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ALCUNE INFORMAZIONI SU DI ME

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Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

domenica 5 dicembre 2010

SCUOLA A PORTE APERTE ALLA SCUOLA PRIMARIA DI ARGENTERA

GIOVEDI' 16 DICEMBRE 2010 DALLE ORE 16.30 ALLE ORE 18.30 CHI LO DESIDERA POTRA' VENIRE A VISITARE LA NOSTRA BELLISSIMA SCUOLA PRIMARIA SITA IN VIA MASTRI N° 55 AD ARGENTERA.

La nostra scuola è immersa nel verde, è una struttura di recente costruzione con aule spaziose e luminose, ognuna ha un'uscita sul giardino e grosse vetrate.
Abbiamo un locale mensa, un atrio e un laboratorio informatica.
Le famiglie che lo desiderano possono usufruire del servizio di prescuola e del pulmino.

La nostra organizzazione oraria è una delle migliori che può offrire il territorio, soprattutto per quelle famiglie che hanno la possibilità di gestire i figli durante i pomeriggi.

I bambini che entreranno in prima seguiranno il seguente orario:

lunedì 8.30 - 12.30
martedì 8.30 - 16.30
mercoledì 8.30 - 13.00
giovedì 8.30 - 16.30
venerdì 8.30 - 13.00

SABATO A CASA

Per un totale di 27 ore settimanali. Tengo a precisare che le ore di didattica sono le stesse del tempo pieno, in quanto nelle 40 ore del tp vengono conteggiate le ore dedicate alla mensa e all'intervallo.

Attualmente i piccoli vanno in piscina il venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30 pertanto la settimana è davvero poco pesante e il weekend lungo permette loro una buona ripresa delle energie (lo confermo come mamma!).

La scuola aderisce a progetti finanziati dal Comune, dalla regione e da altri enti. In particolare quest'anno abbiamo aderito a : Psicomotricità (cl 1), Karate (cl 1 e 2 ) , scoperta della musica attraverso l'ascolto, il canto e l'uso di uno strumento (cl 3 - 4 - 5 ), progetto biblioteca (tutte le classi), progetto continuità (cl 1 e 5. Si organizzano attività comuni con la scuola dell'infanzia e le medie), consiglio comunale dei ragazzi (cl 5) , suppporto agli alunni DSA (tutte le classi)

La futura prima avrà un'insegnante prevalente di trentennale esperienza che insegnerà, tra le altre discipline, italiano ed io che insegnerò matematica e storia. Entrambe lavoriamo insieme ormai da alcuni anni e siamo molto affiatate, il confronto è la base della nostra collaborazione e progettiamo insieme non solo le diverse attività didattiche ma anche la gestione dei compiti. I compiti li abbiamo sempre assegnati solo durante le giornate corte e mai quando i bambini avevano i pomeriggi, inoltre abbiamo sempre fatto in modo che i compiti dell'una non si sovrapponessero a quelli dell'altra. Siamo comunque disponibili a venire incontro alle esigenze delle famiglie prendendo in considerazione l'opportunità di assegnare qualche esercizio solo durante il fine settimana e in modo che l'attività non sia troppo onerosa per il bambino.

Ogni anno , in collaborazione con le altre classi, organizziamo le gite, le uscite sul territorio e le feste di Natale e fine anno.

I pasti offerti dalla mensa sono apprezzati dalla maggioranza dei bambini che spesso chiedono il bis delle diverse portate giornaliere

La nostra scuola, grazie alla sua organizzazione e all'ambiente famigliare accoglie bambini provenienti sia dai comuni limitrofi sia da quelli distanti di alcuni Km. Abbiamo bambini che provengono da circa 15 / 20 km di distanza.

Se qualcuno di voi necessita di ulteriori informazioni ed è interessato a iscrivere il proprio figlio nella nostra scuola può venirci a trovare il 16 dicembre oppure può lasciarmi un messaggio sul blog

venerdì 26 novembre 2010

ARTICOLO DEL SINDACATO SNALS SULLA LEGGE

Nel numero 234 del 25 ottobre 2010 del sindacato SNALS è stato pubblicato un articolo dal titolo " disturbi di apprendimento: in GU la legge, ma....i finanziamenti?"
Il Sindacato pone l'accento sulla preclusione di prevedere specifici finanziamenti per l'apploicazione di tale legge. Sottolinea come senza finanziamenti le attese delle famiglie rischino di restare deluse.
Il sindacato scrive: " In classi con 25, 28 o 30 alunninelle quali manca ormai ogni momento , anche minimo, di contemporaneità, è piuttosto difficile trovare la possibilità di predisporre attività specifiche tese a rilevare presunti casi di DSA, ovviamente in maniera non approssimativa sia pure in presenza dell'affermazione - l'esito di tali attività non costituisce comunque, uan diagnosi di DSA - "
Sempre nello stesso articolo si pone l'attenzione sull'uso degli strumenti previsti dalla legge: " ...I provvedimenti dispensativi e compensativi, tradotto in parole più semplici, vogliono dire che alcuni esercizi, alcune attività non possono essere realizzati da questi soggetti, quindi occorre predisporre attività alternative, il che unito al concetto di flessibilità didattica, vuole dire insegnamento individualizzato. Ottima cosa, ma siamo sicuri che sia realizzabile nelle classi il cui numero di alunni sfiora il limito massimo previsto?"
Inoltre fa presente che l'uso di una didattica personalizzata e degli strumenti diventano di difficile reaòizzazione senza l'uso delle ore di contemporaneità, ossia di quelle ore in cui entrambi gli insegnanti erano presenti nelle stesse ore e uno poteva approfondire certe tematiche con i bambini più in difficoltà.

Il Segretario generale del sindacato ha inviato una lettera al Ministro Gelmini per sollecitare opportuni interventi finanziari di supporto alla Legge. Il Segretario suggerisce l'uso di una parte dei fondi destinati alla legge 440/97. Fa presente come le mancanza di ore di contemporaneità renda di difficile applicazione certi articoli della legge e di come tali ore,laddove ancora esistenti, siano utilizzate impropriamente da molti Dirigenti Scolastici per le supplenze interne e non per attività di individulizzazione dell'apprendimento

giovedì 21 ottobre 2010

CONVEGNO "DSA E LA SCUOLA CHE CAMBIA:L'ESIGENZA DI ESSERE AGGIORNATI

Giovedì 11 novembre 2010 dalle ore 9 alle ore 17.30 presso il Rettorato dell'Università di Torino, via Verdi n° 8 si terrà il convegno dal titolo " DSA e la scuola che cambia: l'esigenza di essere informati"
Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 23 ottobre 2010 accedendo dal sito www.usrpiemonte.it cliccando su MONITORAGGI.

mercoledì 20 ottobre 2010

PRESENTAZIONE DEL LIBRO LUCERTOLINA ALLA DIDATTICA PIU' DI IVREA

Sabato 23 ottobre, alle ore 10, presso la libreria Didattica Più di Ivrea presenterò il libro di favole sui DSA "Abracadabra Lucertolina" Sono invitati genitori e insegnanti al fine di un confronto sui disturbi specifici dell'apprendiemento.

Vi aspetto numerosi :O)

mercoledì 29 settembre 2010

E' STATA EMANATA LA LEGGE SUI DSA

Oggi, mercoledì 29 settembre 2010 alle ore 15,58 è stata emanata la legge nazionale n° 1006/1036 sui DSA :O) A questo link potete avere informazioni maggiori

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=506779

Sostanzialmente la legge tutela gli alunni con DSA nel loro diritto all'istruzione, detta disposizioni in merito all'uso degli strumenti e delle metodologie adeguate che permettono loro il raggiungimentod egli obiettivi attraverso un percorso adeguato al proprio modo di apprendere. Con la legge è regolamentata e assicurata la diagnosi precoce anche a partire dalla scuola dell'infanzia. Prevede la preparazione e la sensibilizzazione di genitori e insegnanti alle problematiche dei DSA anche attraverso la formazione e - learning. Entro tre mesi dalla pubblicazione il MIUR provvederà a organizzare un'adeguata formazione per il personale docente. La diagnosi dev'essere comunicata alla famiglia e alla scuola.Sono valide diagnosi rilasciate dall'ASL e da centri accreditati. I bambini con DSA devono avere a loro disposizioni strumenti, tempi e metodi adeguati. Le scuole si devono attivare al fine di grantire gli strumenti necessari (compreso l'uso di strumenti informatici). I famigliari di alunni DSA possono usufruire di una flessibilità oraria lavorativa al fine di poter seguire i bambino in modo adeguato.

Poichè le diagnosi dovranno essere rilasciate dall'ASL e da centri accreditati (prima della legge erano valide anche le diagnosi private) e visto che la legge ribadisce l'importanza di uno screening e di un intervento precoce, ci si augura che venga potenziato il personale che lavora nelle ASL e che si occupa di diagnosi, anche se ciò comporterà un "onere per lo stato"


Potete scaricare la legge dal sito dell'AID.

mercoledì 15 settembre 2010

XIX CONGRESSO NAZIONALE AIRIPA

Da giovedì 14 a sabato 16 ottobre si terrà il XIX congresso AIRIPA presso la facoltà di scienze infermieristiche di Ivrea.
Il costo è di 50 euro e il programma è scaricabile dal seguente sito www.airipa.it/convegno_airipa/annuale.htm

Il pomeriggio del 14 ottobre è dedicato a un pre-congresso.

Il pieghevole dell'evento propone anche una ricca bibliografia sui DSA

Ci si deve iscrivere attraverso il sito di cui sopra

martedì 31 agosto 2010

TAR DEL LAZIO ANNULLA LA BOCCIATURA DI UN RAGAZZO DISLESSICO

iL 23 AGOSTO 2010 Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso dei genitori di un ragazzo romano bocciato in quanto aveva insufficienze in molte discipline. Secondo la sentenza del TAR gli insegnanti non hanno tenuto conto del disturbo dell'apprendimento del ragazzo in quanto le insufficienze erano proprio in quelle discipline in cui, se non vengono applicati in modo adeguato gli strumenti compensativi e dispensativi previsti dalle note MIUR, è difficile ottenere la sufficienza.Una delle insufficienze, infatti, era nella lingua scritta straniera. Il TAR specifica che il consiglio dei docenti quando ha formulato la non ammissione ha omesso di far riferimento alle particolari difficoltà del ragazzo e non ha dimostrato di aver messo in atto alcun aiuto specifico. Ovviamente la famiglia aveva discusso con i professori e col dirigente della situzione del figlio specificando che era necessario mettere in atto le indicaizoni del MIUR, purtroppo è rimasta inascoltata.

Questa sentenza non significa che i dislessici non possono essere bocciati come suggerisce il pregiudizio di certi insegnanti. La sentenza mette in evidenza che la scuola non ha svolto il proprio dovere, non ha rispettato il diritto allo studio di questo ragazzo in quanto non gli ha permesso di affrontare l'apprendimento con metodi e strumenti adeguati.
I ragazzi DSA hanno gli stessi diritti e doveri di un qualunque altro studente, se la scuola fornisce gli strumenti adeguati, se adotta un metodo personalizzato, nessuno potrà mai obiettare una bocciatura che potrebbe sempre avvenire esattamente come può accadere per qualunque altro studente.
La scuola, infine, non deve dimenticare l'importanza del patto formativo con la famiglia che non significa "fare tutto ciò che vogliono i genitori" ma vuol dire confrontarsi sulle esigenze dell'alunno tenendo conto delle sue peculiarità trovando insieme la strada migliore per garantirgli il raggiungimento degli obiettivi.

La famiglia stessa, a volte, può essere la prima a chiedere la bocciatura del figlio in quanto ritiene che un anno in più in un ordine di scuola inferiore, magari con le stesse insegnanti, possa essere di beneficio . Ovviamente ogni caso è a sè e dev'essere valutato e affrontato singolarmente, ma se c'è comunicazione tra scuola e famiglia, se c'è collaborazione e se la scuola mette in atto quanto previsto verbalizzando e documentando le proprie scelte pedagogiche e didattiche nessuno avrà bisogno di ricorrere al TAR o temere una denuncia.

Diverso è il discorso di alunni DSA le cui famiglie non hanno voluto il riconoscimento ufficiale del disturbo. In quel caso il bambino non è tutelato e tutto si rimette al buon senso degli insegnanti.

venerdì 13 agosto 2010

INSEGNAMENTO LINGUA STRANIERA SCUOLA PRIMARIA

Secondo le disposizioni di legge entro il 2012 non dovrebbero più esistere gli insegnanti specialisti, ossia quei docenti di lingua inglese che attualmente insegnano solo ed esclusivamente la lingua in 5/7 classi , ossia quegli insegnanti che negli anni, per amore e passione, si sono specializzati nell'insegnamento di questa lingua straniera.
Questi docenti sono persone che hanno superato la prova di lingua inglese durante uno degli ultimi concorsi oppure insegnanti di ruolo che hanno frequentato il corso triennale di formazione. Generalmente sono tutte persone appassionate alla materia che hanno approfondito anche attraverso vacanze studio in Gran Bretagna.
Questo genere di insegnanti è in realtà nato come ripiego all'insufficienza di insegnanti specializzati previsti dalla legge L 148/90.
La 148 , in realtà , prevedeva che le scuole scegliessero tra 4 lingue: francese, inglese, tedesco e spagnolo, pertanto molti insegnanti si formarono, attraverso i corsi di formazione triennale, alla lingua verso cui si sentivano maggiormente predisposti o di cui avevano delle basi scolastiche, ecco allora che chi aveva studiato francese o tedesco o spagnolo durante la scuola superiore sceglieva di specializzarsi in quella lingua per poi trasmetterla ai propri alunni. A quei tempi i docenti accedevano VOLONTARIAMENTE alla formazione, ripeto, secondo le inclinazioni personali, perchè è risaputo che l'apprendimento della lingua straniera è un'attitudine che implica molte capacità, in primis quella della percezione e discriminazione uditiva ... ciò sta a significare che non tutte le persone e quindi non tutti gli insegnanti, seppur validi nell'insegnamento di qualunque altra disciplina, siano ugualmente capaci di apprendere e trasmettere una lingua straniera. I corsi sono, comunque, di alto livello, tenuti da insegnanti di madrelingua e gestiti, solitamente, dalla British School. Ma ciò non basta! (continuerò a ribadirlo all'infinito! ;O) )
Purtroppo le cose andarono diversamente rispetto alle aspettative del Governo il cui obiettivo era di avere molti insegnanti specializzati in grado d'insegnare la lingua straniera su due classi (e non di più) del plesso di appartenenza. Come ho detto, l'apprendimento della lingua è un'attitudine pertanto non essendoci stati abbastanza insegnanti formati il Governo ha dovuto trovare una soluzione al fine di garantire lo stesso diritto allo studio a tutti i bambini così, nell'attesa che gli insegnanti specializzati aumentassero, ha introdotto la figura temporanea dell'insegnante specialista, ossia, come ho specificato nelle prime righe, di un insegnante in grado di insegnare la lingua straniera in più classi.
L'insegnante specialista se da un lato ha il pregio di essere un buon insegnante formato e appassionato alla materia , dall'altra ha il grosso svantaggio di costare alle casse dello Stato e di essere un lusso che non ci si può permettere in tempo di vacche magre!
Nel frattempo c'è stata la riforma Moratti che ha fatto piazza pulita di tutte le altre 3 lingue lasciando l'inglese come unica lingua straniera da insegnare nella scuola primaria (ecsluse le regioni a statuto autonomo ) quindi tutti quei docenti che avevano frequentato i faticosissimi corsi triennali per specializzarsi nell'insegnamento della lingua francese, tedesca o spagnola si sono ritrovati con un pugno di mosche in mano e lo Stato con un gran numero di insegnanti di lingua straniera in meno!
Fatto sta che era necessario trovare una soluzione rapida e pratica per risparmiare eliminando lo spreco (gli insegnanti specialisti sono un onere non indifferente per lo Stato) ecco che Padoa Schioppa ebbe un'idea grandiosa: LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA dei docenti elementari.
Formazione obbligatoria significa che TUTTI devono formarsi: chi ama l'inglese e chi lo detesta, chi ha predisposizioni naturali ad impararlo e chi non riesce a memorizzare un termine nemmeno se lo torturano; chi ha studiato l'inglese per 8/10 anni e chi per 8/10 anni ha studiato francese, tedesco, spagnolo, swahili...TUTTI ! Una formazione completa dura 3 anni, ossia chi non ha alcuna competenza e inizia lo studio dell'inglese partendo da zero deve frequentare questi corsi per 3 lunghi e intensi anni sino ad acquisire la competenza B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento-QCER. Tre anni sono troppi se l'obiettivo è il risparmio, ecco , allora, che lo Satto ha trovato una soluzione per accellerare i tempi: tutti i docenti che hanno completato il primo anno cioè che hanno raggiunto una competenza minima (A1 del suddetto Quadro Comune) , possono insegnare l'inglese nelle prime due classi della scuola primaria. Ciò significa che il governo permette a gente che non ha ancora superato l'esame che attesta le reali acquisizioni e capacità, di impartire l'insegnamento della lingua straniera ai bambini di 6/7 anni. Molti di voi sorrideranno pensando che alla fin fine non ci vuole poi molto a insegnare a dei bambini delle scuola primaria, c'è addirittura chi sostiene che basta insegnare loro una ventina di parole l'anno....In realtà non è così! Sappiamo tutti che più si è giovani e meglio si apprendono le lingue straniere quindi è necessario avere docenti competenti, in grado non solo di far appasionare gli alunni a questa disciplina attreverso un apprendimento ludico, ma soprattutto in grado di impostare e trasmettere una pronuncia corretta in quanto certi errori appresi in tenera età sono difficili da corregge in seguito.Ovviamente questo tipo di logica non va d'accordo con quella del risparmio e alla fine è indispensabile una scelta!

Il Governo Berlusconi ha ribadito nel Decreto per la riorganizzaione della rete scolastica (DPR 81 del 20 marzo 2009) che TUTTI gli insegnanti di classe non ancora formati in lingua inglese devono farlo e che entro il 2012 non verranno più istituiti nuovi posti per insegnanti specialisti i quali continueranno ad esistere fin quando tutti i docenti di classe non saranno formati. Ora, quel Tutti non riguarda davvero TUTTI gli insegnanti immessi in ruolo nella scuola italiana perchè basterà un docente ogni due classi, ciò significa che gli insegnanti più anziani possono dormire sonni tranquilli . Al fine di trasmettere un certo ordine organizzativo sono stati stabiliti dei criteri di massima che danno la precedenza a chi ha meno anni di servizio (prima i giovani) e alla formazione pregressa (prima chi ha una base di lingua inglese); ma la precedenza assoluta ce l'hanno i docenti immessi in ruolo negli ultimi tre anni, ossia coloro che per contratto hanno firmato e aderito all'obbligo di formazione indipendentemente dalle basi e dalle attitudini personali.
Il fatto è che ognuno interpreta e applica la disposizione un po' a proprio piacimento anche se la dicitura del DPR:" gli insegnanti attualmente non specializzati sono OBBLIGATI a partecipare ad appositi corsi triennali di formazione linguistica..." non lascia adito ad alcun dubbio nonostante ciò pare che in alcune realtà i DS non facciano alcuna pressione e attendano l'avvenire (chi vivrà vedrà...) ; in altre spingono, giustamente, chi è obbligato per contratto chidendo agli altri di rimandare la formazione agli anni futuri; in altre ancora la pressione ad aderire ai corsi viene fatta su tutto il corpo insegnante . Non voglio entrare nel merito di chi ha torto o ragione, ognuno segue una propria logica personale, ma ciò che non condivido e mi lascia alquanto perplessa è la parola OBBLIGO, soprattutto in una materia come la lingua straniera, personalemnte ritengo che prima di obbligare gli insegnanti a formarsi in una disciplina in cui esistono già persone adeguatamente preparate e sufficienti per garantire a tutti il diritto allo studio, si debbano OBBLIGARE gli insegnanti a formarsi sui DSA e non lo dico perchè posso sembrare di parte ma perchè la percentuale di DSA in ogni classe è piuttosto alta mentre la percentuale degli insegnanti formati/informati e in grado di garantire anche a loro un diritto allo studio è molto bassa.Ovviamente questa mia logica contrasta con quella del risparmio!

Detto ciò non mi resta che abbracciare tutti gli insegnanti specilisti che molto presto , dopo anni d'insegnamento della lingua inglese su molte classi, si ritroveranno, loro malgrado e magari anche di malavoglia, a fare l'insegnante unico su un'unica classe, alle prese con una decina di disclipline..... e dall'altra un abbarccio a tutti quegli insegnanti che per contratto o meno saranno OBBLIGATI a partecipare a dei corsi per i quali non si sentiranno adeguati e si ritroveranno ad insegnare una disciplina che non ameranno e che, forse, non si sentiranno in grado di trasmettere.

mercoledì 11 agosto 2010

INDENNITA' DI FREQUENZA : NUOVE DISPOSIZIONI

Da gennaio 201o sono cambiate alcune cose circa l'iter da seguire per richiedere l'indennità di frequenza. La prima differenza importante è che la domanda non viene più presentata all'ASl di appartenenza ma all'INPS. A questo indirizzo potete trovare la spiegazione dettagliata della nuova procedura www.handylex.org/gun/invalidità_civile_handicap_procedure_2010.shtml

trovate ulteriori indicazioni sul sito dell'INPS www.inps.it

Ricordo che l'indennità di frequenza è un diritto per i bambini con DSA in quanto è un contributo che lo Stato prevede per far sì che i bambini siano in grado di svolgere le funzioni proprie all'età, cioè al leggere e allo scrivere. I bambini dislessici non sono in grado di svolgere funzioni proprie alla loro età quindi l'indennità serve per l'acquisto di pc, software specifici e tutto ciò che può aiutarli nel loro percorso.

lunedì 19 luglio 2010

TARE ZAMEEN - PAR BUM BUM

Qui trovate il testo e il video della canzone cantata dal maestro quando entra in aula

www.youtube.com/watch?v=anCOlh18xSA

Peccato non ci sia la traduzione!! :O/

STELLE SULLA TERRA

Stelle sulla Terra (Taare Zaamen Par) è il titolo del film indiano, sulla dislessia, trasmesso in prima serata sabato 17 luglio 2010 grazie all'interessamento di LUCA GRANDI e MARIELLA DIMITA. Senza il loro contributo la dislessia sarebbe rimasta un tema conosciuto da pochi.

Il film non è stato trasmesso nella versione integrale, probabilmente per ragioni di palinsesto, infatti sono state tagliate parti molto importanti per la comprensione del disturbo dislessia e dello stato d'animo di questi bambini. Chi fosse interessato alla visione integrale e con i sottotitoli può cercarlo in internet, ad esempio su youtube. Altra pecca è stata la mancanza dei sottotitoli nelle canzoni in quanto, non essendo una semplice colonna musicale, avrebbero aiutato a comprendere maggiormente il film. In ogni caso ritengo che l'aver tradotto e trasmesso su una rete nazionale un film che parla di dislessia sia stato un grosso passo avanti in quanto ha permesso, alla gente comune e agli insegnanti, di comprendere un po' meglio che cos'è questo disturbo. Un'osservazione personale riguarda la traduzione in cui il disturbo viene definito come guaribile. Quando il maestro DSA che si è accorto del problema di Ishaan ne discute coi genitori e con il preside dice che basteranno tre sedute a settimana di attività specifica per far sì che il bambino guarisca. La dislessia non è una malattia pertanto non si guarisce ma le attività di rinforzo possono aiutare a trovare le giuste strategie per affrontare e controllare il disturbo. Questi "errori" lessicali sono comprensibili da parte di chi non conosce e non ha studiato a fondo il problema, infatti è normale trovare nelle recensioni del film termini quali "sindrome" ma la dislessia non è una sindrome!

Il maestro descrive bene la dislessia ai genitori di Ishaan, ne elenca in modo corretto gli errori specificando che sono errori che hanno caratteristiche particolari, ossia sono errori che seguono uan struttura ben specifica quali, ad esmpio, l'inversione di lettere simili: la d dove ci vuole la B , numeri scritti al contrario e via di seguito........

Nella seconda parte del film il maestro dedica parte del suo tempo ad insegnare a Ishaan le strategie giuste per conoscere e affrontare la sua dislessia, strategie che lo porteranno a leggere raggiungendo quelle competenze necessarie per ottenere dei buoni risultati scolastici che avranno ripercussioni positive anche sulla vita quotidiana e relazionale.

Una delle parti più commoventi, a mio avviso, è quando il maestro dice a una collega che gli sembra di riviversi allo specchio, infatti attraverso gli insuccessi scolastici e relazionali del protagonista rivive i propri insuccessi di bambino dislessico. Proprio perchè ha vissuto sulla sua pelle le stesse umiliazioni, le stesse incomprensioni è in grado di percepirle in Ishaan ed sa qual è la strada migliore da intraprendere per aiutralo. Ne comprende le emozioni e si rende conto che quelle sono il punto principale su cui agire, aumentare l'autostima significa fare un passo avanti di grande importanza verso il raggiungimento di tutti gli atri obiettivi, esattamente come mettere in risalto le potenzialità del bambino facendole conoscere a tutti. Questo è stato lo scopo della gara finale. Lui sapeva che il vincitore indiscusso sarebbe stato il bambino e sapeva che quella era l'unica strategia per far conoscere a TUTTI Ishaan, ossia far capire che aveva delle potenzilità, addirittura una genialità che non emergeva in quanto offuscata dalla sua incapacità di riconoscere le lettere. Sono questi glia spetti principali su cui ogni insegnante dovrebbe lavorare: il riconoscimento e la valorizzazione delle potenzialità dei propri alunni. La gara è servita anche agli altri insegnanti per mettersi in discussione e comprendere che nessuno di noi è bravissimo a fare qualunque cosa ed è giusto accertarsi per come siamo siamo anche con un pizzico di autoironia.

La rifessione che mi viene da fare riportando quanto espresso nel film alla nostra realtà è la seguente: la scuola primaria è l'ordine di scuola più importante per i dislessici in quanto è durante questi primi anni di istruzione che emerge il problema, pertanto la grossa responsabilità della scuola è quella di fornire ai bambini le strategie migliori per raggiungere gli stessi obiettivi dei compagni. Per far ciò ci vuole tempo in quanto un bambino di 2 o 3 elementare, soprattutto con difficoltà, difficilmente è un bambino autonomo in grado di eseguire spontaneamente un percorso tracciato in precedenza. Il bambino va seguito passo a passo, va sostenuto. In sintesi, per un bambino DSA è necessario un percorso di rinforzo come faceva vedere il film , i famosi tre incontri a settimana in cui il maestro vedeva il bambino aiutandolo a capire e progredire. Fino allo scorso anno le scuole italiane avevano questo tempo, erano le famose ore di contemporaneità, in quelle ore io (come tutti i miei colleghi) ho aiutato molto i miei alunni DSA, quest'anno, invece quelle ore sono state "tagliate" pertanto i miei alunni non hanno più potuto usufruire di quel tempo tanto prezioso e le strategie gliele ho passate all'interno delle lezioni normali. Il problema è che il disturbo può avere diversi gradi di gravità e per i bambini meno autonomi diventa difficile apprendere delle strategie senza la presenza costante, gomito a gomito, dell'adulto. Il supporto delle famiglie è fondamentale ma non tutte le famiglie sono competenti in merito di DSA e molte non hanno il tempo materiale per seguire i propri figli, oppure non dispongono di risorse economiche sufficienti per far seguire a casa i bambini per quelle famose due o tre volte a settimana che anche gli specialisti suggeriscono. I bambini DSA possono essere aiutati attraverso l'intervento dello specialista, del logopidista, ad esempio, ma il settore pubblico è saturo, ci sono liste d'attesa di anni e si tende a dare precedenza ai bambini più piccoli proprio nell'ottica di un intervento precoce. Gli interventi dovrebbero essere continuativi, senza pause di alcun genere, solo così il bambino , attraverso un "allenamento" costante riesce a comprendere quali sono le strategie giuste per imparare e riesce a usare in modo autonomo gli strumenti più adeguati al suo stile di apprendimento.Solo in seguito lo specialista diventa un punto di riferimento da contattare per avere supporti sporadici nei momenti in cui non si riesce a prosegire, ma questo avviene quando il bambino ha acquisito consapevolezza e fatte proprie le strategie. E' vero che a volte è difficile incontrare insegnanti come quello che ha aiutato Ishaan, ma è altrettanto vero che spesso le scuole non hanno gli strumenti, il tempo e il denaro sufficienti per aiutare in modo adeguato i bambini che presentano un qualunque tipo di difficoltà e questo è molto grave perchè si lede il diritto allo studio sancito dalla Costituzione.

In conclusione: trovo positivo che s'inizi a sensibilizzare l'opinione pubblica su un problema che sta aumentando (semplicemente perchè oggi si fanno delle diagnosi e si pone attenzione al perchè un bambino non apprende), ma non lasciamoci ingannare dal lieto fine del film, quello è un film documentario, bisogna però saper guardare oltre e comprendere che a certi risultati non si arriva senza dispendio di energie fisiche ed economiche pertanto sarebbe auspicabile che chi di dovere s'interrogasse anche sugli strumenti necessari per aiutare questi bambini, verificando se TUTTE le scuole sono attrezzate per affrontare in modo adeguato un disturbo specifico dell'apprendimento.


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ALCUNI TAGLI EFFETTUATI:

"parte in cui la mamma prepara il bambino per andare a scuola" qui era possibile comprendere quanto i bambini DSA abbiano difficoltà nell'organizzazione temporale

"lancio della palla nella giusta direzione e stare correttamente in fila" queste due parti avrebbero fatto capire che per un bambino con disturbo specifico dell'apprendimento è difficile calcolare anche solo istintivamente il rapporto spazio/tempo/direzione oppure qualunque tipo di organizzazione .

Ringrazio alcuni membri del forum dislessia che avendo visto il film nella versione originale hanno potuto evidenziare le parti importanti non trasmesse da Rai 1 . Ribadisco che il fatto che una TV nazionale abbia trasmesso un film sulla dislessia resta, comunque, cosa alquanto apprezzabile in quanto ha permesso all'opinione pubblica di iniziare a comprendere che cos'è un disturbo specifico dell'apprendimento, strada adeguata per superare i pregiudizi ancora esistenti tra la gente .

Sul sito della Dottoressa Rossella Grenci potete trovare i link dei video di you tube con i sottotitoli italiani delle canzoni www.rossellagrenci.wordpress.com/2010/07/18/stelle-sulla-terra-i-video-sottotitolati-delle-canzoni

su you tube trovare molto materiale sul film compresa l'intervista a Mariella Dimita rilasciata a Rai 1

venerdì 11 giugno 2010

LIBRI DIGITALI

E' giunto il momento di richiedere i libri digitali per il prossimo anno scolastico.

Il sito è www.libroaid.it

tel 0516311685

mail libroaid@dislessia.it

mercoledì 9 giugno 2010

LEGGE SULLA DISLESSIA APPROVATA ALLA CAMERA

Il 9 giugno 2010 è stata approvata alla Camera la legge sui DSA che prevede una maggiore garanzia del diritto allo studio anche per le persone con DSA e stanzia 2 milioni di euro per la formazione del personale docente.

Il prossimo passo per l'approvazione definitiva è quello del Senato.

Ricordo che i DSA interessano il 5% delle popolazione scolastica pertanto la formazione e l'informazione del personale docente e dei genitori è fondamentale per superare, in primis, i tanti pregiudizi persistenti e per evitare di sentire ancora frasi del tipo : "non è che questi qua col DSA pensino di restare promossi solo perchè hanno una diagnosi di Disturbo specifico ....!!!" :O/

Ritengo anche che uno dei benefici della legge sia quello dello screening precoce in tutte le scuole senza più remore da parte di alcuni dirigenti che finora hanno rimandato lo screening per il timore di violare la privacy e di sollevare malumori tra le famiglie!

domenica 23 maggio 2010

QUESTO L'ARTICOLO PUBBLICATO SUL RISVEGLIO POPOLARE


Questo è l'articlo apparso su Il Risveglio Popolare del 21 maggio 2010 e firmato da Sara Martinetti.
Partendo da sinistra, seduti al tavolo: la presidente AID VdA Lumetta ; l'Ispettore Piero Floris; io; la logopedista Rosotti; la mamma / professoressa Piccolo

giovedì 13 maggio 2010

TAVOLA ROTONDA A PONT SAINT MARTIN



Mercoledì 12 maggio 2010, all'interno della 13° Festa del libro di Pont Saint Martin si è tenuta una tavola rotonda dal titolo " Imparare, Insegnare, si può fare". Sono intervenuti il Prof Floris, ispettore all'istruzione della Valle d'Aosta che ha presentato il suo libro dal titolo "Insegnanti allo specchio: come crescere professionalmente riflettendo sul proprio agire concreto".
La dottoressa, logopedista, Rosotti; la professoressa/mamma M Caterina Piccolo e l'insegnante, referente per i DSA della direzione didattica di Rivarolo Zucca Cristiana.
La tavola rotonda è stata coordinata dalla presidente AID dott.ssa M Grazia Lumetta.

Vi posto, qui di seguito, gli argomenti del mio intervento, vi parlerò anche delle bellissime cose dette dalla dott.ssa Rosotti, persona davvero competente nel suo campo e le emozioni manifestate da una mamma di bimbo DSA, la prof Piccolo, che sono le emozioni di tutte noi mamme .
Per quanto riguarda l'intervento del Prof. Floris preferisco aprire una discussione a parte, soprattutto dopo che avrò letto il suo libro al fine di poter affrontare in modo adeguato l'argomento.

La dottoressa Lumetta mi ha posto le seguenti domande:

  1. QUELLA DEL REFERENTE PER LA DISLESSIA E' UNA FIGURA DI RECENTE ISTITUZIONE, CI PUÒ SPIEGARE QUAL E' IL SUO RUOLO FUORI E DENTRO LA SCUOLA?

La figura del referente per la dislessia risale al 2004, quando il progetto ha preso il via da una regione pilota, l'Emilia Romagna. Questa regione ha messo a punto una prima formazione individuando all'interno delle istituzioni scolastiche, di ogni ordine e grado, degli insegnanti in grado di sostenere e portare avanti il ruolo di questa nuova figura professionale.

Nel 2005 altre 5 regioni hanno seguito l'esempio dell'Emilia Romagna:il Veneto, la Lombardia,

la Basilicata , la Puglia e la Sicilia.

Infine, nel 2006 il progetto è stato esteso a tutte le restanti regioni italiane.

La formazione consisteva in due incontri in presenza, iniziali che , in seguito , avrebbero dato l'accesso alla formazione online, ossia alla piattaforma INDIRE, luogo di scambio e confronto tra referente dell'intero territorio nazionale. Purtroppo non tutti i dirigenti hanno individuato in tempo utile i referenti, pertanto si sono verificati casi in cui il referente è stato nominato, all'interno della propria istituzione scolastica, solo a formazione iniziata, se non addirittura conclusa. In questo caso è stata data la possibilità di formarsi attraverso la partecipazione a corsi, convegni, tavole rotonde sull'argomento dislessia, per un totale di 12 ore. Al termine dl percorso l'AID di Bologna ha sottoposto ai potenziali referenti un questionario di valutazione al fine di verificare le loro competenze e poter confermare il ruolo ad essi assegnato, inserendoli in una lista nazionale dei referenti per i DSA.

Il referente ha dei compiti ben precisi, definiti dalle stesse note ministeriali:

prima di tutto è un punto di riferimento strategico per le richieste di counseling da parte dei colleghi.

All'inizio le richieste di counseling erano piuttosto scarse in quanto la maggior parte degli insegnanti non aveva ancora preso consapevolezza della nuova realtà, ossia del fatto che il 5% degli alunni che vanno male a scuola hanno, in realtà, un disturbo specifico dell'apprendimento, cioè un modo paricolare di accedere ai processi cognitivi che stanno alla base dell'apprendimento. Gradualmente la consapevolezza si è fatta più forte ed è iniziata una vera collaborazione tra gli insegnanti e il referente.

Insieme si valuta la reale necessità di invio di un bambino ai servizi sanitari, si concordano i sistemi di comunicazione più adatti per informare la famiglia dell'esistenza di un problema che non dev'essere sottovalutato o trascurato ma affrontato nella giusta misura. Col referente si cercano le strategie migliori affinché la famiglia venga sostenuta, rassicurata, accompagnata in questo cammino.

  • il referente ha anche il compito di promuovere la formazione e all'aggiornamento. In realtà questo si compito si va a scontrare con la realtà economica del momento dove le risorse sono sempre meno e le scuole si trovano spesso costrette a fare delle scelte di formazione. Pertanto si vengono a creare situazione in cui ci sono direzioni didattiche che investono sulla formazione dei docenti su come affrontare metodologicamente e didatticamente la dislessia e i DSA ad essa correlati, e scuole che danno la priorità ad altro. Molto spesso, di fronte alla mancanza di fondi, il referente si improvvisa un po' formatore dei colleghi mettendo a loro disposizione il proprio sapere, i propri materiali in questo campo. Nel contempo ha il dovere di informarsi su formazioni, convegni, tavole rotonde esterne alla propria realtà. Nel nostro territorio c'è il Rotary club che puntualmente organizza degli incontri sul tema della dislessia.

  • altro compito del referente è quello di tenere i contatti con gli operatori sanitari del bambino, di solito logopediste e psicologhe dell'asl e con la famiglia.

La famiglia ha davvero bisogno di essere sostenuta, ascoltata e capita. La famiglia ha bisogno di capire che la scuola frequentata da suo figlio è una scuola sensibile al problema, preparata e in grado di mettersi in gioco e in discussione. Una scuola rigida e ferma sulle proprie idee, presuntuosa del proprio sapere, è una scuola dannosa per la crescita di un bambino DSA. La presenza di un referente dà sicurezza perché laddove c'è un referente ci sono un dirigente e una scuola sensibili al problema della dislessia.

La collaborazione con gli specialisti che hanno in carico il bambino è fondamentale per mettere a punto una strategia adeguata d'intervento e abilitazione. Io, in qualità, di referente, ho consultato alcuni operatori della nostra ASL per quanto riguarda la formulazione del PEP da presentare nella nostra scuola.

2. LA REGIONE PIEMONTE HA EMANATO UNA CIRCOLARE, LA 326, CE NE VUOLE PARLARE?

La 326 è una circolare emanata il 30 ottobre del 2009 in seguito a un confronto tra Regione e USR in cui ci si è resi conto di come i casi di disturbo specifico sono in aumento, si è discusso sul fatto che i DSA hanno un'origine di tipo neuro biologico, pertanto non si può guarire da un DSA ma si possono trovare strategie adeguate per sfruttare le peculiarità del disturbo.
La 326 esplicita quanto già raccomandato dalle note ministeriali, ossia l'uso di strumenti dispensativi e compensativi per alunni con disturbo specifico, consiglia la compilazione di un PEP che è obbligatorio per le disabilità ma è solo consigliato per i disturbi specifici, però la 326 ribadisce l'importanza di questo documento a tutela del bambino, inoltre consiglia la compilazione della scheda tecnica che altro non è che una sintesi del percorso descritto all'interno dle PEP. La scheda tecnica è importante per la famiglia perchè permette loro di accedere a delle agevolazioni fiscali .
Poco prima che la circolare venisse emanata il collegio docenti della nostra scuola aveva approvato la mia proposta di rendere obbligatoria la compilazione del PEP per gli alunni che sarebbero passati all'ordine di scuola successivo al fine di tutelarli nel passaggio . Nel PEP avremmo descritto gli obiettivi da raggiungere, le metodologie e le strategie adottate, le modalità di verifica e valutazione , oltre al patto formativa concordato con la famiglia. Poiché la situazione del DSA è nuova per la scuola avevo pensato di affrontare gradualmente tutti gli aspetti, partendo dalle classi in cui i bambini avevano maggior bisogno di essere sostenuti e tutelati. Per le altre classi il PEP, a parer mio , non era, al momento, così fondamentale perché le insegnanti di classi conoscevano il loro bambino e il percorso fatto e da fare.
La circolare, alla fine, ha dato un taglio più netto e a quel punto ci siamo adeguati ed uniformati
3. NELLA SUA CARRIERA SCOLASTICA AVRÀ CERTAMENTE AVUTO, TRA I SUOI ALUNNI, BAMBINI CON UN DISTURBO SPECIFICO DELL'APPRENDIMENTO, CHE TIPO DI APPROCCIO PSICO PEDAGOGICO HA MESSO IN ATTO AFFINCHÉ' CI FOSSE UN BUON INSERIMENTO NEL GRUPPO CLASSE?

Prima di tutto l'insegnante deve liberarsi da ogni pregiudizio, solo in questo modo riuscirà a condividere in modo adeguato il dono della dislessia coi suoi alunni. Bisogna far capire che ognuno di noi ha delle individualità che vanno rispettate, la stessa cosa vale per l'apprendimento: non tutti impariamo allo stesso modo!
Le metodologie utilizzate per i DSA sono adeguate per l'intero gruppo classe. Ad esempio, ai miei alunni, ho fatto creare un quadernino che raccoglie formule e schemi utili per l'apprendimento della disciplina che insegno, allo stesso modo ha fatto al collega che insegna italiano. Questo quadernino altro non è che una raccolta di strumenti compensativi creati dai e coi bambini stessi. Ogni alunno, può utilizzare lo strumento durante lo svolgimento degli esercizi individuali o collettivi, oppure durante i compiti assegnati a casa, sanno che posso consultarlo fino a quando non si sentono sicuri e autonomi. Molti bambini lo abbandonano in breve tempo, altri ci impiegano un po' di più, mentre gli alunni con disturbo specifico continuano ad utilizzarlo anche durante le normali verifiche ma ciò non scandalizza i compagni i quali hanno imparato a conoscere e accettare le peculiarità di ognuno. Un altro sistema per aiutare i bambini a superare le loro difficoltà nello studio e il conseguente senso di inadeguatezza, è quello di guidarli nella costruzione delle mappe concettuali molto importanti durante l'apprendimento di una disciplina di studio e durante il ripasso. Spesso i libri di testi sono complicati nella struttura della frase pertanto viene semplificata e il lessico spiegato più volte. Altro supporto sono le domande guida per lo studio. Con queste strategie il bambino, generalmente, riesce ad ottenere buoni risultati e poichè sono strumenti che vengono forniti e richiesti anche agli altri, non si sente diverso o escluso dalla consueta attività didattica.

4. ABRACADABRA LUCERTOLINA E' ANCHE UN LIBRO TERAPEUTICO CHE AIUTA GRANDI E PICCINI A COMPRENDERE MEGLIO COSA SONO I DSA, PUO' RACCONTARCI COM'E' NATA L'IDEA DEL LIBRO E COM'E' STRUTTURATO?

Abracadabra è nato nel 2009 in seguito a un confronto con l'editrice di Mammeonline. Ci conosciamo da tempo e abbiamo collaborato alla pubblicazione di altri libri sempre inerenti le tematiche dell'educazione e della famiglia. Un giorno, confrontandoci sulla nostra esperienza, la mai di referente e insegnante e la sua di madre, ci è venuta l'idea di scrivere un libro che aiutasse i bambini a sentirsi meno soli, meno diversi, meno emarginati e gli adulti a superare i tanti pregiudizi che ancora ci sono attorno all'incapacità di andare bene a scuola. La finalità prima del libro, quindi, è quella di abbattere l'ignoranza che c'è intorno ai DSA facendo capire a grandi e piccini che avere un disturbo specifico è una caratteristica personale come può esserlo la miopia.
All'interno del libro c'è un inserto per gli adulti che si occupano dei bambini con indicazioni molto più teoriche e riferimenti a siti e normative vigenti.

5. OGNI BAMBINO HA UNA SUA INDIVIDUALITA' E CONSAPEVOLEZZA , LO STESSO VALE PER I BAMBINI CON DSA. HA AVUTO MODO DI CONOSCERE REALTA' DIVERSE? COME SI E' COMPORTATA CON ALUNNI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO DISTURBO SPECIFICO E COME CON QUELLI CHE MANIFESTAVANO UNA BUONA CONSAPEVOLEZZA ?

Attualmente, nelle due classi in cui insegno sono inseriti tre bimbi con DSA diagnosticato. Due sono perfettamente consapevoli e hanno accettato la loro caratteristica, tanto che il primo giorno di scuola di uno di questi che chiamerò TITO, si è presentato ai compagni dicendo "ciao sono Tito ho la dislessia che non è una dislessia" lì per lì mi ha spiazzata e lasciata letteralmente senza parole perchè la sua consapevolezza era davvero disarmante, è poi arrivato da me con due calcolatrici giganti dicendo "sai cosa sono queste? Sono due calcolatrici ed io le devo usare perchè sono discalculico" In realtà Tito, che proveniva da un'altra realtà, voleva mettere subito in chiaro le cose, era come se volesse autotutelarsi, come se volesse stipulare un patto non scritto con insegnanti e compagni. Con lui, grazie all'accettazione della difficoltà, è stato facile lavorare e la calcolatrice non l'ha mai usata perchè è riuscito a farcela senza. In Tito ho visto tantissima buona volontà, l'ho visto rinascere a ogni successo conquistato.
Nell'altra classe, invece, è arrivato un bambino che non ha mai voluto accettare il suo disturbo. Un bambino caparbio, deciso, determinato, irremovibile sulla sua decisione. Non è servito a nulla parlare dei grandi dislessici come Leonardo o Tom Cruise. Gli ho dato il libro di Abracadabra Lucertolina da leggere per fargli capire che non è solo (cosa che lui credeva e crede ancora) ma è servito a poco. Non ha mai accettato di usare uno strumento, nemmeno quando il resto dei compagni li usavano tranquillamente, non ha mai voluto tempi più lunghi. A quel punto abbiamo escogitato altri sistemi, ad esempio abbiamo fatto dei cartelloni con i formulari in modo che potesse usarli con discrezione, durante le verifiche sapeva che poteva venire a chiedere aiuto ed io mi comportavo come uno strumento compensativo limitandomi a farlo riflettere sul suo dubbio o sull'eventuale errore. Ovviamente si concedeva anche agli altri di venire a chiedere informazioni o aiuto durante le verifiche me il nostro intervento era calibrato in base alla caratteristica de bambino che avevamo di fronte.
Entrambi gli alunni sono riusciti a raggiungere dei buoni risultati anche dal punto di vista comportamentale, infatti entrambe le famiglie le lamentavano atteggiamenti incontrollabili, disturbi dell'appetito, del sonno e caratteriali. Da noi non si sono mai verificati episodi fuori da quella che è la normalità per un bambino di 10 anni

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Dopo il mio intervento c'è stato quello della dottoressa Rosotti, logopedista privata di San Vincent che ha in carico diversi alunni della bassa Valle d'Aosta e che collabora attivamente con le scuole. La filosofia e la metodologia della Rosotti mi hanno davvero affascinata. Lei, come persona, è rassicurante, dolce e pacata. Molto competente e professionale.
La dottoressa sostiene che troppo spesso si tende a medicalizzare i DSA con interventi psicologici e lunghe sedute terapeutiche. In realtà il logopedista deve essere un supporto per scuola, famiglia e bambino (o ragazzo o adulto DSA), dopo una prima analisi della difficoltà e l'individuazione dei punti di forza e debolezza deve fornire gli strumenti adatti affinchè il bambino sia in grado di compensare e divenire autonomo. Attraverso un buon lavoro sulla metacognizione sarà in grado di comprender da solo quando ha bisogno dell'aiuto dello specialista per "sbloccare" i bypassare una difficoltà. Ovviamente il percorso per arrivare a una tale consapevolezza e di autonomia è lungo, per questo è molto importante individuare precocemente il problema. L'intervento tecnico diretto si attua solo nel momento di maggiore criticità.
Una volta che lo specialista ha capito e individuato il tipo di particolarità del DSA calibra lo strumento. Gli strumenti non sono uguali per tutti indistintamente perchè c'è il bambino che può aver bisogno della calcolatrice e quello che è in grado di usare delle strategie per cui la calcolatrice non diventa indispensabile. C'è il bambino che può non volere di essere dispensato dalla lettura ma in questo caso bisogna fare un buon lavoro sulla metacognizione e sulla classe affinchè le sue difficoltà non vengano derise ma accettate.
C'è poi tutto un lavoro di intervento indiretto finalizzato a capire , da parte della famiglia e della scuola, quando si presenta il momento critico, in modo da poter intervenire in modo adeguato.
Per quanto concerne gli strumenti compensativi questi devono essere adattati al bambino che abbiamo davanti. I testi vanno adattati da un punto di vista linguistico in quanto, molto spesso, hanno frasi articolate e complesse.
Che cosa fare di fronte a un bambino he presenta serie difficoltà nella memoria a breve termine? Prima di tutto è necessario adattare i materiali usando molte immagini, accorciando i testi da studiare, taglaindo tutto ciò che risulta superfluo.
Bisogna monitorare i momenti di confusione, i segnali principali sono la distrazione, lo sguardo perso.
L'arriccjimento lessicale è molto importante per lo sudio, spesso questi bambini presentano una povertà nel lessico legata proprio alla difficoltà di trattenere nella memoria le informazioni. I bambino può essere aiutato attraverso una conversazione guidata; utilizzando tante domande per guidarlo ad esprimere i concetti che ha nella testa; uso di molte parafrasi: " come potremmo dire questa cosa in un altro modo?"

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Dopo l'intervento della Rosotti c'è sttao quello di una mamma professoressa, la dottoressa Piccolo che ha raccontato della sua esperienza di madre di un bambino gravemente disgrafico e di come la scuola non abbia mai avuto l'umiltà di un confronto e una collaboraizone con la famiglia. La dottoressa ha ribadito più volte quanti è importante che la scuola si metta in un atteggiamento di ascolto verso la famiglia perchè i genitori sono coloro che maggiormente conoscono il bambino soprattutto da un punto di vista psicoemotivo. La dottoressa ha anche ribadito che il suo è il racconto di una madre che ha visto sua figlio soffrire giorno dopo giorno, perdere la fiducia ins e stesso, odiare a scuola....ma ha ribadito che esistono, comunque, insegnanti consapevoli e attenti che hanno la capacità di essere empatici e la professionalità di mettrersi in gioco modificando la propria metodologia, seguendo le indicazioni della famiglia, costruendo con la famiglia stessa un percorso adeguatro per il bambino, purtroppo la dottoressa e suo figlio non hanno avuto la fortuna di incontrare insegnanti così.

domenica 2 maggio 2010

INVALSI E DSA

A questo link trovate la nota sugli alunni disabili e tutte le indicazioni su come procedere.

www.invalsi.it/snv0910/documenti/nota_sugli_alunni_disabili.pdf

I DSA devono essere indicati sulla scheda risposta dell'alunno con il codice 4.

I bambini che hanno ricevuto dall'ASL la diagnosi di bisogni educativi speciali. cioè tutti coloro che non rientrano in un hc o in un DSA (ad esempio i borderline, i ADHD, i disprassici.....) devono essere indicati col codice 5 (altro).

I codici permetteranno di considerare a parte i risultati degli alunni disabili

la nota recita poi così " gli alunni con diagnosi DSA partecipano alle prove SNV nelle stesse condizioni degli altri" quindi è indispensabile che la diagnosi sia stata depositata in segreteria.

La nota parla di disabili definendoli come segue:

" si intendono con questo termine gli alunni per i quali esista una certificazione o una diagnosi dell'ASL competente riconducibile ad una delle categorie di disabilità previste nella categorizzazione usata per l'esame di licenza media"

Ora, personalmente credo che nella nota ci sia un po' di confusione... prima di tutto si mescolano gli hc con i DSA e i EES (bisogni educativi speciali) quando, è stato detto e si continua a ripetere in tutte le salse che hc e DSA sono due categorie distinte. Per gli hc la certificazione/diagnosi dev'essere necessariamente dell'asl per i DSA NO!! Personalmente ritengo che sarebbe stato più semplice emanare una nota specifica anche per tutte le categorie che non rientrano negli hc ; le note ministeriali parlano dell'uso di strumenti compensativi e dispensativi durante gli esami di stato mentre la nota INVALSI non ne fa riferimento pertanto sorge spontaneo l'interrogativo: i bimbi DSA devono o non devono usare gli strumenti dispensativi e compensativi? A rigor di logica sì : se vengono concessi in un esame di stato devono essere usati in una prova INVALSI!!! Ma cosa accadrà nelle singole scuole? Tutto dipenderà, come al solito, da come verrà interpretata la normativa?

Qualcuno potrebbe farmi notare che la nota specifica che il codice con il quale si identifica la disabilità permetterà di considerare a parte i risultati dei bambini con disabilità senza farli rientrare nella rielaborazione statistica degli altri...ma che senso ha? Un bambino DSA, se usa gli strumenti adeguati, è perfettamente in grado di affrontare la stessa identica prova dei compagni, perchè discriminarlo? Perchè generare ansia e frustrazione quando se ne può fare a meno? I dati , a parer mio, non rispecchieranno la realtà!

Mi chiedo anche un'altra cosa: per i bimbi con disabilità visiva la prova sarà in braille? Se sì, perchè loro possono usare il braille e i DSA non possono utilizzare la calcolatrice?

A QUESTO LINK TROVATE ULTERIORI SPIEGAZIONI www.vocescuola.it/2010/05/03/alunni-dislessici-assenti-per -diritti-negati

Anche Manuele Ghizzoni del PD, relatrice sui DSA e capogruppo del suo partito nella commissione istruzione alla Camera, interviene sui diritti negati agli alunni DSA durante le prove INVALSI. La Ghizzoni in un articolo su Bologna 2000 www.bologna2000.com/2010/05/06/dislessia-il-pd-modenese-subito-una-legge-quadro
ribadisce quanto sia fondamentale una legge sui DSA che chiarisca quali sono i loro diritti e tuteli i bambini con disturbi specifici. La Ghizzoni sottolinea che le prove INVALSI servono ad accertare delle competenze, pertanto anche in questo caso i bambini hanno diritto alle misure dispensative e compensative previste dalle note ministeriali.

mercoledì 17 marzo 2010

IL MIO PERCORSO DI PRELETTURA E PRESCRITTURA

Con i miei figli di 5 e mezzo anni ho intrapreso un percorso di prelettura e prescrittura.
Prima di tutto ho presentato loro le classiche schede di pregrafismo partendo dalle linee rette orientate spazialmente in tutte le direzioni: destra / sinistra; sinistra/destra; alto/basso; basso alto.
Ho posto molta attenzione alla corretta impugnatura della matita facendo alcuni giochini dell'ochetta che becca il granino (li avevo riportati anche sul blog).
Dopo un primo periodo legato a questo tipo di esercizi , mirato anche ad esercitare la motricità fine, sono passata a presentare le lettere seguendo sempre l'ordine legato agli esercizi di prescrittura, ossia:
I - L (LA L è UNA I COL PIEDINO) - T (UNA I CON IL CAPPELLO, OPPURE UN MARTELLO) - E - F - H - N - A- V - Z - M

Terminata questa prima fase ho dato altri esercizi di prescrittura sul segno grafico curvo.
Esercitata la manualità in questo senso, passerò a presentare le lettere che hanno come tratto la linea e la curva:
P - R - D - U

Infine le lettere che hanno tutte linee curve
O - Q - C - G - S

Ovviamente parallelamente a questi esercizi ne ho proposti e ne propongo altri sulla spazialità, sul ritmo (usando i blocchi logici e i numeri in colore), sulla sequenzialità, sul confronto, sull'orientamento.

Le lettere sono state presentate anche sotto forma ludica: manipolando la pasta di sale, scrivendo sulla farina, usando le letterine che un tempo si trovavano in regalo nel Danito.
Ho creato uno spazio in libreria suddiviso in : libri scritti in stampatello maiuscolo e libri scritti in stampatello minuscolo. Loro sanno qual è la suddivisione data e se hanno voglia di "leggere" prendono i libri che desiderano sapendo che nel ripiano superiore ci sono i libri scritti con le letterine che stanno imparando.

Hanno capito il meccanismo della lettura sillabica, grazie anche a tutto il lavoro metalinguistico fatto nei mesi scorsi . Riescono a riconoscere gran parte delle lettere presentate finora, sanno perfettamente tutte le vocali. Quando non ricordano una lettera li aiuto con le associazioni visive o uditive legate a quella lettera. Ad esempio per la L è sufficiente che faccia vedere loro la posizione della lingua...per la N abbiamo associato l'immagine dei pantaloni quindi è sufficiente dire "la lettera fatta a pantalone" . A volte leggono le lettere secondo la vecchia tradizione delle nonne: A- BI - CI - DI - E - EFFE..... ho spiegato loro che quel modo di dire le lettere va bene se si canta una canzoncina, quelle classiche per ricordare la sequenzialità dell'alfabeto, ma in caso contrario è assolutamente sbagliato chiamarle in quel modo: la B è B e non BI. Questo aspetto è fondamentale affinché la lettura venga appresa velocemente e senza troppa confusione a livello fonologico.
Sono in grado di leggere due sillabe insieme. Abbiamo fatto dei giochi mettendo le silalbe dentro a dei cesti colorati: rossi e blu. Le sillabe dentro al cesto rosso, che viene prima, si leggono per prima, quelle nel cesto blu, dopo. I cesti colorati non cono altro che quelle linee curve che uniscono le sillabe che si usano quando s'insegna a leggere. In questo modo hanno intuito che le parole sono date da somme di lettere, dette secondo una certa sequenza. In questi ultimi giorni ho "sorpreso" la bambina leggere spontaneamente semplici parole bisillabe.

La scuola dell'infanzia che frequentano ha attivato due laboratori: uno di prescrittura/prelettura e uno di precalcolo pertanto tutto l'apprendimento cooperativo verrà svolto in classe coi compagni, rafforzando quanto fatto a casa.

Per l'organizzazione spazio temporale facciamo molti giochi e impariamo delle filastrocche. L'ultiam è sui giorni della settimana. Ogni mattina cantiamo LUNEDI' CHIUSIN CHIUSINO.... per ogni giorno abbiamo attaccato ad un filo la sequenza corrispondente alla canzoncina. Le sette sequenze sono state attaccate in cucina e ogni giorno facciamo muovere in avanti una molletta da bucato a forma di coniglietto, verbalizzando ciò che avviene attraverso frasi del tipo: che giorno è oggi? che giorno era ieri (vado indietro nella seuqenza)? che giorno sarà domani? (vado avanti nella sequenza). Quanod non ricordano un giorno è sufficiente cantare la canzoncina per ricordarlo, oppure guardare l'immagine. Il canto è un valido supporto per la memoria.

LE MIE MAPPE CONCETTUALI SULLA PREISTORIA

Queste sono le mappe che avevo creato in terza elementare per una mia alunna DSA.


  1. HO SEMPLIFICATO IL TESTO

  2. L'HO RIDOTTO IN SEQUENZE

  3. HO ABBINATO UN'IMMAGINE AD OGNI SEQUENZA

  4. DURANTE LA FASE DI STUDIO L'ADULTO LEGGE IL TESTO ORIGINALE

  5. CHIEDE AL BAMBINO DI RACCONTARE COSA SI RICORDA O CASA HA CAPITO

  6. GLI FA OSSERVARE LE IMMAGINI DELLA MAPPA CHIDENDOGLI DI FARE DELLE IPOTESI SU COSA SIGNIFICANO E CHE CONCETTO POSSONO RAPPRESENTARE

  7. LEGGE LE SEQUENZE FACENDO ANCORA OSSERVARE LE IMMAGINI

  8. QUANDO IL BAMBINO HA MEMORIZZATO GLI FA RIPETERE LA LEZIONE COPRENDO IL TESTO E TENENDO VISIBILI LE IMMAGINI CHE DIVENTANO UN SUPPORTO VISIVO PER LA MEMORIA

  9. A SCUOLA L'INSEGNANTE INTERROGA IL BAMBINO LASCIANDOGLI A DISPOSIZIONE LE IMMAGINI DELLA MAPPA.

QUESTO SISTEMA HA DATO OTTIMI RISULTATI.


LE MIE MAPPE CONCETTUALI

Vi inserisco alcune mappe concettuali che ho creato per lo studio della storia.




Questa mappa è sulle MUMMIE degli EGIZI
come si procede:
  1. LA MAESTRA LEGGE IL TESTO
  2. SI FORNISCE A CIASCUN ALUNNO LA MAPPA VUOTA
  3. SI FA NOTARE CHE CI SONO DEI NUMERI, QUEI NUMERI RAPPRESNETANO LA STRADA, LA GUIDA DEL NOSTRO PERCORSO NELAL COSTRUZIONE E LETURA DELLA MAPPA
  4. SI CHIEDE AI BAMBINI DI RILEGGERE ATTENTAMENTE IL TESTO (I BIMBI DSA POSSONO APPOGGIARSI A UN COMPAGNO LETTORE O ALL'INSEGNANTE)
  5. SI DOMANDA QUAL E' L'ARGOMENTO PRINCIPALE, QUELLO DA INSERIRE AL NUMERO 1
  6. ATTRAVERSO DOMANDE GUIDE SI AIUTANO I BIMBI A TROVARE TUTTI I COLEGAMENTI
  7. UAN VOLTA COMPLETATTA LA MAPPA SI COLORANO LE PARTI USANDO GLI STESSI COLORI PER I CONCETTI COLLEGATI TRA LORO. SE E' POSSIBILE E' CONSIGLIABILE USARE COLORI CHE RIMANDANO ALLA REALTA'. AD ESMPIO SE SI PARLA DI PIANURE SI USA IL VERDE, SE SI PARLA DI ACQUA IL BLU E COSI' VIA.
  8. GLI STESSI COLORI USATI NELLA MAPPA DEVONO ESSERE USATI PER COLORARE LE PARTI CORRISPONDENTI SUL TESTO IN MODO CHE CI SIA UN RIMANDO IMMEDIATO ALLA MAPPA, DURANTE LO STUDIO E IL RIPASSO O VICEVERSA.
  9. PER I BIMBI DSA SAREBBE OPPORTUNO INSERIRE DELLE IMMAGINI ACCANTO ALLE VARIE CASELLE IN MODO CHE LO STUDIO E LA MEMORIZZAZIONE VENGANO FACILITATE DALLA MEMORIA VISIVA.

Purtroppo sono una pessima disegnatrice e nè io, nè la mia scuola possediamo il programma Super Mappe che permette di inserire immagini nelle mappe, pertanto alcune le ho costruite senza disegno anche perchè mi sono resa conto che così com'erano erano comunque sufficienti per i miei alunni DSA. Il nostro testo, inoltre, è ben strutturato perchè suddivide il paragrafo in concetti accanto ai quali vengono inserite delle immagini chiare ed esplicative, infatti, spesso, faccio usare quelle illustrazioni come supporto allo studio, al posto delle mappe.

(LA PROSSIMA VOLTA VI INSERIRO' ALTRE MAPPE)

lunedì 8 marzo 2010

SPAGNOLO IN REGOLE

"Spagnolo in regole " edito da Il Melograno, è una raccolta di regole della lingua spagnola scritta dalla mamma di un ragazzo di DSA per agevolarlo nello studio

Quetso quaderno delle regole può essere usato come strumento compensativo sia dagli alunni DSA, sia da chiunque si approcci allo studio dello spagnolo.

Su questo sito, creato dall'autrice ANNA ROSSI, potete rendervi conto della struttura del materiale

www.spagnoloinregole.it

SUSANNA E I DSA UNGHERESI

In questo post vorrei riportare le esperienze di un'insegnante Ungherese che si occupa di DSA. Potrete leggere i suoi interventi cliccando su "risposte" in fondo al post.

Credo che per prima cosa sia curioso sapere com'è organizzata la scuola elementare ungherese, come sono inseriti e seguiti questi bimbi DSA, se tutti gli insegnanti hanno una formazione specifica o se è riservata a pochi come in Italia, se lo stato stanzia degli aiuti, quali strumenti informatici hanno a disposizione e con che fondi economici li ottengono. Come abvviene la diagnosi di DSA....

A te la parola, Susanna :O)

giovedì 4 marzo 2010

FIRMATO PROTOCOLLO MIUR TELECOM E AID

L'accordo tra MIUR, Telecom e AID prevede la realizzazione di due progetti operativi per il riconoscimento precoce dei DSA e per la formazione di 6000 insegnanti, su tutti gli ordini di scuola, competenti in disturbi specifici dell'apprendimento e in grado di sostenere gli alunni DSA e i loro insegnanti.

I due progetti avranno durata triennale.
Nell'arco di tre anni, attraverso specifiche osservazioni , si cercherà di mettere a punto un modello di screening precoce di problemi della lettura. Se sarà efficace verrà diffuso su tutto il territorio nazionale.

I progetti sono finanziati dalla Fondazione Telecomitalia per un totale di 1,5 milioni di euro in tre anni.

Sul sito del ministero potete trovare informazioni dettagliate

www.pubblica.istruzione.it/ministero/comunicati/201o_miur/allegati/cs_030310.pdf



domenica 7 febbraio 2010

articolo interessante su "l'unione sarda"

a questo indirizzo http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com potrete l'eggere un interessante articolo da titolo "le ultime ricerche neurologiche hanno evidenziato un'archoittetura cerebrale molto vivace" La giornalista Veronica Latini fa riferimento all'origine genetica della dislessia, a come la scuola non sia ancora debitamente attrezzata per sviluppare le potenzialità dei bambini con DSA e come i pregiudizi, ancora radicati in gran parte della popolazione, possano influire negativamente sulla sfera emotiva di questi bambini abbattendo al loro autisma. I bambini dislessici si sentono spesso inadeguati, stupidi e non accettati, in realtà hanno capacità molto importanti come quella di saper osservare attentamente i particolari della realtà che li circonda, o l'avere una buona immaginazione.

sabato 6 febbraio 2010

CORSO BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE PER L'INTEGRAZIONE DI ALUNNI MINORATI DELL'UDITO

Con la CR n°28 dell'11/12/09 s'informa che il MIUR ha autorizzato un corso biennale di specializzazione per il conseguimento del diploma per l'insegnamento agli alunni sordi, da svolgersi a cura dell'Istituto Statale di Istruzione Specializzata per sordi Magarotto di Roma. Sul sito http://www.isiss-magarotto.it/ trovate il bando di selezione per titoli ed esami per l'ammissione al corso.
A Torino è presente L'IPSIA Magarotto sede aggregata dell'istituto Magarotto dove, potenzialmente, potrebbe essere attivato medesimo corso.

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Se non fosse che ho un lavoro e una famiglia che m'impegnano molto, confesso che tornerei a scuola : ho un grande interesse verso la didattica per gli audiolesi, infatti la mia tesi di specializzazione polivalente era sul bilinguismo nel bambino sordo, se non avessi avuto l'incarico anniuale appena specializzata, avrei frequentato il corso di LIS (lingua italiana dei segni)

mercoledì 3 febbraio 2010

DUE AMICI, TANTO AFFETTO


In un bosco, non tanto lontano dalla città di Londra, un bambino giocava con il suo cane Leone . I due amici passavano insieme gran parte della giornata. Un giorno, però, dopo pranzo, Giulian, il bambino, dovette recarsi in città così il cane fu legato a una lunga catena perchè non scappasse. Il cane rimase buono, buono per un po' ma poi, stufo di aspettare l'arrivo dell'amico, decise di liberarsi e andare ad esplorare la città. Non era mai stato nel bosco dai grandi alberi di cemento, tutti ne parlavano e la sua curiosità era cresciuta di giorno in giorno.

La città gli apparve subito molto interessante anche se non c'era alcun paragone con il "suo" bosco, quello pieno di alberi e fiori in cui era solito trascorrere le giornate in compagnia dell'amico Giulian. Mentre girovagava tra un quartiere e l'altro lasciando la traccia del suo passaggio in ogni angolo, si scontrò con un gatto. Il povero micio, aveva un'epressione davvero disperata: si era perso! Anche lui non era mai stato in una città ma i suoi padroncini lo avevano caricato in auto per poi abbandonarlo al primo angolo. Micio era rimasto ad attenderli per ore, impaurito dalla maestosità degli alberi di cemento, dai passi delle gente, dai rumori assordanti di quegli strani animali con le zampe rotonde e di gomma. Quando vide che nessuno tornava indietro a riprenderlo decise di avventurarsi nel grande bosco di cemento alla ricerca dei suoi padroncini, ma alla fine non sapeva più dove si trovava, nè qual era la strada per tornare all'angolo dov'era stato abbandonato. Leone, raccontò al nuovo amico che lui era arrivato da solo al bosco di cemento che gli umani chiamavano città, in quanto si era stufato di aspettare il suo padroncino Giulian legato a una catena. Micio, allora, decise di mostrare la città a Leone, in compagnia di un amico si sentiva meno impaurito. Leone aveva tanto sentito parlare della città dal suo padroncino, ne era rimasto incantato, ma subito si accorse che la città era piena di pericoli: gente che camminava a tutta velocità rischiando di calpestarli, se poi ci si avventurava sulle strade si poteva finire schiacciati dagli animali con le gomme, che tutti chiamavano macchine . Senza parlare del rumore : biiiiiiiiiiiitttttt, potpot, prrrrrrrrrrrrrrrrr...

Cammina, cammina arrivaro davanti a un centro commerciale, era maestoso con tante vetrine colorate e dentro ad ogni vetrina c'erano strane persone immobili, sempre sorridenti con abiti sgargianti. Guardarono meglio per vedere se tra quelle c'erano i loro padroncini, ma nulla! Così decisero di andare oltre. Accanto al centro commerciale c'erano tanti negozi, tutti con grossi vetrine ed in ognuno c'erano cose diverse: in uno quegli strani peli che gli umani si mettono addosso per coprire la pelle; in un altro tutta una serie di leccornie tanto che i due amici rimasero a lungo a fissarla. Infine si trovarno di fronte a una vetrina dentro alla quale c'erano delle enormi gabbie con rinchiusi cani e gatti proprio come loro. Erano tutti dei cuccioli, alcuni sonnecchiavano, altri si alzavano sulle zampe abbaiando un "ciao amico portami via" o miagolando un triste "vieni a prendermi non mi piace questa gabbia!" Leone e Micio si guardarono e capirono che quello non era un bel posto, tutte quelle gabbie in cui erano rinchiusi quegli animali li spaventarono talmente tanto che iniziarono a correre , a correre e a correre fino a quando, improvvisamente, si trovarono nel bosco, quello vero fatto di alberi veri, con le foglie verdi verdi, i fiori profumati, i funghetti e i sentieri di ghiaia fine, fine. Il bosco fatto di voci di animali e non di rumori assordanti. Leone riconobbe il suo bosco. Micio spiegò a Leone che non era mai stato in un bosco grande come quello e aveva paura. Il cane rassicurò subito l'amico dicendogli che invece lui lo conosceva bene e quindi lo avrebbe guidato fino alla casa di Giulian . In un batter d'occhio si trovarono nel cortile della casa, anche Giulian era appena tornato dalla città.. Leone gli si avviccinò scodinzolando, Micio si fece avanti timido. Appena Giulian vide Micio lo prese in braccio: aveva sempre desiderato avere un gatto. Micio finalmente era felice perchè aveva trovato una nuova casa, un nuovo padroncino e un nuovo amico. Da quel giorno Giulian, Micio e Leone diventarono amici inseparabili.


(Francesca P. anni 8)


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Questa storia è stata inventata da Francesca P, 8 anni e partecipa al concorso "favole per bambini scritte dai bambini" di Nonnanna.

A questo indirizzo mail potete trovare il regolamento per il conocorso al quale possono partecipare i vostri bimbi (figli e/o alunni) : http://concorsolinventafavole.blogspot.com . Vince la favola che riceve più commenti quindi....votate FRANCESCA ;o) (se vi piace la sua favola, ovviamente!)

giovedì 28 gennaio 2010

PROGETTI PER I DSA

Durante le vacanze ho stilato due progetti che intendo presentare al prossimo CD affinchè vengano approvati nell'attesa di qualche fondo ....

I° PROGETTO:
  • TUTELA DEL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI CON DIFFICOLTA' SPECIFICA DELL'APPRENDIMENTO ATTRAVERSO L'USO DEL PERSONAL COMPUTER

Il progetto si articola come segue:

  1. breve introduzione ai DSA,
  2. descrizione degli effetti dei disturbi specifici dell'apprendimento
  3. Le difficoltà che riscontrano gli alunni con disturbo specifico
  4. Gli strumenti compensativi e dispensativi
  5. Finalità
  6. Obiettivi
  7. Destinatari
  8. Conduzione e metodologia didattica
  9. tempi
  10. costi

La finalità del progetto è quella di dotare ogni plesso del Circolo (Argentera, Feletto, Bosconero e Rivarolo) di :

  1. un pc portatile a disposizione degli alunni con difficoltà dell'apprendimento, dando precendenza ai plessi in cui sono presenti alunni che hanno depositato la diagnosi in direzione.
  2. software specifici per gli alunni DSA in particolare Supermappe e Super Carlo

Gli obiettivi sono:

  1. tutelare il diritto allo studio degli alunni DSA
  2. promuovere il successo formativo degli alunni con difficoltà dell'apprendimento
  3. elevare il livello della classe grazie all'utilizzo di tecniche metodologiche e di strumenti educativi speciali

I destinatari

  1. Alunni con DSA diagnosticato
  2. Alunni borderline
  3. Alunni con EES
  4. Alunni delle classi 1° e 2° primaria con diagnosi di percentuale di rischio DSA ed EES

Conduzione metodologica e didattica

Il pc e i software verranno utilizzati per i seguenti scopi:

  1. supporto delle normali attività di classe, in particolare per la produzione di testi
  2. utilizzo, anche in piccolo gruppo, di specifici programmi software per approfondire gli argomenti trattati
  3. ascolto di audiolibri da parte di tutta la classe al fine di favorire un'adeguata integrazione
  4. favorire il mantenimento dell'attenzione
  5. produzione di schemi e mappe concettuali per lo studio della varie discipline.

Tempi.

Il progetto durerà per tutto il percorso scolastico di ogni singolo alunno con diagnosi di DSA o di EES

Costi:

I costi riguardano :

  1. l'acquisto di almeno 4/5 pc portatili
  2. l'acquisto di un software Supermappe e Super Carlo per ogni plesso del circolo

L'ipotesi di spesa si aggira intorno ai 1000 euro per 4 plessi per un totale di circa 4000 euro.

Il preventivo specifico verrà richiesto dall'uffico del circolo preposto a tali pratriche.

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Questo è uno dei due progetti che presenterò, se qualcuno ha suggerimenti sono ben accetti, soprattutto se riguardano la reperibilità di fondi ;O)

(IL SECONDO PROGETTO VERRA' POSTATO PROSSIMAMENTE)

domenica 24 gennaio 2010

PERCORSI E STRATEGIE PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA (FORMAZIONE)

l'istituto professionale Galilei di Torino organizza un corso di aggiornamento rivolto a tutti gli ordini di scuola, da titolo " Percorsi e strategie per l'integrazione didattica" .
L'aggiornamento avrà la durata di 15 ore e si svolgerà nei giorni: 4 e 25 febbraio- 25 marzo - 27 aprile - 27 maggio dalle ore 15 alle ore 18 presso l'Auditorium dell'IPSIA Galilei via Lavagna 8 Torino.
Il 25 marzo interverrà Rosanna Gangi responsabile territoriale AID della provincia di Torino intervenendo su " disturbi specifici dell'apprendimento , dislessia e bisogni educativi speciali: aspetti operativi" . Chi volesse il programma completo credo possa richiederlo direttamente all'istituto organizzatore.
Le iscrizioni sono limitate a 90 partecipanti , sarà data priorità all'ordine di arrivo e devono pervenire entro e non oltre due giorni prima degli incontri.

MAPPATURA DIDATTICA DSA SU ISTITUTI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Sul social network facebook è stato aperto un gruppo di servizio che opera per creare una mappatura della scuole superiori che attuano una didattica pro DSA. La mappatura sarà un utile strumento anche per i genitori che dovranno fare una scelta per il futuro scoalstico dei prori figli affinchè vengano scelte scuole di qualità anche in ambito di disturbi specifici dell'apprendiemento.
Per poter svolgere l'indagine i membri volontari del gruppo incontreranno i DS e i referenti per la dislessia dei vari istituti sottoponendo loro delle domande mirate le cui risposte serviranno per la compilazione di un'apposita griglia.
In un secodno momento l'indagine verrà svolta anche sulle scuole dell'obbligo: primaria e secodnaria di primo grado.