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ALCUNE INFORMAZIONI SU DI ME

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Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

mercoledì 26 dicembre 2007

COSA DEVONO FARE GLI INSEGNANTI?











l'insegnante deve:
  • CONOSCERE L'ESISTENZA DEL PROBLEMA

l'insegnante di fronte a un dubbio di DSA deve parlarne con la famiglia consigliando di rivolgersi al più presto al servizio di NPI per una prima valutazione diagnostica

  • DEVE COLLABORARE A INIZIATIVE DI SCREENING
E' in fase di sperimentazione un questionario rivolto a insegnanti e genitori (non prevede il coinvolgimento dei bambini) che permette di individuare la percentuale di rischio, per il bambino, di manifestare un DSA. Tale questionario è di semplice applicazione pertanto gli insegnanti non hanno bisogno di una preparazione specifica o dell'intervento di personale esperto; inoltre i risultati sono piuttosto rapidi.
Esistono poi una serie di test standardizzati somministrati individulmente che valutano la velocità, la correttezza e la comprensione della lettura. Queste prove richiedono l'intervento e l'interpretazione di personale qualificato.
  • DEVE COLLABORARE CON IL SERVIZIO DI NPI E LA FAMIGLIA
Quando il DSA viene certificato gli insegnanti devono instaurare un rapporto collaborativo sia con la logopedista e gli specialisti del servizio NPI che seguono il bambino; sia con la famiglia.
La famiglia ha un compito fondamentale nel processo cognitivo del figlio in quanto un bambino DSA avrà bisogno dell'aiuto dei genitori per poter studiare e comprendere le consegne dei compiti
Gli insegnanti devono incontrare periodicamente sia gli specialisti che la famiglia per concordare interventi comuni e verificare i risultati raggiunti.
  • DI FRONTE A UN DSA DEVE PROVVEDERE A UNA PROGETTAZIONE DIDATTICA ADEGUATA.

L'insegnante deve prendere coscienza del fatto che il bambino DSA apprende in modo diverso rispetto ai compagni pertanto è necessario che la metodologia didattica sia flessibile e adeguata allo stile di apprendimento del bambino in difficoltà. Per progettare il percorso didattico deve tenere presenti le indicazioni degli specialisti sanitari

L'insegnante deve anche essere cosciente del fatto che il bambino DSA può avere delle prestazioni incostanti pertanto un giorno può leggere in modo abbastanza e fluenze e non riuscire più a farlo il giorno seguente. Ciò non deve provocare frustrazione nell'insegannte in quanto rientra nelle caratteristiche del bambino.
  • DEVE FAVORIRE L'AUTOSTIMA
I bambini DSA vengono spesso considerati bimbi svogliati e la richiesta di un apprendimento standardizzato causa insuccesso che mina l'austostima del bambino.

L'insegnante deve motivare il bambino DSA in tal modo egli sarà spronato a fare al meglio delle proprie possibilità.
  • NON DEVE CONSIDERARE IL BIMBO DSA COME DIVERSO
L'insegnante deve partire dalle caratteristiche e dalel potenzialità del bambino senza trattarlo come un diverso.

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