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ALCUNE INFORMAZIONI SU DI ME

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Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

martedì 1 luglio 2008

CONVEGNO DI TORINO DEL 15/03/08 (2° PARTE)






...OSKAR SCHINDLER: LA DISLESSIA COME FENOMENO SECONDARIO AD ALTRE PATOLOGIE.







Il Professore Oskar Schindler è direttore del reparto di AUDIOLOGIA-FONIATRIA delle Molinette di Torino, direttore della Struttura Complessa di Audiologia e Foniatria dell’ Università degli Studi di Torino, Audiologo, Foniatra padre della Logopedia e della Deglutologia italiana, ha relazionato nel convegno di Torino del 15 marzo 2008.

Dallo scorso anno le idee relative alla dislessia sono state formalizzate con una CONFERENZA DI CONSENSO pertanto si hanno sia linee che terminologie comuni su tutto il territorio.

Secondo Schindler la lettoscrittura è un'abilità che si serve di un supporto grafico e / plastico per la comunicazione e per lo scambio di informazioni e di messaggi tra due o più individui.Schindler ha evidenziato come esistano bambini con disturbi di lettoscrittura che però non sono dislessici, pertanto, hanno bisogno di interventi diversi .

Il professore ha poi fatto un escursus delle tappe evolutive del linguaggio che hanno interessato l'uomo sin dalla sua comparsa e che s ripetono in ogni cucciolo d'uomo.

Sono poi state messe in evidenza le abilità che consentono la lettoscrittura quali:
  1. le prestazionalità generali (cosa sa fare un individuo in relazione alla sua età cronologca)
  2. le sensopercezioni; le practomotricità;l'elaborazione nervosa centrale; i rapporti interindividuali : emotivo/affettivo e socioculturale, capitoli questi che sono alla base del profilo comunicativo individuale

Il professore ha evidenziato come il disturbo della lettoscrittura secondario ad altre compromissioni sia più frequente della dislessia, ha quindi evidenziato le cause in :

  1. turbe senso percettive (a invece di e ; doppie dove non ci vogliono o viceversa)
  2. turbe practomotorie (occhio ballerino, convergenza dell'occhio, disturbi della glutizione che portano a errori di pronuncia)
  3. manualità e motricità della mano
  4. turbe del processamento centrale (attenzione, concentrazione, memoria)
  5. disturbi della relazione

PROFESSOR CARLO MUZIO: NPI PSICOTERAPEUTA, DOCENTE DI NEUROLINGUISTICA PRESSO L'UNIVERSTA' DI PAVIA

Alla fine degli anni 80 la situzione della clinica infantile vedeva due soli campi in cui inserire un bambino con difficoltà:

  1. DEFICIT COGNITIVI
  2. DIFFICOLTA' EMOTIVO/RELAZIONALI

Solo fino a 10 anni fa non erano ancora definiti con precisione alcuni quadri clinici.

Le prime definizioni di DSL (disturbi specifici di linguaggio) risalgono agli inizi degli anni 80. In questo periodo nascono i modelli specifici dello sviluppo.

Dalla fine dgli anni 80 agli inizi degli anni 90 si ha una definizione di dislessia come disturbo specifico della lettura e nasce il modello dei DSA a carico della lettura, del calcolo e della comprensione del testo.

DISTURBI SPECIFICI DELLO SVILUPPO.

Oggi ne possiamo parlare grazie allo studio delle neuroscienze, pertanto possiamo affermare che :

  1. non dipendono dalla relaizone madre/figlio e dal rapporto affettivo
  2. compromettono alcuni aspetti specifici: linguaggio; attenzione, organizzazione motoria; memoria; percezione dello spazio; processi di apprendimento

Si possono classificare in:

  1. disturbi di adattamento (può avere origini biologiche)
  2. disturbi dell'affettività (ansia e umore...)
  3. disturbi della regolazione
  4. disturbi del sonno e dell'alimentazione
  5. disturbi mulisistemici dello sviluppo
  6. disturbi generalizzati dello sviluppo
  7. iperattività e deficit attentivi
  8. disturbi specifici della funzione motoria
  9. disprassia
  10. disturbi specifici del linguaggio
  11. disturbi della condottoe dell'emotività
  12. disturbi specifici dell'apprendimento

Gli studi hanno permesso di capire che per poter aiutare un soggetto con un DSA è necessario capire la sua difficoltà all'interno di un percorso specifico, pertanto è molto importante l'osservazione del comportamento al fine di trarne i punti di debolezza e di forza di quel soggetto. I punti di forza serviranno per sostenere il bambino in difficoltà.

L'intervento sul bambino, affinchè sia efficace, dev'essere d'equipe in quanto "il sistema bambino" è un sistema dinamicamente complesso.

Per poter osservare e agire sul bambino in difficoltà è necessario conoscere gli 8 sistemi implicati nel processo di apprendimento:

  1. sistema di controllo dell'attenzione
  2. sisetma menmonico
  3. sistema dell'organizzazione spaziale
  4. sistema del linguaggio
  5. sistema della motricità
  6. sistema del pensiero superiore
  7. sistema dell'ordinamento sequenziale
  8. sistema del pensiero sociale

Negli ultimi anni è stata evidenziata una forte correlazione tra i DSL e il disturbo della coordinazione motoria (disprassia) .

La disprassia è un disturbo che coinvolge la programmazione e la coordinazione motoria.
il disordine disprassico coinvolge:

  • ADHD
  • DSL
  • DSA
  • Disturbo generalizzato dello sviluppo

(...CONTINUA)

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