfermo ciò che è stato dichiarato da "anonimo", la diagnosi seria la fa un neuropsichiatra infantile. Inoltre aggiungo che esiste proprio la figura di rieducatore della scrittura per aiutare bambini e ragazzi disgrafici. Lasciamo che il logopedista e lo psicomotricista aiutino per le loro competenze. Il rieducatore della scrittura è una figura purtroppo ancora poco conosciuta, ma esiste e si occupa esclusivamente di disgrafia.
    Maria Vittoria

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  5. Vi ringrazio per le vostre precisazioni che aricchiscono le conoscenze di ciascuno di noi :O).

    Maria Vittoria, ci sai indicare siti internet che parlano di rieducatori della scrittura? E' possibile avere nomi di questi specialisti, in modo che chi ne ha bisogno possa avere dei riferimenti?

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    1. Scusatemi tantissimo ma non ero più tornata su questo sito. Le due associazioni che raggruppano i rieducatori della scrittura sono l'ANGRIS (Associazione Nazionale Grafologi Rieducatori della Scrittura) e l'AED (Associazione Europea Disgrafie). Vorrei sottolineare che da gennaio 2013 la figura del grafologo professionista è stata riconosciuta ed inserita nelle professioni prive di albo. Per problemi di sola disgrafia rivolgetevi tranquillamente ad un grafologo rieducatore. La diagnosi lasciatela fare sempre al neuropsichiatra. Maria Vittoria

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  6. Cercando per mio figlio ho trovato proprio pochi giorni fa due siti specialistici sulla disgrafia e la rieducazione della scrittura dove si approfondiscono questi temi e si forniscono servizi riabilitativi:

    http://www.disgrafie.com/
    http://www.rieducazionedellascrittura.com/

    Guido

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  7. Sono la mamma di un ragazzo disgrafico. Oggi mio figlio ha 17 anni; il mio primo impatto con il disturbo di apprendimento è avvenuto all'inizio della scuola elementare; è stata dura e dieci anni fa, nel contesto in cui era la scuola del bambino, ero la sola a porre il problema. Oggi mio figlio è un ragazzo che ha maturato un rapporto complesso e non sempre sereno con la scuola: si vergogna della sua grafia, preferisce di gran lunga le discipline umanistiche e orali, fa fatica comunque a trovare motivazioni. Non so cosa si sarebbe potuto fare allora, oggi presente e il futuro scolastico di mio figlio è comunque pregiudicato dal suo passato difficile. Le maestre mi dissero chiaramente che loro proprio non sapevano che farci con un bambino così difficile....

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  8. Salve, sono Paola, docente di matematica di scuola media. Sempre di piu' mi trovo in prima bimbi che scrivono solo in stampato maiuscolo, e vista la materia che insegno, e' fondamentale il simbolismo, e quindi distinguere lo stampato maiuscolo dal minuscolo. Credo di avere almeno un bimbo disgrafico per classe, e mi chiedo sempre se questo non dipenda anche dal fatto che le maestre negli ultimi anni delle elementari si "adeguino" ai gusti dei bambini, e quindi lascino scrivere come viene piu' spontaneo. Ovviamente riscontro sempre piu' spesso difficolta' nella geometria in molti ragazzini: non sanno organizzare lo spazio del foglio, sia esso quaderno o verifica, bianco rigato o quadrettato, difficolta' ad usare gli strumenti geometrici (anche al termine dei 3 anni!!) difficolta' nel riprodurre gli oggetti disegnati alla lavagna. Ma non e' che ci stiamo adattando alle difficolta' dei nostri ragazzi, invece di stimolarli all'osservazione e alla riproduzione corretta?! Grazie, Paola

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  9. Personalmente credo che sia importante un buon rapporto tra ordini di scuola. La collaborazione e il passaggio di informazioni tra docenti non può che giovare all'apprendimento e al successo dei ragazzi. Questo significa che se io, insegnante di scuola primaria, so cosa richiedono i professori della scuola media in cui saranno inseriti i miei alunni, adatterò il mio insegnamento a quelle richieste.
    Insegno matematica, e anch'io pretendo che vengano rispettate certe regole quando si risolvono problemi aritmetici o geometrici ma ciò non significa che debba imporre, a priori, uno stile di scrittura a tutti i miei alunni, soprattutto a quelli che presentano tratti disgrafici. Personalmente perferisco che un testo venga scritto in script dove le lettere sono ben distinte e quindi gli errori ben individuabili, che non in corsivo dove fatico a capire se una lettera è stata scritta o meno, se l'errore è legato alla grafia e via dicendo. Infine preferisco fornire un testo scritto al pc dove le parole sono leggibile piuttosto che imporre a un disgrafico , magari grave, di scrivere un testo che poi non riesce a decifrare. Inoltre,la disgrafia non dipende dall'atteggiamento più o meno lassista di genitori e insegnanti, magari fosse così, si potrebbe risolvere senza troppi problemi! Personalmente ho grande ammirazione di quei colleghi che di fronte alla disgrafia lasciano da parte certe rigidità di pensiero e di metodo a favore di metodologie e strategie più adeguate dando importanza anche all'aspetto emotivo. Adeguamento di metodo non significa lasciar correre, il bambino dosgrafico deve, comunque, dimostare impegno, esattamente come tutti.

    L'incapacità di mantenere un certo ordine e una buona organizzazione spaziale del foglio sono una caratteristica correlata alla disgrafia. Pertanto un bimbo disgrafico, molto difficilmente riuscirà a fare disegni geometrici precisi e perfetti. A parer mio un insegnante ha il compito di fornire gli strumenti pratici e metodologici adeguati ma nella valutazione deve tener conto soprattutto dell'impegno del bambino. Se un disgrafico ce l'ha messa tutta per fare un disegno geometrico e nonostante ciò non è venuto perfetto, come insegnante valorizzerò, comunque, il suo sforzo.

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  10. Salve, sono Sabrina la mamma di un bambino di otto anni.Lo scorso anno, in prima,a novembre 2008 la maestra di italiano ci ha manifestato il suo dubbio riguardo un possibile problema di disgrafia di mio figlio.Ci siamo rivolti all'ASL di competenza e oggi 8/2/10 non abbiamo ancora in mano una valutazione relativa alle difficoltà di mio figlio.Lo scorso gennaio ci hanno chiamato la neuropsichiatra e la logopedista per un incontro che si è concluso con il consiglio da parte loro di cercare una persona che aiuti mio figlio nei compiti;poichè io sono in Cassa Integrazione sostenere una spesa per un insegnante privato non è facile perciò ci hanno consigliato l'oratorio! Ma come può una qualsiasi volontaria dell'oratorio aiutare mio figlio disgrafico!!! Quanto tempo dovremo aspettare perchè ci diano delle risposte su come aiutare mio figlio senza che il problema degeneri!!!! Scusate lo sfogo ma sono veramente demoralizzata.........

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  11. Ciao Sabrina (diamoci pure del tu, se ti va),
    scusa la domanda ma qual è la ragione per la quale ti hanno consigliato un aiuto a casa per tuo figlio? E' solo per la sua disgrafia oppure è anche disortografico, discalculico, dislessico, fatica a studiare....?

    Anche mia fiaglia è disgrafica, non è grave, ma lo è,non ha alcun altro tipo di DSA, a scuola i suoi voti oscillano tra l'8 e il 9 in tutte le discipline, è autonoma nel lavorare e nell'organizzarsi compito e studio. Frequenta la terza elementare e non mi è mai stato consigliato un aiuto a casa, io stessa non ho mai sentito l'esigenza di seguirla in modo particolare. Ovviamente cerchiamo di darle alcune indicazioni su come migliorare le sue prestazioni di scrittura, quando era in prima ho reimpostato l'impugnatura della penna, ho posto attenzione al tipo di matita che usava per scrivere, ho insistito sull'impegno e le ho fatto fare un po' di psicomotricità fine. Non ho mai preteso che la sua scrittura fosse perfetta e nemmeno m'interessa, l'essenziale è che si capisca e per aiutarla le abbiamo permesso di scrivere in script ma poi lei ha voluto tornare al corsivo...Quando ci rendiamo conto che è più disordinata a causa di uno scarso impegno glielo facciamo notare, inoltre la sua grafia è fortemente condizionata dagli stati d'animo del momento, esattamente come avviene per ciacsuno di noi. Mia figlia ha una motricità fine che andrebbe abilitata ed è in quel senso che spesso penso a un aiuto concreto anche se non saprei a quale specialista rivolgermi in quanto un semplice psicomotricista non sarebbe sufficiente .
    Se tuo figlio è solo disgrafico puoi aiutarlo facendolo scrivere al pc e puoi concordare con la maestra su quali aspetti lavorare. Esistono anche dei quaderno della Erickson pensati apposta per i disgrafici che delimitano bene le linee e aiutano il bambino a organizzare meglio la spazialità dle foglio, vai sul sito , li trovi. A mia figlia non li ho mai fatti usare, non l'ho mai ritenuto necessario, ma la sua non è una disgrafia grave.
    Personalmente credo che tu possa fare esattamente lo stesso lavoro di una qualunque volontaria dell'oratorio, soprattutto se hai tempo libero da dedicare al tuo bambino.

    Fammi sapere
    Cristiana

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  12. Sono capitata qui per caso.
    Sono una grafologa laueata in Tecniche grafologiche all'Università di Urbino e specializzata in rieducazione del gesto grafico. Esiste una associazione nazionale, ANGRIS www.angris.it che offre indicazioni di specialisti che si occupano di ripristinare la funzionalità grafica.
    Per qualunque aggiuntiva informazione posso essere contattata all'indirizzo email barbara.digiusto@libero.it

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  13. sono la mamma di un bambino disgrafico. anche io come tante mamme ho dovuto interpretare da sola quale era il problema del bambino.le insegnanti alle elementari dicevano le solite stupidaggini:non studia, non si applica , sta troppo davanti al computer, scrive male , è disordinato, come faremo quando andrà alle medie che non sa disegnare?!!quest' anno in prima media ho grazie a Dio trovato una insegnante a 360°e stiamo lavorando insieme per aiutarlo , inoltre ho cercato un ex insegnante che potesse fare da tutor a mio figlio,persona tranquilla ,capace con esperienza e preparazione pedagogica, quella che manca al 95° degli insegnanti presenti nelle nostre scuole. devo dire che già solo dopo 2 incontri con lui e con l' aiuto della sua insegnante di italiano e il mio impegno vediamo già grandi risultati. è in grado di finire una verifica nei tempi stabiliti, a casa riusciamo a fare i compiti prima in malacopia e poi in corsivo (molto utile per lui in quanto gli da la possibilità di riflettere mentre scrive e di esprimersi meglio),quando guarda i suoi elaborati ben scritti è lui stesso che chiede di farli prima in malacopia.quindi mamme battetevi e non lasciatevi abbattere dal sistema che vuole fare di questi bambini dei bambini diversi,i nostri figli non sono diversi sono invece molto imtelligenti ma la scuola li rende frustrati e questo noi non lo dobbiamo permettere a nessuno!!!!!!!!!!

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  14. Salve! Sono la mamma di un bambino che a settembre frequenterà la prima elementare. Sono preoccupata per quello che mi è stato fatto notare dalla maestra della materna e da ciò che ho letto su internet.Il bambino, infatti, nel disegnare e colorare, non usa sempre la stessa mano, mostra grande difficoltà, si stanca facilmente, disegna figure spesso capovolte e troppo elementari, non è in grado di eseguire alcuni esercizi di pregrafismo o di imitare segni grafici. Vorrei sapere se questo può essere sintomatico di una futura disgrafia o se è ancora possibile sperare in una maturazione (ha compiuto 5 anni da un paio di mesi). E' il caso di rinviare la frequenza della prima elementare o il problema si presenterebbe comunque? Esistono degli esercizi che possano agevolare il processo di laterizzazione o prevenire eventuali difficoltà? Grazie per l'attenzione
    Luisa

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  15. LUISA: credo che , di fronte ai dubbi e alle osservazioni sollevate dalle maestre di tuo figlio, convenga farlo vedere da un NPI. Non ti lasciar spaventare dalla parola "neuropsichiatra", quello infantile si occupa anche di tutti i disturbi legati all'apprendimento. Atraverso osservazioni e test specifici sarà in grado di dirti se il problema è lagato a una semplice immaturità oppure ad altro, certamente potrà darti suggerimenti pratici per aiuatre il bimbo nel maturare il processo di lateralizzazione.

    Ricorda che prima s'interviene meglio è. Ricorda anche che i tempi delle ASL sono biblici, ci vogliono mesi per ottenere una visita e mesi per inziare un percorso specifico...
    Il NPI, dopo la sua valutazione ,sarà in grado di consigliarti se fermare il bimbo ancora un anno alla materna.

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  16. Buonasera, da due giorni sto navigando alla ricerca di risposte e soluzioni.
    Sono mamma di un bimbo che ha appena compiuto 4 anni che è nato con una malformazione congenita alla manina destra (mano a chela tetradattile con sindattilia tra primo e secondo raggio). Per migliorare quanto più possibile la funzionalità della mano, Iacopo, il mio bambino, ha subito tre interventi correttivi, il primo a otto mesi, il secondo a un anno e mezzo e il terzo a quasi tre anni.
    Ora la funzionalità è buona, usa la mano con molta spontaneità e a detta dell'equipe medica che ancora ci sta seguendo abbiamo raggiunto ottimi risultati tanto che sembra non dovrà eseguire altre operazioni.
    Iacopo se si guarda come usa i piedi e l'occhio che preferisce è chiaramente destro ma da circa un anno, più o meno dopo la terza operazione, ha deciso di colorare scrivere e disegnare esclusivamente con la mano sinistra e nessuno a ciò si è opposto abbiamo lasciato che scegliesse in totale libertà ed autonomia.
    Due giorni fa, l'insegnante della scuola materna che frequenta, (persona molto competente e attenta) mi ha fatto notare che Iacopo non ha un'organizzazione spaziale adeguata, disegna ma se il disegno appare chiaro, non è posizionato correttamente nel foglio ad esempio ha disegnato un tavolo con le gambe "per aria", la figura di un bimbo corretta in tutte le sue parti ma completamente capovolta.
    Inizia a riprodurre alcuni segni per copiare delle lettere ma sono quasi tutte speculari e capovolte sotto-sopra.
    Iacopo ha un'ottima proprietà di linguaggio e possiede un ampio vocabolario che usa correttamente, è terzogenito i suoi fratelli hanno 7 e 5 anni e mezzo, ha una buona motricità e appare molto sereno.
    Avrei bisogno se le fosse possibile, di alcuni consigli su come intervenire e se è necessario intervenire da chi farsi aiutare, viviamo a Torino.
    Le lascio i miei recapiti
    Lina Vanuzzi 3474747430
    linavanuzzi@yahoo.it

    La ringrazio anticipatamente per l'attenzione.

    Distinti saluti
    Lina

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  17. Carissima Lina,
    purtroppo non ho competenze adeguate per bdarle delle risposte. Il mio consiglio è quello di sentire uno specialista, magari un NPI che nel caso dei bimbi si occupa di valutare e studiare tutti i disturbi relativi all'apprendimento. So che al Regina Margherita c'è un ottimo reparto di NPI, provi a chiedere un consulto al primario che credo sia ancora il Prof Rigardetto .
    Personalmente, il parere che mi sento di esprimere, è che Jacopo abbia ancora bisogno di crescere e sviluppare le sue abilità spaziali. Ogni bambino ha i suoi tempi di crescita e non è affatto detto che tutte le abilità maturino contemporaneamente. Deve anche tenere presente che suo figlio ha avuto un'esperienza ospedaliera poco piacevole, è stato operato a una mano, quella dove è lateralizzato, usa la mano opposta ma non sappiamo a livello cerebrale che cosa comporta questo cambio di lateralizzazione, cioè, come interpreta questa scambio il suo cervello? Le ripeto, le mie sono solo ipotesi e interrogativi da profana che non hanno alcuna pretesa o valore scientifica/medica, se mi trovassi nella sua situzione agirei cosi': attenderei qualche settimana per vedere se la situzione cambia, lo farei ragionare sulla posizione degli oggetti che ha disegnato, glieli farei paragonare con la realtà, poi cercherei di farmi spiegare perchè ha disegnato il tavolo e le persone a gambe in su, magari il bambino ha una spiegazione logica che elimina ogni altro timore.Sono del parere che i disegni dei bambini non debbano essere interpretati dall'adulto esclusivamente osservando l'aspetto garfico. I disegni dei bambini vanno raccontati dai bambini che li hanno riprodotti.
    Provi a fargli osservare il tavolo della cucina, gli faccia verbalizzare com'è, qual è la posizione nello spazio dell'oggetto reale, poi glielo faccia disegnare magari tracciando lei una riga che sta per il pavimento, la riga diventa un punto di riferimento spaziale importante che ha una corrispondenza nella realtà. Se nota che non ci sono cambiamenti , che nonostante questo lavoro di osservazione e verbalizzazione, continua a sbagliare, allora provi a sentire il parere di uno specialista.
    Mi tenga informata.

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  18. Grazie per la sua risposta molto rapida attenta e partecipe.
    Siuramente seguirò il suo consiglio, pensavo anche di farci aiutare da una psicomotricista relazionale che certamente potrà avere un occhio più obbiettivo su come Iacopo si relaziona con cose e persone nello spazio, sicuramente il suo vissuto di interventi ospedalizzazione immobilizzazione dell'arto per cinque settimane dopo ogni operazione hanno segnato la sua piccola esistenza e penso che ora stia facendo solo un pò più fatica di altri bambini.Ancora grazie di tutto la terrò aggiornata
    Lina

    RispondiElimina
  19. Carissima Lina credo che la scleta di fare seguire Jacopo da una spicomotricista relazionale sia un'ottima scelta.
    :O)

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  20. Sono una logopedista. Volevo precisare che le competenze per la rieducazione della dislessia non è solo della psicometrista, ma anche della logopedista poichè si faranno eseguire varie esercitazioni grafiche e probabilmente fonologiche
    se sono bambini dell'infanzia.
    Condivido per tutto il resto.
    Franca

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  21. http://www.facebook.com/pages/edit/?id=117772121584674#!/pages/Disgrafia-e-rieducazione-della-scrittura/117772121584674
    questo è un link per parlare di disgrafia
    E' una pagina interessante scritta da una grafologa dell'età evolutiva e rieducatrice della scrittura iscritta all'ANGRIS.Buona lettura

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  22. Grazie, è una mia amicizia su face book ed effettivamente è molto utile

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  23. Ciao,sono Mary la mamma di un bellissimo bambino disgrafico.La nostra strada è stata abbastanza dura,perchè tante volte mio figlio non veniva capito a scuola forse perchè i suoi insegnati pretendevano tanto da lui pur sapendo le sue difficolta'.Eravavo in cura in una struttura convenzionata con l'ASL,(ma pultroppo ci sono ancora in giro persone che rovinano bambini infatti grazie ad ella ,abbiamo perso due anni di recupero).Quando andavavo al controllo diceva che andava tutto bene...ma invece andava malissimo.Grazie al psicomotricista di mio figlio,abbiamo contattato una struttura privata dove il mio bambino è stato testato da veri professionisti,noi siamo riusciti ad affrontare una spesa cosi'onerosa ci è costato tantissimo fino adesso,sicuramente andremo avanti ,ma persone che non riescono arrivare a fine mese come possono fare?A fine percorsso la soddisfazione di andare da quella dottoressa incompetente e girarla sottosopra ,non è giusto che i nostri figli pagano le spese di persone come lei.Grazie per lo sfogo

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  24. Salve a tutti e tutte. Sono la mamma di un bimbo di 6 anni.All'eta di 5 mesi gli è stata diagnosticata alla testa una cisti aracnoidea temporale sx e purtroppo ha dovuto subire ben 6 interventi. A oggi lui, nonostante l'applicazione di una valvola di drenaggio (che va dalla testa al pancino), si presenta come un bambino normale, con buona crescita fisica e a quanto pare anche mentale (legge già da 2 anni a questa parte). Premetto che grazie a tutti gli interventi avuti e convalescenze varie non ha potuto frequentare assiduamente la scuola materna. E' iniziato l'anno scolastico e purtroppo è venuto fuori quello che le maestre dell'asilo già mi avevano accennato: tiene male la penna,non sà rotolare, fà fatica a disegnare e colorare, i concetti base di matematica sono per lui molto difficili ma a leggere è un genio!!!!!!.Credevo che tutte queste cose erano dovute al fatto che era andato poco all'asilo ma evidentemente mi sbagliavo.Mi stò preoccupando anche perchè non sò se dipende dalla patologia che ha oppure si tratta proprio di disgrafia. La pediatra mi ha detto che solo un neuropsichiatra mi può aiutare ma qui a Siena non ho riferimento alcuno....solo i neurochirurghi sono in gamba!!Baci a tutti

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  25. salve
    per quanto riguarda il discorso della disgrafia è possibile fare dei test che stabiliscono se c'è ed in che grado ... l'associazione che se ne occupa è l'ANGRIS io ne faccio parte e risiedo a Roma chiunque ne avesse bisogno può contattarmi annazaccaria@hotmail.com sono una rieducatrice oltre che grafologa e psicologa
    dott.ssa Anna Zaccaria

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  26. Sono una insegnante di matematica e scienze in una scuola superiore e seguo privatamente un bambino di 1o anni di quinta per matematica. Il bimbo è molto disordinato: ha una pessima grafia , spesso non rispetta margini e ha grosse difficoltà a riprodurre figure geometriche. Lo seguo da maggio. Questo disordine e questa difficoltà spaziale mi hanno fatto pensare a una possibile disgrafia e ho consigliato alla mamma di fare indagini proprio per evitare un possibile giudizio negativo da parte di una future insegnante delle medie e per avere suggerimenti su esercizi compensativi. Spero di aver agito per il meglio per lui. Accetto consigli da chiunque abbia esperienza in merito.

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  27. Mi permetto di descrivere la mia esperienza personale: ho la calligrafia di un analfabeta, tengo la penna nel modo sbagliato, il disegno è al di là delle mie capacità, e sono decisamente maldestro. Credo quindi di soffrire di disgrafia. Il fatto mi metteva a disagio quand'ero bambino, perché mi sentivo anormale, ed ha condizionato (in peggio, ovviamente) sia le mie scelte scolastiche che le possibilità lavorative, e l'unico aiuto che ho avuto è stato un generico "sforzati di scrivere meglio". Oggi accetto con serenità questa mia limitazione, che compenso con computer e stampante (scrivo tantissimo, in effetti), però per un bambino, specie uno timido, è dura. Si soffre di un handicap invisibile agli altri, come un paraplegico bloccato su una carrozzina invisibile. Quindi se vedete che i vostri figli hanno questo problema o simili parlategli a cuore aperto e cercate di aiutarli a superare questo scoglio. Auguri a tutti.

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  28. Salve,io ho un bimbo splendido disgrafico,ha 9 anni è siamo in terapia giusta da giugno.Rispondo per quanto riguarda all'insegnante di matematica,mio figlio fa molto allenamento con delle tabelle per il calcolo veloce,delle matrici da memorizzare per quanto riguarda lo spazio temporale,fa la terapia con un psicomotricista 2 volta a settimana e tante altre cose con me a casa.L'importante saper scegliere la strada giusta,noi eravamo caduti in in mano a delle persone sbagliate cioè "dottori "che dicevano che andava tutto bene,ma andava tutto male,quindi a scuola tragedie,perchè gli insegnanti dicevano che lui non aveva voglia,quindi autostima zero.Adesso con tanti colloqui tra insegnante d'italiano è il nostro angelo custode (la dottoressa)le cose sono cambiate,la maestra splendida molto attenta non fa nulla di nuovo se non si consulta con la dott.Quindi il mio bambino la mattina va sereno a scuola non come prima mal di pancia immaginari.Se si hanno dei campanelli d'allarme non bisogna fermarsi ma affrontare subito la cosa.Buon Natale a tuttti.

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  29. HO UN FIGLIO DISGRAFICO DI 11 ANNI, OLTRE AL SOLITO DISORDINE E BRUTTA SCRITTURA, DIFFICOLTà NEI DUSEGNI GEOMETRICI, IL NON RISPETTO DEI MARGINI...VORREI CONSIGLI SU COME MIGLIORARE L'IMPOSTAZIONE DELLA PENNA O SE C'è UNA PENNA ES STILOGRAFICA PER MIGLIORARE, I PROFESSORI TENGONO CONTO DELLA MALA-SCRITTURA E DEL DISORDINE . modenesemonica@gmail.com

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  30. Tuo figlio ha una diagnosi di disgrafia? se sì, i professori non la possono ignorare e la valutazione non può essere condizionata dalal grafia. E' davevro assurdo che degli insgenanti abbassino il giudizio solo perchè uno scrive male! E' demenziale! :O( Ricorda che c'è una legge nche tutela i bambini in difficoltà. E' probabile che molti porfessori non la conoscano perchè ci sono dirigenti che non hanno informato della sua emanazione. Ma la legge non ammette ignoranza!
    In quanto agli strumenti ti consiglio le matite e le penne ergonomiche ossia quelle che che costringono a un'impugnatura corretta. La Faber castel le ha messe in commercio, ci sono addirittura i colori. Ci sono poi le sferografiche della stabilo e,se la memoria non m'inganna, esistono anche le matite. Le ho viste sabato alla Crai di Pont Saint Martin. Le penne e le matite sono addirittura pensata per destroidi e mancini.
    La penna dev'essere "pinzata" mettendo pollice indice a becca d'anatra e deve appoggiare sul medio. La cavità tra pollice e indice serve per rendere morbido e fluido il movimento della penna impugnata.
    La postura è fondamentale: schiena ben dritta, sedia messa sotto al tavolo, quaderno davanti al petto...insomma le solite regole che le nostre maestre e le nostre mamme ci ripetevano in continuazione 30 anni fa!
    In ogni caso è necessario fare riabilitazione della scrittura, ossia andare da uno specialista che in seguoto all'osservazione del bambino e della sua grafia dà indicazioni su come correggere il difetto. Fisserà delle sedute durante le quale lavorerà sulla riabilitazione della motricità fine, della postura e dell'impugnatura. Il percorso è abbastanza lungo (a volte si può arrivarea un anno di incontri) però dovrebbe dare dei buoni risultati.
    Per il disegno geometrico e l'educazione tecinica il tuo bimbo può usare programmi come l'autocad, ci sono professori che si stanno formando in merito proprio per adre unos trumento in più ai disgrafici. E' ovvio che lo strumento non deve diventare "UNA PROTESI" CIOè NONDEV'ESSERE usato in esclusiva. Il bambino non deve perdere la motricità e l'uso di strumenti quotidini quali la penna e la scrittura sul foglio. Il pc e i relativi software servono solo in situzioni particolari dove la riabilitazione non è ancora conclusa e lui ha bisogno di produrre elaborati comprendibili nella grafia, ad esempio in un compito in classe o in un esame di stato. E' vero che a loro dev'esser concesso più tempo, ma spesso entra in gioco l'ansia. Il professore deve valutare qual è al cosa migliore per il bambino in sede di verifica: più tempo usando la scrittura o uso del pc?

    Cristiana Zucca

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  31. Mio figlio è in 4° elementare e sono stata più volte richiamata dall'insegnante perché è molto disordinato nella scrittura, che risulta a volte quasi illeggibile. Inoltre mio figlio ha grossissime difficoltà nel disegno, non è in grado di riprodurre forme e colori e non riesce a disegnare niente autonomamente. Per lui l'ora di educazione all'immagine è vissuta come un incubo. Mi sono chiesta se ci fosse un modo per aiutarlo ad essere più ordinato e, cercando su internet, ho trovato informazioni su un disturbo detto "disgrafia", di cui ignoravo l'esistenza. Mi rivolgerò sicuramente ad una logopedista o a qualche altro professionista, per una valutazione, ma vorrei sapere come aiutarlo a casa. Devo insistere sull'ordine, facendogli riscrivere i compiti fin quando non raggiunge un certo ordine (come esige la maestra) oppure fare, invece, esercizi di calligrafia? e per il disegno, come posso fare a renderlo minimamente autonomo? Tengo a sottolineare che l'insegnante di informatica mi ha detto che con l'uso del computer è decisamente più avanti dei compagni, usa programmi come word e powerpoint con cui crea testi e disegni decisamente sorprendenti...

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  32. Cerca un rieducatore del tratto grafico, saprà dirti che tipo di disgrafia è e ti suggerirà come aiutarlo. Sicuramente servono esercizi che sviluppino la manualità fine, tipo impastare il pongo o infilare le perline nel filo. Puoi comperragli penne, matite e colori ergonomici che lo obbligano a una corretta impugnatura. La Erickson ha pubblicato dei libri operativi per migliorare la grafia, possono essere utili ma è comunque necessario che uno specialsta dica come comportarsi nel caso specifico

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  33. Logopedista e psicomotricista possono valutare, ma non fare diagnosi.

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  34. I logopedisti sottopongongo i bambini ai test oggettivi per la valutazione del DSA i risultati vengono valutati e firmati dal NPI

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  35. Infatti, come specificato nel codice deontologico e nel profilo professionale, la diagnosi è medica, non del riabilitatore, sebbene concorra alla stessa. Lo preciso solo perchè nella presentazione di questo blog è scritto che la diagnosi la possono fare logopedisti e psicomotricisti. Non vorrei che questo potesse creare malintesi (comunque, sono una logopedista e lavoro da 15 anni con i DSA) :) Per il resto bel blog :)

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  36. Mi sono resa conto dell'inesattezza e ho provveduto a correggerla, grazie per l'osservazione :O) Come docenti e genitori ci rapportiamo principalemnte con i logopedisti che somministrano i test, ci spiegano i risultati e come procedere. Il NPI (o lo psicologo) non lo vediamo praticamente mai, quindi l'associazione logopedista/diagnosi diventa quasi naturale anche se burocraticamente non è così.

    Grazie ancora per la precisazione :O)

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  37. sono un ragazzo dislessico di 12 anni e dovrei decidere il prossimo percorso di studio io vorrei fare il classico ma nn so se c e la posso fare voi che mi dite devo farlo o no?? lo chiedo px so che molti personaggi famosi sono dis
    lessici

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  38. Salve, il mio cuginetto di 5 e mezzo si appresta ad iniziare la prima elementare. Ha cambiato la scuola materna solo per l'ultimo anno e gli è stata riconosciuta disgrafia poichè le nuove insegnanti hanno notato che scrive le lettere maiuscole al contrario (per esempio la B con le due pance verso sinistra) e pur essendo destro impugna la matita come un mancino. La logopedista ha confermato questa diagnosi. Io sapevo che, di solito, dignosi di DSA o altro vengono fatte dopo il primo anno di scuola primaria proprio per vedere l'apprendimento di lettura, scrittura, ecc. e per avere così più elementi a disposizione ed inoltre è possibile essere solo disgrafici?
    Mi scusa per le domande magari banali ma vorrei vederci più chiaro! Grazie per la disponibilità,
    Serena

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    1. I disturbi specifici possono essere "puri" cioè senza comorbidità. Ci può essere discalculia senza dislessia e viceversa.
      Per quanto concerne il suo cuginetto credo sia necessaria una valutazione più approfondita. Prima di tutto è normale che un bambino di 5 - 6 anni sbagli la direzione delle lettere, può essere legato semplicemente a un'immaturità nella lateralizzazione pertanto bisognerebbe fare degli esercizi in questo senso. L'impèugnatura errata è normale se le insegnanti della materna non hanno posto sufficinete attenzione e non l'hanno corretta sin dall'inizio. Cattive abitudine portano a una brutta grafia he, però, può essere tranquillamente corretta con un'adeguata terapia riabilitativa fatta da un rieducatore del tratto grafico.Possonno servire molto le matite e penne ergonomiche che costringono a impugnare l'oggetto in modo corretto , la Faber castle ha prodotto tutta una serie di oggettistica scolastica con l'impugnatura ergonomica. La diagnosi fatta dalla logopedista non vuol dire, necessariamnete, che sia un DSA, secondo me è ancora troppo presto per stabilirlo,lo specialista ha certanente osservato dei comportamenti "errat" che vanno corretti, provate e osservate se ci sono dei miglioramenti

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    2. Salve sono capitata casualmente su questo Blog io sono laureata in garfologia in psicologia ed ho una specializzazione sulla rieducazione della disgrafia disortografia discalculia, detto questo, volevo rispondere a Serena confermo i suoi dubbi in merito a valutazioni così precoci, a 5 anni 1/2 mi sembra davvero troppo presto poter parlare di disgrafia, se ci sono abitudini errate rispetto alla prensione vanno corrette ci sono tanti giochi attraverso i quali si può risolvere questo problema, il fatto di scrivere a specchio capita spesso nei bambini così piccoli ... io aspetterei a sentenziare ... condivido i consigli dati da Cristiana Zucca ... se lo rietiene necessario può contattarmi
      tanti auguri
      dott.ssa Anna Zaccaria
      335.386734

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  39. ciao,sono la mamma di un bambino che ,dopo molta insistenza da parte mia nei confronti del medico che aveva visto mio figlio 2 anni orsono , gli è stata diagnosticata la disgrafia ed una discalculia . Dico questo perchè è stato difficile arrivare a questo , inizialmente gli avevano diagnosticato un disturbo dell'attenzione non specificato con aspetti d'ansia , NIENTE ....io come mamma attenta ( come penso la maggior parte delle mamme che hanno figli con queste diagnosi )capivo che quella diagnosi non era completa e con l'aiuto della sua psicomotrice ho insistito affinchè gli ripetessero i test ... sono riuscita , il medico che questa volta lo ha seguito era un altro e guarda caso anch'esso disgrafico . Quest'anno avrà un piano educativo scolastico personalizzato ( lo dice espressamente la legge sulla dislessia ecc. approvata nel 2010 )So di avere ancora davanti una strada in salita , anzi mi correggo non io ma mio figlio ,io solo perchè sarò con lui ad affrontare le sue difficoltà , ma sapere di quale disagio soffre tuo figlio è come percorrere una strada in cui conosci in anticipo quali saranno le problematiche che si presenteranno . Auguro a tutti i genitori di bambini con DSA una strada in discesa, Caterina

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    1. La strada con i bambini che presentano difficoltà è in salita per loro perchè, in ogni caso, la fatica c'è, come esistono la sensazione e la consapevolezza "di non essere come gli altri". E' molto idfficole accettare il fatto di raggiungere i risultati impiegando molta più energia. Spesso ci si scoraggia, ci si arrabbia, e si può urlare "perchè proprio a me!" l'essenziale, per queste persone, è che siano supportate da persone sensibili, genitori e insegnanti. Purtroppo questi ultimi faticano ancora a entrare nell'ottica di una didattica personalizzata, ma le cose stanno lentamente cambiando. Per molti genitori la sofferenza nasce nel rivivere le stesse sofferenze vissute da bambino. A volte l'idea che tutto si ripeta è davvero insopportablie! Per i genitoriche non hanno mai vissuto il DSA il dolore nasce nel vedre il bambino non farcela o farcela con fatica e non sapere esattamente cosa fare. Inoltre i risultati, sopratutto all'iniziol potrebbero essere lenti e ciò aumenta ulteriormente l'ansia.
      In ogni caso l'unica soluzione è essere sempre e costantemente aggiornati su metodi e leggi

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  40. Ciao, mia figlia ed io stiamo affrontando ora un percorso che spero ci porterà ad una diagnosi!
    per iniziare a parlare di lei dovrei partire da molto lontano, ma forse sarebbe troppo lungo. Per farla breve lei ha 8 anni, quando ne aveva 5 ci siamo accorti (noi genitori) che aveva un importante problema alla vista (astigmatica 4/10) quindi la poverina veniva ingiustamente sgridata dalla maestra e umiliata davanti ai compagni perchè non sapeva ancora colorare dentro i margini, era spesso distratta e quant'altro...cambiato scuola, iniziato le elementari, mille insegnanti non di ruolo che cambiavano in continuazioni e pianti infiniti di mia figlia per non andare a scuola..per fortuna l'unica maestra di ruolo se l'è presa a cuore. Ma solo alla fine della seconda elementare abbiamo capito cosa fare. I suoi quaderni erano a dir poco disastrosi, il corsivo incomprensibile, non riesce a seguire le righe nè i quadretti, i margini non ne parliamo...la sua scrittura è una torre di Pisa in discesa! la maestra mi parla anche di deficit spaziale che si riflette nella matematica e nella difficoltà ad incolonnare(però i calcoli li sa fare). per il resto non è dislessica e non ha problemi di ortografia. In compenso è maldestra, non riesce a vestirsi da sola nè ad allacciarsi le scarpe, è insicura e ha pochissimi amici.
    A Luglio la portai all'istituto di ortofonologia a Roma, mi liquidarono dopo neanche un'ora dicendomi che la bambina non aveva niente, il suo problema era esclusivamente psicologico, bastava uno psicologo. Ora la sta seguendo il CRC Balbuzie, sempre a Roma, dove invece l'hanno vista diversi specialisti che le hanno invece riscontrato qualcosa (ancora non so cosa) e attendiamo una diagnosi che spero arrivi perchè altrimenti non saprei dove sbattere la testa!E' arrivata addirittura a rifiutarsi di svolgere delle verifiche in classe!!!Il fatto che le altre insegnanti cambino continuamente in più non la aiuta!
    Scusa se non stata prolissa. Grazie,
    Patrizia

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  41. Ciao a tutti, sono un ragazzo disgrafico e sono in prima superiore... Mi piace VERAMENTE tanto disegnare manga(Figure di fumetti o cartoni giapponesi) ma mi rendo conto che per mi viene molto difficile... E' colpa della disgrafia o perchè non sono abbastanza abile? Mi dicono che con l'allenamento si migliora a disegnare e che l'abilità di un mangaka (Colui che disegna manga) dipende dalla sua esperienza.

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  42. Buonasera. Ho una bambina che compie 6 anni a fine mese. Frequenta la prima elementare. La maestra sostiene che c'è qualche problema. Premetto che a casa, sotto insistenza, svolge i compiti. Si distrae molto soprattutto a scuola di fatti spesso non completa il lavoro. Oggi hanno fatto i caratteri della lettera A in corsivo e lei non ha fatto la paginetta perché non ha saputo farla. Poi a casa l'ha fatta. La maestra ci ha chiamati a colloquio. Cosa devo pensare? Grazie

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